Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Blue_Wander    16/01/2021    2 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Senza vita

 

L'abitazione di Dalisay era molto più vicina al castello di quanto credessero e questo spinse il gruppo ad implorarla di non portarceli. Fu allora che la guida comprese la loro idea di dividersi e, nonostante non fosse troppo convinta della cosa, non protestò e li condusse in quella che doveva essere una delle piazze centrali di Ziràn, ormai ridotta a qualche piccolo emporio e albero secco.

-La città si indebolisce.- disse. -E di conseguenza anche la nostra voglia di combattere.

Veral si guardò intorno e si sentì pervasa da un pesante senso d'angoscia. Seyun le fece un sorriso preoccupato a cui rispose con un cenno, mentre Kerasi e Blanche camminavano più avanti. Quella piazza doveva essere un autentico gioiello del paese prima dell'arrivo di Rubino, una delle Gemme più potenti. Senza contare il Minotauro, la creatura custode della regione che aveva voltato le spalle al continente. Eppure c'era qualcosa che non capiva: perché proteggeva colei che aveva reso la sua terra un posto privo di vita? Per un attimo l'attraversò il pensiero che forse non era Rubino a voler proteggere, ma lo scacciò via subito dopo.

-Qui troverete la vostra mappa.- ricominciò Dalisay guardando Yoongi. -Se il vostro piano è quello di formare due gruppi allora credo che la mia presenza sarà solo di peso.

Jungkook le rivolse un sorriso gentile. -Ti siamo infinitamente grati per quello che fai per noi e proprio per questo non potremmo mai metterti in una condizione di pericolo.

La minore annuì. -Mio fratello mi aveva detto che siete delle persone gentili.- alzò lo sguardo verso il cielo. -Vorrei solo che tornasse a casa.

Veral le poggiò una mano sulla spalla. -Non preoccuparti, sono sicura che vi vedrete presto.

A quelle parole la giovane sorrise e spiegò loro che nel Labirinto il tempo scorreva in modo diverso e che quindi sarebbe tornata in quella stessa piazza tutti i giorni e avrebbe lasciato una pietra -aggiunse che avrebbe preferito un fiore, ma che non sarebbe stato il massimo strapparne uno vista la situazione. La videro allontanarsi subito dopo averla salutata e rimasero a guardarla fino a che non svoltò l'angolo di un vicolo.

A quel punto Jungkok si girò nuovamente verso i compagni e indicò in modo molto discreto un piccolo negozio munito di ombrellone da spiaggia aperto dai colori sgargianti e appoggiato al muro in modo che non cadesse. Il proprietario se ne stava fermo affacciato al bancone con le braccia conserte, ma contro ogni probabilità non guardava il numeroso gruppo indeciso sul da farsi, ma gli altri piccoli punti vendita ancora in piedi, probabilmente i pochi viandanti avevano creato una sorta di rivalità anche se nessuno riusciva a dirlo con certezza dato che ognuno offriva servizi molto diversi e si poteva quasi ammettere un monopolio concreto. Quella piazza e tutto il resto della città stava perendo, possibile che il massimo a cui potessero pensare si basava solo sulla competizione?

Yoongi e Seyun si avvicinarono sotto ordine del principe e nonostante fossero ancora lontani dal bancone il proprietario alzò le mani verso il cielo e rivolse loro un grosso sorriso. -Salve, stranieri!- cominciò con voce allegra, Yoongi giurò di poterci notare un pizzico di falsità tipica dei mercanti ma rimase in silenzio. -Io sono Upang Maglakbay, della grandissima discendenza di mercanti Maglakbay. Il mio emporio è il migliore per quanto riguarda i turisti, sapete?

Seyun gli rivolse uno sguardo leggermente irritato dalla parlantina fin troppo allegra. -Stiamo cercando due mappe.

-Mmmh...- fece lui non troppo convinto, passandosi due dita intorno alla bocca. -Dove sareste diretti?

Yoongi si sporse verso di lui, appoggiandosi al banco in legno scuro. -Perché lo chiedi? Una mappa è una mappa.

-Una di tutta la città è molto complessa da reperire e voi ne avete chieste addirittura due. Mi sembrate brava gente quindi spero abbiate di che pagare.- ribatté disegnando dei piccoli cerchi sulla superficie scura con le dita. -Potrebbero arrivare anche a dieci monete d'argento.

-È davvero moltissimo per due fogli di carta con un po' di inchiostro sopra.- disse la giovane senza scomporsi. -Ma le prendiamo.

