Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    18/01/2021    3 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Buonasera anime belle, dopo un mese preciso riesco ad aggiornare "Sogno".
Grazie sempre per l'affetto con cui avete atteso,spero che ne sia valsa la pena .
Buona lettura!
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"Sogno" di Giusy Giammarresi©
capitolo 134 💓

Andrè si bloccò, fissò gli occhi di sua moglie sbarrati per il terrore, guardò la sua mano candida posata contro il ventre come a sostenerlo , lo sguardo corse giu’ verso il suo inguine , i calzoni umidi , quello strano stillicidio.

- Andrè...aiutami!

Grandier balzò verso di lei, la prese fra le braccia :

- Amore mio....

Oscar allaccio’ le mani  al collo del marito, piangeva, piangeva disperata:

- No...non è possibile...no....

Lui cercò di rassicurarla :

- Sta tranquilla...Sta tranquilla amore , va tutto bene! - sussurrò nervoso.

- Chiamate qualcuno della servitu’ , fate avvertire il dottor Lassone ! - gridò poi diretto a Gunnar .

Il giovane annuì, poi si precipito’ verso la stanza di Nanny.

Andrè sali’ le scale con Oscar fra le braccia, la adagio’ sul letto.

Lo sguardo di entrambi corse verso i calzoni bagnati, verso il liquido che continuando a sgorgare  e aveva già inzuppato la coperta.

Oscar afferrò la mano del marito , si guardarono smarriti.

Qualche secondo dopo Nanny si catapultò nella stanza, fissò i due, si portò le mani ai capelli sconfortata :

- Dannazione bambina! - esclamò.

- Che...che cosa puo’ significare Nonna? - chiese con voce tremolante Andrè - che...che cosa puo’ voler dire?

La vecchina  li fisso’:

- Non lo so bambini, ma di sicuro...non è un buon segno!

Oscar fissò suo marito. Lui le strinse la mano:

- Cerca di tranquillizzarti, amore mio, andra’ tutto bene!

lei annuì , ma un secondo dopo una fitta al bassso ventre le fece stringere gli occhi dal dolore mentre al suo capezzale Andrè era sconvolto.

Il giovane si portò le mani alla testa quando notò le perdite chiare assumere un colore rosato.

- No...No...! - esclamò Oscar distrutta.

Nanny si avvicinò, le scostò i capelli dalla fronte :

- Non disperare bambina mia, ho visto mia cugina avere una manifestazione piu’ abbondante di questa eppure dare alla luce un bimbo sanissimo!

Ma nessuna parola poteva consolare Oscar che adesso si era abbandonata ad un pianto disperato.

I lunghi minuti che precedettero l’arrivo di Lassone sembravano interminabili, alla fine l’uomo entrò in stanza.

- Dottore , finalmente! - esclamò Andrè rincuorato.

Lo sguardo di lassone corse verso i calzoni di Oscar, incontrò i suoi occhi arrossati.

- Fuori...Fuori tutti! Non c’è un minuto da perdere!- esclamò

Andrè fissò sua moglie, la bacio’ sulla fronte ma lei lo trattenne:

- No...non andare!

Il giovane  fisso’ lassone , lui annuì:

- Se vostra moglie vi vuole accanto per me va bene!

Il dottore si avvicinò, le tastò la fronte :

- Respirate a fondo Oscar e rilassatevi, so che è difficile ma dovete cercare di stare tranquilla!

- Dottore come posso se...

- Se dovra’ succedere succedera’ Oscar, tanto vale lavorare perchè non ci siano le condizioni ottimali! -

- Va bene...! - sospirò lei.

- Ditemi Oscar, avete ricevuto qualche colpo al ventre ?

Lei seguì un pensiero lontano:

- Non so, non saprei dirlo , sono stata in missione ieri sera, abbiamo sedato una rivolta, sono volati pugni, bastoni e...

- Maledizione Madamigella!! - l’imprecazione di Lassone fece sobbalzare anche Andrè! - vi avevo espressamente raccomandato di evitare le missioni pericolose!!

Lei abbassò gli occhi.

- Ovviamente avrete combattuto, cavalcato, lottato, sarete anche finita a terra!

Lei annuì.

Lassone sospirò, poi si girò verso Andrè:

- Grandier...aiutatemi a spogliare vostra moglie !

Il dottore la visitò accuratamente, chiese che qualcuno della servitu’ la lavasse ma Andrè non volle che nessuno la toccasse :

- Ci penso io! - sussurrò

Oscar continuava a piangere in silenzio mentre Andrè con tutta la delicatezza di cui era capace la  lavava, intanto il medico cercava di capire quanto gravi fossero le perdite.

Quando Oscar fu perfettamente pulita l’uomo si espresse :

- Avete chiesto troppo al vostro fisico Oscar, vostro figlio è in grave pericolo!

_ Cosa..? - Andrè non avrebbe mai voluto sentirselo dire

- Non posso garantirvi che la gravidanza possa continuare.

Oscar si portò le mani alla testa disperata.

- L’emorraggia sembra essersi arrestata ma potrebbe insorgere nuovamente da un momento all’altro, dovete preparavi al peggio!

Andrè abbraccio’ Oscar , piansero insieme .

Poi il giovane alzò le spalle :

- Ci sarà qualcosa che possiamo fare dottore! - urlò - deve esserci!

