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Autore: Arvistloe    19/01/2021    0 recensioni
Tre storie, tre favole molto deckerstar.
Tre storie, tre favole dove realtà, magia, ricordi dolorosi o piacevoli, famiglie speciali o famiglie da schifo, si mischiano, divenendo un bene o un male per qualche personaggio.
Colonna sonora: Sanctuary (welshly arms)
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jareth, il re di Goblin, non voleva creare una qualche sfida nel suo labirinto. Era molto annoiato, decidendo di creare una trama, una ragnatela che portava a una scacchiera, amando quel gioco umano, trovando l'umana Trixie molto brava. Mentre trovò la figlia del re dell'inferno molto propensa ad accettare le sfide.

Per re Jareth, quella prospettiva di poter dirigere le vite altrui lo entusiasmò. Ma gli serviva di sapere alcune cose.

Una notte, riuscì ad agganciare la moglie strega di Lucifer al Lux. Usando le sue conoscenze sulle donne di ogni razza o realtà, anche più di Lucifer, finì con lei nel letto dell'attico. Durante l'amplesso lesse la mente della strega, scoprendo molte cose. La mattina dopo, scoprì che a Lucifer non importava nulla di chi portasse la moglie nel letto.

Attico. Mattina.

Lucifer guardò appena l'ennesimo amante della moglie. Con rassegnazione, stava preparando la tavola per la colazione delle due donne eterne che odiava. Come gli mancavano le colazioni con Chloe e Trixie. Erano passati solo due mesi, ma per lui sembravano eoni. Senza pensarci si abbassò per prendere un tovagliolo cadutogli sul pavimento. Sentì una fitta terribile alla schiena, con del sangue che bagnò la camicia. Dolorante si diresse nella sua camera, togliendosi la camicia. Aveva tutto il busto, e le braccia devastate da cicatrici vecchie e nuove da essere il suo aspetto bruciato minore di quella devastazione. Solo la testa era senza nulla. Con difficoltà, srotolo intorno al busto, in corrispondenza della ferita aperta una benda.

La moglie strega Clinia, aveva imposto un patto devastante per Lucifer. Prima di tutto gli avevano imposto di cedergli metà della sua invulnerabilità. Ma ancor peggio, tenendolo sotto ricatto di rivelare la sua grave colpa nel passato, potevano gestire come volevano il patrimonio di Lucifer. Molte volte le due eterne si divertivano nel chiudere soprattutto opere benefiche di Lucifer o richiedere prestiti che Lucifer mai avrebbe voluto indietro sapendo che erano persone indigenti. Tentando di fermarle, molte volte Lucifer doveva sottostare di subite una notte di sesso estremo e torture dalla moglie, restando le ferite che si rimarginavano molto lentamente. Un esempio, pochi giorni prima, la moglie voleva chiudere un centro finanziato da Lucifer per aiutare le donne maltrattate. Pur d'impedirlo, Lucifer passò una notte di torture dalla moglie.

Guardandosi allo specchio, Lucifer pensò che prima di Chloe, lui era il re del sesso estremo. Solo dopo aver incontrato la detective, comprese che lui non aveva mai provato piacere durante le orge o il sesso estremo. Non conosceva affatto il piacere dell'amore, credendo che quel dolore, quelle sensazioni forti fossero un orgasmo, invece era solo la solitudine che lo attanagliava. Cercò di sorridere, ma ricavò solo lacrime di malinconia, ricordando con nostalgia le carezze i baci, le parole d'amore della sua Chloe che gli permisero di conoscere il vero significato della parola fare l'amore e il vero piacere di un orgasmo. Con quei pensieri lieti, la sua colpa che lo incatenava a quelle due sadiche eterne gli riempì la memoria. Chiuse gli occhi, cercando di ricacciare indietro le immagini di un altare, gente intorno coperti da mantelli neri. Soprattutto un urlo scosse tutyo in lui. Aprì gli occhi, maledicendosi per quella colpa che gli aveva fatto perdere tutto. Con gli occhi lucidi, uscì dalla camera, cercando di azzerare i pensieri.

