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Autore: loverrrr    09/01/2021    1 recensioni
In questa storia sono tutti umani, Edward è un medico e Bella un'avvocatessa ma la loro storia d'amore non è semplice... Edward è sposato con Rosalie, ma non è lei che ama, la donna della sua vita è Bella. Una sera, stanco di mentire a sua moglie, decide di lasciarla e di vivere finalmente con la sua innamorata. Bella lo ama e ha sempre saputo che lui era sposato, ma non lo ha mai costretto a lasciare sua moglie, cosa succederà quando Edward si presenterà a casa sua?
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Paul Lahote, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward, Edward/Rosalie
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Nessun libro/film, Contesto generale/vago
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Pov Bella
 
Lo sguardo si posa per l’ennesima volta sull’anulare della mano sinistra e gli occhi mi divengono lucidi dall’emozione. 
Pensare che ieri sera Edward ha affitto un ristorante solo per noi, la proposta di matrimonio e la gioia nei suoi occhi quando ha saputo di aspettare un bambino, mi sembra di vivere un sogno.
I miei pensieri vengono interrotti dalla vibrazione del mio cellulare, è Emily.
“Sono spaventata Bella” confessa agitata.
«È successo qualcosa?» domando preoccupata.
“Jasper ha provato a chiamare Paul, ho trovato delle chiamate e non so se i due hanno parlato. Non so cosa pensare Bella”.
Guardo l’orologio e noto che è quasi ora di pranzo.
«Raggiungimi in studio, ci facciamo portare qualcosa da mangiare e io intanto chiamo Edward così gli chiedo se ci può raggiungere con Paul, cosa ne dici?»
“Oh perdonami Bella, ti ho chiamato così, all’improvviso” mi dice mortificata.
«Stai tranquilla Emily» la rassicuro.
“Bella tu pensi veramente che Paul sarebbe disposto a vedermi?”
«Come ti dicevo l’altra sera, sì lui mi ha chiesto di poterti vedere» le dico e nel frattempo ricevo una chiamata sotto da parte di Edward. «Emily, mi scuseresti un secondo? Ti richiamo subito».
“Non ti preoccupare Bella, allora vengo da te?”
«Sì d’accordo, ti aspetto» chiudo e rispondo a Edward «Ciao amore, è successo qualcosa?»
“Tesoro scusami se ti disturbo, ma Paul sta ricevendo chiamate anonime da dieci minuti abbondanti e ogni volta che risponde, dall’altra parte del telefono riagganciano subito” dice preoccupato.
«Lo sospettavo amore» e gli racconto tutto.
“Dio mio, ma allora è proprio lui?!”
«Sì amore, mi ha appena chiamata Emily e sta venendo qui. Se volete raggiungerci» gli dico.
“Non lo so… avremo delle visite, ma posso chiederglielo e ti faccio sapere”.
«Richiamami appena puoi, non ti preoccupare» lo rassicuro.
“D’accordo, ti amo, bacio”.
«Ti amo anche io» riaggancio e attendo che arrivi anche Emily.
 
Il pranzo con Emily sembra procedere bene, ma ora le devo dire che stanno per arrivare Paul e Edward.
«Oh mio Dio, sono anni che non vedo Paul» confessa terrorizzata.
«Emily stai tranquilla, è stato lui a chiedermi se poteva vederti» dico rassicurandola.
Una manciata di minuti dopo bussano alla porta, devono essere sicuramente loro. Rassicuro Emily e vado ad aprire.
«Edward, tesoro» dico annegando gli occhi nei suoi.
«Scusaci se arriviamo solo ora, ma avevamo due casi urgenti».
«Non ti preoccupare, ma prego accomodatevi» e entrano.
Emily si gira lentamente, ha le lacrime agli occhi dall’emozione.
«Paul» sussurra con le lacrime gli occhi.
Lui le va vicino e finalmente, dopo tanto tempo, si abbracciano.
Mi sembra di vedere me quando Edward si è presentato con il borsone a casa mia.
«Edward mi ha raccontato tutto. Cosa sta succedendo?» le chiede preoccupato.
Mi alzo e faccio cenno a Edward di seguirmi, è meglio se li lasciamo soli.
«Torniamo subito» dico uscendo con Edward mano nella mano.
«Non sai come mi senta più leggero» confessa sollevato.
Gli circondo il collo con le braccia intrufolando le mani tra i suoi capelli.
«Ti sembrerà strano, ma anche io mi sento più leggera. Vederti stare male faceva star male anche me» ammetto sollevata, e una carezza si posa sul mio viso.
«Bella tesoro, non volevo darti tutte queste preoccupazioni» mi dice dispiaciuto.
«Ora è tutto finito» dico baciandolo.
Rimaniamo fuori finché non si apre la porta e compare Paul seguito da lei.
«Dobbiamo dirvi una cosa» ci dice Paul.
«Abbiamo preso una decisione» ci dice Emily, dietro di lui.
Torniamo dentro, Edward si mette in piedi, vicino a me, Emily e Paul si siedono.
«Vogliamo parlare con Jasper, è giusto che sappia tutta la verità» ci dice Emily.
«E io voglio parlare con mia moglie e con Rosalie. Non sarà facile, già è in pena per mia figlia, ma devo farlo» ci dice Paul.
«Volete convocarli qui?» propongo.
«Cosa ne pensi Paul? Infondo qui è un posto neutrale e se per Bella non è un problema, io sarei più tranquilla» dice Emily a Paul.
«Prima però ne vorrei parlare da solo con la mia famiglia» le dice Paul.
«Vengo con te» gli dice Edward, rassicurandolo.
«Grazie e grazie anche a te Bella» mi dice Paul con voce provata.
«Non mi devi ringraziare, so quanto Edward sia legato a te».
«Grazie e ci terrei molto a pagare le spese sostenute a nome di Emily e soprattutto a nome di mio figlio Jasper» mi dice Paul.
«Non se ne parla neanche. Emily è una cara amica e mi offenderei se venissi pagata, davvero».
«Non so cosa dire, grazie Bella» mi dice Paul provato con gli occhi lucidi.
Non è l’unico ad essere senza parole, Edward ed Emily lo sono altrettanto, i loro sguardi dicono tutto senza dire nulla. 