Oscar lo fissò , era sconvolto e gridava rivolto a Lassone che invano cercava di consolarlo.

- Andrè...Oscar deve stare tranquilla ed a riposo . Dirò a Nanny di prepararle una tisana di passiflora per placare l’ansia , allo stadio attuale dobbiamo solo sperare che l’episodio sia stato isolato.

Il giovane strinse i pugni .

Lassone si avvicinò ad Oscar:

- Non alzatevi assolutamente per stasera, nessuno sforzo, nessuna azione da incosciente.

- si...si dottore! - sussurrò

- Avete ancora spasmi?

- No...nessuno! - rispose

- Bene! Chiamatemi a qualsiasi ora se l’emorraggia dovesse ripresentarsi. In assensa di sintomatologia avversa...ci vedremo domattina!

Lassone, lascio’ una carezza sulla fronte di Oscar, poi uscì dalla stanza.

Oscar pianse

Dietro la porta intanto Gunnar si disperava.

 

 

 

Oscar fisso' suo marito, i suoi occhi tradivano tutto il dolore che provava.

Ripensò a quel momento infausto...

Gli occhi blu sbarrati, la mano sul ventre, quella sensazione di bagnato fra le gambe e il gelo in ogni fibra del suo essere.

- André..io...Non volevo che finisse così...Non volevo! - la sua voce era un sussurro mentre gli teneva la mano.

Lui la fissò ,si staccò da lei ,si avvicinò verso la finestra,:

- Nessuno l'avrebbe voluto Oscar! - sussurrò.

Poi  guardò fuori,l'acqua scrosciava sui vetri proprio come avrebbero voluto fare le sue lacrime.

- Dí qualcosa...Parla maledizione! - lo spronò lei,  André strinse il pugno ,si girò a fissarla astioso:

- Cosa dovrei dire Oscar...eh...? Cosa potrei dirti? Che sei una testarda, che agisci in modo sconsiderato?Che la tua dannata vita da soldato conta più della tua famiglia?

Lei abbassò gli occhi.

- Sarebbe bastato solo  fare più attenzione, avresti dovuto fare più la madre e meno il Comandante Oscar!!- tuono' paonazzo di rabbia.

Oscar abbassò gli occhi, strinse nervosamente fra le dita il lenzuolo, Andrè notò una grossa lacrima scenderle dagli occhi, si sentì terribilmente in colpa.

Corse vicino al letto, si inginocchio’ accanto a lei , le prese le mani :

- Perdonami amore mio, perdonami , sono uno stupido, non avrei dovuto dirlo! - sussurrò baciandogliele.

- No...Hai ragione Andrè, avrei dovuto prendermi piu’ cura di me stessa.

- Oscar...

- Girodelle mi aveva persino consigliato di tornare a casa ma io...

- Non parliamone piu’ , ormai è inutile rivangare quel che è stato,  perdona la mia sfuriata ma...Ma sono così arrabbiato, ho così  tanto  terrore di perdere nostro figlio che...Che non ragiono!

Oscar sorrise debolmente, Andrè girò dall’altro lato del letto ,prese posto sulle lenzuola accanto a lei, la giovane inclinò il capo sulla sua spalla.

- Sono un marito orrendo,anzichè  incoraggiarti io...

- Non sei orrendo, sei solo obiettivo Andrè ....

Si fissarono, lei fissò il volto cereo della moglie, quegli stupendi occhi blu, le sembro' immediatamente piccola, ancora piu’ giovane dei suoi anni.

Le sfiorò le labbra dolcemente :

- Ti amo Oscar e qualsiasi cosa succeda...Io sarò al tuo fianco!

Tre tonfi leggeri alla porta ruppero l’incanto .

- Avanti! - esclamò

La porta si aprì, la testa di Gunnar fece capolino.

Il giovane fissò Andrè ed Oscar sul letto, assunse un’aria imbarazzata.

- Scusate ...ecco...volevo sapere come state Madamigella ! - sussurrò

Andrè si alzò, strinse i pugni nervoso, stava per ribattere che a lui non doveva interessare ma Oscar lo precedette :

- Sto bene Gunnar, state tranquillo , per il momento è tutto sotto controllo.

Il giovane si passò una mano sui capelli chiari , visibilmente imbarazzato :

- Vostro...Vostro figlio è in pericolo?

- Si...- sussurrò lei

Andrè fissò Gunnar :

- Vi assicuro che lo sarete anche voi se non sparirete da questa stanza!

Oscar lo fissò :

- Andrè....

Gunnar fissò Oscar:

- Non preoccupatevi , ormai ho capito da tempo che vostro marito non mi vedrà mai di buon occhio. Tolgo il disturbo, vi auguro buonanotte ! - sussurrò , quindi si chiuse la porta alle spalle.

Oscar fissò suo marito :

- Tesoro...C’era proprio bisogno di trattarlo a quel modo? In fondo stava solo chiedendo come stessi.

- Già...ma dimentichi che due minuti prima che tu ti sentissi male ,l’ho sorpreso dietro la siepe a spiarci.

- Dietro la siepe? Ma sei sicuro?

- Secondo te perchè gli sono balzato addosso?

Oscar si portò una mano alla fronte :

- Mio Dio...ci mancava anche il “dubbio Gunnar” a complicare la situazione.

