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Autore: la_pazza_di_fantasy    21/01/2021    0 recensioni
Riwan si trova catapultato da un giorno all'altro in un altro regno perchè deve sposare il principe di quel regno. Ma al suo arrivo le cose non vanno come sperava e si ritrova ad essere trattato malissimo per colpe non sue. Riwan si chiuderà completamente in se stesso sperando che la sua vita in quel palazzo finisca presto.
Ma qualcosa cambierà nel giro di qualche mese.
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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-chi me lo ha fatto fare- disse sospirando Elar mentre camminava per le strade Mussasur. Non pensava che ritornare li dopo tutto quel tempo gli avrebbe fatto quell’effetto. Si, sapeva che non sarebbe stato bello tornarci ma non immaginava di sentirsi così male.
Era riuscito ad entrare nella città tranquillamente solo perché essendo stato li per molto tempo sapeva come si muoveva e comportava la gente e sapeva anche come si vestiva. In quel momento infatti sembrava un perfetto cittadino di Mussasur e nessuna delle guardie che giravano per a città non lo avevano calcolato di striscio.
Il suo unico problema in quel momento era riuscire ad avvicinarsi al palazzo di Mussasur e soprattutto entrare dentro e ricevere un’udienza con il re. Re che poteva benissimo non essere il suo Yuri.
Elar si bloccò e scoppiò a ridere in mezzo alla città. Aveva veramente definito Yuri “suo”? Era davvero fuso. Yuri non era mai stato veramente suo e il fatto che la sua mente gli giocasse qui brutti scherzi non andava per niente bene.
La gente lo stava guardando davvero male e allora l’uomo decise di bloccare le sue risate e di continuare a camminare verso il palazzo di Mussasur. Palazzo che dominava rispetto a tutto il resto della città e che poteva anche incutere terrore, ma non ad Elar che era cresciuto con le grandi mura e l’altissimo palazzo di Aleppo. Il palazzo di Mussasur sembrava piccolissimo in confronto.
Non ci mise molto ad arrivare vicino e sbuffò vedendo tutte le guardie che c’erano intorno. La sicurezza era elevatissima e non sarebbe mai riuscito ad entrare di nascosto, soprattutto perché lo avrebbero di sicuro preso se solo fosse entrato nel castello senza un’autorizzazione.
Elar si nascose in un vicolo e con un gesto veloce della mano si cambiò i vestiti per entrare nei panni di un cittadino di Aleppo. L’unico vero modo per entrare era quello di dire che era andato li per conto di Aleppo. Cosa che in realtà era vera.
Non appena uscì dal suo nascondiglio si accorse di avere tutti gli occhi dei passanti addosso e anche quelli delle guardie quando si avviò verso il palazzo.
-cosa volete? E come siete entrato qui?- chiese una delle guardie puntando una lancia vicinissimo al collo di Elar e facendo si di fermare la sua avanzata, se il rosso avesse continuato a camminare si sarebbe trovato una lancia conficcata in gola.
-sono un rappresentante di Aleppo e sono qui perché devo parlare con il re- disse il rosso alzando le mani in segno di resa. Doveva sembrare il più innocuo possibile.
-come siete entrato? Non facciamo entrare estranei- disse ancora la guardia non convinta di quello che aveva difronte.
-da una delle porte della città- disse Elar alzando gli occhi al cielo -e si mi hanno fatto passare. Devo assolutamente parlare con il vostro re-
-non se ne parla. Un estraneo non può entrare qui- continuò convinta la guardia.
-bè siete stati voi a decidere che i nostri due regni dovevano allearsi, cosa che avete fatto decidendo di far sposare il vostro principe con il nostro, quindi ho tutto il diritto di entrare e parlare con il vostro re- Elar non voleva usare la magia contro quelle guardie ma si trovò costretto a farlo. Nelle parole che aveva appena detto aveva fatto si che la guardia che aveva difronte obbedisse ad ogni suo ordine. Cosa molto meschina da fare ma era l’unica che poteva fare al momento.
-va bene- disse la guardia sotto lo sguardo confuso dell’altra. Elar sorrise e seguì immediatamente la guardia sulla quale aveva usato la magia attraverso il grande piazzale.
-Helias sei sicuro?- chiese l’altra guardia raggiugendoli e guardando male Elar come se fosse lui la causa di tutti (cosa vera).
-certo- disse quasi meccanicamente Helias continuando a camminare.
-sicuro?-
-si-
Elar sapeva perfettamente che l’altra guardia che stava andando con loro lo stava osservando pronto ad ucciderlo in qualunque momento. Non si fidava di lui, ma ad Elar non importava. Doveva assolutamente parlare con il sovrano di Mussasur e niente lo avrebbe fermato.
-eccoci- disse Helias indicando la porta di quella che Elar immaginò essere la sala del trono. Essa era fatta quasi completamente d’oro, o almeno lo sembrava, e sopra erano incisi rampicanti con spine che si collegavano al centro in una spirale.
-grazie- sorride Elar prima di aprire la grande porta ed entrare sotto lo sguardo scioccato di entrambe le guardie visto che Helias si era finalmente ripreso dalla magia. Le due guardie fecero per bloccarlo dall’entrare ma l’uomo fu più veloce e chiuse con la magia la porta alle sue spalle impedendo ad entrambi di entrare.
-chi siete e cosa volete? Non potete entrare qui in questo modo- la donna che aveva parlato lo aveva fatto dal suo trono e stava guardando Elar come se fosse qualcosa da schiacciare. I lunghi capelli neri le incorniciavano il viso pallido e pesantemente truccato e che sembrava più vecchio proprio per colpa del troppo trucco che la donna aveva addosso. Il vestito era riccamente decorato di gingilli dorati che erano dello stesso identico colore del vestito e si notavano solamente con un occhio attento. L’uomo non ci mise molto a capire che quella che aveva difronte era la regina Elise tanto odiata da Riwan. Elar si guardò intorno ma il trono al fianco della regina era vuoto e nel resto della sala non sembrava esserci il re.
-devo parlare con il re-
-sono la regina- disse prontamente la donna assottigliando lo sguardo -non puoi non rispondere alle mie domande-
-sono qui per conto di Aleppo e devo parlare urgentemente con il re- la donna alzò un sopracciglio nel sentire Aleppo ma per il resto rimase completamente impassibile.
-puoi dire a me. Sono la regina-
-preferisco parlarne con il re in persona- continuò Elar convinto delle sue parole. Quella donna stava veramente iniziando a darle fastidio.
-senti io e mio marito ci diciamo tutto quindi puoi tranquillamente parlarne con me- continuò a dire la donna accavallando le bambe spazientita.
-sono felice della cosa ma preferisco davvero parlarne anche con il re e gradirei essere io a farlo e non qualcun altro che potrebbe distorcere le mie parole-
-state insinuando per caso che io…-
-Elise- la donna si bloccò di colpo incrociando le braccia al petto e guardando male l’uomo che era appena entrato nella sala del trono.
Elar non ebbe bisogno di guardare l’uomo in faccia perché avrebbe riconosciuto quella voce ovunque. Yuri era appena entrato nella sala e la corona che aveva in testa era la prova evidente di quello che il moro era in realtà e confermava definitivamente chi fosse in realtà Riwan.

 
   
 
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