Stesso momento. Centrale di polizia.

Ella spinse nel suo laboratorio Chloe, dicendole quasi sottovoce con sguardo preoccupato
"Chloe ti prego, ascoltami. Ti devo dire qualcosa su qualcuno che sembra ci abbia deluso"
Chloe la guardo con freddezza, tentando di uscire dal laboratorio, ma Ella si buttò sulla porta dicendogli
"Ti prego ascoltami. Poi deciderai"
Chloe scosse la testa, dicendogli accigliata
"Di quel mascalzone non mi interessa nulla. Ella ti ricordo che sia io che Trixie lo odiamo"
Ella le passò il suo cellulare mentre si vedeva passare un video. Ella gli disse
"Ero andata al Lux con alcune colleghe. Lucifet era seduto al bancone del bar…"
Chloe notò che sembrava molto stanco, cercando di scacciare ogni preoccupazione per lui. Ella continuò
"...guarda Cosa gli succede quando uno lo saluta, battendogli sulle spalle"
Sulla schiena di Lucifer comparve una macchia nera. Si vide Lucifer correre fuori dal Lux, finendo in un vicolo. Ella riprese Lucifer togliersi giacca, panciotto e camicia gettandogli in un cassonetto. La cosa che sorprese Chloe fu la devastazione del corpo di Lucifer. Il re dell'inferno srotolò le ali d'angelo, in più punti mancanti piume, volando via dal vicolo. Ella ripose il cellulare, con Chloe ancora sorpresa che disse alla patologa
"Lui a sempre detto che perde piume sulle ali quando si trova sotto forte stress. Poi il suo corpo…"
Chloe tremò, venendo abbracciata da Ella, cui domandò spaventata
"...Ma cosa gli succede?"
Ella, sempre tenendola nel suo abbraccio, disse a Chloe
"Facciamo vedere questo video a Linda, Amenadiel e Maze. Dobbiamo capire cosa succede"

Qualche ora dopo. Pomeriggio.

Il re di Goblin, celandosi nelle sembianze di un bambino di una decina di anni, entrò in un fast food. Vide Lucifer seduto a un tavolo con la moglie e la figlia. Proprio la figlia, ridacchiando lanciava in faccia le patatine al padre Lucifer , non facendo nulla.

Il bambino che era re Jareth, estrasse dalla tasca un cellulare, dicendo vicino dove era la figlia di Lucifer
"Si, ti giuro. Un negozio di giocattoli solo per bambini ricchi. Proprio accanto il fast food dove sono"
La figlia di Lucifer sorrise malignamente. La strega ridacchiò sorseggiando la sua coca cola, ascoltando la figlia che urlava
"Mamma voglio altri giocatoli!..."
Saltando sulla sedia, urlando
"...voglio altri giocatoli!"
La madre batte la mano sul tavolo, facendo sussultare Lucifet perso nei suoi pensieri
"Forza muoviti. Porta tua figlia dove vuole. Io vi aspetto qui"
Lucifet si pulì dalle patatine adosso alzandosi dalla sedia, con la figlia che andò avanti. Re Jareth celato da bambino uscì poco dopo dal fast food.

Nel negozio di giocatoli, Trixie guardò felice la bambina che aveva tra le mani. Dopo un anno di risparmi era riuscita ad avere la cifra necessaria per comprarla. Stava per andare alla cassa, quando sentì una voce che conosceva dire a qualcuno
"Tesoro non credi siano abbastanza?"
La voce di una bambina urlare
"Come osi!"
Trixie sbirciò da uno scaffale. Vide la figlia di Lucifer camminare per il corridoio, con Lucifer dietro che spingeva un carrello strapieno di giocatoli. In quel momento Trixie odiò ancora di più Lucifer. Appoggiò la bambola in uno scaffale, correndo nel bagno del negozio. Lei non aveva mai abusato della ricchezza di Lucifer, per non fargli credere che gli volesse bene per questo. Ma vederlo così generoso con la figlia le fece provare una grande rabbia, ma fini per sentire solo una malinconia di quel padre acquisito che gli mancava, quell'amico che era certo avesse sempre mentito. Cercando di riprendersi, si sciacquò la faccia per uscire dal bagno. La porta si aprì, entrando proprio la figlia di Lucifer.