Andrè si addolcì :

- Sta tranquilla amore , tu devi solo evitare di rimanere  da sola con lui, per il resto lascia fare a me.

Oscar lo fisso’ dolcemente:

- Hai ragione tesoro, adesso devo concentrarmi solo su nostro figlio.

Andrè si accoccolo’ sotto le lenzuola accanto a lei :

- Riposa adesso tesoro! - sussurrò abbracciandola.

- Non so se riuscirò a dormire, ho paura che da un momento all’altro...

- Non succederà Oscar..- sussurrò, poi si abbassò, appoggio’ la guancia delicatamente sul suo pancino:

- Ciao tesoro...- sussurrò - è papa’ che ti parla, non azzardarti a spaventarci ancora ,lascia un pò tranquilla la mamma..Me lo prometti?

Oscar rise :

- Dici che ti dara’ retta?

- Dipende....

Oscar rise:

-  Dipende da cosa?

Andrè alzò gli occhi a guardarla :

- Dipende da chi avrà preso, se somiglia a te...Posso star fresco!!

Oscar affondò le mani fra i capelli corvini del marito, glieli scompiglio’ poi rise :

- Scemo...!- sussurrò divertita .

Andrè la abbraccio’  teneramente.

 

 

 

Gunnar poggio’ la fronte sul muro sconsolato, la visione di Oscar sofferente era qualcosa che non riusciva a togliersi dalla testa.

Quella donna non meritava di soffrire, era talmente fiera e leale , talmente affascinante e sincera che meritava tutto l’amore del mondo, se solo accanto a lei non ci fosse stato quel dannato Grandier, quell’uomo era uno scudo vivente , una corazza che sarebbe stato difficile sfondare.

Guardò le stelle angustiato  e desiderò essere accanto a lei .

Charlotte atterrò sul balcone, avanzò superando l’imposta, entrò piano nella piccola stanza, avanzò decisa verso il letto ma si bloccò di colpo.

Max stava disteso su un fianco , le lenzuola scostate fin sulla cintola, il petto nudo in bella vista , ansimò di desiderio, che cosa le succedeva , era li per chiedergli di aiutarla con Florence , perchè le faceva quell’effetto?

Sentì il cuore accelerare e I seni inturgidirsi, il fiato si mozzò mentre lui si girava addormentato mostrando appena la curva dei glutei.

- Oddio! - balbettò smaniosa portandosi le mani al viso infuocato.

Avanzò piano alzò un lembo del lenzuolo intenzionata a coprire la schiena di Max ma lo sguardo corse sotto.

Lasciò andare l’esile seta vergognandosi di se stessa ma proprio in quell’istante Max si sveglio’, aprì gli occhi e rimase a guardarla stupito :

- Charlotte , siete …siete un sogno, vero?

Lei lo fissò , aveva tolto la maschera una volta entrata , la rimpianse pensando che almeno quella , forse avrebbe nascosto le sensazioni che in quel momento stava provando , in quel momento, trovandosi l’uomo che aveva amato e che , forse amava ancora, nudo fra le lenzuola .

Lui sorrise e gli stupendi occhi chiari brillarono anche nell’angusto scuro della piccola stanza.

Charlotte lotto’ con tutta se stessa per contenersi ma quando lui gli porse la mano cedette.

Scostò il lenzuolo e vi scivolò sotto.

Max la fissò stupito :

- Charlotte che…?

- Vi prego, vi prego non dite nulla , se non mi amate cacciatemi via ma se c’è posto per me nel vostro cuore stringetemi e fatemi vostra perchè non c’è altra cosa che voglio!

Max la guardò , guardò quella tenera ragazza che divideva il suo letto , la ragazza che mai aveva dimenticato, il suo grande e immenso amore e per un attimo pensò davvero di trovarsi in un sogno, un magnifico sogno.

- Io…Io non capisco, amate Florence , perchè siete qui, perchè volete donarvi a me?

Charlotte lo fissò, allungò una mano, gli carezzò il volto :

- Max…Lo so che probabilmente non comprendete ma, ma l’ho capito ora , in questo preciso istante e’ voi che voglio e forse…Forse Florence aveva già compreso prima di me!

Lui la fissò estasiato:

- Cosa posso offrirvi io Charlotte se non il mio amore?

- Mi basterà, me lo farò bastare!

Max la strinse , Charlotte ansimò persa nel calore che quella pelle emanava , nel profumo dei suoi capelli, avida cercò quelle labbra le sfiorò.

- Vi prego…- sussurrò Max soggiogato - non so se riuscirò a contenermi non se mi guardate così, non con il vostro corpo sotto le lenzuola.

Charlotte sorrise :

- Non vi ho chiesto di farlo…Sono vostra…Completamente!

- E’ un sogno, non puo’ esserci altra spiegazione.

- No, no che non lo è! E’ quello che deve essere , e’ quello che doveva già essere da tempo!

Lo attirò a se , su quelle labbra giovani e turgide , assaporò’ a lungo quelle di lui certa che durante la loro separarzione non ne avevano sfiorate altre:

- Vi amo Max! - sussurrò emozionata.

Max si lascio’ baciare, ricambio’ dolcemente il bacio felice ed incredulo, si staccò poi da lei , la fissò nei grandi occhi giovani e chiari :

- No...malgrado io stia impazzendo non vi toccherò Charlotte, non attenterò mai alla vostra virtu’ non finchè sarò consapevole di non poter stare con voi per sempre!

