Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: Charlie_Carla    16/01/2021    1 recensioni
Questa è stata la mia prima fan-fiction, scritta già per un altro sito che oramai non esiste più, e che dopo più di 10 anni rileggendola, mi è tornata la voglia di scrivere e di modificarla per i tanti errori che ho riscontrato.
Tante volte ho fantasticato su come potesse continuare la storia della mitica "Lady Oscar."
A dire la verità a me non è mai andata giù la versione originale
(mi riferisco al finale della storia), ed è per questo che finalmente
ho deciso di scriverne una tutta mia.
Per questa storia mi sono ispirata un po' al film "Bella bionda e dice sempre di si", con Kim Basinger e Alec Baldwin, soprattutto per il si! Chi l'ha visto forse comprenderà.
Le fanart sono disegnate da me.
Se volete scrivermi per un suggerimento, un commento, critica, accetto anche gli insulti (però quelli risparmiatemeli).
Buona lettura!
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alain de Soisson, Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Destino avverso (2)

 

Il sole oramai spariva dietro le colline, la notte stava calando quando il cavallo si fermò.
Era tornata e niente le sembrava cambiato.

Mentre entrava in casa si sentiva triste, aveva paura, paura forse di incontrare Andrè?

Chi gli venne incontro, felice nel rivederla fu Nanny, che le disse:
"Oh! Oscar, sei tornata finalmente! 
Questa casa sembrava così vuota senza di te. Bambina mia ti vedo così sciupata e dimagrita! Adesso ti preparo un bel bagno caldo e poi ti servirò la cena, vedrai che ti rimetterò in forze!".
Oscar non ebbe neanche il tempo di parlare, che Nanny la tirò per un braccio e la portò in camera sua aiutandola a spogliarsi.
Finalmente, immersa nell’acqua calda della vasca, riuscì a rilassarsi e sentir andar via le fatiche del viaggio.
Con la mente libera esgombra da qualsiasi pensiero negativo, si alzò solo quando l’acqua divenne ormai fredda.
Cenò in camera sua e non chiese mai dove fosse Andrè, anche se le sembrò strano non vederlo in giro.
Seppe da Nanny che il padre era impegnato in una missione, e la madre era dalla Regina. Ultimamente si sentiva molto sola, le mancava la vita di prima, piena di impegni, le mancava il suo amico, suo fratello, le mancava…Andrè!
 
Stanca, andò a letto.
Il giorno seguente si sarebbe recata a Parigi e avrebbe iniziato il nuovo incarico affidatole dalla regina.
Piano piano scivolò nel sonno, era talmente stanca che in quel momento anche i pensieri l'abbandonarono. Tutto sommato, fu un sonno tranquillo il suo.


Si svegliò ai primi raggi del sole, si sentiva meglio e riposata. Subito si alzò dal letto, si lavò e si vestì, rimanendo per qualche minuto ad ammirarsi nella nuova uniforme, era pronta per affrontare la giornata, con un misto di paura e di sfida, ora di certo non avrebbe avuto più il tempo di soffrire la solitudine.


Quando scese non toccò nemmeno la colazione, con gran rammarico di Nanny, che l'aveva preparata con tanto amore, la quale si limitò a seguirla per salutarla.

Ad un certo punto, mentre stava per montare a cavallo, si fermò e senza pensarci molto, chiese a Nanny: 
"È da quando sono tornata che non ho visto Andrè, sai dov'é?".
La curiosità prese il sopravvento sul rancore, ma infondo, Oscar lo aveva perdonato, non era più arrabbiata con lui, aveva compreso la reazione del suo gesto.

"Ecco…vedi…" Nanny esitava a risponderle, il viso si fece profondamente triste e serio.
Oscar, si preoccupò e le disse: 
"Ti prego parla…è successo qualcosa ad Andrè?".
Il tono di Oscar era diventato preoccupato.
Nanny cercò di non esitare più e di raccontare tutto ad Oscar.
"Ormai è da qualche giorno che non abbiamo più notizie di lui".
A quella rivelazione Oscar trasalì.
"Lo abbiamo fatto cercare, ma ancora non abbiamo avuto sue notizie, sono così preoccupata!". Disse Nanny fra le lacrime.