L'uomo rimase a bocca aperta. Era contento per aver fatto un affare, se solo lo avesse saputo ne avrebbe chieste venti! Eppure quei due non gliela contavano giusta, nessuno sano di mente avrebbe speso l'equivalente di cinque monete d'oro per due mappe quando in una delle piazze vicine c'era un cartellone affisso. Non fece domande e con espressione confusa si recò nel retro-bottega.

-Sei consapevole del fatto che siamo appena stati truffati?- chiese Yoongi senza preavviso. La mora lo guardò dall'alto in basso ma non rispose e tornò a fissare la tenda scura che li divideva da Upang. -I soldi non sono di certo un problema ma Jungkook mi ucciderà quando lo scoprirà.

-Non dirmi che hai paura di un ragazzino più piccolo di te.- Seyun si ritrasse leggermente. -Semplicemente ridicolo.

Il re alzò un sopracciglio ed emise un verso divertito. -Ma sentila! Sei letteralmente diventata famosa per nasconderti; credi che le tue gesta abbiano senso?

-Bella prova.- ammise con un sorriso furbo. -Vorrei solo ricordarti che sei tu quello che si è rivolto a degli stranieri per salvare il tuo popolo. E che è stata Kerasi ad uccidere quella che doveva essere la tua nemesi.

Yoongi non si scompose. -Tu invece hai eliminato Diamante, a chi credi che toccherà l'onore di eliminare il tuo vecchio amico Topazio?

-Questa guerra è tutta sbagliata.- ammise completamente seria. -Non hai notato che qualcosa non va in questa situazione? L'unico avvenimento sensato è che questa città, un tempo la più rigogliosa, sia stata ridotta alle ceneri da Rubino.- sospirò in modo stravolto. -Sembra che qualcuno si sia divertito a mischiare le carte.

Il biondo si toccò il mento in modo pensieroso. -In realtà se ci penso per ora ognuno di noi aveva un collegamento concreto con la Gemma eliminata. Prendi me ad esempio: venivo considerato un inetto dal mio popolo, niente riusciva ad interessarmi e se sono cambiato lo devo solo alla scomparsa di mio padre. Perdendo una persona così cara mi sono reso conto dei miei errori e ho cercato di rimediare; per Smeraldo era la stessa cosa più o meno.

-Ma non è così che funziona una nemesi.- spiegò. -Lei diventa forte quando tu ti indebolisci ed è per questo che una delle due soccombe. Eppure il colpo di grazia è sempre stato inflitto da qualcuno che in battaglia non lo ha stremato.

-Come se una forza esterna decidesse al posto nostro.- ricevette un cenno positivo del capo come risposta, ma poi decise di continuare con un discorso diverso. -Come ti trovi con gli altri?

Quel quesito provocò interesse nella testa della mora perché si fermò a guardare gli occhi scuri del maggiore. -Kerasi è tosta, abbiamo tanto in comune. Veral va protetta, è la priorità della missione, giusto?- il tono utilizzato non era molto convinto.

-Lo vedo che sei affezionata ad entrambe, sai? Dopotutto sono stato io a portarti qui.

Seyun abbassò lo sguardo. -A proposito, lo hai davvero fatto solo perché avevi bisogno della mia magia?

A quelle parole Yoongi ghignò. -Doveva esserci un'altra ragione?

-No.- rispose secca, poi rimase in silenzio e smise di ascoltare le parole del giovane al suo fianco. Non che si aspettava una risposta diversa, in realtà. Al contrario di quello che spesso insinuavano le sue compagne lei non provava nessun interesse per il re di Ignogan ed era abbastanza sicura che lui fosse dello stesso avviso. Pensandoci meglio Seyun si accorse di non essersi mai innamorata veramente, ma riguardando verso le altre due al centro della piazza si rese conto che per loro era stato facile. Per un instante si chiese il motivo, ma poi venne distratta dalla voce irritante del bottegaio, tornato finalmente con il loro ordine.

 

Jungkook prese in mano una mappa e lasciò l'altra a Yoongi. Si sentiva stranamente osservato e si meravigliò quando, guardandosi attorno, notò che i vari proprietari degli altri negozi stavano prestando loro attenzione. Non riuscì a capire come avessero potuto farsi scappare quell'ingombrante dettaglio e ne studiò silenziosamente le posizioni, rendendosi conto che ogni singolo emporio sopravvissuto aveva la più completa vista dell'intera piazza.