La figlia di Lucifer ridacchio vedendo Trixie, dicendole
"Guarda un po', la figlia del passatempo del mio papà..."
Trixie strinse i pugni, mentre la figlia di Lucifer si lavava le mani dicendole
"...voi umani, quanta polvere lasciate in giro. Sai, il mio papà mi ha fatto una testa così, voleva comprarmi sempre di tutto. Cosa vuoi farci, a me vuole bene"
La figlia di Lucifer si asciugò le mani con un pezzo di stoffa che colpì al cuore Trixie, buttandolo nella spazzatura uscendo dal bagno. Trixie aveva riconosciuto un regalo di compleanno fatto a Lucifet. Quel pezzo di stoffa lo aveva regalato a Lucifer per metterlo al taschino. Non potendo sopportare altro, corse fuori dal negozio. Celato a tutti, re Jareth fuori il negozio era felice di aver provocato il primo incontro tra le due bambine. Nel negozio, il cuore di Lucifer perse un battito vedendo Trixie.

Giorno dopo. Mattina. Abitazione di Linda.

Linda corse alla porta, sentendo bussare nervosamente. Trovo Lucifer che le disse nervosamente
"Linda, potevi venire al Lux per farmi firmare i documenti che smetto la terapia"
Linda gli spiegò mentre gli faceva segno di entrare
"Lucifer su entra. Ci vorranno pochi minuti"

Entrato nell'abitazione, Lucifer si teneva a debita distanza da qualunque cosa. Seduto al tavolo del soggiorno, il re dell'inferno si alzò di scatto dalla sedia, vedendo entrare dalla cucina tre persone che conosceva bene. Chloe, Ella e Maze si avvicinarono a lui, dicendo Linda vicino a lui
"Lucifer ti prego, vogliamo solo aiutarti. Tu non stai bene con tua moglie e tua figlia"
Lucifer stava correndo alla porta, trovando Amenadiel che gli sbarrava la strada, dicendogli
"Fratello ora basta con i misteri. Sei devastato mentalmente e fisicamente"
Dandogli un leggero pugno allo stomaco. Lucifet guardò esasperato una macchia di sangue comparire sul panciotto blu scuro, dicendo con la voce rotta dal pianto
"No, no. Devo...delle bende"
Chloe si avvicinò, ma Lucifer Indietreggiò colpendo il muro con la schiena, finendo in ginocchio per il dolore, lasciando una macchia rossa sul muro. Sconvolta, Chloe s'inginocchio davanti a lui, abbracciandolo. Tutti quelli presenti erano senza parole, sentendo Lucifer scosso da singhiozzi di pianto, stretto in un lieve abbraccio di Chloe per non fargli male, urlare
"Non posso, non posso fare niente. Sono in trappola. Non posso fare niente. La mia colpa del passato"
Chloe piangeva in silenzio, accarezzando i capelli di Lucifer, desiderando così tanto aiutarlo, comprendendo che lo amava anche più di prima. Linda si avvicinò a Lucifer, abbassandosi per guardarlo in faccia. La dottoressa cercò di restare professionale, anche se vedere il suo amico, con gli occhi diventati un mare di lacrime, amarezza e terrore le spezzava il cuore. Con tono lieve Linda disse a Lucifer
"Qui nessuno ti giudicherà. Sei tra amici. Devi liberarti da questo giogo che ti sta rompendo. Siamo pronti ad aiutarti"
Lucifer baciò la spalla di Chloe, dicendole
"Io ti amo Chloe. Mai dissi una bugia a te o Trixie. Non credevo mai sarebbe tornato quell'incubo, mai. Ti prego, cerca di ricordare che ero diverso una volta. Ti prego"

Poco dopo.