Oscar non disse nulla, montò a cavallo ed andò via, ma dentro di lei era molto preoccupata.
Mentre il vento le faceva volare i capelli sul volto, una piccola lacrima scese sul suo viso, poi asciugata dal vento.

Arrivata a Parigi, lasciate fuori tutte le sue preoccupazioni entrò in caserma.
Fu accolta dal colonnello D'Agout: 
"Colonnello D'Agout, vice comandante del reggimento, molto lieto di fare la vostra conoscenza". Mettendosi sull’attenti in saluto militare
"Molto piacere colonnello!". Rispose Oscar.
"Siete arrivato con un giorno di anticipo, vi aspettavamo solo per domani!
Comunque ditemi pure, in che cosa potrei esservi utile?".

"Vedete...colonnello, ho preferito arrivare un giorno prima per conoscere i miei uomini, vi prego di accompagnarmi subito alle loro camerate!".

Il colonnello un po' titubante l'accompagnò e disse:
"Le camerate dove alloggiano gli uomini, non sono splendide...io...non vorrei che voi comandante...".
"Non preoccupatevi!" rispose Oscar senza lasciarlo finire di parlare. [1] 

Nel frattempo un soldato avvertì gli altri compagni che il nuovo comandante stava arrivando alle camerate. Subito misero tutto in ordine e sull'attenti.
Giunti a destinazione, il colonnello aprì la porta e disse:
"Prego comandante"
Oscar entrò con passo deciso e sguardo gelido.
Non appena fu al centro della stanza, con tono freddo disse:
"Soldati! Sono il vostro nuovo comandante e il mio nome è Oscar François De Jarjayes!".
Con lo sguardo cercò di scrutare ogni singolo soldato e all'improvviso si sentì gelare il sangue.
Fra i soldati riconobbe Andrè! 
Rimase per un istante perplessa, meravigliata:
"Cosa diavolo ci faceva fra i soldati della guardia?".
Si domandava.
Si riprese subito, mai e poi mai avrebbe lasciato intravedere i propri sentimenti.

Nel frattempo uno dei soldati "Alain De Soisson", disse:
"Soldati della guardia! Salutiamo tutti il comandante!!
Tutti fecero il saluto militare [2] .



PIÙ TARDI...

Oscar era nel suo ufficio, aveva fatto chiamare Andrè, voleva delle spiegazioni e lui gliele doveva dare. Era nervosissima, prima di tutto pensava a cosa gli avrebbe detto appena fosse entrato da quella porta. D'improvviso sentì bussare e il suo cuore sussultò, era lui, si fece coraggio e disse: 
"Avanti!"
La porta si aprì, Andrè entrò presentandosi con il saluto militare:
"Il soldato Andrè Grandier è ai vostri ordini comandante!"
Oscar se ne stava in piedi davanti alla finestra dandogli le spalle.
Senza voltarsi gli disse: 
"Adesso mi spiegherai…cosa diavolo ci fai qui???"
Il tono di voce voleva essere calmo, ma risultò lievemente arrabbiato.
Andrè non le rispose subito, forse attendeva che Oscar si voltasse verso di lui.
Trascorsero alcuni istanti ed Andrè non parlava.
Oscar s'innervosì ancora di più, si voltò verso di lui e gli urlò contro: 
"Dannazione!!! Ti vuoi decidere a rispondermi???
Ti avevo chiesto di lasciarmi sola!!! Che non avevo bisogno di te!!! Che ci fai qui??? 
E poi…come hai fatto ad arruolarti???"