Charlotte lo fissò, i suoi piedi toccarono i suoi , lei sentì il sangue ricominciare a scorrere

  impazzito.

Sorrise, senza pudore, convinta piu’ che mai.

- Bene...Allora vediamo se riuscite a resistermi Robespierre! - esclamò chiamandolo volutamente per cognome.

Max la vide portare le mani sotto le lenzuola e armeggiare con il suo costume.La guardo’ sconvolto da tanta dolce sfacciataggine , Charlotte sorrise sorniona, la mano delicata uscì fuori dalle lenzuola con il costume nero fra le mani, le dita si aprirono lasciandolo cadere a terra .

Era nuda, completamente nuda accanto a lui convenne Max, deglutì eccitato mentre sentì il fulcro della sua mascolinità turgersi dolorosamente:

- Così non vale! - sorrise a disagio

Charlotte si stiracchio’ , poi portò le mani sotto la testa

Max immaginò quel corpo nudo e perfetto sotto le lenzuola .

- Me ne starò qui, buona buona finchè non vi deciderete a darmi qualche attenzione - sussurrò .

Robespierre si portò una mano alla fronte, il minuto che trascorse fu il piu’ duro della sua vita, diviso fra razionalità ed amore.

- Siete sicura di volerlo? - sussurrò poi

- Si...Quantre volte devo ripetervelo ancora?

Max afferrò un lembo del lenzuolo, lo scostò piano scoprendo prima la spalla, poi i seni, ancora la pancia, poi le gambe , finchè il corpo giovane e nudo si palesò completamente al suo sguardo.

La guardò teneramente mentre lei arrossiva , lo sguardo da uomo corse ai suoi seni piccoli e sodi , a quella pelle lattea , alle sinuose gambe , al dolce triangolo del pube.

- Charlotte...oddio...- ansimò perduto.

La fissò , era dolce, un  dolce fiore appena sbocciato , un dolce fiore che chiedeva di essere colto da lui.

Si abbassò a baciarle le labbra dolcemente , poi tornò a guardarla ancora incredulo.

- Vi amo Max ...- sussurrò lei emozionata - vi chiedo scusa se ...Se non so bene come fare...

Lui sorrise dolcemente , le carezzò il viso piano :

- Lasciatevi guidare dal cuore...- esclamò prima di baciarle il collo.

 
 

Andrè si sveglio’, Oscar dormiva accanto a lui serenamente, si era addormentata con difficoltà .

Alzò piano un lembo del lenzuolo assicurandosi che lei non si svegliasse, controllò le gambe assicurandosi che non ci fossero perdite .

Gli sembrò tutto a posto.

Le scostò con delicatezza una ciocca di capelli dal viso e rimase a guardarla .

La sua Oscar, La sua dolce, testarda Oscar. Aveva visto il terrore nei suoi occhi, l'aveva vista piangere senza ritegno, non voleva più vederla  così ,se fosse stato possibile avrebbe dato la sua vita solo per vederla felice, sempre!

Il terribile momento vissuto aveva messo a dura prova il suo coraggio, mai come allora sentiva di doverla proteggere. Si passò una mano fra i capelli confuso , sarebbe stato in grado di farlo?

Si alzò, indossò velocemente la camicia ed i calzoni  e pensò di scendere in cucina a prendere qualcosa da mangiare per sua moglie nel caso si fosse svegliata, decise di fare in fretta , non voleva lasciarla troppo da sola.

Uscì dalla stanza e sussultò trovandosi davanti Nanny in camicia da notte e con un candelabro in mano:

- Nonna!!! Mi hai fatto prendere un colpo! - susssurrò pianissimo.

- Scusami Andrè! Ero in pensiero, ma come mai sei in corridoio, non dirmi che la mia bambina....

- No...No, Nonna ! - la rassicurò lui  - sta tranquilla! Oscar dorme beatamente , sto scendendo a prendere qualcosa da mangiare.

- Ha avuto ancora delle perdite?

- No...!

La vecchina alzò gli occhi al cielo:

-Speriamo bene!

- Va a dormire Nonna, veglierà io su Oscar!

- Va bene, ma chiamami se dovesse stare di nuovo male!

- Lo farò, sta tranquilla!- sorrise lui baciandola sulla fronte.

La vecchina si congedò, Andrè la vide andar via per il corridoio diretta verso la sua stanza  e sospiro’, quanto voleva bene a quella donna.

Riaprì la porta della stanza e gettò una nuova occhiata ad Oscar per assicurarsi che dormisse ancora , quindi percorse la scala e si recò in cucina.

Prese , come era solito fare , del pane e della frutta e  la adagiò sul piatto.

Passando davanti la finestra però sobbalzò , un’ombra attirò la sua attenzione, osservò attentamente e si rese conto che fosse Gunnar.

Il giovane era sul patio, osservava il cielo, poi batteva i pugni contro il muro, sembrava voler sfogare la rabbia  .

Quel Nordico gli piaceva sempre meno, perchè agiva in quel modo? Forse era nervoso per la scena che doveva impersonare , forse non voleva piu’ essere un complice di Fersen o forse...Forse era solo arrabbiato perchè aveva capito che Oscar era un osso duro.