Lucifer si sedette a una sedia vicino al tavolo del soggiorno, togliendosi la giacca, il panciotto e la camicia, lasciando tutti esterrefatti. Vedere quella devastazione era peggio che vederlo in un video. Commossa, Chloe si avvicinò a Lucifer, non sapendo come poterlo toccare senza ferirlo. La scosse Ella che aveva in mano un kit di pronto soccorso, dicendole
"Bendiamo le zone sanguinanti"
Un po' confortato da quelle attenzioni, Lucifer racconto tutto
"Era l'inizio del 1500. Mi trovavo in Irlanda. Una zona dove ancora San Patrizio non aveva cacciato i druidi della magia nera. Ero scappato dall'inferno lasciando anche indietro Maze…"
Maze ricordò quel periodo
"...mi sentivo infinitamente solo. Volevo una famiglia. Così entrai in contatto con quella strega, una sacerdotessa druida della magia nera. Mi disse che c'era un modo per avere un erede con lei come moglie…"
Lucifer chiuse gli occhi, dicendo con la voce rotta
"...dovevo eseguire un sacrificio umano, che esegui"
Tutti gli altri rimasero allibiti, ma Chloe gli disse accarezzandogli il viso, facendo aprire gli occhi a quel re tremante, in attesa dell'odio e dell'orrore che era sicuro arrivare
"Lucifer ti sentivi solo. Non l'hai fatto per qualcosa di orrido o infernale"
Lucifer le afferrò le mani di Chloe nelle sue baciandole, dicendo con la voce rotta
"Sarò sempre colpevole. Durante quella cerimonia di magia nera, in una notte di luna crescente, dopo aver avuto un amplesso con quella strega, mi diede un pugnale. Mi portò dove c'era un altare con una donna legata che urlava…"
Chiuse gli occhi, mettendo le mani sulle orecchie, urlando
"...quelle grida della poverina...le sue suppliche...io ero completamente ubriaco. Ricordo di essere svenuto. Mi svegliai accanto all'altare, con in mano il coltello coperto di sangue. Quella strega era seduta sull'altare, coperta completamente di sangue, come la neonata che aveva nelle braccia"
Chloe gli tolse le mani dalle orecchie, con accanto Linda che doveva a Lucifer con gli occhi chiusi
"Lucifer non fermarti. Noi tutti comprendiamo che questi sensi di colpa, dimostrano che sei diverso. Sei migliore di quel re dell'inferno che eri"
Lucifer timidamente guardò tutti che annuirono di si. Quando arrivo a Chloe, lei lo baciò leggermente sulle labbra, dicendogli
"Non sei solo. Tira fuori tutto il dolore"
Lucifer sorrise grato a Ella per le medicazioni, ricevendo uno sguardo amichevole dalla patologa. Cercando tutto il coraggio, Lucifer continuò
"Tentai d'iniziare una vita famigliare con la strega e nostra figlia. Era impossibile. La bambina mi odiava, volendo da me solo magia nera e soldi. Non parliamo della strega, che era peggio della figlia. Sono riuscito nel resistere finché la bambina ebbe sei anni, sentendomi solo. Volevo andare via…"
Lucifer scosse la testa con un sorriso amaro
"...le avrei lasciato un immenso patrimonio. Ma una notte, tentarono di uccidermi. Lei voleva il mio potere. Ero terrorizzato. Non volevo uccidere nuovamente, così le lanciai in uno squarcio tra le realtà, potendo rifarsi una vita. Le hanno percorse tutte, per vendicarsi di me. Adorano vedermi soffrire"

Amenadiel si avvicinò al fratello, dovendo dirgli qualcosa che sapeva avrebbe ampliato il suo dolore interiore
"Luci sai bene cosa succederà se quella strega rivelerà a nostro padre Dio che tu facesti un sacrificio umano"
Lucifer annuì di sì, dicendo in un sussurro
"Fustigazione nella sala del trono con due fruste fatte di pietre dell'inferno, fino alla morte"
Chloe, Ella è Linda dissero no quasi allo stesso momento. Il suono di un messaggio nel cellulare della detective scosse un po' quel momento triste. Sorpresa Chloe disse
"Non immaginate cosa sta facendo Trixie"

Nello stesso momento.

