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Autore: GReina    26/01/2021    3 recensioni
[Iwaoi | Kuroken | Daisuga | Tsukkiyama | Bokuaka | Sakuatsu + accenni di Kagehina | Tanakiyo].
Haikyuu ad Hogwarts: segue le vicende dei nostri protagonisti per un anno (quinto per Hinata e co; settimo per Daichi e co).
Daichi è il papà di tutti i Grifondoro e Suga la mamma dei Corvonero; Kenma nasconde un segreto; Oikawa è paranoico; Tsukishima è irritato (be', non è una sorpresa!); Sakusa vuole liberarsi di Atsumu; Osamu e il suo amore per il cibo sono l'unica certezza. Venite a scoprire il resto!
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts' Series'
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Iwaizumi
Miracolosamente privo di glitter addosso, Iwaizumi seguì i suoi compagni fuori dal Castello e poi in direzione di Hogsmeade. Dopo aver discusso a lungo su come organizzarsi con gli altri, infatti, Bokuto, Kuroo e Daichi avevano infine deciso di scendere tutti insieme al villaggio per poi raggiungere gli amici di Corvonero ai Tre Manici di Scopa. Da parte sua, Iwaizumi non poté che mostrarsi felice di poter passare almeno l’inizio di quella gita con i propri amici, eppure una parte di lui non poteva non chiedersi se i compagni stessero pregiudicando il proprio divertimento unicamente per non lasciarlo solo.
Seguì quasi senza accorgersene tutto il gruppo fino al centro del villaggio, e solo una volta che si fermarono davanti alla vetrina del negozio “Every(rainbow)thing” si rese conto di dov’erano.
“Io entro un attimo.” dichiarò Kuroo “Ho perso un altro collarino e qui costano poco!” gli altri lo seguirono. Sebbene ad Iwaizumi non piacesse andare per negozi, non gli dispiacque dare un’occhiata a quello: vendeva di tutto con una sola condizione: ogni oggetto – animato o inanimato che fosse – doveva avere tutti i colori dell’arcobaleno. Il grifondoro vagò, seppur ammirato, con interesse indifferente tra le mensole, fin quando il reparto di biancheria intima non attirò la sua attenzione: al posto d’onore spiccavano un paio di boxer con la testa di un alieno stampata al centro che alternava tutti e sette i colori richiesti dal marketing. Iwaizumi si guardò in giro per controllare di essere solo, poi cercò la giusta misura e ne acciuffò un paio. Aspettò che Bokuto finisse di pagare un cappello che lanciava coriandoli colorati e che si allontanasse, infine chiese al commerciante di mettere il suo acquisto in un pacco regalo e lo pagò.
“Tu non compri niente, Iwaizumi?” gli chiese Daichi – l’unico a non essere entrato – quando il compagno uscì. Iwaizumi ringraziò mentalmente il destino che, nonostante la sua indecisione di quella mattina, l’aveva spinto a mettersi la toga più pesante e provvista di grandi tasche. In risposta all’amico, si limitò a scuotere il capo.
Quando anche tutti gli altri li raggiunsero per strada, il gruppo di grifondoro proseguì verso i Tre Manici di Scopa.
“Era proprio necessario comprare quel cappello?” Bokuto guardò confuso verso Daichi.
“Perché no?” gli chiese.
“Me lo stai davvero chiedendo?? Non abbiamo neanche risolto il problema dei glitter e tu compri un oggetto che spara coriandoli?” Bokuto mise il broncio, probabilmente offeso che il suo nuovo cappello non avesse riscosso successo.
“Mettiamola così:” s’intromise Kuroo “sicuramente Bokuto non potrà perdersi!” il gruppo seguì lo sguardo del moro fino a posarsi sulla scia di coriandoli che Bokuto aveva lasciato al suo passaggio. Il ragazzo incrociò le braccia ed accentuò il broncio.
“Vedrete che ad Akaashi piacerà!” ed Iwaizumi si augurò che fosse davvero così, altrimenti – lo sapeva bene – il suo amico si sarebbe depresso per almeno una settimana.
 
Arrivati ai Tre Manici di Scopa non ci misero molto ad adocchiare i propri amici di Corvonero. Il fatto che fossero arrivati prima loro – si ritrovò a pensare Iwaizumi – fu un vero colpo di fortuna, perché il pub era talmente ingombro che, non fosse stato per gli amici, avrebbero dovuto aspettare chissà quanto per trovare un tavolo libero.
