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Autore: Shadow Doom    15/01/2021    1 recensioni
Sequel di "Simbolo di pace".
La sconfitta degli arcangeli ha permesso al Giappone di vivere un periodo di relativa pace, tuttavia quell'evento si dimostrerà solo la punta di un iceberg molto profondo.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salva per un pelo

 

Nejire iniziò l'ispezione della zona Nord di Kyoto.

Era rimasta molto incuriosita dall'atteggiamento di Uravity, le sembrava più allegra del solito e con la testa tra le nuvole. Se il suo intuito femminile non la ingannava, aveva trovato qualcuno di speciale e credeva anche di sapere chi fosse, il ragazzo dai capelli disordinati. Avrebbe voluto chiederglielo non appena usciti dall'agenzia, ma Iida la bloccò immediatamente affermando che non era tempo di chiacchierare. Nonostante avesse ragione Hado si infastidì, non le piaceva chi bloccasse la sua curiosità. Comunque adesso doveva concentrarsi per non farsi sfuggire neppure il minimo dettaglio utile.

 

Nel corso della pattuglia si imbatté in qualche villain che sconfisse senza alcuna difficoltà, ricevendo così l'applauso dei civili che avevano assistito alle sue gesta eroiche.

Non trovò nulla fino a quando non entrò in un vicolo estremamente malridotto, lì trovò uno squarcio sul muro molto profondo, Però la cosa più interessante fu che ai bordi di quel segno c'era una strana sostanza viola appena visibile ad occhio nudo. Intuendo che fosse qualcosa di particolare ed importante, l'eroina numero sei la raccolse e la mise in un piccolo contenitore non sterile sperando che ciò non l'avrebbe inquinata, però era l'unica cosa che aveva con sé.

 

Verso mezzogiorno completò la ronda. Sfortunatamente non trovò altro, per cui decise di tornare da Croco per vedere se gli altri avevano scoperto qualcosa. Tuttavia a metà strada sentì dei civili urlare, decise di controllare pensando che si trattasse di un villain, ma non fu così. Infatti trovò la sua amica Tsuyu con delle ferite su tutto il corpo, sorretta da alcune persone. Corse immediatamente da lei per accertarsi delle sue condizioni, era svenuta, ma non sembrava che fosse stata colpita in punti vitali. Comunque la prese con sé e la trasportò in ospedale per evitare rischi inutili.

 

Qualche ora prima...

 

La missione di Asui si era dimostrata più lunga e complessa del previsto, infatti le navi che trasportavano sostanze tossiche erano ben oltre la decina ed ognuna veniva strettamente sorvegliata da tipi ben poco raccomandabili. Per rendere possibile il completamento dell'incarico, Tsuyu venne affiancata da altri quattro eroi: Ron il numero venti, Jack il numero ventidue, Will il numero venticinque e Richard il numero trenta.

Grazie alla loro collaborazione ed alla ferma guida di Froppy, non a caso ricopriva il posto numero quattordici, la situazione si risolse quasi del tutto; ormai mancava solo un'ultima nave da fermare e poi sarebbero potuti tornare a casa.

 

Il gruppo usufruì della stessa tattica che avevano usato fino ad allora per catturare anche gli ultimi criminali. Tsuyu si sarebbe intrufolata nascondendosi sott'acqua e dopo aver liberato il ponte, avrebbe fatto cenno agli altri di unirsi. Tuttavia questa volta le cose andarono diversamente dato che trovò qualcosa che avrebbe tormentato i suoi sogni per molto tempo.

C'erano numerosi cadaveri brutalmente squartati, l'odore del sangue a terra unito a quelle delle loro viscere esposte, per giunta parzialmente mangiate da qualche uccello, la fecero quasi vomitare. In tutta la sua vita non aveva mai assistito ad uno spettacolo tanto orribile, chiunque fosse il responsabile doveva essere malato.