Jareth era fiero di se stesso. Aveva fatto coincidere così tanto Trixie con la figlia di Lucifer, finendo nel giardino pubblico dove si giocava a scacchi, sfidandosi. La posta in gioco era la servitù di Lucifer con tutto quello che gli avevano tolto. Ma Trixie non voleva liberare Lucifer, furente desiderava farlo soffrire tantissimo.

La moglie di Lucifer, la strega, arrivò al giardino pubblico gridando alla figlia
"Fermati! Non devi gettare al vento tutto il nostro lavoro!"
Re Jareth voleva fermarla, ma la figlia furente perché stava perdendo, lanciò alla madre una palla di fuoco, facendola diventare cenere. Soddisfatto, re Jareth non si accorse che il tempo si era fermato.

Lucifer afferrò il collo di re Jareth, alzandolo da terra gridando
"Gufo maledetto, cosa hai fatto a Trixie?"
Vicino a Lucifer, Chloe, poco più in là Ella, Linda, Maze e Amenadiel. Il re di Goblin era stupito, chiedendo con mezzi respiri
"Come...come lo sapevate?"
Chloe gli mostrò il messaggio testuale di Trixie nel cellulare. Re Jareth gracchio
"Posso aiutare...no fatto sacrificio umano"

Lucifer lasciò andare re Jareth. Il re di Goblin tossi, respirando a fatica. Quel re non credeva mai che Trixie potesse dire a qualcuno cosa faceva. Seppur avesse tentato di scappare, Lucifer poteva ferirlo. Rassegnato re Jareth alzò le mani, dicendo a Lucifer
"Sono tutte due si sicuro. Non posso fermare fino alla fine della sfida…"
Lucifer si fece avanti e re jareth si affretto nel dire
"...tua figlia ha ucciso la madre. Ma io posso darti questa prova, una mia sfera con la verità per te Lucifer"
In una sfera di cristallo, ingrandita al massimo, videro Lucifer svenuto vicino all'altare e la strega che eseguiva il sacrificio umano. Lucifer voleva abbracciare Chloe ma si fermò per non sanguinare. Comunque re lucifet sentiva il terribile peso della colpa svanire. Il re di Goblin gli diede la sfera, chiedendogli
"Posso andare?"
Tornato serio, Lucifer domandò con durezza a re Jareth
"Cosa c'è in palio nella sfida?"
Il re di Goblin ridacchio
"Il potere su di te. L'umano vuole la tua servitù, tenendo la tua mezza invulnerabilità. Tu sai re Lucifer che avendo donato servitù e mezza invulnerabilità a tua moglie e tua figlia, non ti tornano indietro sapendo di non aver fatto un sacrificio umano"
Lucifer ringhiò contro re Jareth che diventò un gufo volando via.

Poco dopo.

Amenadiel fece riprendere lo scorrere del tempo, notando che nessuno si avvicinava alla due bambine.

Lucifer con tutti gli altri si erano seduti a delle panchine attendendo. La detective avrebbe voluto abbracciare il suo Lucifer ma non voleva far riaprire qualche ferita, restando solo vicini. Fu Lucifer che le disse, guardando le due bambine
"Non mi importa se Trixie non mi crederà. Essere suo servo non mi dispiacerà. Perché Chloe, tua figlia già possiede il mio cuore da sempre"

Qualche minuto, Trixie si alzò in piedi saltando felice. La figlia di Lucifer vide il padre, correndogli incontro, dicendo con rabbia
"Quella umana mi permette di andare in una realtà che preferisco. Ma prima voglio dirti la verità. Io non sono tua figlia…"
Lucifer sorrise guardando Chloe e gli altri
"...Ma ti lascio a lei che ti odia"
Scomparendo.

