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Autore: Paloma    14/01/2021    0 recensioni
Draco/Nuovo Personaggio (Isobel Victoria Lovett)
"Io e l'amore non siamo compatibili, perché io e Draco lo siamo di più."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 31
Copia conforme


“Sto sbagliando qualcosa, Severus. Non sta funzionando” si lamentò Draco dopo l'ennesima seduta con Isobel.

L'uomo, che gli voltava le spalle, sospirò, poi si voltò a guardare quello che da un po' di tempo a quella parte gli piaceva definire il mio ragazzo.

“C'è una cosa che non ti ho detto” iniziò, sapendo già che la conversazione non avrebbe preso una bella piega, quando vide Draco accigliarsi. “E' possibile che Isobel abbia affidato a qualcuno una parte di sé che le avrebbe permesso di ricordare, di essere aggiustata. Ovviamente lei non può ricordarlo al momento, tuttavia, nel foglio che ha estrapolato dalla mente di Blaise, sa che si è privata della sua libertà per te e sa che questa parte del suo piano aveva deciso di farla sapere solo a Zabini.”

Draco si lasciò cadere stanco sulla poltrona dietro di lui.

“E' quindi molto probabile che se davvero ti amava al punto di salvarti, in qualche modo abbia voluto anche salvare se stessa e il vostro amore” continuò Severus.

“Quindi secondo te, Blaise ha sempre saputo come salvarla, ma non l'ha mai voluto fare perché lei avrebbe ricordato tutto... e a lui quel tutto non sarebbe convenuto” ipotizzò Draco.

Piton annuì serio.

“Quando Blaise quella notte mi aprì la sua mente e vidi ciò che Isobel aveva fatto, non tentai di scavare più a fondo. Ero troppo sconvolto. Ma questo Isobel e Blaise lo avevano già immaginato” cominciò allora a raccontare Draco. “Pensi che quel bastardo mi abbia volutamente nascosto per tutto questo tempo l'unica cosa che può davvero salvarla, Severus?”

“Posso portarlo qui se vuoi” propose l'uomo.

“No, andremo noi da lui. Digli di farsi trovare dove tutto è cominciato” decise Draco risoluto.

 

*

 

Blaise Zabini non sapeva cosa aspettarsi, ma conoscendo il suo vecchio professore di pozioni non poteva certo aspettarsi qualcosa di buono. Chiese a Theo di accompagnarlo nella vecchia villa appartenuta alla sua famiglia, quella in cui Draco aveva portato Isobel. In cuor suo sapeva che si trattava proprio di quello, sapeva che la resa dei conti sarebbe avvenuta la sera stessa. Non fu sorpreso, infatti, quando Draco Malfoy varcò la soglia e si tolse il mantello.

“Sembri un morto che cammina” lo accolse Blaise, deridendolo.

Theo si irrigidì a fianco a lui, ma Draco non diede segno di aver incassato. Alle sue spalle Severus Piton si stagliava in tutta la sua autorità.

“Vedo che anche tu hai portato rinforzi” gli fece notare Blaise.

“Sarà sempre e solo una cosa fra me e te, Zabini” rispose Draco gelido.

“E me.”

tutti i presenti si voltarono all'improvviso.

“Izzie?” fecero in coro i due ragazzi.

Draco guardò poi furente Piton, come se la colpa della presenza di Isobel fosse sua.

“Non azzardarti a prendertela con lui, Draco” lo anticipò lei. “Posso e voglio ancora poter decidere per me.”

Il ragazzo le si avvicinò il tanto che bastava per non farsi sentire dagli altri.

“Sai perché siamo qui?” le domandò preoccupato.

Isobel annuì. “Ma io sono qui per un altro motivo, Draco” aggiunse poi, allontanandosi da lui.

“Ciao, Theo” disse, andandogli incontro. Il ragazzo sorrise e la strinse in un abbraccio.

Draco si irrigidì impercettibilmente e lo fece ancora di più quando Isobel si avvicinò a Blaise, ma Severus gli strinse una spalla per trattenerlo dal fare alcunché. Sapeva cosa la ragazza aveva in mente, ma preferì non svelare nulla a Draco. Si limitò a girare sui tacchi e ad andare via. Lo avrebbe chiamato quando ce ne sarebbe stato bisogno.

Nel frattempo Blaise e Isobel erano in piedi uno di fronte all'altro. Lei lo guardava dal basso, lui era un misto di rabbia e imbarazzo. Ma tutto il disagio che stava provando, sparì quando lei gli posò le mani sul petto e iniziò a sbottonargli la camicia. Blaise, incredulo, tentò di trattenerla, ma sospirò quando le sue mani andarono a sfiorare le cicatrici delle ferite che lei stessa gli aveva inferto appena un mese prima. Isobel non aveva mai smesso di guardarlo mentre lo accarezzava.

Draco si resse a stento al muro per non crollare. Theo intanto lo spiava con la coda dell'occhio, per anticipare qualunque sua mossa.

“Izzie, cosa stai facendo?” riuscì alla fine a domandare Blaise.

Lei rafforzò la presa sui suoi fianchi e lo tirò a sé. “Andiamo di sopra” gli disse calma.

Draco non mosse un muscolo quando i due gli passarono davanti e lei non lo degnò di uno sguardo. Si sentiva morire e l'unica persona che poteva vederlo era Theo, che in fondo, un po' ne era impietosito.

