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Autore: theastwind    23/01/2021    2 recensioni
E' una storia d'amore e d'avventura tra Nami e... il Rosso.
Ambientata nel lasso temporale collocato prima che la ciurma entri nel Grande Blu.
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Shanks il rosso
Note: Lime | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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52 - La Forza dell'Autorità
 
Disteso a guardare le stelle dal suo posto preferito, il comandante del Vento dell’Est era ancora scosso dalla festa che la sua splendida ragazza gli aveva organizzato: avevano mangiato torta e bevuto sakè fino all’alba, riducendosi come cenci e cantando a squarciagola… Lui, come tutti i festeggiati, era stato il più conciato, il più fatto ed era arrivato mani e piedi al castello di prua a farsi passare quella mega sbronza che aveva invalidato lui e i suoi per tutto il giorno successivo.
Guardava uno dei cieli più stellati che avesse mai visto e pensava a lei, a quella sua idea, tipicamente femminile, di festeggiare vent’anni di scorribande: come tutte le donne anche lei aveva la mania delle ricorrenze e degli anniversari.
La torta era buonissima e se l’erano fatta fuori tutta nell’arco di una notte: lui aveva ingurgitato mezzo Vento dell’Est per non prenderla a morsi davanti a tutti i suoi uomini.
E ricordava di come si era infuriato con Ben: stava per ammazzarlo temendo gli nascondesse una tresca tra Eddie e Nami; avrebbe ucciso anche Eddie e chiunque gli si fosse messo davanti.
In realtà aveva pensato che il suo amico era piuttosto strano, ma tanta era la paura di perderla che non ragionava più:
“E’ incredibile come sia riuscito bene lo scherzo… – ragionò Ben tra una tirata e l’altra quando lo raggiunse al castello di prua, il giorno dopo. – Ci sei cascato in pieno…”
“Sei un bravo attore…” – gli rispose il capitano che sapeva dove stava andando a parare il suo amico.
“Diciamo che quando c’entra lei, non capisci più niente!”
Shanks sorrise e gli chiese:
“Tu lo sapevi dall’inizio?”
“Ci ha presi uno per uno e ci ha descritto il piano… – e sorrise – ci ha anche minacciati che se ti avessimo fatto capire qualcosa, ci avrebbe preso a bastonate!”
“C’è da preoccuparsi… Quella mena!” – lo informò Shanks ridendo e ricordando il loro incontro-scontro nel vicolo del bordello.
Ben aspettava che il suo amico si confidasse e gli spiegasse perché cavolo non si decideva a mettersi insieme a quella ragazzina che amava con tutto se stesso e che gli voleva un bene dell’anima: ma Shanks non era tipo da confidenze facili…
Aveva chiesto a Lucky di raccontargli che cosa c’era nel passato di quell’uomo che non era un pirata normale: era troppo sensibile, troppo gentile e a modo per non aver passato i suoi guai; amava la compagnia dei suoi uomini, ma aveva bisogno di molto tempo per se e certi giorni doveva restare solo, pensava sempre, adorava i bambini e passava le ore a giocare con loro quando poteva, non gli piaceva combattere e, se era costretto, diventava di cattivo umore, soffriva nel vedere morire la gente ed era generoso:
“Se trova lo One Piece, è capace di dividerlo equamente con tutta la filibusta…” – pensava il suo migliore amico che lo capiva al volo e gli voleva un gran bene, ma non riusciva a farlo parlare.
 
“Che bello…” – e ripensava a quella mattina che avevano passato abbracciati a parlare, ridere e mangiare; Shanks era stato fantastico con lei, un vero tesoro…
Sembravano fidanzati!
Avrebbe voluto farsi spiegare il motivo per cui era così strano, perché certi giorni la trattava da mocciosa, pareva non la guardasse nemmeno e certi altri la stringeva così tanto da soffocare; perché la sfotteva e torturava, ma poi la baciava e si eccitava quando la stringeva.
Avrebbe voluto affrontare l’argomento: dirgli chiaro e tondo, come non si fosse abbastanza capito, che lo amava, che voleva stare con lui… ma già era difficile affrontare l’argomento con il capitano di una nave pirata e poi con lui diventava decisamente impossibile: dopo quella meravigliosa mattina, continuava a comportarsi come se nulla fosse, come se quel suo atteggiamento fosse normale…
E quel bacio?