Trixie guardava con durezza verso sua madre e Lucifer, gridando
"Mamma allontanati subito da quello"
Chloe sorrise alla figlia, dicendogli
"Trixie le cose sono diverse da come credi. Ti prego ascoltami. Lucifer era una vittima di quelle due. Andiamo a casa, così ti spiegheremo"
Trixie si camminò verso Maze, dicendole
"Maze sei o non sei mia amica? Quando una persona vince non merita il suo premio?"
Maze si abbassò all'altezza della bambina
"Forte guerriera si che sono tua amica. Per te darei la vita. Per questo ti chiedo solo di ascoltare. Siamo stati tutti ingannati da quelle due. Capisco l'odio che senti per Lucifer, ma ascolta tua madre, capirai molte cose"
Trixie annuì di si, dando la mano alla demone, dirigendosi alle auto.

Appartamento di Chloe e Trixie.

Trixie con Chloe si chiusero nella camera della bambina. Intanto, rivedere l'appartamento per Lucifer fu un mare di emozioni. Solo il fatto che mancavano le sue cose lo intristī. Improvvisamente sentì una strana sensazione nel corpo, aprendo la camicia, scoprendo che Trixie gli aveva ridato la sua invulnerabilità. Scopri anche, sentendo il suono di catene cadere, la sua servitù era finita. Subito Ella si precipitò ad abbracciarlo, ricevendo dal re dell'inferno un grande abbraccio di rimando.

Chloe aprì la porta della camera di Trixie che urlò il nome di Lucifer, correndo ad abbracciarlo. Il re dell'inferno prese in braccio l'unica bambina verso cui sentiva sentimenti paterni, dicendogli
"Trixie, Trixie tesoro mio. Mi sembra come di essermi risvegliato da un terribile incubo"
La bambina piagnucolo, facendo commuovere tutti.
Tre anni dopo. Alba. Sala d'attesa di un ospedale.

Lucifer fu felice di essere solo, così da poter fumare in pace. Non gli piacevano gli ospedali, ma in quel caso doveva esserci.
Pochi giorni prima, un ubriaco aveva perso il controllo dell'auto, finendo sull'entrata della scuola di Trixie. L'ubriaco era morto con la gola tagliata dal vetro del parabrezza, mentre Trixie era finita con la gamba destra sotto una ruota dell'auto. Cosa peggiore fu che una colonna dell'entrata era finita sull'auto, dovendo attendere una gru dei pompieri per alzarla. Fu Lucifer, giunto sul posto con Chloe ad alzare la pesante colonna, finendo nei telegiornali come

"Super patrigno diventa un supereroe per salvare la figliastra"

Ma per Lucifer tutto quel clamore non gli interessava. Voleva solo che la sua figlia acquisita stesse bene. Quella mattina Trixie era già da mezz'ora in sala operatoria, per tentare di salvare la gamba destra. Lucifer tentò di tenere fede al giuramento fatto a Chloe di non andare all'inferno dove era l'ubriaco, attendendo la fine dell'operazione.

Un ora dopo.

Il chirurgo non poté salvare il piede destro di Trixie, che svegliata dall'anestesia si disperò, urlando
"Non potrò mai fare l'astronauta…"
Il suo sogno da sempre, oltre le fantasie da bambina
"...perché non sono morta...perchè…"
Lucifer le disse convinto
"Ascolta bene Trixie. Non posso neanche immaginare quanto sia terribile perdere un arto. Ma non sei sola. Tu sei un essere umana magnifica. Sei riuscita nel piegare il cuore del diavolo. Sei stata capace di essere l'amica di una demone. Credi che senza la tua presenza, tua madre sarebbe stata sempre una leonessa? Pensi che senza la tua grande sicurezza che eravamo perfetti insieme io e tua madre ora saremmo sposati da quasi un anno? Trixie ora piangi tutte le tue lacrime, ma devi farti forza, perché tu sei troppo forte, troppo intelligente per lasciarti andare"
Trixie lo guardò con gli occhi sgranati, abbracciandolo, scossa da singhiozzi dì pianto, dicendo
"Grazie, grazie Lucifer. Grazie papà lucifer…"
Guardando suo padre Dan che annuì di si sorridendo
"...tu non sei il mio patrigno, tu sei anche mio padre, papà Lucifer"
Lucifer sorrise sereno, sentendosi veramente bene.

FINE
   
 
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