-Kookie, c'è qualcosa che non va?- chiese Kerasi in tono gentile toccandogli una spalla per ridestarlo. Lui scosse la testa, ma continuò a ragionare sulla situazione. Cosa aveva attirato l'attenzione dei bottegai? Il principe ne scelse uno: si trattava di una ragazza giovane e a giudicare dalla grande insegna dipinta doveva vendere gioielli. Aguzzò la vista e notò che non guardavano loro, non direttamente almeno. La loro attenzione era dedicata alle mappe che avevano comprato e le seguivano con gli occhi, mentre Yoongi faceva ondeggiare la sua a destra e a sinistra nell'attesa.

-Credo che dovremmo andarcene via.- mormorò. -E anche abbastanza in fretta.

Avrebbe volentieri aggiunto altro, ma all'improvviso tutti i commercianti uscirono da dietro al bancone. Chi scavalcava, chi saltava, ognuno di loro tranne quello che li aveva serviti prese a circondarli. Jungkook li contò: sei. Guardò verso l'alto, quel numero l'avrebbe portato alla rovina, ne era sicuro.

-Che cosa facciamo adesso?- fece Jin in panico guardando verso Hoseok. -Non voglio farmi mangiare la faccia da questi specie di zombie!

L'agitazione nel cuore del principe aumentò a dismisura. Quelle persone non reagivano in modo razionale, sembravano quasi controllate da qualcuno, ma l'unica Gemma in grado di usare l'ipnosi era Ametista, sconfitta qualche giorno prima. Eppure Seokjin non aveva torto, avevano sul serio l'aspetto di chi non è conscio delle proprie azioni. Perché desideravano le mappe, a cosa gli servivano?

-Jungkook, cosa dobbiamo fare?- gridò Kerasi, mentre Blanche tirava fuori i propri coltelli e nascondeva Veral dietro la schiena.

Il ragazzo fece un respiro profondo. -Non feriteli, sono comunque umani. Vogliono le mappe, perciò conviene dividerci subito e scappare verso la nostra destinazione.- li guardò annuire, omettendo il nome del luogo di proposito. -Il gruppo che arriverà prima lascerà un segno del proprio passaggio e farà da esca, mentre l'altro entra all'interno.

Jungkook e Yoongi riuscirono subito a disfarsi dei bottegai e presero due vicoli opposti. Nel frattempo Kerasi corse verso il proprio protetto, seguita da Seyun che in tutti i modi cercava di tendere la mano a Veral, mentre la giovane tentava di liberarsi della gioielliera che il principe aveva tenuto d'occhio. Blanche la notò e tornò indietro, la prese per un braccio e sferrò un pugno contro un altro negoziante.

Quello cadde a terra e la rossa gli passò sopra. -Va tutto bene?- le chiese mentre la ragazza guardava Jungkook aiutare Seokjin a scappare.

-C-credo di sì.- continuarono a correre dietro Yoongi ed Hoseok.

Ziràn non le era piaciuta per niente. Oltre a tantissime strade tutte uguali non c'era molto e le persone che li vedevano scappare sembravano troppo occupate per curarsi di loro. La castana si fermò e costrinse Blanche a fare lo stesso; lei la guardò con occhi confusi poi la vide allontanarsi verso una bancarella di frutta, il cui ragazzo dall'altro lato ronfava e le persone intorno non l'avevano neanche notata. Prese una mela e un foglio con una scritta fatta da un pennarello nero e lo ripiegò velocemente in modo da farlo sembrare una mappa. Lo gettò sul pavimento spoglio e ci posizionò sopra il frutto rossastro.

-Che stai facendo? Corriamo prima che ci raggiungano!- la incitò la maggiore.

Veral si avvicinò con sguardo compiaciuto. -Stai a guardare.- i tre bottegai privi di coscienza fecero capolino da dietro un muro spesso e si fermarono a guardarle. Uno di loro stava addirittura sbavando, ma la minore non si fece condizionare. -Rinunciamo alla mappa. È vostra ora.

Si udirono dei mugugni vittoriosi mentre raccoglievano il foglio ripiegato, tenendo in mano la mela che lo copriva. A quel punto il ragazzo della bancarella si svegliò. Blanche prese Veral per la vita e saltò all'indietro per finire sul tetto piatto di un'abitazione, fuggendo verso la direzione assegnata. -Sei un vero genio.- le sussurrò, lasciando che le guance della ragazzina diventassero leggermente rosate.

Quello che doveva essere un dipendente del proprietario della bancarella di frutta si accorse che uno dei tre aveva in mano un articolo che avrebbe dovuto fruttargli qualche moneta e chiamò a raccolta tutti i presenti. Strillò qualcosa sul grave errore di rubare ad uno come lui, poi divenne impossibile sentire o vedere qualcosa per le due fuggitive perché ormai troppo lontane.

