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Autore: ROSA66    27/01/2021    4 recensioni
Questa storia partecipa al contest "Chi ben comincia è a metà del prologo" indetto da BessieB sul forum di EFP".
dal testo :
...- Fa che sia viva … fa che sia viva.. Merda, merda, merda….- ripeteva come un mantra.
Prese il sottile polso di Hermione con la mano tremante e poggiate due dita, cercò di individuare un minimo battito vitale.
Finalmente avvertì una leggera pulsazione sotto i polpastrelli e, anche se con difficoltà, tornò a respirare.
-Ti prego, non morire …Hermione…non morire… anche tu no.. ti prego, non mi lasciare…
Una lacrima solitaria gli percorse il viso, spuntando dal ghiaccio disciolto dei suoi occhi, crepato dalla paura di perderla per sempre.
..non morire come Astoria…
- Hermione, perdonami…-
Genere: Drammatico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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 Non lasciarmi andar via
Prologo
 
A mano a mano ti accorgi che il vento
Ti soffia sul viso e ti ruba un sorriso
La bella stagione che sta per finire
Ti soffia sul cuore e ti ruba l’amore

A mano a mano si scioglie nel pianto
Quel dolce ricordo sbiadito dal tempo..

“ A mano a mano “ Rino Gaetano
 
Steso sul pavimento freddo del Manor, Draco aprì lentamente gli occhi, ma tutto intorno a lui era avvolto dal buio più completo.
Tutto era tenebra.
La sua mente non riusciva a formulare il minimo pensiero, con le tempie che gli pulsavano forte e   come una mano gelida ad opprimergli la gola tanto che cominciò ad annaspare nel tentativo di incamerare aria.
Ormai in balìa di una sensazione paralizzante, un solo pensiero gli venne in mente: aveva bisogno di normalizzare  il proprio respiro per riuscire ad alzarsi e sbloccare, così, il proprio corpo da quella morsa letale.
Chiuse nuovamente gli occhi e cercò di concentrasi sulla respirazione.
Dopo un tempo che gli parve infinito,  provò a muoversi lentamente. Sembrava non aver nulla di rotto, così mosse il braccio per cercare a tentoni la sua bacchetta. Avvertì il legno poco lontano e, afferratolo, mormorò con un filo di voce - Lumos ..-
Attorno a lui il salone, immerso nell’oscurità più completa, si illuminò della fioca luce della bacchetta. Facendosi leva sul gomito sinistro, si portò seduto sul gelido marmo, ma non riusciva a distinguere nitidamente.
Strinse gli occhi  più volte nel tentativo di guardare meglio.
A pochi passi da lui, una sagoma di donna era distesa a terra, i lunghi capelli ricci sparsi sul pavimento, pallida ed apparentemente senza vita
All’improvviso, Draco ricordò ogni cosa.
La discussione, gli occhi pieni di rabbia, Hermione che si avventa su di lui, la caduta di entrambi dalle scale…
HERMIONE !-
Si mosse rapido carponi e raggiunta la ragazza, si mise in ginocchio e, tirandola verso di sé,  la prese delicatamente tra le braccia.
Hermione aveva il volto cereo sul quale spiccava un vistoso livido violaceo all’altezza dello zigomo destro ed una profonda ferita sulla tempia del medesimo lato del viso.
- Innerva ! – mormorò Draco puntandole la bacchetta nel vano tentativo di rianimarla.
Niente, la giovane non si muoveva
Il ragazzo cominciò ad agitarsi,  il respiro sempre più accelerato, il cuore in gola e mille pensieri che gli vorticavano in testa ma tra questi, l’unico di cui gli importasse era che quella donna doveva vivere.
-Fa che sia viva … fa che sia viva.. Merda, merda, merda….- ripeteva come un mantra.
Prese il sottile polso di Hermione con la mano tremante e poggiate due dita, cercò di individuare un minimo battito vitale.
Finalmente avvertì una leggera pulsazione sotto i polpastrelli e, anche se con difficoltà, tornò a respirare.
-Ti prego, non morire …Hermione…non morire… anche tu no.. ti prego, non mi lasciare…
Una lacrima solitaria gli  percorse il viso, spuntando dal ghiaccio disciolto dei suoi occhi, crepato dalla paura di perderla per sempre.
..non morire come Astoria…
- Hermione, perdonami…-    
 

 
Malfoy Manor, un anno prima.
 
Ecco, se n’era andata.
Il respiro era scivolato via, più breve di un battito di ciglia, senza che nessuno potesse far niente per trattenerlo.
I morbidi capelli bruni sparsi sul cuscino contornavano un viso ormai pallido, gli occhi ormai chiusi al mondo.
Per sempre.
Così Astoria Greengrass in Malfoy aveva abbandonato quella vita che era stata troppo breve per poterla assaporare, la mano sinistra ancora stretta in quella del marito che ora la fissava, cercando anche il più flebile segnale che smentisse la cruda verità.
 