Andrè le rispose:
"Lo sai….non avrei mai potuto lasciarti sola…tu hai bisogno di me!
E poi se vuoi saperlo, ho un amico fra i soldati…è grazie a lui che mi sono arruolato!"
Il suo tono di voce era calmo e triste allo stesso tempo.
Oscar non sapeva cosa rispondergli, era talmente arrabbiata con lui da non riuscire nemmeno a parlare.
Andrè, capito lo stato d'animo di Oscar le disse:
"Sempre ai vostri ordini mio comandante!"
Facendole il saluto militare se n'andò.
"Fai come ti pare!", disse Oscar, quasi un sussurro, mentre Andrè chiudeva la porta.


Nel frattempo tutti i soldati erano venuti a conoscenza che il loro comandante era una donna, e la cosa non piaceva per niente.
Il giorno seguente, mentre Oscar si preparava per andare al lavoro, Nanny le disse:
"Oscar, ti posso chiedere una cosa?".
"Ma certo!" le rispose Oscar.
"Ecco…volevo sapere se hai avuto notizie di Andrè!
Sono talmente preoccupata!"
"Potrebbe non tornare per molto tempo...si è arruolato nei soldati della guardia"
"Che dici??? Perchè ha fatto una cosa del genere??"
"Non hai motivo di preoccuparti...io e Andrè sappiamo badare a noi stessi, ormai non siamo più dei bambini!".
"Certo!".
Detto questo, Oscar salutò Nanny e si mise in viaggio verso Parigi.

Era nel suo ufficio, quando il colonnello bussò alla porta, Oscar lo fece entrare e disse:
"Che cosa c'è?"
"Comandante! I soldati della guardia, sono tutti schierati sulla piazza. Attendono la vostra presenza per iniziare la rivista"
Oscar annuì.
Così, lei ed il colonnello si avviarono a cavallo verso la piazza.
Forte fu la sorpresa nel vedere che non c'era nessuno.

Il colonnello disse: "Ma che succede? Un attimo fà erano tutti qui schierati!".
Da lontano un soldato si avvicinò verso di loro.
Era Andrè.
Oscar gli disse: "Cosa c'è Andrè?".
"I soldati della guardia si rifiutano di prendere parte alla rivista in onore del nuovo comandante!"
"E per quale motivo si rifiutano?".
"Perchè non vogliono saperne di prendere ordini da una donna"[3] 
Chiesto il permesso di andarsene, Andrè tornò nelle camerate.

Oscar, seguita dal colonnello si precipitò alle camerate dei soldati.
Entrambi entrarono, ma l'accoglienza non fu delle migliori: appena entrata, Oscar si vide arrivare un pugnale a pochi centimetri dal volto, le si gelò il sangue all'istante!
Uno dei soldati stava giocando (diciamo) con il pugnale, lanciandolo vicinissimo alla porta e non si accorse che proprio in quel momento stava entrando qualcuno.
Il soldato fece le sue scuse ad Oscar e le disse: 
"Per la prossima volta, vi consiglio di fare attenzione e bussare".
Oscar, prese il pugnale e si avvicinò verso il soldato che l'aveva lanciato, e subito attaccò dicendogli: "Forse avrei dovuto bussare!!!
Ma tu non hai pensato che in quel momento poteva entrare anche un tuo compagno???" 
Oscar era veramente arrabbiata.
Brandì il pugnale e lo ficcò nella cintura del soldato dicendo:
"La prossima volta che vi scopro a fare questo gioco assurdo, vi sbatto in cella per un mese intero! E adesso ascoltatemi bene... Vi voglio vedere tutti sulla piazza d'armi entro cinque minuti!"

"Non abbiamo voglia di marciare a passo di parata!"
Era la voce di Alain.
"Vi conviene tornare a comandare la guardia reale, qui nessuno sembra disposto a prendere ordini da una donna...mio comandante! Dovete tenere conto che noi siamo famosi per la nostra irruenza, non vogliamo che una donna esile come voi ne abbia a soffrire"
"Io non sono certo violenta per natura, ma sono stata educata a misurarmi con chiunque e se volete sono a vostra disposizione!"
I soldati presero subito la palla al balzo e la sfidarono.
"Molto bene, chi è interessato a battersi con me venga alla piazza d'armi, spada, pistola...io non ho alcuna preferenza".
Detto questo, Oscar, lasciò la stanza, incrociò lo sguardo di Andrè e si avviò verso la piazza.