Superato il momento di sgomento iniziò ad analizzare l'area ed i corpi. Il sangue era ancora fresco, ciò voleva dire che il responsabile poteva essere ancora lì. Riguardo i cadaveri notò che tutti avevano un taglio sulla gola e le ossa fratturate, ciò le ricordò una cosa che Uraraka le aveva condiviso quando l'aveva chiamata il giorno prima. Quel genere di ferite erano identiche a quelle degli omicidi di Kyoto, seppure in quest'ultimi il killer non si era accanito così. Le opzioni erano due: o si trattava di un altro folle oppure l'assassino era lo stesso e per qualche ragione ignota si stava comportando in maniera più aggressiva.

 

“ Froppy, che diavolo?” esordì Jack il quale, insieme ai colleghi, era appena arrivato con preoccupazione visto che Asui non aveva ancora dato alcun segnale.

“ Non so chi sia stato, ma potrebbe essere ancora su questa nave, per cui dobbiamo stare attenti” spiegò a bassa voce l'eroina che subito dopo condusse i suoi all'interno dell'imbarcazione.

 

L'unica cosa che trovarono lungo il percorso furono altri corpi brutalmente uccisi e viscere sparse a terra o sbattute sul muro, non avrebbero mai dimenticato quell'orrore.

Con estrema cautela raggiunsero la sentina dove videro delle casse aperte in modo frettoloso, come se qualcuno stesse cercando qualcosa. Proseguirono ancora fin a quando non notarono un uomo incappucciato intento a passare uno strano coltello con la lama viola su una spada molto antica. Gli eroi rimasero molto sorpresi sia dall'uomo sia dall'arma, sulle altre navi avevano trovato solo sostanze tossiche.

“ Non è neanche questo, al diavolo!” esclamò l'uomo misterioso gettando violentemente a terra la spada. Will, agendo impulsivamente, uscì allo scoperto affermando in tono intimidatorio “ Non fare un passo, sono un eroe e devo farti qualche domanda”. L'incappucciato si voltò mostrando un volto coperto da una maschera anti gas macchiata di sangue, senza dubbio era lui il killer.

Senza dire niente l'assassino scattò con una velocità impressionante verso l'eroe tagliandoli la gola. A quel punto anche gli altri quattro si fecero vedere decidendo di affrontarlo frontalmente, scelta che si dimostrò un terribile errore.

Il killer fu capace di mettere in difficoltà i quattro senza il minimo sforzo, pesino Asui non ebbe alcuna possibilità, anzi rischiò seriamente di rimetterci la vita. Infatti, dopo essere stata colpita diverse volte, una fortissima pressione la schiacciò al suolo impedendole ogni movimento. Prima però che le sua ossa si sgretolassero e gli organi interni collassassero, Richard colpì alle spalle il nemico liberando così l'amica.

“ Andate, lo tengo fermo!” affermò colui che aveva appena salvato l'eroina “ Nessuno va da nessuna parte” rispose l'assassino con una voce chiaramente distorta da qualche strumento.

Nonostante gli sforzi degli eroi, che provarono di ottenere un vantaggio portando l'avversario all'esterno, il killer gli uccise uno ad uno, dando sfoggio di un'abilità combattiva eccezionale. Solo Froppy si salvò, ma esclusivamente perché Jack la spinse in acqua proprio quando l'avversario stava massacrando Ron. L'eroe affermò che Froppy doveva vivere per poter riferire a tutti quello che avevano scoperto sulle abilità dell'assassino. Asui fece proprio come l'amico voleva, seppure si sentisse uno schifo per aver lasciato gli altri a morire.

 

Tsuyu nuotò fino a riva dove riuscì a trovare un passaggio fino a Kyoto, ma proprio quando le mancava così poco per raggiungere l'agenzia di Croco, perse i sensi sopraffatta dal dolore e dalla stanchezza. Per sua fortuna era un'eroina molto amata, quindi venne soccorsa immediatamente da qualche suo fan fino a quando Nejire non la portò in ospedale.

   
 
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