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Autore: The_Real_W    17/01/2021    1 recensioni
1991, Eija Tarakovi scopre di essere un mago e parte sull'Espresso per Hogwarts nello stesso anno del famoso Harry Potter.
Ha inizio la sua nuova vita nel mondo della magia.
Genere: Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Neville Paciock, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Giugno era alle porte e le sessioni di ripasso organizzate da Hermione si facevano sempre più lunghe e intense. A circa una settimana dalla fine delle lezioni, Harry aveva fermato Eija appena fuori dalla biblioteca e gli aveva riportato una conversazione origliata poco prima: Raptor aveva ceduto a Piton, quindi il momento in cui avrebbero rubato la pietra filosofale era vicino. Eija non aveva un buon presentimento: sin da quando gli avevano raccontato quello che era successo nella Foresta Proibita, in cui Harry era dovuto andare insieme a Hermione, Malfoy e Neville per essere stati scoperti a girare nei corridoi di notte, la sera in cui avevano portato Norberto in cima alla torre, un sentimento di inquietudine lo perseguitava sempre quando scendeva nei sotterranei per l'ora di Pozioni, ma poteva essere anche un'impressione data dall'impazienza di Piton di togliere punti sia a Corvonero, sia a Tassorosso per avvantaggiare Sepreverde nella Coppa delle Case.

"Perché non vai da Silente? Lui saprà sicuramente cosa fare" disse Eija nervoso.

"Gliel'ho già detto io" aggiunse Hermione.

"Non abbiamo prove!" esclamò Harry "Anzi, dicendoglielo rischiamo solo di attirare l'attenzione di Piton e allora sì che per noi è finita"

"Ma Harry, stiamo parlando di Vol... Tu-Sai-Chi. Ho capito che vuole vendicarsi per la sconfitta di dieci anni fa, ma non è un pericolo solo per te, lo è per tutti! Può entrare nel castello in qualsiasi momento" continuò Eija.

"No, è troppo debole, ha bisogno del sangue di unicorno per sopravvivere e ha bisogno che Piton rubi la pietra per lui, così potrà bere l'elisir di lunga vita"

"La smettete di dire sempre le stesse cose?" intervenne Ron infastidito. "Non è possibile che facciate sempre la stessa discussione ogni cinque minuti"

"E quindi che facciamo?" chiese Eija con un sospiro.

"Per il momento niente, ma quando Piton farà la sua mossa, noi saremo pronti. E se servirà affrontare Voldemort, lo faremo" rispose Harry mentre Ron sobbalzava leggermente.

"E poi abbiamo questioni più urgenti al momento" disse Hermione tesa.

"Ovvero?" chiese Ron sorpreso "Cosa c'è di peggio di Tu-Sai-Chi appena fuori dalla porta?"

"Intende gli esami" spiegò Eija massaggiandosi una tempia "Se Piton vuole rubare la pietra lo farà sicuramente dopo gli esami. È pur sempre un insegnante e quindi sarà impegnato in queste ultime settimane, quindi dovremmo avere un po' di tempo"

"Voi due insieme siete un incubo..." borbottò Ron sottovoce.

 

I giorni degli esami furono pesanti per tutti. Per cominciare faceva molto caldo, soprattutto nell'aula degli scritti, e la tensione iniziava a farsi sentire anche all'interno del gruppo. Harry era tormentato dagli incubi e non riusciva a dormire la notte, era ossessionato dalla pietra filosofale, Hermione era costantemente appresso ai libri, borbottava tra sé e sé tutto il programma a memoria e faceva lunghe sessioni di domande e risposte con Eija, che cercava di mediare fra tutti quanti, ma iniziava ad accusare la stanchezza, Ron era nervoso e si accendeva subito quando Hermione lo rimproverava per non stare ripassando, creando battibecchi a non finire. Eija aveva a che fare anche con il pessimismo cronico di Neville e doveva ripetergli costantemente parole di incoraggiamento, altrimenti il povero Grifondoro si saebbe rintanato in un angolino a piangere. Le prove pratiche però furono più sopportabili, a eccezione di Pozioni. Sia la McGranitt che Vitious riuscivano a mettere gli studenti a loro agio, ma Piton era come un segugio e controllava ogni minimo movimento, ogni piccolissima azione. Eija era riuscito a portare a termine la Pozione Dimenticante senza problemi, però il comportamento del professore non gli era piaciuto e se ne era lamentato con Lisa, che condivideva appieno il suo fastidio. Una volta terminato anche lo scritto di Storia della Magia, l'ultimo esame di quell'anno, tutti gli studenti uscirono all'aperto compresi Eija e Neville che iniziarono a passeggiare lungo il lago. Il sole era alto nel cielo e il tepore di fine primavera era estremamente piacevole.

"È andata malissimo" si lamentò Neville sconsolato.

"Non essere pessimista, secondo me lo hai passato. Hanno detto quando escono i risultati?"

"Entro qualche giorno, al massimo all'inizio della settimana prossima. Ma tanto tu sarai stato il migliore"

Eija scoppiò a ridere. "Come potrei fare meglio di Hermione? Non credo di prendere 'E' in tutte le materie" tuttavia la faccia di Neville rimase affranta. "Scommetto che hai preso un voto più alto del mio in Erbologia" insistette Eija. "A me nemmeno piace, non credo di aver fatto bene"

"Non penso proprio, faccio pasticci ovunque" rispose Neville sempre più a terra.