 

-Grazie per avermi salvato, amico.- Seokjin, stremato, si gettò sul suolo rossastro e roccioso, affannato per la corsa forsennata appena fatta. Finalmente avevano seminato quella specie di gruppo di mostri. Il ragazzo non poté fare a meno di chiedersi se non fossero dei veri cerca-guai, ma non ebbe il coraggio di domandarlo. Anche se il principe si era dimostrato molto disponibile e umile nei confronti di tutti, lui non poteva abbassare tutte le barriere tra loro, oltre al fatto che Jungkook lo aveva cacciato fuori dai guai diverse volte e insultare lui e tutti gli altri non sarebbe stata una mossa molto intelligente.

-La tua arma?- chiese il minore con il fiato corto. -Ho come l'impressione che quelle trovate nello scantinato di Runard potrebbero averli attirati ancora di più. Dopotutto sono speciali.

Kerasi, l'unica che sembrava non aver bisogno di riprendersi, batté il pugno sul palmo della mano aperta. -Ma certo, ecco perché Seyun era in difficoltà!

La ragazza annuì. -Ed è lo stesso motivo per il quale tre di quegli zombie hanno preso subito ad inseguire Yoongi.

-Vero, lui aveva sia una mappa che un'arma speciale.- ragionò Jin. -Però perché le volevano? Che cosa se ne fanno?

Jungkook non era abbastanza convinto di quella situazione, sentiva che qualcosa non andava come avrebbe dovuto. Quelle persone erano semplici umani, ne era sicuro, eppure li avevano attaccati e si comportavano come fossero bestie. Non avevano né parlato né cercato un tipo di approccio amichevole. Riguardò la sua mappa. Sembrava solo un semplice foglio di carta con delle macchie di inchiostro unite in modo da formare un oggetto utile, non di certo un qualcosa per cui uccidere o perseguitare. Chiese a Seokjin di guardare la propria arma e il ragazzo gli passò un cilindro dalle dimensioni di un palmo, il principe ne toccò la cima e l'impugnatura cominciò ad allungarsi, la lama della falce uscì e si fissò automaticamente.

Pensandoci non aveva mai visto armi di quel tipo. La loro tecnologia era persino superiore a quella di Vellham, la Città dell'Acqua, la più all'avanguardia di tutte, seguita solo da Zamek. Il ragazzo ricordò che anche la lancia di Yoongi aveva la stessa possibilità ed era per quello che erano riusciti a viaggiare in modo tranquillo un po' ovunque. Guardò verso Seyun: ormai conosceva il suo segreto di dominatrice dell'aria, ma comunque quell'arma non sarebbe dovuta essere destinata a lei. Perché aveva da vendere una mingun senza proiettili di ricambio? Non ricordava di averne visti da nessuna parte.

La ragazza in questione la tirò fuori dal suo mantello. Per fortuna da lì sotto sembrava solo avere una sorta di zaino per le provviste come tutti i normali viaggiatori, se qualcuno le avesse tolto il cappuccio che portava avrebbe sicuramente visto le canne da sparo. -Comincio a pensare che queste armi non siano mai state di Runard.- fece la ragazza, sedendosi a gambe incrociate. Jungkook si stupì, sembrava quasi che gli avesse letto nel pensiero. -Perché tenere sotto chiave solo tre armi? Perché non nasconderci soldi o qualcosa di più?- prese fiato. -Guarda caso proprio tre di noi ne avevano bisogno.

E, guarda caso, quella inutilizzabile è stata trovata dall'unica persona in grado di farla funzionare” ragionò il principe, decidendo di tenerlo per se.

Il suo pensiero andò subito a Veral. Non sarebbe stata capace di maneggiare una spada o un'arma da fuoco, avrebbe rischiato di farsi male e non sembrava in vena di imparare a combattere. Tutta quella situazione l'aveva vista al centro di una battaglia la cui causa per lei era rimasta sconosciuta. Ripensandoci aveva scoperto dell'esistenza dei Jawahrat proprio da Namjoon, l'unico che aveva insistito per farlo rinunciare alla missione.

Seokjin gli poggiò una mano sulla spalla. -Veral è al sicuro.- ammise convinto. -Ma se vuoi tenerla lontana dal pericolo dobbiamo muoverci a riprendere il cammino o arriveranno prima di noi.

Jungkook annuì con un sorriso non troppo convinto; nonostante il suo scetticismo si alzò in piedi.

 

Il gruppo di Yoongi era quasi arrivato a destinazione grazie alla strategia di Veral che aveva fatto perdere le loro tracce. Nonostante quella fortuna si ritrovarono costretti a fermarsi ancora.