L’impulso di piombare alle sue spalle e chiedere spiegazioni era tanto, ma Andrè  aveva un’altra priorità in quel momento  non poteva lasciare da sola Oscar.

“ La discussione è solo rimandata Nordico dei miei stivali”- penso’ fra se, quindi risalì verso la sua stanza.

 

 

Oscar aprì gli occhi, un dolore al fianco la sveglio’ con prepotenza, giro’ la testa alla ricerca di Andrè  ma non lo trovo’ , un senso di panico la investi’ in pieno. Di nuovo quel dolore , di nuovo quell’assurdo dolore  che aveva accompagnato quell’evento infausto, respirò a fondo:

“ Va tutto bene...Va tutto bene..!” - sussurrò toccandosi il ventre, proprio in quel momento Andrè entro’ nella stanza .

Oscar lo osservò, era bello come il sole , la camicia semi aperta , i piedi nudi, quei magnifici capelli scompigliati.

Gli sorrise teneramente:

- Tesoro mio...Ti sei svegliata!

Aveva un piatto con della frutta  in mano, lo posò sul comodino e si avvicinò al letto, poi le bacio’ teneramente le labbra:

- Come ti senti?

Oscar avrebbe voluto rispondere che non stava affatto bene , che quel maledetto dolore era tornato , che aveva paura , ma fissò quegli occhi, quel viso sereno e non ci riuscì.

- Si...Si tesoro, sto bene!- mentì

Andrè si tolse la camicia , afferrò  il piatto e si accomodò sul letto accanto a lei.

- Sono sceso giu’ per prenderti qualcosa da mangiare! - sussurrò

- ti ringrazio tesoro, ma non ho fame!

- Devi sforzarti Oscar!- sussurrò afferrando un acino d’uva e accostandoglielo alla bocca .

Oscar giro’ il viso , solo al pensiero del cibo stava male.

Il marito la fissò dubbioso :

- Che succede??

Lei tornò a guardarlo , gli occhi lucidi, i pugni chiusi in una stretta nervosa

- Oscar...Parla per Dio!!- la istigò Andrè.

Lei scoppio’ in un pianto dirotto:

- Ho di nuovo quel maledetto , fastidioso dolore, ed ho paura, ho una maledetta paura di perdere nostro figlio!- sbottò

Andrè la abbraccio’, la abbraccio’ cercando di non lasciarsi sopraffarre  dalla disperazione.

La cullò lasciando che si sfogasse , poi si alzò :

- Mando qualcuno a chiamare Lassone!

Oscar lo fissò:

- Ma...ma non mi sembra il caso, è notte inoltrata e...

Andrè la fissò, le passò un dito sulle labbra facendole cenno di tacere:

- E’ nostro figlio Oscar, non possiamo rischiare! - chiederò a mia nonna di farti compagnia, andrò io stesso a prendere Lassone per accelerare i tempi!

Lei annuì, come sempre Andrè aveva ragione.

 

Charlotte si strinse a Max felice.

Il giovane le bacio’ la fronte estasiato mai, nemmeno nel suo sogno piu’ bello aveva agognato  a tanto: Charlotte era stata sua!

Le sfiorò il viso con un dito , poi fece scorrere lo stesso su un seno e giu’ fin al ventre piatto , lei sorrise arrossendo mentre lui continuava a guardarla innamorato:

- Non siate in imbarazzo, non ve n’è motivo!

La giovane  nascose il viso con le mani:

- Mi devo ancora abituare ...

- Allora, intanto, togliete le mani dal viso  e guardatemi - sussurrò con dolcezza scostandole i piccoli palmi.

Charlotte gli restitui’ il contatto visivo:

- Dio quanto siete bello! - sussurrò facendo vagare la mano candida su quel petto per poi bloccarsi nuovamente a disagio.

- Non fermatevi - la incitò lui - il mio corpo è vostro, fra noi non devono esserci tabu’ o disagi, accarezzatemi senza indugio se volete.

Lei titubo’, Max le prese la mano fra le sue guidandola nell’esplorazione.

Lei rise, la mano, prima timida , acquisto’ poi coraggio mentre Max sorrideva beato.

La sua Charlotte era dolce nel suo pudore :

- Vi amo dolce fanciulla! - le sussurrò - siete di una dolcezza disarmante!

Poi la bacio’ con passione mentre la calda mano di uomo scorreva su quella schiena giovane giu’ fin a tastare i glutei sodi.

- Scusatemi...Forse mi sono lasciato trasportare troppo dalla passione, anche stanotte non vorrei esser stato troppo..troppo irruento , beh...- sussurrò a disagio - capite cosa intendo...

Lei sorrise :

- Siete stato dolcissimo Max , ve lo giuro! Non credevo potesse essere così bello far l’amore con chi si ama.

Lui sorrise confortato da quelle parole.

Charlotte si spostò su un fianco, puntò un gomito sul materasso e rimase a guardarlo sorreggendosi il viso con la mano:

- Sapete...- gli confido’ - stasera ero venuta qui da voi per chiedervi di mettere una buona parola fra me e Florence.

Max sgranò gli occhi:

- Che cosa...?

- Lasciatemi parlare, vi prego...io...io ero confusa, credevo che fosse lui l’uomo della mia vita.

