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Autore: Shadow Doom    24/01/2021    1 recensioni
Sequel di "Simbolo di pace".
La sconfitta degli arcangeli ha permesso al Giappone di vivere un periodo di relativa pace, tuttavia quell'evento si dimostrerà solo la punta di un iceberg molto profondo.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La determinazione di Uravity

 

Ochako, Nejire e Iida erano giunti a Kobe nella speranza di trovare il Fantasma, così avrebbero potuto porre fine alla sua follia.

Tsuyu non era con loro, le sue ferite, seppure non gravi, non le permettevano ancora di muoversi in totale libertà, quindi saggiamente restò a Kyoto insieme a Croco. Quest'ultimo pensò che non fosse saggio lasciare la sua agenzia e la sua città, soprattutto adesso che Shigaraki si era rifatto vivo.

 

Uraraka, Hado e Tenya si stavano dirigendo verso il Museo che custodiva l'oggetto di probabile interesse del killer. Tuttavia non lo raggiunsero mai, infatti non appena arrivarono in centro città videro cinque mostruose creature, intente a distruggere tutto quello che trovavano sul loro cammino. Per la precisione si trattava di cinque Nomu, uno era dotato di ampie ali, altri tre erano dei colossi umanoidi, invece l'ultimo era identico a quello che mise alle strette Endeavor.

 

I tre eroi intervennero per salvare i civili, anche se la situazione non era delle migliori per via della loro inferiorità numerica. Però quello che li preoccupava maggiormente era il Nomu più grosso. Se la forza di quest'ultimo sarebbe stata pari a quello che spinse oltre il limite l'eroe delle fiamme, non avrebbero potuto fare niente. Tuttavia non era quello il momento per le esitazioni, dovevano agire tempestivamente oppure le vittime sarebbero continuate ad aumentare.

 

“ Uraraka, pensa a mettere in salvo i civili. Io e Nejire teniamo a bada i Nomu” ordinò Ingenium, “ Ne sei sicuro Iida? Affrontarli in due è un azzardo” obiettò l'eroina della gravità, “ Vai tranquilla, ce la caveremo e poi i pro di qui staranno per arrivare” “ D'accordo, ma non appena avrò messo tutti in salvo, tornerò a darvi una mano”.

 

Una di quelle creature mostruose si lanciò contro Uravity cercando di prenderla di sorpresa, ma Iida la fermò centrandolo in pieno volto con un calcio tanto potente da farlo volare via per diversi metri.

“ Tu, forte” sostenne il Nomu più grosso rivolgendosi a Tenya, che corse contro di lui volendo testare la forza del giovane.

 

Intanto Nejire se la stava vedendo con l'essere alato.

L'eroina sembrava in grado di gestirlo senza troppi problemi, non si trovava al sesto posto per nulla. In uno scontro normale avrebbe avuto certamente la meglio, ma non era questo il caso. Infatti era distratta dalla presenza delle altre creature, le quali si stavano scagliando con furia inaudita contro delle povere persone indifese. Doveva fare qualcosa, Uraraka da sola non avrebbe potuto salvare tutti.

Hado tentò di mettere fuori gioco l'avversario utilizzando una potente spirale di energia, subito dopo si diresse verso gli altri villain. Sfortunatamente la fretta di prestare assistenza all'amica le si ritorse contro, infatti il Nomu che aveva precedentemente colpito si riprese velocemente e la travolse con le sue ampie e possenti ali. Il colpo le procurò un bel taglio all'altezza del fianco destro, questo la costrinse a rivalutare la propria strategia. Un'altra distrazione del genere le sarebbe potuta costare molto caro.

Per sua fortuna in quel momento giunsero in soccorso i pro hero di Kobe, i quali iniziarono ad occuparsi dei nemici a terra; permettendo così ad Hado di concentrarsi esclusivamente sul proprio avversario.

 

Intanto Ochako era intenta a mettere in salvo i civili, impresa tutt'altro che semplice visto il caos che era scoppiato. Nonostante questo riuscì a gestire la situazione, essendo anche capace di tranquillizzare, per quanto possibile, le povere persone oggetto dell'attacco improvviso.

 

Purtroppo, proprio quando era a metà dell'opera, uno dei Nomu umanoidi le si palesò davanti ed iniziò ad attaccarla con furia inaudita. La ragazza fu capace di schivare i terribili pugni della creatura con destrezza, durante i suoi lunghi anni di addestramento non si limitò solo a perfezionare e rafforzare il suo Quirk, ma si concentrò anche sul migliorare la sua abilità nel combattimento corpo a corpo. Come risultato adesso padroneggiava una buona tecnica, basata su una combinazione di arti marziali ed uso della propria unicità.