Una volta che si furono tutti seduti, fu Iwaizumi stesso a proporsi di prendere al bancone le Birrobirre per quelli di loro appena arrivati. Non erano passati neanche due minuti e già lì – tra Kuroo e Kenma, Bokuto e Akaashi e Daichi e Suga – si sentiva come fosse il settimo incomodo. Ci mise molto ad ottenere i suoi quattro boccali, e la cosa non gli dispiacque. Tornato al tavolo, il ragazzo seguì con piacere i discorsi degli amici, ma non poté fare a meno di pensare a quanto desiderasse poter stare così tranquillamente in vista con Oikawa. Non importava quanto il grifondoro si divertisse con i suoi amici, la sua mente – alla fine – volgeva sempre e solo su Oikawa.
Sussultò quando i suoi occhi catturarono lo sguardo focoso proprio dell’oggetto dei suoi pensieri. Il suo ragazzo lo stava fissando dal fondo della sala; era seduto al tavolo all’angolo insieme ad alcuni membri della sua Casa, ma qualsiasi fosse l’argomento di cui stavano parlando, a Tooru non sembrava importare. Iwaizumi sorrise, poi si maledisse per averlo fatto, e sperando che nessuno avesse notato il suo ghigno si alzò e si diresse verso il bagno. Neanche due minuti dopo la porta si riaprì ed Iwaizumi non ebbe bisogno di voltarsi per sapere chi fosse appena entrato:
“Un ragazzo bello come te…” gli sussurrò Oikawa mentre ancora gli si avvicinava “tutto solo in mezzo a così tanti bei ragazzi.” lo afferrò per il colletto e ghignò “Dovrei essere geloso.” Iwaizumi ghignò di rimando e, afferrando a sua volta il serpeverde per il colletto, ribaltò le posizioni sbattendo il proprio ragazzo contro il muro.
“Potrei dire lo stesso.”
“Mmh…” mormorò Oikawa in risposta “In effetti sono parecchio irresistibile. Sarà meglio che tu mi convinca che sono solo tuo.” Iwaizumi accentuò il proprio ghigno e si ripromise di cancellare quello dell’altro a suon di baci. L’afferrò per i capelli e gli attaccò le labbra con le proprie. Lui e Oikawa erano vicini di casa da sempre ed il tempo non gli mancava durante le vacanze, ma ad Hogwarts ogni incontro era prezioso ed Iwaizumi non intendeva sprecare quell’occasione con pudiche maniere. Si appoggiò al suo ragazzo con maggiore energia gravandogli addosso eccessivamente con il proprio peso; la sua gamba tra quelle dell’altro fece sì che Oikawa mugolasse e che Iwaizumi impazzisse di piacere al solo suono. La sua mano destra era già a metà strada per insinuarsi sotto la toga del serpeverde quando il rumore della porta che si apriva fece scattare entrambi. Oikawa lo afferrò e lo guidò all’interno di un cubicolo. Erano appena riusciti a chiudere la porta della toletta quando lo scroscio dell’acqua li informò che qualcuno si stava lavando le mani.
“Omi-Omi!” neanche un minuto dopo sentirono entrare una seconda persona “Perché non mi stupisce trovarti qui a lavare le tue belle mani?” Iwaizumi non riuscì a capire se il tono di Miya fosse scherzoso o derisorio. Forse, si convinse il grifondoro alla fine, era entrambe le cose.
“Magari perché non hai fatto altro che fissarmi da quando sono entrato nel pub.” rispose tranquillamente Sakusa. L’altro rise.
“Ultimamente ti vedo poco spesso in Sala Grande.” continuò imperterrito Atsumu “Paura di qualche brillantino?” il corvonero ci mise un po’ a rispondere, ed Iwaizumi non faticò ad immaginarlo mentre guardava male il serpeverde.
“Mi aspettavo molto di peggio ad Halloween. Nella fattispecie un tuo scherzo. Quindi direi che posso resistere a qualche brillantino.” di nuovo, Atsumu buttò fuori una risata.
“Avrei potuto travestirmi da tuo fidanzato.” calò il silenzio ed Iwaizumi credette seriamente che Sakusa stesse valutando di mettersi con Miya, ma infine parlò:
“Hai ragione. Sarebbe stato terrificante.” Iwaizumi ed Oikawa dovettero trattenere le risate, poi sentirono un paio di passi uscire dal bagno ed un altro paio seguirli stizziti.
Una volta certi che la stanza fosse vuota, aprirono la porta del cubicolo e tornarono davanti ai lavandini. Risero entrambi.