Draco ancora non riusciva a crederci.
La sua mano ancora stretta in quella di lei, la sentì scivolar via, come sabbia tra le dita.
Avvertì il proprio cuore creparsi, un dolore sordo gli bloccò il respiro che rimase incastrato in gola, incapace di fuoriuscire, gli occhi bloccati sull’immagine di lei distesa, come addormentata.
Non avrebbe sentito più la sua voce, proprio ora che iniziava a provare qualcosa per quella giovane donna che un semplice contratto matrimoniale aveva messo sulla sua strada.
La dolcezza di Astoria aveva scavato piano piano nella sua anima irrigidita dai tragici eventi della guerra, salvandolo da un destino di rabbiosa solitudine.
 Ma Astoria se n’era andata.
Per sempre.
 
 
Un respiro che scivola via, un istante di apnea, un salto nel buio e poi…un arcobaleno di colori, una meravigliosa luce che l’avvolgeva stordendola.
Senza il fardello di quel corpo che l’aveva ingabbiata in una sofferenza continua, Astoria provava una sensazione di incredibile leggerezza.
Sentiva una brezza tiepida che le penetrava in ogni fibra di questo suo nuovo essere e una gioia infinita aveva preso il posto del tormento provocato da quella malattia che l’aveva a poco a poco consumata,  strappandola  alla vita anzitempo.
In un piccolo angolo della sua anima, però, sentiva qualcosa che stonava con quella sensazione di pienezza, come qualcosa di incompiuto, una nota stonata in una sinfonia perfetta.
Si guardò indietro, e vide Draco immobile, i begli occhi chiari lucidi di quell’emozione che non riusciva ad esternare, bloccata dalla tragica consapevolezza di ciò che era appena accaduto.
Vide il proprio corpo senza vita, un guscio senz’anima, ancora steso sul letto. Un vago senso di nostalgia la pervase, ma fu un istante, perché la sua attenzione divenne tutta per suo marito, per quell’uomo dal carattere scostante e rigido che aveva sposato quattro anni prima.
Se ne era innamorata subito, e sentì che, anche dopo la morte,  quell’amore non era scemato affatto, anzi, semmai era aumentato, tanto da espandersi intorno a lei…
Sentì distintamente il cuore del giovane creparsi, e contemporaneamente un vento gelido cristallizzarsi nella sua anima già sconvolta.
Draco…- pensò Astoria – non farlo…non chiuderti alla vita, all’amore…-
Istintivamente, allungò una mano per lasciargli una lieve carezza sul viso, per poi rendersi conto che non poteva farlo…non aveva più la consistenza che hanno solo i vivi, ma poteva ancora stargli accanto, proteggerlo..
Amava quell’uomo, l’avrebbe amato per sempre e l’avrebbe salvato, soprattutto da se stesso.
- Non ti lascerò andare via, te lo prometto …-
 
 
 “
.. e a mano a mano vedrai con nel tempo
Lì sopra il suo viso lo stesso sorriso
Che il vento crudele ti aveva rubato
Che torna fedele
L’amore è tornato…”
 
 


 
Nota dell’autrice :
Questa storia partecipa al contest "Chi ben comincia è a metà del prologo" indetto da BessieB sul forum di EFP".
Cominciamo dai credits : il titolo di questa storia riprende un verso della splendida canzone di Vasco Rossi “ Una canzone d’amore buttata via “. Ho pensato che si sposasse benissimo con il tema di questa storia, dove il lasciare andar via può essere inteso anche come il buttarsi via ( Draco ) dopo l’ennesima prova cui ci mette davanti la vita, o come non abbandonare a se stesso chi si è tanto amato ( Astoria ).
I versi iniziali e quelli finali appartengono alla bellissima “ A mano a mano” di Rino Gaetano, straordinario cantautore che ci ha lasciato troppo presto, e anche se parla della crisi di un amore, questi versi mi fanno pensare ad un amore che muore ( Draco ed Astoria ), e all’amore che rinasce
( Draco ed Hermione ).
Per chi volesse ascoltare le due canzoni, ecco i link
https://www.youtube.com/watch?v=V0LV166HshE   ( “ Una canzone d’amore buttata via “ di V.Rossi )
https://www.youtube.com/watch?v=E4tz68hyT8s       ( “ A mano a mano “ di R. Gaetano )
 
Spero si siano capite le tre fasi del prologo : l’inizio è il presente, la parte centrale risale ad un anno prima e ripercorre gli eventi che porteranno al presente, mentre il corsivo è dal punto di vista di Astoria dopo la morte .
  
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