I soldati volevano che fosse Alain a sfidare Oscar, ma lui disse che non se la sentiva di battersi con una donna, così diede l'incarico ad uno di loro.
Il duello stava per iniziare ed Oscar disse:
"Se io vinco, voi dovrete sfilare tutti davanti a me, se perdo lascerò il comando dei soldati della guardia".
Tutti i soldati accettarono. [4] 

Il duello ebbe inizio:
La forza massiccia del soldato non ebbe la meglio su quell'esile di Oscar.
Così, alla fine, fu proprio lei a vincere e i soldati sfilarono tutti a passo di marcia davanti a lei.



Era ritornata a casa, aveva solo voglia di riposare e di rilassarsi.

Stava riponendo il cavallo nelle scuderie quando sentì una voce da lontano che la chiamava: 
"Madamigella Oscar!!!"
Era la voce di una delle cameriere di Palazzo Jarjayes, che correndo e con molto affanno, le disse: "Madamigella...vostro padre... il generale è tornato e... ha chiesto di vedervi immediatamente!
Vi aspetta nel suo studio…e con lui vi è anche un ospite!"
Oscar subito s'incamminò verso il salone e dopo pochi minuti raggiunse lo studio.
Bussò alla porta ed una voce da dentro la stanza disse: "Avanti!", era la voce del padre.
Entrò e richiudendo la porta disse:
"Mi avete fatto chiamare padre?"
Non appena formulò quelle parole, si voltò verso il padre, e con grande stupore si accorse che non era solo.

Infatti, con lui c'era il Duca De Plessisse-Bellierre.
Il padre subito le disse: "Su, vieni a sederti Oscar!".
Oscar fece come le chiese il padre e si sedette di fianco al Duca.
Lui la guardava, ed ancora non le aveva rivolto la parola e tantomeno l'aveva fatto lei.
"Allora, Oscar!" Disse il padre, con tono calmo e pacato.
"Io e il Duca abbiamo parlato di te!".
"Come di me??? Padre… Io non capisco!!!"
A questo punto Oscar era molto confusa, cosa significava quello che aveva detto il padre?
Intanto il Duca continuava a guardarla senza proferir parola.
Oscar stava incominciando ad innervosirsi.
"Beh! Forse è meglio che ti spieghi tutto il Duca!".
Disse il generale, e senza aspettare una sua risposta si alzò e andando verso la porta, disse:
"Vi lascio soli, così potrete discutere senza interruzioni.
Oscar, io e te parleremo dopo".
Detto questo se ne andò, lasciandola ancora più confusa.

Rimase per un pò a fissare la porta, quando si sentì due occhi puntare addosso, si voltò e vide il Duca che la guardava con aria da gatto sornione.
In quel momento incominciò ad avere paura, era a disagio, non sapeva cosa fare.
Nel riuscire a trovare molto coraggio gli disse:
"Ditemi pure Duca...di cosa volevate parlarmi?"
Lo disse con tono che volevasi dimostrare freddo, ma che risultò percettibilmente tremante.
"Bene, madamigella". Disse il Duca, con il suo solito sguardo malizioso e col tono di voce di chi è sicuro di sè. "Non voglio girarmi troppo nelle parole e passerò subito al dunque"
Oscar, deglutì: "E adesso cosa vorrà dirmi??"
Fu il suo ultimo pensiero!

Disegno digitale realizzato con il mio cellulare Samsung Galaxy Note20 Ultra 5G

NOTE

[1] [2] [3] [4] [ Dialoghi presi dalla puntata n° 29 " Una nuova vita" di Lady Oscar]
continua...

  
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