“Ad un certo punto ero convinto si sarebbero messi a scopare.” confessò il grifondoro, e le risa dell’altro si trasformarono in un ghigno.
“Vogliamo farlo noi?” Iwaizumi lo spintonò divertito per dirigersi verso la porta provando a non pensare che avrebbe davvero voluto farlo nonostante tutte le persone là fuori e a discapito di ogni buon senso.
“Ci vediamo tra mezzora al solito posto?” gli chiese prima di uscire. Oikawa annuì, quindi lo baciò e lo precedette fuori dal bagno.
 
Tornato al tavolo, Iwaizumi trovò Bokuto che chiedeva ad Akaashi del suo cappello:
“…ma a te piace, vero?” stava dicendo. Il cercatore corvonero lo guardò intenerito, e dopo appena un attimo rispose:
“È molto da te, Bokuto-san.” il grifondoro non rispose, ma dal suo sguardo era chiaro che non sapesse come interpretare la risposta e che fosse spaventato all’idea che volesse dire che non gli piaceva. Quindi Akaashi si affrettò ad aggiungere “Mi piace molto.” al che fu impossibile recuperare Bokuto il quale, già di norma frenetico, divenne più che ipereccitato.
Hajime lasciò che passassero venti minuti, dopodiché annunciò che sarebbe tornato verso il Castello. Gli amici cercarono di fargli cambiare idea, ma lui non si fece convincere e i ragazzi non insistettero oltre. Presto – Iwaizumi lo sapeva bene – per una scusa o per un’altra tutti si sarebbero separati per stare solo con la persona che più interessava loro. E lui non faceva eccezione.
Arrivò quindi all’altezza della Stamberga Strillante e oltrepassò di qualche metro il cancello sempre aperto ma che nessuno osava superare. Lì accanto c’erano alcuni alberi e fu dietro ad uno di essi che trovo Oikawa.
“Sei in anticipo.” gli palesò la sua presenza.
“Come se avessi potuto aspettare!” fu la risposta. Iwaizumi sorrise soddisfatto della risposta e, dopo essersi assicurato che fossero soli, lo baciò. Oikawa tentò di approfondire il contatto, e sicuramente Hajime non aveva intenzione di fare il difficile, ma prima c’era una cosa che voleva fare:
“Ti ho fatto un regalo.” gli sussurrò con le labbra ancora a un paio di centimetri da quelle dell’altro. Oikawa sorrise.
“Quindi hai intenzione di darmi un grande pacco?” Iwaizumi ghignò e decise di stare al gioco; gli morse il labbro inferiore, lo baciò vorace e poi rispose:
“Sempre.” poi però si allontanò quel tanto necessario per uscire la busta dalla tasca interna della propria toga. Osservò Oikawa aprirla e sorrise del tutto incantato nel notare quanto gli occhi gli brillassero nell’operazione. Quando Oikawa riceveva un regalo si trasformava in un bambino eccitato per la mattina di Natale. Tolse l’ultimo pezzo di carta e vide l’intimo con la stampa dell’alieno. Iwaizumi notò i suoi occhi diventare ancora più luminosi, poi lo vide anche mascherare quella genuina felicità sotto una maschera di sarcasmo e provocazione.
“Se avessi voluto vedermi in mutande ti sarebbe bastato chiedere.” gli disse infatti. Iwaizumi rise, più per il fatto di essere riuscito ad anticiparlo che per la battuta in sé. Poi afferrò il proprio ragazzo e ricominciò da dove erano stati interrotti nel bagno dei Tre Manici di Scopa.
Ovviamente c’era un limite a quello che potevano fare lì fuori e così vicini alla strada che portava ad Hogwarts, eppure la libido riuscì presto a trascinarli in un mondo tutto loro. Fu solo – molti minuti dopo – il vociare di alcuni ragazzi a riportarli con i piedi per terra. Oikawa interruppe il bacio e poggiò afflitto la fronte su quella di Iwaizumi. Non serviva essere nella sua testa per sapere a cosa stesse pensando, perché i suoi pensieri erano sicuramente i medesimi del grifondoro.
“Sette mesi.” pensò “Ancora sette mesi e potremo uscire allo scoperto”.
Il suo ragazzo fece un paio di passi indietro lasciando che fosse solo Iwaizumi quello ad essere ancora nascosto dagli alberi. Probabilmente aveva riconosciuto le voci dei ragazzi che si stavano avvicinando, perché – rammaricato – li chiamò prima ancora di voltarsi verso di loro.