Robespierre la fisso’ astioso:

- Charlotte, sentirvelo dire adesso ha un sapore amaro, non credete?

- Lo so , ma  ho capito solo stanotte, guardandovi su questo letto, addormentato  e nudo   che voi foste l’unico uomo del mio cuore.

Il giovane non era per nulla convinto.

- Vi prego, credetemi!Non mi sarei mai donata a voi se non fosse cosi’

Lui fisso’ quegli occhi sinceri:

- Si...Vi credo!

Charlotte si abbassò a baciarlo dolcemente , poi tornò a guardarlo:

- A proposito...- esclamò - come mai eravate nudo sotto le lenzuola ?

Max alzò un sopracciglio in maniera sorniona, poi si passò una mano sulla fronte :

- Ecco...In verità una giovane donna era appena andata via e non ho avuto il tempo di rivestirmi ! - sbottò

Charlotte lo fissò stupita, Max non si scompose , era serio ed impertubabile:

- Al diavol...- sbottò lei irata cercando di sgattaiolare via dal letto.

Il giovane la afferrò per un polso bloccandola, lei rimase così, il polso stretto dalla morsa delle dita di Max, il corpo nudo con un piede già fuori dal letto.

Lui sorrise :

- Sto scherzando Charlotte, vi giuro che non tocco una donna da tempo, da molto prima di avervi conosciuto, e ...si...di solito non dormo nudo , ma ieri sera hanno pensato bene di farmi fare un tuffo nella Senna. I miei vestiti grondanti sono ancora vicino al fuoco - sussurrò indicando l’altro capo della stanza.

Charlotte si girò verso il modesto camino, solo allora sembrò scorgere la giacca e i calzoni di Max adagiati  su una sedia ad asciugare.

Tornò a fissarlo attonita:

- Vuol dire che hanno tentato di...

Lui annuì:

- sono un personaggio odiato daltronde...- convenne.

La giovane si addolcì , Max lasciò il suo polso , lei tornò a distendersi.

-Chi erano, li avete visti?

- Si...erano due giovani nobili, credo mi abbiano riconosciuto per caso

- Oddio! - sbottò lei

- I miei discorsi e le mie idee danno fastidio a molti, i nobili hanno sempre piu’ paura.

Max raccontò di come i due giovani gli avessero gridato apertamente il loro odio e lo avessero fatto volontariamente scivolare nel fiume.

- Per fortuna so nuotare bene e due popolani si sono accorti che ero in acqua e mi hanno aiutato.

Charlotte si strinse a lui:

- E’ terribile!

Max la guardò dolcemente, le carezzò i capelli scompigliati , poi  il viso :

- Adesso capite Charlotte ,  Capite perchè  avevo rinunciato a voi? Capite perchè sono sempre in bilico fra amore e razionalità? Stare con me è pericoloso!

Lei si abbassò a strusciare le labbra contro le sue :

- Si, è vero, è pericoloso ma è anche impossibile!

- E’ vero! - convenne lui soggiogato da quel bacio -  l’amore puoi tentare di annegarlo ma...Salirà sempre a galla prima o poi!

Mi chiedo cosa ne sarà di noi Charlotte!

Lei aderì a quel corpo, posò la testa su quel petto caldo , chiuse gli occhi, dolce, tenera, abbandonata :

- Per stanotte non poniamoci questa domanda ! - sussurrò quindi tristemente

 

 

- Sta tranquilla bambina..- sussurrò Nanny carezzando i capelli di Oscar - Andrà tutto bene .

- Non vedo l’ora che Lassone arrivi anche se mi dispiace svegliarlo nel cuore della notte.

- Vedrai che sarà qui fra poco, Andrè è andato via come una furia.

Nanny seguì un pensiero lontano:

- Forse dovrei fare preparare dell’acqua calda  ma non voglio lasciarti sol...

Non ebbe il tempo di finire la frase che bussarono alla porta della stanza.

- Avanti! - sussurrò Oscar

La porta si aprì piano, Gunnar entro’, guardò Oscar distesa a letto e Nanny accanto a lei.

- Oscar...state bene? - chiese.

- Si...si state tranquillo - sussurrò lei - mi dispiace se vi abbiamo svegliato.

Lui avanzò, la guardo’:

- Come mai questo trambusto ? Non mentitemi Oscar, state di nuovo male?

Si fissarono per qualche secondo , Oscar non rispose, Gunnar guardò Nanny, la vecchina fu’ vaga:

- Il dottore sara’ qui fra poco!

Il giovane la osservò, Oscar era visibilmente preoccupata , aveva il viso cereo e la notò portare una mano al fianco con frequenza.

Nanny si rivolse a lui:

- Mi fareste il piacere di chiedere alla domestica di preparare dell’acqua calda, lo farei io ma non voglio lasciare da sola la mia bambina.

Gunnar fissò la vecchina:

- Andate pure, rimango io con madamigella.

- Non se ne parla! - sbraito’ lei

Il giovane  si alterò:

- Che c’è, anche voi dubitate di me ? O vostro nipote vi ha detto di tenermi sott’occhio?

Oscar e la donna  si guardarono.

- Vai ..va pure Nanny..! - sussurrò lei

- Va bene, ma solo perchè me lo hai chiesto tu bambina, e lascerò la porta aperta! - sbraito’ passando davanti a Gunnar impettita.

