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Autore: IndianaJones25    15/01/2021    2 recensioni
È una luminosa e calda giornata estiva di fine Ottocento quando, in una casa di Princeton, nel New Jersey, nasce l’unico figlio del professor Henry Jones Sr. e di sua moglie Anna.
Nel corso dei venticinque anni successivi, il giovane Junior vivrà esperienze indimenticabili e incontrerà persone straordinarie, in un viaggio di formazione che, tappa dopo tappa, lo porterà a diventare Indiana Jones, l’uomo con frusta e cappello, il più celebre archeologo del mondo…
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abner Ravenwood, Henry Jones, Sr., Henry Walton Jones Jr., Marion Ravenwood, René Emile Belloq
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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IV.
PORTO DI SOUTHAMPTON, INGHILTERRA, FEBBRAIO 1908

   «Presto, Henry, non ti attardare!»
   Indy stava osservando due giovani ragazze, molto belle anche se un po’ sciupate nel fisico e nell’aspetto, dall’aria piuttosto disinibita, che sembravano indaffarate in una contrattazione serrata con alcuni marinai ridanciani. Miss Seymour, quando le aveva notate, gli aveva rapidamente detto che si trattava di donne di malaffare da cui doveva stare il più possibile lontano.
   «Forza, Henry!» lo incitò ancora l’anziana educatrice, agitata.
   La donna era stata l’insegnante privata di Henry Senior prima del suo trasferimento in America e, quando le avevano fatto visita a Oxford, suo padre l’aveva convinta ad accompagnarli nel lungo viaggio attorno al mondo che li attendeva, perché si occupasse dell’educazione e dell’istruzione di Junior.
   «Dobbiamo salire a bordo!»
   Il transatlantico dallo scafo nero e con alti fumaioli attraccato alla banchina era gigantesco. Gigantesco proprio come il mondo che aspettava solo di essere scoperto e visitato in tutte le sue più svariate sfaccettature. Il Regno Unito era stata solo la prima di una lunga serie di tappe, che avrebbero toccato numerosissime località parecchio lontane tra loro.
   Indy si sentiva euforico all’idea di quella grande avventura che gli si snodava di fronte e dalla quale non sapeva esattamente che cosa aspettarsi. Di una cosa era certo: l’orizzonte era molto più vasto di quello che aveva sempre visto nei dintorni di Princeton, e presto lo avrebbe varcato, per scoprire i segreti che si celavano al di là di esso.
   E dire che era tutto merito di un noiosissimo e lungo libro che suo padre aveva scritto. Il successo era stato tale che il professor Jones era stato invitato a presentarlo con delle conferenze presso le più prestigiose accademie e corti d’Europa, Africa e Asia. Certo, sarebbe stato tutto più bello se, con lui, mamma e papà non fosse dovuta andare anche miss Helen Seymour, con l’incarico di insegnargli la storia, la matematica, la filosofia, le lingue e chissà cos’altro ancora. Tutta robaccia di cui avrebbe fatto volentieri a meno!
   Ciò che gli dispiaceva di più, però, era aver dovuto lasciare Indiana. Il suo amato cane non avrebbe potuto accompagnarli e, così, era stato lasciato in affidamento al signor McGovern, un vicino di casa che se ne sarebbe preso cura fino al loro ritorno. Junior, abbracciandolo, gli aveva promesso che sarebbe tornato ancora da lui, e il cane aveva rinsaldato quella promessa leccandogli il viso. E, per rammentarsi meglio le sue parole e non dimenticarsene mai e poi mai, Junior aveva deciso che, da quel momento in avanti, lui stesso si sarebbe chiamato Indiana, proprio come il suo migliore amico.
   «È un bellissimo nome» gli aveva risposto sua madre, accarezzandogli la testa. «Ma ti dispiace se ti chiamo semplicemente Indy, qualche volta?»
   Suo padre, invece, non era stato affatto d’accordo con quella scelta che considerava oltremodo offensiva.
   «Tu ti chiami come me, Junior, e questo è il tuo unico nome. Mi rifiuto categoricamente di utilizzare su di te il nome che abbiamo dato al cane. Neppure se ti stesse crollando il terreno sotto i piedi o tu fossi sul punto di precipitare in un abisso ti chiamerei in quella maniera ridicola.»
   Suo padre poteva dire quello che voleva e intestardirsi fin che ne aveva voglia a continuare a chiamarlo Junior. Lui non avrebbe cambiato idea.
   Strinse il manico della valigia e, muovendosi alle spalle di miss Seymour, cominciò a incamminarsi in mezzo alla folla che si avviava verso la grande nave.
   Il suo sguardo curioso, però, come ipnotizzato da una forza magnetica e irresistibile, corse di nuovo alle due donne. Nonostante l’aspetto un poco trascurato, erano proprio belle e, per di più, erano le donne più svestite che avesse mai visto in vita sua. Una, dai lunghi capelli ricci e rossi, aveva le spalle nude; l’altra, con i capelli neri raccolti in una crocchia, si era  addirittura aperta la veste per far intravedere ai marinai ciò che poteva offrire loro. A Indy si contorsero le budella, davanti a quella visione, e si domandò istintivamente se sarebbe mai successo che una donna tenesse un tale comportamento anche per lui.
   La mano di miss Seymour gli artigliò il braccio.
   «Lascia perdere quelle donnacce, Henry, e sbrigati, o la nave partirà senza di noi!»
   Rassegnato, Indy si dispose a seguire la sua educatrice. Quando lei gli volse le spalle, però, il suo sguardo corse di nuovo verso le due donne.
   
 
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