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Autore: Paloma    18/01/2021    0 recensioni
Draco/Nuovo Personaggio (Isobel Victoria Lovett)
"Io e l'amore non siamo compatibili, perché io e Draco lo siamo di più."
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Capitolo 32
Negazione 


Blaise e Draco non appianarono la discordia, non fecero pace e non tornarono nuovamente amici, ma si limitarono a convivere pacificamente in quella che un tempo era stata la villa che li aveva resi nemici. Severus, soddisfatto, andò via e Theo rimase a fare da cane da guardia ai due.

Passarono parecchi mesi dalla scomparsa di Isobel, nessuno riuscì a rintracciarla. Non era dato sapersi chi l'avesse presa peggio. Blaise aveva capito fin troppo bene di essere stato raggirato, ma la consapevolezza di aver distrutto la vita di una persona per il proprio tornaconto personale lo aveva fatto precipitare in una spirale di introspezione psicologica e auto espiazione. Draco invece, dal canto suo, era ormai stanco di cadere nell'oblio della depressione, perciò aveva incanalato il suo dolore nella rabbia e non voleva neanche sentire nominare la ragazza di sfuggita. Per lui era morta.

Eppure una sera di dicembre, quando tutto fuori era luccicante e in festa, Theo si azzardò a tirare fuori l'argomento.

“Potrei aver trovato qualcosa” buttò lì, durante la cena.

Draco lo ignorò, come faceva sempre, Blaise alzò gli occhi dal piatto.

“Cioè?” gli chiese, continuando a masticare.

“Qualcuno potrebbe averla vista a Granada” spiegò con cautela.

Draco fermò la forchetta a mezz'aria, guardò Theo e poi la ripose lentamente sul tavolo. Si pulì la bocca e si alzò, senza dire una parola. Il tempo che intercorse tra quello e l'avventarsi alla gola di Theo con la bacchetta puntata, fu fulmineo.

“Come osi?” biascicò al suo orecchio, gli occhi iniettati di sangue. “Lo sai benissimo che a tavola non si parla dei morti. O vuoi che smettiamo di parlare anche di te?” lo minacciò, spingendo il legno appuntito contro la sua giugulare.

Blaise non intervenne, la notizia lo aveva scosso. Si limitò a continuare a mangiare, facendo finta di nulla. E poi scene come quella le aveva già viste più volte. Theo che cercava di ottenere una reazione da Draco, perché preoccupato che prima o poi potesse diventare il nuovo Signore Oscuro, tanta era la sua rabbia e la sua assenza di amore. Draco che gli dimostrava solo ogni giorno di più che aveva ragione e che prima o poi li avrebbe uccisi tutti.

Tuttavia, quella sera Theo non sembrava intenzionato a lasciar perdere, speranzoso che forse l'aria natalizia avrebbe alleviato l'istinto omicida di Draco.

“Non era sola, quindi forse...” azzardò, nonostante la bacchetta a pungolargli il cuore ora.

“Allora vuoi proprio morire” constatò Draco quasi sorpreso che l'amico stesse insistendo. Persino Blaise smise di cenare per osservare interessato l'andamento delle cose.

“Avanti, Draco. Anche tu... soprattutto tu, vuoi sapere dove si trova” farfugliò incerto. Parole che ferirono Blaise nel profondo: anche secondo l'umile e insulso parere di Theodore Nott, lui aveva meno diritto di Draco di tenere a lei. Amareggiato si alzò e lasciò la stanza, lasciando Theo nelle grinfie di un Malfoy furioso.

La mattina successiva Blaise trovò Theo Pietrificato, seduto esattamente dove l'aveva lasciato la sera precedente. Rise e rimase per un po' a fissarlo, poi impietosito lo disincantò e l'amico lo guardo prima in cagnesco e poi con gratitudine. Mentre si avviava verso la porta, si imbatté in Draco e facendo finta di non vederlo, passò oltre per evitare un'altra scenata.

“L'aria di Natale ti ha reso forse più buono?” lo prese in giro Blaise, mentre aspettava che l'elfo domestico gli servisse la colazione. “L'ultima volta lo hai ridotto peggio di così.”

Draco gli lanciò un'occhiata carica di disprezzo e si sedette anche lui a tavola.

Mangiarono in silenzio, ognuno assorto nei propri pensieri.

Blaise aspettò che Draco avesse finito il suo caffè per parlare.

“Se le parlassi, riusciresti almeno a smettere di fare questa vita di merda” gli disse senza peli sulla lingua.

Draco non credette alle sue orecchie.

“Perché volete morire tutti oggi?” domandò in risposta con un sospiro.