Nanny uscì dalla stanza, Oscar fissò Gunnar e sorrise :

- Perdonatela , è una donna all’antica è sempre stata iperprotettiva.

- Già...- sorrise lui - avvicinando una sedia al letto e accomodandosi , se poi ci aggiungete che vostro marito le avrò detto di tutto su di me... capisco anche il perchè.

- Suvvia, avete un’idea sbagliata di Andrè

- Come lui ce l’ha di me! - sbottò  

Gunnar la fissò, il suo viso si addolcì:

- Perdonatemi, non è questo il momento di intraprendere certi discorsi, piuttosto, come vi sentite?

- Non bene..- sussurò lei

- Avete male al fianco?

Oscar si stupì :

- Come avete fatto a...

- Vi ho semplicemente osservata ! - sussurrò

- Si...ho questo maledetto dolore che mi mette in allarme!

- Già...Ma voi siete un comandante , siete sempre allerta

Oscar fissò un punto lontano, sospirò:

- E’ incredibile come si diventi tremendamente fragili quando si scopre di essere già madre, così terribilmente fragile ma forte allo stesso tempo. Ho il terrore che a mio figlio possa succedere qualcosa, un terrore che nella mia vita no ho mai provato eppure...Eppure sento che per difenderlo farei di tutto.

Gunnar le prese la mano, se la portò alla bocca:

- Siete fantastica Oscar!

Lei ritirò la mano:

- Smettetela, ve ne prego!

Gunnar la fissò:

- Dirò sempre quel che penso!

- Io farò in modo di non ascoltarlo allora!

- fate come credete, le vostre orecchie funzionano, io so che mi sentite anche se ignorate quel che dico. Comunque sia, sono convinto che vostro figlio stia bene - sorrise.

- Speriamo...- sussurrò lei

- Credetemi Oscar io...

Non ebbe il tempo di finire la frase, la voce concitata di Andrè che rimproverava Nanny li fece fermare

- Ti avevo detto di non lasciarla mai da sola con quel tizio..

- Ma Andrè, sono stata via pochi minuti...- si difendeva la vecchina.

Dieci secondi dopo Andrè entro’ in stanza , si avvicinò al letto, bacio’ Oscar sulla fronte:

- Come stai amore ? Hai sempre quel dolore ?

Lei annuì

- Lassone sarà qui fra due minuti, purtroppo era gia' da un altro paziente , ma l’ho rintracciato- sorrise  afferrandole la mano.

Poi fissò Gunnar :

- Cosa ci fate voi in questa stanza, uscite immediatamente! - sbottò

Il giovane non si scompose:

- Vado via, ma solo perchè non mi sembra il caso ne il momento di discutere! - sbottò , poi rivolse un sorriso ad Oscar ed uscì

Andrè fissò sua moglie  astioso

- Ti prego Andrè, per il momento mi interessa solo di nostro figlio

Il giovane le carezzò i capelli :

- Hai ragione! - sospiro’

 

- Non credo ci siano particolari problemi! - sussurrò lassone

Andrè ed Oscar sospirarono di sollievo.

- Però ricordate Madamigella - aggiunse - il dolore è un segnale negativo, il vostro corpo vi sta richiedendo attenzione - dovete osservare il piu’ assoluto riposo, niente vita militare ,nessuna cavalcata , nessuno sforzo, se volete proteggere vostro figlio dovrete condurre una vita sana e tranquilla, ci riuscirete? - sussurrò ironico.

- State tranquillo dottore, al limite la legherò al letto! - sorrise Andrè.

Risero tutti rinfrancati.

Le settimane passavano, Oscar trascorreva le giornate in tranquillità, una tranquillità che lei definiva noia.

Passeggiare fuori era l’unica cosa piacevole  ma  cercava di evitare Gunnar, specialmente quando Andrè era al lavoro.

Il dolore non si era piu’ ripresentato ma c’era un pensiero che la angustiava , spesso Girodelle veniva a trovarla e la aggiornava su quello che accadeva a Versailles, ogni giorno scontri, manifestazioni di dissenso verso i sovrani , il popolo sempre piu’ in rivolta. Dopo tanti anni di fedeltà lei si sentiva in colpa per aver abbandonato la sua Regina in un periodo così duro.

Quel giorno Girodelle era venuto a trovarla presto, come da lei richiesto il giovane aveva sparso la voce che a palazzo ci fosse uno straniero e qualcuno gli aveva rivelato che qualche giorno prima una giovane ragazza aveva chiesto proprio di un giovane svedese.

- Non avete saputo chi fosse la giovane? - chiese Oscar con curiosità

- No, uno dei soldati ne ha sentito parlare in un’osteria.

Oscar sbuffo’ :

- Beh...è già un passo avanti - sussurrò lei - magari Gunnar ricorderà chi puo’ essere la giovane. Avete fatto un bel lavoro Girodelle!

Il tenente sorrise , poi si congedò.

Oscar si chiese cosa fosse giusto fare, attendere Andrè o informare immediatamente Gunnar? Decise di non aspettare.

Si precipito’ immediatamente verso la stanza del giovane e busso’.

- Avanti! - la voce cristallina suono’ nitida e chiara.

Oscar afferrò la maniglia , apri’ ed entro’ nella stanza chiudendosi la porta alle spalle , ma alzando lo sguardo rimase di sasso.