Dalisay aveva spiegato loro che il Labirinto era come protetto dal quartiere più ricco della città, l'unico ormai con delle case abbastanza decenti da non rischiare il crollo. Anche per quel motivo pensarono che forse non era stato troppo strano trovare dei Jawahrat in ricognizione; non era una pattuglia comune come quelle già incontrate e la loro divisa bianca li faceva risaltare alla grande, al contrario la solita era scura, a tratti coperta da pesanti componenti di armatura lucida.

-Tsk, la squadra di ricognizione.- cominciò Blanche. -Viene chiamata quando qualcuno di sospetto si aggira attorno ad un posto non autorizzato come questo. Karilin ne era piena, poi però hanno semplicemente smesso di chiamarli.

-Non ci è mai capitato di vederli perché c'era Namjoon con noi, ma adesso è chiaro che siano qui.- Yoongi annuì alle sue stesse parole. -Non mi aspettavo di certo un accogliente benvenuto. Dopotutto questa è la guerra.

Veral si sporse leggermente e osservò i movimenti di quegli strani uomini dal volto coperto. Erano schematici, non sembravano cercare qualcosa di specifico in un posto assegnato come aveva detto Blanche, al contrario, alla giovane pareva solo che volessero sbarrare il passaggio! Si tirò indietro e si rivolse al resto del gruppo. -Non possiamo rimanere qui. Non voglio che il gruppo di Jungkook debba fare da esca.- gli altri tre la guardarono con espressioni stralunate; che cosa significavano quelle parole? La minore lo notò e portò le mani davanti al volto in segno di negazione. -Intendo dire che non riuscirebbero a tenere sotto controllo Kerasi e allo stesso tempo difendersi dal Minotauro.- si grattò la guancia e abbassò la voce. -Da quello che ci ha detto Dalisay sembra molto pericoloso...

La maggiore annuì e fece scattare un coltello dalla tasca della cintura. -Veral ha ragione. Kerasi va tenuta al sicuro almeno fino a che non riusciremo a capire che succede. Dovremmo seminarli comunque, non abbiamo tempo per combatterli, senza contare che sono molti più di noi.

-Hai un piano?- chiese Hoseok alla castana, ma lei scosse la testa all'istante.

-Non potrei elaborarne uno neanche volendo perché non conosco questo posto.- si portò due mani al mento. -Potremo distrarli ma è un'intera pattuglia e qualcuno sicuramente ci noterà.

Yoongi sbuffò. -Okay, ho capito. L'unica cosa da fare è correre il più veloce possibile.- si girò verso Blanche. -Tu e Veral potete passare da un tetto all'altro, ma io e Hobi non siamo abbastanza agili per essere sicuri di non venire notati, perciò cercheremo di seminarli dal basso.

-Che succede se invece ci prendono?- domandò il Guardiano, visibilmente in preda all'ansia.

Il re non si scompose. -Ci penseremo strada facendo.

Blanche raccomandò a Veral di tenersi stretta e con un balzo arrivò sul tetto dell'entrata di un'abitazione, più piccolo e stretto rispetto al resto. -Ci vediamo dall'altra parte.

Yoongi e Hoseok si scambiarono un gesto d'intesa e il maggiore tastò l'interno della giacca per constatare la presenza della sua lancia. Subito dopo i due uscirono allo scoperto, notati dalla squadra di ricognizione che cominciò a lanciare piccole bombe fumogene sui due che, prontamente, cercavano di schivarle quanto bastasse per continuare a vederci qualcosa. Uno di loro, probabilmente il più mingherlino del gruppo, si piazzò davanti a Yoongi. Il re non poté fare a meno di notare la somiglianza e ciò lo fece adirare. Gli diede una gomitata sul fianco, per fortuna quei tizi non erano corazzati e la loro tuta era molto sottile. Mentre continuava a correre borbottava qualcosa sul fatto di non essere così scoordinato come quel tizio e poi si rifugiò in un vicolo scuro.

Hoseok al contrario si era fermato. Si era ripromesso di non guardarli negli occhi, di non lasciarsi distrarre dalle loro vite e di pensare solo a salvarsi la pelle. Eppure non aveva resistito e ormai era troppo tardi, era circondato da uomini alti e robusti. Non erano le loro vite che lo avevano distratto, ma un determinato avvenimento che li aveva visti tutti protagonisti: la squadra di ricognizione aveva ucciso l'unica creatura che aveva accompagnato il Guardiano per tutta la vita. Rozany non esisteva più.

 

  
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