“Oddio l’ho baciato!!” – le tremavano le ossa al ricordo di quel contatto che non faceva che tornare prepotente con la sua morbidezza, il suo calore e il suo profumo. E poi... Quando si erano stretti in quell'abbraccio intenso, l'aveva sentito... l'aveva sentito il cuore di lui impazzire e quasi sfondargli il petto: era emozionato e lei aveva creduto di morire di felicità.
Ma adesso Shanks si comportava di nuovo come se non fosse successo nulla.
Non stavano spesso soli e quando succedeva, lui era sempre indaffarato e non la calcolava nemmeno di striscio: non la cercava mai… era sempre lei che si avvicinava e lui si limitava a non respingerla.
E le pensava tutte per capirci qualcosa in più, ma le restava in testa solo una mega confusione e lui certo non aiutava a fare chiarezza.
 
Più tardi si ritrovarono soli al ponte di comando: quando lui la vide entrare, come al solito, il cuore gli esplose in petto.
“Abbiamo coperto poco meno del trenta per cento della zona compresa nella griglia…” – l’informò tanto per non scoraggiarla: anche se erano tutti presi dai loro sentimenti, il motivo per cui stavano insieme era ritrovare Rufy…
“Mhmmm!” – riuscì a replicare lei avvicinandosi a lui lentamente e in modo impercettibile: aveva un bisogno disperato di toccarlo… anche di toccare solo i suoi vestiti… le mancava il fiato.
Ma lui con fare distratto, si allontanò, affaccendandosi intorno a delle carte nautiche distanti il più possibile da lei.
“Domani attraccheremo nella città di Caclas… è bella e molto grande… Lì ci fermeremo perché secondo me sta per arrivare una cosa esagerata che chiamarla uragano è uno scherzo…”
“Sì, l’ho sentito nell’aria…” – rispose lei triste per quel bisogno insoddisfatto.
“Come va la schiena?” – chiese lui tanto per tenere su la conversazione.
“Molto meglio… Lucas dice che domani potrà togliere i punti di sutura…”
“Spero che non resti la cicatrice… – sospirò preso dal timore di vedere la sua splendida schiena deturpata… - ti ci manca solo una cicatrice per essere ancora più mostruosa…”
“Senti chi parla… - s’incazzò lei – tu sei la sagra della cicatrice!! Ma che palle! Non riesci proprio a fare a meno di dire cazzate?” – era furiosa: stava morendo dalla voglia di lui e quell’idiota la sfotteva e si allontanava… non poteva essere più nervosa.
Lui sentiva tutto il suo nervosismo e l’aria incandescente che regnava al ponte di comando, ma non poteva cedere… quella ragazzetta doveva capire che non avrebbe potuto esserci nulla tra loro e mentre si sforzava di tenerla distante, stava malissimo.
“Secondo te, tra quanto arriverà l’uragano?”
“Credo sia dietro di noi… – sussurrò preoccupato – lo sai anche tu che le tempeste di questa zona sono distruttive e molto veloci… non so se mantenendo questa velocità di cinque nodi giorno e notte, riusciamo a lasciarcela alle spalle o prenderla di striscio…” – ma s’interruppe perché lei si era avvicinata per consultare le mappe della zona e il suo cuore aveva preso a dare di testa; si rese conto che gli tremava vistosamente la penna in mano e la poggiò sul tavolino allontanandosi da lei lentamente, ma inesorabilmente…
Lei tutta presa dalla mappa, non s’era accorta delle manovre del suo Rosso:
“Senti capitano… - esordì, scuotendo la testa – non voglio contraddirti, ma… dobbiamo aumentare la velocità e portarla ad almeno dieci nodi se vogliamo sperare di lasciarla dietro di noi…”
“Perché?” – il suo tono convinto e serio l’aveva preoccupato: amava trattarla da mocciosa, ma l’aveva capito all’istante che quella ragazzina meravigliosa navigava come un vecchio lupo di mare e sapeva tutto sui fenomeni atmosferici. Con un grosso sforzo di umiltà, Shanks aveva già dovuto ammettere a sé stesso che era molto più competente di lui…
E lei iniziò:
“A parte il fatto che questa carta è piuttosto imprecisa e non rappresenta bene la zona… Devi sapere che questo tratto di mare è caldo: qui e qui, - indicò con il dito sulla carta mentre lui ammirava la perfezione delle sue mani – passano due correnti di acqua calda che sembrano quasi due fiumi sottomarini.