 

Uraraka non si limitò ad evitare gli assalti, infatti toccò tutto quello che le capitava sotto tiro, preparando così la sua contromossa. Quando ritenne di essere pronta rilasciò la sua stranezza, travolgendo con un gran numero di macerie il Nomu. La strategia sfortunatamente non diede i frutti sperati: la creatura rimase sì ferita, ma si rigenerò all'istante.

“ Dovevo aspettarmelo, avrò bisogno di qualcos'altro” pensò l'eroina che in quel momento vide alcuni ferri acuminati rivolti verso l'alto. Le venne in mente un'idea, ma per attuarla avrebbe dovuto esporsi agli attacchi del nemico; tuttavia a volte correre dei rischi è l'unica soluzione.

 

Il Nomu non restò fermo a guardare, infatti si scagliò nuovamente contro di lei. Uravity evitò all'ultimo istante un terribile diretto, il quale se fosse andato a segno l'avrebbe danneggiata seriamente. Dopo di che si abbassò per sfuggire ad un possente gancio, ma non poté far nulla per schivare un montante che si diresse pericolosamente verso il suo volto. Seppure Ochako si fosse protetta con le braccia, quell'attacco le distrusse l'elmo e le procurò un profondo squarcio sopra l'occhio sinistro.

Però, durante l'impatto dell'ultimo colpo, la ragazza era riuscita a toccare la creatura con tutte e cinque le dita. In questo modo fece fluttuare il nemico proprio sopra i ferri che aveva visto prima, quindi rilasciò il proprio Quirk così che la creatura venisse infilzata da quegli oggetti. Tuttavia neanche questo fu sufficiente, il Nomu era ancora vivo ed iniziò ad agitarsi nel tentativo di liberarsi.

Uraraka sapeva che doveva agire adesso o per lei sarebbero stati guai seri. Perciò decise di usare la sua unicità sulle cose più pesanti e grandi che la circondavano: auto, camion e grosse macerie che si erano prodotte durante l'assalto dei Nomu. Si spinse tanto oltre che, non solo trattenne a stento il vomito, ma iniziò anche ad uscirle del sangue dal naso. Ma i suoi sforzi non furono inutili, visto che accumulò tanti oggetti da oscurare il cielo.

 

In breve il mostruoso essere si liberò da quei ferri e non appena lo fece si gettò ancora una volta contro l'eroina con rinnovata furia. Però Ochako era pronta, infatti rilasciò la sua unicità facendo cadere a terra tutto quello che aveva toccato precedentemente. La strategia si dimostrò perfettamente efficace, tutto il corpo del Nomu venne schiacciato ed il carburante nei veicoli causò un'esplosione tanto potente da far saltare in aria il villain; finalmente la creatura era stata sconfitta.

 

“ Sei stata bravissima” si sentì chiamare Uravity alle sue spalle, quando si voltò vide un bambina. “ Grazie piccolina, ma adesso devi metterti in salvo” “ Attenta!” esclamò la ragazzina indicando dietro di lei.

Il Nomu simile a quello che sconfisse Endeavor stava attaccando di sorpresa Uraraka, ma quest'ultima, grazie all'avvertimento della civile, riuscì a spostarsi appena in tempo.

“ Voglio forti, quello debole” affermò l'essere, l'eroina capì che si stava riferendo ad Iida, quindi lo cercò con lo sguardo. Quando lo trovò venne percorsa da una profonda preoccupazione, l'amico giaceva a terra, privo di sensi, in una pozza di sangue.

 

“ Lasciala stare!” urlò la ragazzina tirando un sasso sulla testa del mostro. Quest'ultimo non gradì il gesto, infatti si lanciò verso di lei volendo ucciderla.

Tuttavia Uravity intervenne, abbracciò la piccola facendole così scudo con il corpo; l'avrebbe protetta ad ogni costo.

Ochako chiuse gli occhi aspettando l'inevitabile. Però, invece di sentire il pugno del Nomu trafiggerle le carni, udì una voce che conosceva bene urlare ” Smash!”. La creatura venne travolta da un potente calcio che la fece volare via per diversi metri.

In quel momento Uravity aprì gli occhi capendo che il pericolo fosse passato, almeno per il momento. Non appena lo fece vide dei fulmini azzurri diffondersi nell'aria, il suo eroe l'aveva salvata di nuovo.

   
 
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