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Autore: la_pazza_di_fantasy    19/01/2021    0 recensioni
Riwan si trova catapultato da un giorno all'altro in un altro regno perchè deve sposare il principe di quel regno. Ma al suo arrivo le cose non vanno come sperava e si ritrova ad essere trattato malissimo per colpe non sue. Riwan si chiuderà completamente in se stesso sperando che la sua vita in quel palazzo finisca presto.
Ma qualcosa cambierà nel giro di qualche mese.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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Riwan mise un asciugamano sulla testolina di Rell e sorrise alla figlia prima di sedersi sul divano al fianco del marito. Di fronte ai due, sulla poltroncina, era seduto Charlez che li stava guardando con un sopracciglio alzato e le mani congiunte.
-ripetiamo. Tu hai parato un colpo di tua figlia creando una barriera intorno a te- disse Charelz guardando negli occhi Riwan che annuì. -è letteralmente impossibile- disse ancora il rosso che non riusciva a credere a quello che gli avevano appena raccontato i due ragazzi.
-credici perché l’ho visto con i miei stessi occhi creare quella barriera- disse Garen mettendo un braccio sulle spalle di Riwan tirandoselo il più vicino possibile.
-ma sarebbe impossibile come cosa visto che non è di Aleppo-
-ma lo ha fatto. Non puoi controllare?- chiese Garen che voleva veramente capire cosa fosse successo.
-va bene- si arrese Charelz e fece cenno a Riwan di alzarsi. Il moro fece come gli era stato detto e subito dopo cercò di controllare il ragazzo per avvertire qualunque forma di anomalia.
-non c’è niente di strano Garen- disse Charlez facendo risedere sul divano Riwan e risedendosi a sua volta sulla poltrona.
-so perfettamente quello che ho visto e mi sembra strano che non ci sia niente-
-Garen che vuoi da me se non avverto niente di strano?- chiese esasperato Charlez. -però se ne sei davvero convinto prova a insegnargli qualche semplice trucco. Se riesce a padroneggiare la magia allora significa che la ha veramente- e dicendo quelle parole si passò una mano sulla faccia. Era troppo stanco in quel momento e anche il fatto che Shen non gli volesse parlare lo rendeva meno invogliato a fare qualsiasi cosa.
-ci provo subito non ti preoccupare- disse Garen lasciando un bacio sulla tempia di Riwan che gli sorrise.
-bene poi ditemi come va. Comunque io vado- disse il rosso alzandosi dalla poltrona.
-ehi poi avete parlato tu e Shen?- chiese Riwan mentre il rosso camminava verso la porta.
-ovviamente no- rispose Charlez -te l’ho detto che non mi vuole più parlare. Ci vediamo- e così dicendo lasciò i de da soli.
-davvero vuoi provare ad insegnarmi la magia?- chiese Riwan una volta che furono rimasti soli.
-certo che si! So quello che ho visto e credimi sono più che sicuro che tu abbia la magia anche se non sei originario di Aleppo- lo tranquillizzò Garen baciandogli nuovamente a fronte. -vuoi provare?-
-adesso?- chiese sgranando gli occhi Riwan e sedendosi in modo tale da incrociare le gambe e mettersi con la schiena rivolta al bracciolo del divano.
-certo che si. Prima facciamo e prima possiamo capire cosa sta succedendo-
-va bene. Dimmi cosa devo fare- si arrese Riwan pronto a seguire tutto quello che il marito gli avesse detto.
-dammi le mani- Riwan pose le mani al marito che le prese tra le sue per poi voltarle in modo tale da tenere il palmo verso l’alto. -ora concentrati sull’energia che scorre nel tuo corpo e immagina di creare una palla di energia nei tuoi palmi- Riwan annuì a quelle parole e cercò di fare quello che gli era stato detto ma non ebbe nessun risultato.
-non ho la magia- disse poi il moro cercando di togliere le mani ma Garen lo tenne stretto.
-no, proviamo ancora e questa volta chiudi gli occhi e concentrati solamente sulla tua energia- Riwan annuì e chiuse gli occhi concentrandosi.
Fecero diversi tentativi ma nessuno di essi andò a buon fine. Riwan si era veramente forzato di fare quello che gli aveva detto il marito ma non era riuscito e negli ultimi tentativi era anche diventato più sfogliato tanto da non riuscire nemmeno a concentrarsi decentemente.
-basta così- sussurrò Riwan togliendo le mani da quelle di Garen. -sono troppo stanco e non ci sto riuscendo, cosa che tra parentesi abbassa la mia autostima- e così dicendo si buttò a peso morto sopra Garen che sorrise.
-ci riproviamo di sicuro domani- disse il biondo prendendo il marito in braccio e portandolo fino al grande letto a baldacchino della camera. -controllo come sta Rell e arrivo-
Garen andò verso la figlia e sorrise mentre le controllava la fronte. L’asciugamano era ormai diventato caldo e non serviva più a niente. Nonostante ciò la temperatura della bambina sembrava essere diminuita. Garen tolse l’asciugamano e baciò la fronte della piccola prima di buttare l’asciugamano sul divano, se ne sarebbe occupato il giorno dopo, e spogliandosi si diresse verso il letto buttandocisi sopra.
-come va?-
-la febbre sembra scesa, sono solo preoccupato dal fatto che abbia dormito tutto oggi-
-hai paura che si svegli stanotte?- chiese ridendo Riwan che sapeva benissimo che il marito odiava quando Rell piangeva di notte, lo faceva sempre spaventare troppo.
-ovvio che si. Elar mi ammazza se arrivo un’altra volta in ritardo! Ah e domani puoi venire anche tu e credo che dovremmo parlargli di quello che è successo oggi. Lui è stato molte volta a Mussasu quindi dovrebbe sapere qualcosa di più e quindi aiutarci- propose Garen guardando il marito che nel mentre si era messo la camicia da notte e si era infilato nel letto per ricevere tutto il calore possibile dalle coperte.
-credi che voglia farlo? Non gli sto molto simpatico- disse Riwan sospirando e girandosi in direzione del marito che si era messo anche lui sotto le coperte.
-sono il principe mi aiuterà di sicuro, e poi non è che non gli stai simpatico non sopporta solamente la gente di Mussasur- spiegò Garen cercando di tranquillizzare il marito.
-non credo che ci sia differenza in questo caso- Riwan baciò il marito sulle labbra -ora dormiamo- sussurrò a pochi millimetri dalle sue labbra.
-si dormiamo- disse Garen ghignando e baciando il marito mettendosi sopra di lui con un colpo di reni.
 

 
   
 
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