Gunnar stava al centro della stanza a petto scoperto e si asciugava con una salvietta il collo.

- Che diamin....- sbotto’ Oscar portandosi una mano sugli occhi.

Gunnar rise divertito:

- Suvvia, non vi scandalizzerete per un uomo mezzo nudo.

Oscar alzò lo sguardo evitando di guardarlo:

- Avreste potuto rivestirvi prima di farmi entrare! - sbottò

Lui si avvicino’ portandosi proprio dove lei poteva vederlo:

- Ahahah! Siete divertente Oscar, dovreste vedervi, il prode comandante arrossisce davanti ad un torace maschile ahahah!

- Siete impossibile!

Lui si avvicinò ancora :

- E voi siete dannatamente bella!

Oscar storse la bocca:

- Smettetela di fare il cascamorto ed ascoltatemi, il tenente Girodelle mi ha informato che in un’osteria di Parigi una ragazza ha chiesto di un giovane svedese.

- Una ragazza? - Gunnar sbarrò gli occhi

- Gia'...Magari la VOSTRA ragazza che, sicuramente avrebbe da ridire se vi vedesse mezzo nudo al mio cospetto adesso! - sbotto’

Gunnar rise, poi si portò una mano sui capelli bagnati , scrollò la testa , Oscar sbuffò, lo faceva apposta, era palese.

- Quando finirete di pavoneggiarvi ne riparleremo! - sbottò - mettetevi qualcosa addosso e scendete giu’, vi aspetto!

Lui avanzo’:

-Aspettate,perchè non parlarne qui? Avete paura? Vi fa effetto la mia nudità o vostro marito ha messo in testa anche a voi i suoi dubbi?

Oscar si girò di scatto:

- Vi assicuro che nessun uomo a parte Andrè riesce a farmi effetto! - sbotto’  -  ma  mi da fastidio la vostra insolenza!
 Gli occhi blu fissi in quelli di ghiaccio .
  Oscar vi scrutò dentro cercando invano una risposta ai suoi dubbi, ma non ne trovò alcuna.

- Io…io devo andare! – sussurrò quindi a disagio .
Mosse appena il piede in direzione della porta ma la mano di Gunnar serrò il suo polso.

Lei si girò a fissarlo stupita e sconcertata da quel gesto tanto intimo;

- Lasciatemi! – sussurrò
Gunnar la fissò ma non accennò a lasciare la presa:

- Il  Prode Comandante ha paura di una stretta forse ? – sorrise diabolicamente.
Oscar alzò le spalle punta nella sua fierezza:

- Non ho affatto paura ! – sbottò – ma non ritengo opportuno ne sensato un simile approccio,
- Io invece si dal momento che ho bisogno di capire! – sbottò – e voi siete troppo sfuggente Oscar .
Lei ritirò la mano sgarbatamente ;

- Allora chiedete ma non lasciate andarvi a simili confidenze! – ribattè
Gunnar si avvicinò , il primo impulso per Oscar fu’ quello di indietreggiare ma non lo fece , voleva dimostrare a Gunnar di non temerlo.

- Cominciate ad essere troppo invadente ! – confessò tuttavia alterata.
- Non credo affatto e vi chiedo scusa per il modo poco rispettoso con cui vi ho bloccata , ma ho urgentemente bisogno di farvi una domanda, una domanda che per me è di vitale importanza.
- Sentiamo! – sbottò alterata.
Gunnar avanzò ancora , talmente vicino che un solo piccolo movimento l’avrebbe portato fra le sue braccia, la fissò dritta negli occhi zaffiro fieri ed apparentemente imperturbabili :

- Ho bisogno di sapere se vi fidate di me – esclamò – ho bisogno di sapere che riuscite a pensare con la vostra testa!
- Che cosa…? – sorrise lei sarcasticamente.
- Si Oscar….ho bisogno di sapere che vostro marito non è riuscito a mettermi in cattiva luce, ho bisogno di sentire che godo della vostra fiducia.
- Siete mio ospite e ci rimarrete finchè non sarete in grado di riprendere la vostra vita, statene tranquillo Gunnar.
- Non è un tetto sulla testa che mi interessa Oscar ,Voglio sapere se vi fidate di me…Rispondete!
- Quello che penso io non deve interessarvi!
- Si invece dal momento che vi amo!
Oscar sbarrò gli occhi:

- Ma cosa dite?

- Vi amo maledizione, è così difficile da capire?

- Non ascolterò una parola di piu’ , forse...forse ha ragione mio marito, dovete andarvene, dovete lasciare immediatamente questa casa.

- Due minuti fa dicevate il contrario...- sussurrò

- Due minuti fa voi non avevate parlato di un tale sentimento.

Lui avanzò , la portò con le spalle al muro, la guardò :

- Non vi chiedo nulla, non pretendo nulla da voi, vi paleso solamente i miei sentimenti - sussurrò

- Bene...Fareste meglio a non farlo perchè se lo sapesse mio marito non so cos...

Non ebbe il tempo di finire la frase, la porta si spalancò, Andrè entro’ nella stanza, li fissò, Oscar adagiata al muro , Gunnar vicinissimo e a torso nudo :

- Cos’è che dovrei sapere Oscar???

Lei sentì le gambe cedere.
   
 
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