 

Quando entrarono in una delle vecchie camere padronali, Blaise si tenne a debita distanza da lei.

“Hai paura di me, Blaise?” gli chiese lei ridacchiando appena.

Lui non rispose e rimase guardingo in fondo alla stanza. Isobel avanzò verso di lui, poi lo superò aprendo la porta del bagno.

Rimase per un attimo immobile, sulla soglia. Senza rendersene conto, due lacrime le bagnarono le guance e subito dopo due braccia forti la stavano stringendo.

“Ti ricordi?” le sussurrò Blaise all'orecchio. “I nostri bagni infiniti...”

Lei annuì e prendendo una mano fra le sue, ne baciò le dita. Blaise sospirò contro i suoi capelli e istintivamente si premette contro di lei.

“Ti ho amato tanto, Blaise, lo sai?” gli confessò Izzie, voltandosi.

Un lampo di sofferenza passò negli occhi di lui.

“Non era amore, Izzie. Ero solo il tuo salvatore” ribattè con tristezza.

“Era comunque amore” insistette lei, accarezzandogli il viso.

Blaise si lasciò andare contro quella carezza e le sue mani si strinsero forte attorno ai fianchi della ragazza.

“Dormi con me stanotte?” gli domandò Isobel, liberandosi dalla presa e indietreggiando verso il letto.

Blaise non si mosse, la guardò a lungo.

“Ti prego, Blaise. Dormi con me” continuò, sedendosi sul materasso.

“Tesoro, io non...” tentò di giustificarsi, ma quando la vide appoggiarsi sui gomiti e aprire le gambe davanti a lui, non resistette più, mandò all'aria qualsiasi proposito di dignità e di correttezza, e si avventò su di lei.

Non si era reso conto di essere tanto arrabbiato fin quando Isobel non fu nuda sotto di lui. La baciò con foga, infilandole malamente la lingua in bocca, mentre le strizzava con forza i seni. Lei mugolò contro le sue labbra e si aggrappò a lui con desiderio.

Rimasero in quel letto per ore, Blaise sfogò la sua rabbia scopandola più volte, sorpreso che ogni volta lei avesse più voglia di quella precedente. Non capiva cosa stesse succedendo, non capiva perché Draco non fosse ancora entrato nella stanza per ucciderlo. Non sapeva cosa ci fosse dentro la mente di quella ragazza. Si addormentò con la testa nell'incavo del suo collo e dormì come un bambino.

Isobel fu grata che lui non sapesse cosa le frullava in testa, perché se così fosse stato, non avrebbe potuto estrarre a tradimento dai suoi pensieri ciò che le serviva. Dovette fare attenzione, fu abile e scaltra, riscoprendo un'abilità che non sapeva più di avere. L'operazione complessa la stremò, ma quando trionfante riuscì nell'impresa, si fece forza e uscì dalla camera.

Sapeva dove trovare Draco anche senza magia, nella vecchia camera in cui l'aveva richiusa e torturata. Tuttavia non era lui che stava cercando. Bussò alla porta di Severus e come da accordi lui la stava aspettando sveglio, pronto ad aiutarla. Pronto a ridarle la memoria, senza che nessun uomo che lei avesse amato, la potesse rovinare o salvare ancora. Questa volta avrebbe fatto da sola, infondo, il suo piano originario – fin da Malfoy Manor - era stato sempre quello.

 

*

 

La mattina successiva all'alba, Draco uscì di fretta e furia dalla sua camera, impaziente di trovare Isobel. Era stato difficile per Severus convincerlo a lasciarla fare e a rispettare la sua libertà d'agire, almeno fino al giorno dopo.

Draco spalancò bruscamente la porta della camera di Blaise e ciò che vide non lo rassicurò per nulla. Il ragazzo dormiva su un letto troppo sfatto e una stanza troppo in disordine per aver passato la notte da solo.

“Dov'è lei?” tuonò rivoltò a Zabini, mentre Theo accorreva a causa del frastuono.

Blaise scese dal letto con calma e si infilò svogliatamente l'intimo e i pantaloni.

“Non lo so, Draco” gli rispose con astio, fissandolo dritto negli occhi.

“Te la sei scopata?” gridò quello, puntandogli la bacchetta contro.

Blaise rise, mentre incurante della minaccia, cercava sotto il letto la camicia. Nel frattempo era sopraggiunto anche Severus che – come Theo – si limitava a stare fermo sulla soglia. Entrambi li fissavano con lo sguardo senza speranza dei genitori nei confronti dei figli.

“Sì, abbiamo scopato, se è questo che ti preoccupa. Più volte” risposte alla fine Blaise con un mezzo sorriso compiaciuto. “E tutte le volte è stata lei a chiedermelo” aggiunse, per infliggergli il colpo di grazia.

Severus intervenne prima che la situazione degenerasse.

“Isobel è andata via” chiosò. Tutti si voltarono verso di lui. “Ha lasciato un biglietto” spiegò porgendo un foglietto a Draco, che lo aprì con foga.

“Che cosa significa non cercatemi?” sibilò, accartocciandolo nel pugno.

“Significa che l'avete uccisa lentamente, tutti quanti, nessuno escluso e ora non ne vuole più sapere” concluse Severus, girando sui tacchi per poi andarsene.

 

  
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