“Wakatoshi, aspettatemi.” il gruppo – formato da Ushiwaka, Tendou, Suna e Atsumu – si voltò verso Tooru
“Torni al Castello anche tu, Oikawa?” chiese il Capitano della loro squadra di Quidditch. L’altro si limitò ad annuire. Iwaizumi lo osservò allontanarsi insieme ai suoi compagni e – stizzito – prese a chiedersi in quanti di loro l’avrebbero ripudiato se solo avessero saputo della sua relazione con lui. Gli parve di vedere il proprio ragazzo guardare di sottecchi Miya prima che svoltassero l’angolo e sparissero dalla sua vista, ma – si disse – molto più probabilmente se l’era solo immaginato.
 
***
Yamaguchi
Come sempre quando era insieme a lui, Yamaguchi aveva trascorso una bellissima giornata ad Hogsmeade con Tsukishima. Non avevano trovato posto ai Tre Manici di Scopa, e dal momento che Yamaguchi sarebbe dovuto rientrare presto al Castello, invece di aspettare per un tavolo avevano deciso di rinunciare alla Burrobirra in favore di una passeggiata per il villaggio; avevano fatto scorte di dolciumi e Tsukishima gli aveva anche regalato una bellissima sciarpa che ricordava i colori di Tassorosso. Per l’intera giornata, Yamaguchi aveva sperato che nessuno li disturbasse, e mentre tornavano verso Hogwarts ancora non riusciva a credere che fosse stato davvero così. Sin da quando si conoscevano Yamaguchi si era sempre sentito a suo agio e protetto quando era al fianco dell’altro, e tutto ciò che desiderava, adesso, era poter trasformare la loro amicizia in qualcosa di più.
“Se solo fosse così anche per lui!” pensò allora come durante tutto l’ultimo anno.
Quando si arrestarono in mezzo al parco della scuola – al bivio che portava da un lato al Castello e dall’altro al Campo di Quidditch – Yamaguchi si ritrovò ad abbassare lo sguardo, afflitto. Non avrebbe mai voluto che quella gita finisse così in fretta, ma il Capitano della sua squadra aveva insistito, ed essendo ormai solo a pochi giorni dalla partita, nessun membro della squadra aveva potuto esimersi dal partecipare a quella riunione straordinaria sulle scope.
“È stato tutto stupendo, Tsukki!” disse sincero “Lo è sempre quando sono insieme a te…” continuò imbarazzato. Tsukishima – almeno così sembrò a Yamaguchi – arrossì, e passò appena un secondo prima che il biondo iniziasse ad avvicinarsi al moro. A quel movimento, Tadashi spalancò gli occhi.
“Sta per baciarmi!” pensò. Lui era troppo codardo per poter fare la prima mossa, così aveva sperato che fosse l’altro a farsi avanti “E finalmente sta succedendo! Sta succedendo!” non riusciva a crederci, eppure era così!
Erano ormai l’uno a un palmo dall’altro e la situazione si era fatta inequivocabile: Tsukishima lo avrebbe baciato; da lì a pochi decimi di secondi si sarebbero messi insieme! Ed esattamente il momento prima che ciò accadesse, un tassorosso finì addosso al compagno di Casa.
“Yamaguchi!!” chiamò Kai mentre gli dava pacche sulla spalla “Anche tu stai andando al Campo? Siamo in ritardo! Facciamo strada insieme.” Yamaguchi – rosso in viso al pensiero di ciò che Kai potesse aver o non aver visto – fu allontanato a forza da Tsukishima che da parte sua non aveva che sguardi di odio per il suo collega cacciatore. Lui potette solo sospirare e, osservando il compagno di Casa, stabilire che questi non aveva minimamente notato cosa aveva appena interrotto.
“Avrebbe potuto essere il momento più bello di tutta la mia vita.” si rammaricò tra sé e sé “Come chiudere la gita in bellezza.” continuò “Avrebbe potuto essere il coronare del mio più grande sogno”. Sospirò ancora, poi si impose di non pensarci e di concentrarsi invece sugli allenamenti. Immergere tutta la propria attenzione nel Quidditch (forse) avrebbe attenuato o quantomeno nascosto la sua delusione.
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n.a.
Chiaramente ho inventato il negozio Every(rainbow)thing.
D'altronde dagli eventi di HP sono passati anni e l'ambientazione è moderna... quindi ho immaginato che di poter mettere senza problemi una cosa del genere.
A presto!!
xxx
   
 
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