Proprio in quel momento i due ragazzi videro il trio di Grifondoro correre verso la capanna di Hagrid, Harry aveva una faccia allarmata, come se fosse successo qualcosa di grave.

"Vi caccerete di nuovo nei guai" disse Neville definitivo, tirando su con il naso. "Vi toglieranno un sacco di punti e finirete in punizione, anche tu Eija"

"Mi dispiace che per avvertici di Malfoy, sia stato punito anche tu. Non ti meritavi di andare nella Foresta Proibita"

Neville scosse la testa. "Che cosa state combinando questa volta? Riguarda il cane a tre teste al terzo piano, vero?"

"Sì" ammise Eija. "Abbiamo quasi risolto il mistero, ma la situazione è molto pericolosa"

"E allora perché vai con loro?" esclamò Neville arrabbiato. "Stanne fuori, non farti coinvolgere! Non voglio che tu finisca nei guai, non voglio che tu venga espulso!"

Eija fissò il suo amico negli occhi senza parole. "Grazie" disse infine. "Grazie di preoccuparti per me" sorrise. "Però non posso certo lasciarli da soli..."

Neville annuì a testa bassa ed Eija gli mise una mano sulla spalla di conforto.

"Se credi che sia meglio fermarli, dovresti dirglielo. Cos'è che ti dice sempre Ron?"

"Che devo farmi valere?"

"Esatto. Come un vero Grifondoro"

"Non prendermi in giro" ribatté Neville abbozzando un sorriso. "Se li aiuti tu... staranno bene"

"Grazie della fiducia"

Eija non perse tempo e si fiondò verso la capanna del guardiacaccia, ma quando arrivò, i suoi amici se ne erano già andati. Hagrid era seduto fuori dalla porta, intento a sgusciare dei piselli in un barile, aveva le sopracciglia aggrottate e borbottava qualcosa fra sé e sé. Anche da seduto era comunque grosso e imponente, Eija ebbe un brivido mentre si avvicinava.

"Ciao Hagrid" disse cercando di non tremare dalla paura. "Mi chiamo Eija, sono un amico si Harry, Ron e Hermione"

Il gigante lo squadrò un momento e poi la sua faccia si aprì in un sorriso.

"Oh ciao! Mi hanno parlato di te: sei il ragazzino sveglio e che li aiuta sempre. Finalmente ti conosco di persona!" disse ridendo. Poi si piegò in avanti verso di lui. "Grazie per avermi aiutato con... quella faccenda... il drago insomma" disse a bassa voce ed Eija non poté che sorridere a sua volta.

"Nessun problema, davvero. Tuttavia ho bisogno di farti una domanda"

"Chiedi pure, sarò felice di aiutarti io questa volta!"

"Sai come sono quei tre, sempre dietro a ogni mistero... Forse non lo sai, ma mi hanno raccontato delle varie cose che sono successe: il furto alla Gringott, Fuffi il cane a tre teste, l'uovo di drago, la pietra filosofale..."

"Ehi aspetta!" lo interruppe Hagrid "Quella è una faccenda segreta..." aggiunse a bassa voce.

"Lo so" confermò Eija anche lui a bassa voce. "Me l'hanno detta perché sono loro amico" fece un respiro profondo. "Penso che potrebbero cacciarsi nei guai, se non faccio qualcosa. Quindi vorrei sapere quello che hai detto loro poco fa, per favore"

Il gigante non rispose ed Eija sapeva che doveva riuscire a convincerlo, non poteva permettere che quei tre lo lasciassero fuori dai giochi un'altra volta.

"Se la questione diventasse pericolosa, posso convincerli ad andare dal professor Silente, così non correranno rischi. Loro si fidano di me, Hagrid"

Nominare il preside era il bottone corretto da premere, perché a poco, a poco, l'espressione di Hagrid si sciolse e riprese a parlare. "... e va bene! Te lo dico, ma tu prometti di non andare a raccontarlo in giro"

Eija annuì.

"Mi hanno chiesto se, quando ho incontrato il tizio che mi ha dato l'uovo di Norberto, gli avessi parlato di Fuffi e io gli ho detto di sì, e che lui si era fatto curioso. Dopotutto non capita tutti i giorni di avere a che fare con un cane a tre teste. Poi ho detto che quando si suona della musica, Fuffi va a dormire come un angioletto e loro sono scappati di corsa verso il castello"

Ma certo! Hagrid vuole un drago, Piton si presenta con un uovo di drago e glielo dà in cambio di informazioni su Fuffi. Quindi sono andati al castello per avvisare Silente che qualcuno sa come aggirare il cane a tre teste e scendere nella botola.

Dedusse Eija rapidamente. "Grazie davvero Hagrid, sei stato molto d'aiuto"

"Non voglio che si caccino nei guai di nuovo. Stacci attento tu, va bene?" disse Hagrid convinto. "E vienimi a trovare ogni tanto con gli altri, vi offrirò una tazza di tè"

   
 
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