Le tempeste sono forti e particolarmente veloci perché a questa latitudine, l’aria è più fredda e contrasta con l’acqua calda dell’oceano che evapora velocemente, creando nuvoloni enormi…”
“Lo so… - interruppe lui più per scuotersi dal languore e dall’emozione di averla così vicina – ma non vedo cosa c’entri con la velocità delle tempeste…”
“E non mi interrompere! – gli pizzicò la mano, sfogando in parte quel dannato bisogno di toccarlo che non le passava. E riprese: - le tempeste partono da qui… – e indicò un punto a Sud, non troppo lontano alle loro spalle – e viaggiano a velocità normali… ma poi arrivano nel punto in cui ci troviamo esattamente noi e incontrano i vapori delle correnti calde che si uniscono e che viaggiano nella stessa direzione di questi venti di tempesta… e come se non bastasse, a questa latitudine, come è ovvio, l’aria è più fredda e in questo periodo spirano venti in quota ghiacciati: tutto questo può unirsi, e credo lo stia già facendo, spinge e accresce la tempesta per tutto il tratto di mare nel corridoio delle due correnti calde, nella nostra direzione… – e concluse – Abbiamo sentito l’aria di tempesta oggi e penso che la vedremo già domattina a poppa: il vento sta salendo lentamente, ma sta salendo…”
“Va bene… aumentiamo la velocità a dieci nodi...” – accettò lui tutto preso mentre lei lo guardava innamorata e felice che la tenesse in così alta considerazione. E riprese:
“Dobbiamo allontanarci da qui al più presto possibile perché domani verso mezzogiorno, più o meno, la tempesta sarà dove siamo noi e diventerà un velocissimo uragano che ci raggiungerà in meno di un’ora…”
E lui si sconvolse…
“In meno di un’ora??”
“Già…”
“Allora è meglio spiegare tutte le vele di riserva… e portare la nave alla velocità massima…”
“E quale è?”
“In mano a me può superare i quindici nodi!” - fece orgoglioso.
“Accidenti…” – disse lei ammirata.
“No dico… – e se la tirava orgogliosissimo – stiamo parlando della mia nave… vieni con me, adesso ti faccio vedere come soffia il Vento dell’Est!”
Uscirono da lì e si diressero sul ponte, non c’era nessuno:
“Ehi… razza di ubriaconi e scansafatiche!! Qui nessuno è come turista! – e gridò visto che non si vedeva nessuno in giro – se non vi presentate sul ponte in meno di trenta secondi da adesso, vi faccio bere il mio caffè per una settimana!!”
“No… no… - si sentì da ogni parte mentre un’orda di pirati raggiungeva il capitano – aspetta… capo! Io ci sono, sono qui: guardami!!”– diceva ognuno mentre qualche elemento, che evidentemente stava in bagno, uscì chiudendosi le brache e altri avevano la faccia pesta di chi si è appena svegliato, Eddie aveva le mani piene di pasta e farina, Lucas era pronto con il disinfettante, Lucky aveva dimenticato il suo cosciotto nella foga di evitare il caffè del suo amico, Ben aveva in una mano il fiammifero e nell’altra la sigaretta e correva, tentando di accenderla e Shanks rideva di loro mentre tutti lo mandavano a fanculo…
“Quanto cazzo sei idiota…” – fu il commento di Lucky Roux spingendolo mentre tutti sottoscrivevano, scuotendo la testa.
Quando si riprese, disse alla sua ciurma:
“Più passano gli anni e più mi fate schifo…”
“Tu invece ci piaci tanto... ti seguiamo per il tuo bel culo!!” – disse Rosetta e tutti a ridere.
“…’Cazzo dici! Ti piacerebbe ma il culo non te l’ho mai dato e mai lo farò! Rassegnati!”
“E’ chiaro… ci hai le chiappe di un neonato… te lo sfondo…”
“E BASTA! C’E’ UNA DONNA A BORDO! – urlò e si girò verso di lei – Puoi tapparti le orecchie per dieci secondi? Ho da dire qualcosa di estremamente sconcio…” – ma lei rideva da mostrare i denti del giudizio.
E riprese:
“La nostra navigatrice è preoccupata: tra poco ci raggiunge un uragano e dobbiamo portare la nave al massimo… Issate tutte le vele di riserva, feccia dell’umanità – e prese la sua mocciosa, facendole esplodere il cuore: con la mano le tappò l’orecchio e la strinse a se per tapparle anche l’altro e sussurrò – altrimenti vi inculo uno ad uno per tutto il viaggio e vi potete iscrivere nel coro di qualche chiesa come voci bianche!”
“Era meglio il caffè…” – rise Lucky, seguito dagli altri avviandosi ad eseguire gli ordini.
   
 
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