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Autore: ely_trev    10/01/2021    0 recensioni
Improvvisamente sento di aver perso la mia identità e sono sola in quella stanza così impersonale, in compagnia solo di un passato che, per sua natura, è destinato a non esserci più. Ho sempre pensato che le persone siano la somma delle esperienze vissute e allora perché io, nonostante sia circondata da una montagna di ricordi, mi sento vuota come se fossi un contenitore di cartone pronto per essere gettato via? Cosa sono diventata oggi? Chi sono?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2001
Ho litigato con Alessandro. Forse l’ho fatto nel modo sbagliato, ma la mia rabbia è esplosa come quando eravamo bambini e mi sentivo forte. Solo che oggi non mi sento forte per niente. Ma non importa. Quando ho capito che, nonostante tutte le mie buone intenzioni, l’unica cosa che interessava ad Alessandro era che io e Stefano finanziassimo la festa di Halloween che avevamo deciso di organizzare, ho deciso di punirlo negandogli il mio supporto economico e mandando tutto a monte. E togliendogli la parola. Non prima di avergli scritto una lunga lettera, però. Quando ho letto la sua risposta mi sono sentita più incompresa che mai; Alessandro mi aveva sempre capita, ma adesso sembrava essere un’altra persona. O forse volevo solo fare come quando eravamo piccoli: togliergli la parola per obbligarlo a tornare da me, solo e sconsolato. Ma lui non era più né solo né sconsolato. Quella che si sentiva colpita da una pugnalata ero io. Così parto per cercare conforto trascorrendo un paio di giorni con mia cugina Angeletta e con suo marito Franco, che io adoro. Ma succede qualcosa: quando arrivo a casa loro, non vengo messa alla porta, ma vengo trattata con una gelida cortesia mai avvertita prima, come se il fatto di farmi accomodare sul divano e offrirmi un bicchiere di aranciata fosse un obbligo dal quale non si potevano sottrarre, ma che avrebbero di gran lunga voluto evitare. Invece di risollevarmi il morale, torno a casa mia più triste di prima. Chiedo spiegazioni a casa, chiedo se fosse successo qualcos’altro di cui non ero a conoscenza, ma no. Allora do la colpa a me stessa, a quello che è successo con Alessandro e al fatto che mi sto preparando a perdere Elsa, la nostra nonna putativa, per un male incurabile che se la sta portando via. Ma tutto si ripete la volta successiva. E allora no, qualcosa è successo, qualcosa deve essere successo. Chiedo spiegazioni ai diretti interessati ed ottengo il nulla come risposta. Al diavolo! Una delle poche volte che affronto le mie paure e parlo apertamente, pronta anche a chiedere scusa se dovessi aver sbagliato io qualche cosa – perché, soprattutto considerato il periodo, so di poter aver sbagliato io qualcosa nel mio comportamento – e niente, non ottengo risposte. Sono amareggiata ed entro a far parte di quella parte della famiglia che tende ad isolare mia cugina e suo marito, ma il fatto di non aver capito quale molla sia scattata all’improvviso, quel triste pomeriggio autunnale, mi lascia una sensazione di vuoto.
   
 
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