“Smettila con questa finta minaccia dell'omicidio, Malfoy. Stai male....” ma Blaise non riuscì a terminare la frase. Draco era scattato dall'altra parte del tavolo e gli stava puntando la bacchetta alla tempia. Con lui giocava più sporco che con Nott.

“Hai qualcos'altro da aggiungere?” gli chiese mellifluo.

Blaise sospirò irritato. Non avrebbe mai ammesso che un brivido di terrore gli era corso giù per la schiena, tuttavia decise di farsi coraggio e di dire semplicemente la verità.

“Io ho bisogno di sapere, di andare avanti... e non voglio farlo da solo” confessò, distogliendo lo sguardo da quello di Draco.

Quello lo fissò per un istante, poi allentò leggermente la presa.

“Lei è morta” sibilò tanto piano che sembrò che nessun suono fosse uscito dalle sue labbra.

Blaise annuì e gli posò una mano sulla spalla. Era il contatto più amichevole che avessero mai avuto.

“Lei è viva. Io e...”

“No!” urlò Draco, indietreggiando all'improvviso. “No!” ripeté più forte per impedire qualsiasi altra parola di Blaise.

Nessuno dei due provò ancora a tirare fuori l'argomento. Isobel era morta, per Draco, ovviamente. Blaise in cuor suo non perdeva la speranza di rivederla e arrendendosi a goffi tentativi di Nott di parlare della cosa almeno con lui, si lasciò informare riguardo ai presunti avvistamenti.

Voleva vederla, voleva parlarle, voleva sapere. Ma era consapevole che nulla l'avrebbe attratta dal tornare in quella casa, a meno che uno dei due non fosse in procinto di morire. E forse era proprio quello che sarebbe dovuto accadere.

Blaise sapeva che per farsi ridurre in fin di vita da Draco non sarebbe servito molto. Bastava nominare Izzie un paio di volte.

Approfittò di un giorno in cui Draco sembrava particolarmente nervoso e gli servi su un piatto d'argento la possibilità di sfogarsi. Gli bastò vantarsi con Theo dell'ultima notte passata insieme a lei e in pochi minuti si ritrovò schiantato dall'altra parte della stanza. Draco non si era neanche sprecato ad alzarsi dalla poltrona però, probabilmente oltre che nervoso, quella sera doveva essere anche giù di morale.

Blaise rise e continuò, sfidandolo apertamente a combatterlo.

“Nonostante tutto, Malfoy, da quanto ha perso la memoria ha sicuramente fatto più sesso con tutti che con te” lo provocò.

Draco questa volta si alzò di scatto e una maledizione senza perdono fuoriuscì dalle sue labbra e dai suoi occhi di ghiaccio.

Torturò Blaise il tanto che bastò a lasciarlo senza sensi per qualche minuto e senza parole, che alla fine era il suo unico obiettivo. Tuttavia il suo avversario si rivelò un osso duro e, ripresosi, lo scambio verbale a senso unico si trasformò in un vero e proprio duello, in cui Blaise mostrò chiaramente di non volersi impegnare più del necessario, ma temendo per la propria vita e, sapendo che in ogni caso Draco lo avrebbe sconfitto, tentò in extremis di far sì che non venisse davvero ucciso.

Draco non capiva, nella confusione del duello, perché Nott non intervenisse, ma capì solo più tardi quando portò Blaise nella sua camera, ormai privo di sensi. Faceva tutto parte di un piano. Tuttavia, nonostante una vocina dentro di lui sapesse perfettamente cosa stava per accadere, un'altra zittì il tutto, negando l'inevitabile. Ciò gli impedì comunque di non chiudere occhio quella notte e quelle successive.

Venne chiamato persino Severus per controllare le condizioni di Blaise che non erano affatto buone. Draco aveva esagerato, aveva riutilizzato il Sectumsempra, più volte, in più parti. Il ragazzo non stava affatto bene, delirava, eppure dalle sue labbra non usciva suono o gemito che non fosse il nome di quella ragazza.

Severus sospirò sconsolato e deluso soprattutto.

“Lo ha fatto per attirare la sua attenzione non è così?” domandò a Theo. Quello annuì incerto, aveva paura che ci fosse Draco nei paraggi.

“Non temere, sta negando tutto, ma non è così stupido da non aver capito che cosa avete cercato di fare tu e il signor Zabini” lo rimproverò.

Theo abbassò gli occhi imbarazzato.

“Tuttavia, se Draco non è ancora andato via da questa casa, vuol dire che in cuor suo si sente pronto a rischiare di rivederla” lo rassicurò. “Sarà qui tra un giorno o due probabilmente” concluse lasciando la stanza.

  
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