«Tesoro non so cosa dire, grazie» mi dice commosso Edward, non appena se ne sono andati via.
«Non devi dire nulla Edward, vieni qui» e lo bacio teneramente, stringendolo.
 
 
Il giorno dopo
Con tutta questa storia mi sono completamente dimenticata che nella mia pancina, presto panciona, c’è un frugoletto e infatti ho scordato la visita ginecologica e se Edward lo sa mi uccide.
«Edward non ti arrabbiare» inizio a dirgli preoccupata.
«Cosa c’è amore?»
«Vedi io… non so come dirtelo perché temo che tu possa prendertela con me» confesso agitata.
«Non potrei mai essere arrabbiato con te, dimmi tutto amore» mi rassicura mentre finisce di mettersi il pigiama.
«Ieri pomeriggio mi sono completamente dimenticata che avevo la visita ginecologica con la dottoressa Weber, ma l’ho chiamata e ci aspetta domani alle sedici» racconto tutto d’un fiato, sentendomi sempre più in colpa.
«Bella, piccola mia perdonami. Con la storia di Paul ho scordato una delle cose più importanti, accidenti mi dis…» lo interrompo subito andandogli più vicino.
«È stata solo colpa mia, avrei dovuto ricordarmelo e invece mi sono completamente dimenticata».
«Bella non dirlo neanche, la colpa è anche mia, ma domani ci aspetta alle sedici no?» mi rassicura stringendomi.
«Sì domani dobbiamo andare alle sedici» rispondo ispirando il suo profumo.
«Come hai detto che si chiama la dottoressa?»
«Angela Weber, la conosci?» domando mettendomi a letto.
«È un’ottima ginecologa, dove l’hai conosciuta?»
«Jessica mi ha dato il suo nome, dice che una sua amica si è trovata bene e avevo prenotato per la prima visita ieri pomeriggio, ma poi mi sono scordata».
«Non penso si ricordi di me, aveva lavorato in ospedale qualche anno fa» racconta Edward.
«Allora sarà sicuramente bravissima».
«Comunque non ti devi preoccupare Bella, è stata una svista di entrambi e l’importante è che domani abbiamo la visita» mi rassicura infilandosi sotto le coperte.
«Sì l’importante è quello, speriamo vada tutto bene».
«Vedrai che sarà così, tranquilla amore» mi rasserena attirandomi a sé.
Ci coccoliamo un po’, poi senza nemmeno rendercene conto, prendiamo sonno.
 
Due giorni dopo
La visita ginecologia è andata meglio di quanto mi aspettassi. Ammetto che un pochino di ansia c’era, ma era più che normale essendo la prima visita e Angela si è anche ricordata di Edward. Mi ha chiesto di darci del tu, visto che conosce Edward e è anche un suo collega. Questa cosa mi ha fatta sentire subito a mio agio.
«Ti devo proprio ringraziare, sai Jessica» mi riferisco alla ginecologia.
«Come mai?»
«Angela Weber è bravissima!»
«Che ti avevo detto?»
«E pensa che Edward la conosceva, aveva lavorato qualche anno fa in ospedale».
«Be’ meglio no?!»
«Sì decisamente meglio» e addento dalla fame un pezzo di toast, ultimamente ne sto mangiando a quantità industriali, ma è colpa di questo birbantello che ne vuole tantissimi.
 
«Te ne avrei parlato, solo volevo aspettare il momento giusto» Edward sta parlando con qualcuno, dalla voce sembra una donna, ma non saprei chi sia e un po’ sono curiosa.
«Uffa quanto rompi le scatole, se ti dico che te ne avrei parlato, significa che te ne avrei parlato no?» lo sento borbottare dalla cucina. «Comunque ora ti devo lasciare perché ho da fare, ci sentiamo in settimana».
Lo raggiungo.
«Edward tutto ok?»
«Sì amore» sospira «era mia sorella».
«Alice?» domando perplessa e un po’ spaventata.
«Sì. Anche stamattina mi ha chiamata, Rosalie gli ha detto che ci stiamo separando e voleva sapere la motivazione» racconta «stamattina le ho detto di noi».
«Edward sei sicuro di aver fatto la cosa giusta? Voglio dire, magari Al…» si avvicina e mi stringe la vita. «Non sarei qui se non avessi fatto la scelta giusta. Bella io ti amo, amo nostro figlio e voglio sposarti. Mia sorella è soltanto una pettegola, non ti devi preoccupare di lei».
«È solo che non voglio che tu finisca a litigare con lei per colpa mia» ammetto.
«Non abbiamo litigato, Alice è soltanto un po’ impicciona… forse troppo per i miei gusti, stai tranquilla» mi posa un bacio sulla fronte.
Sospiro e cerco di scacciare via ogni cattivo pensiero, fidandomi del mio amore. 
   
 
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