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Autore: Lady R Of Rage    28/01/2021    2 recensioni
Per celebrare il millesimo capitolo di One Piece, ecco sette storie diverse, ma con un punto in comune: la rivoluzione.
Episodio del Mare Orientale: "Non è molto, ma è quello che posso fare. Non sono un medico come te, Kaya."
Episodio della Baroque Works: "Bentornato, Mr.0. Noi siamo pronti. Comandate. Dove andiamo?"
Episodio di Perona e del fu Gecko Moria: "Dormi bene, papà. So che ti piaceva. Addio."
Episodio dell'Imperatrice Boa Hancock: "Avete un aspetto radioso, Principessa Serpente. Sono lieta che il vostro cuore sia guarito."
Episodio del Vicedirettore Magellan: "Io sono curiosa di sapere come urla di dolore un Drago Celeste."
Episodio di Shakuyaku la Piratessa: "Assistere in battaglia una leggenda come la Regina Sanguinaria... per me è un onore."
Episodio della Famiglia Donquixote: "Se le cose succedono è perché devono succedere."
I Rivoluzionari attaccano, il Governo Mondiale trema, e nessuno può sfuggire all’ondata del cambiamento.
[Storia in pausa indefinita per smarrimento del file con i capitoli 4-7, vedrò di ricominciare quanto prima]
Genere: Angst, Guerra, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altro Personaggio, Boa Hancock, Crocodile, Donquijote Family, Perona
Note: Lime, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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Episodio della Baroque Works

Rating: verde
POV: Sir Crocodile
Altri personaggi: Daz Bones, Zala, Marianne, Babe, Drophy, Mikita, Gem, Mr.7, Miss Monday, Miss Father's Day, Mr. 9
Pairing: // 
TW: menzione di guerra, ma praticamente nulla, questa è soft
Altri avvertimenti: i nomi della Baroque Works sono canonici, eccetto i membri minori 

Una bettola nel deserto, abbandonata nel nulla, senza nemmeno un cartello che ne annunci il titolo. Per raggiungerla si cammina sulla sabbia, nessun sentiero né vialetto d’ingresso. Chissà quante volte i disgraziati che si perdono nel deserto l’hanno presa per un miraggio. Il cartello appeso alla finestra, all’interno, recita la parola chiuso.
-Potremmo fermarci per un drink.- La voce di Mr 1. – di Daz Bones, ormai le identità segrete non servono a niente, e un nome e un cognome fanno molta più paura al governo di uno pseudonimo senza sfumature – risuona alle sue spalle con la consueta placidia. -Eravamo disabituati al deserto. Mariejoa non scappa. Ritengo che farebbe bene a entrambi.-
-Si vedrà. Ora apri questa porta prima che Mariejoa scappi per davvero.-
Il braccio muscoloso del suo primo uomo cinge la maniglia e spinge la porta verso l’interno in un sol colpo. Schiocca contro il muro, un chiodo tintinna sul pavimento. La voce di Gem, sì, Gem, i nomi li sa e non può più fingere altrimenti, lo rimprovera da dietro il bancone.
-Il cartello dice che è chiu…-

E si alzano tutti, come un solo uomo. Babe lascia andare lo spazzolone, Zala depone lo straccio accanto alla finestra, Kimberly stringe il pupo al petto mentre si alza in piedi.
Marianne siede alla tela, nell’angolo più lontano dalla porta. Non batte ciglio quando lo vede entrare, Daz Bones che incede a un passo dalla sua spalla. Avvolge i pennelli nella stoffa con la sua consueta flemma e si porta sull’attenti tra Drophy e Zala come se nulla fosse cambiato.
Forse non conta, non per loro.
-Ciao, Zala,- pronuncia. Dovrà chiamarli per nome, ora che non sono più agenti ma nakama. Una parola ancora amara, in una notte così campale. Solamente una minuzia, in un mondo enorme, di cui lui non è che un puntolino invisibile e fugace.
-Mr 0,- dice la barista. Lo guarda negli occhi, sfacciata e impavida, uno sguardo che punge come gli spilloni che sapeva diventare. Veste di bianco, adesso: un top di pelle da cui sporgono le curve dei seni. È come guardarla da dietro un vetro distorto, con colori e forme che non le appartengono per davvero. Ma sono solo i ricordi: basta che dietro quelle vesti ci sia la stessa Zala, e che dietro quella Zala si nasconda la Miss Doublefinger che lo serviva.
Avanza di fianco al bancone e verso il centro della stanza. Marianne si porta di fianco a lei, brandendo i pennelli al petto come due spade da Nitoryu. Drophy trascina Babe al suo fianco tirandolo per la sciarpa; poi Mikita e Gem, Jean e Lina spalla contro spalla, Kimberly e Finkl con il neonato tra le braccia.
Che strano quadretto. Non assomigliano alle rivoluzioni che leggeva nei libri: quelli erano uomini e donne belli, dipinti ad arte per ispirare sentimenti di rivalsa ai poveri popolani che leggevano. È ormai chiaro a chiunque possegga un cervello pensante che le rivolte nei libri sono molto più graziose di quelle nella realtà, e fanno venire voglia di salire sulle barricate e cantare a squarciagola. Ci si rivolta perché si vuole, non perché si deve.                            
Daz Bones si porta di fianco alla sua vecchia compagna: -Bentrovata, Zala.-
-Daz. La prigione non ti ha cambiato.-
In un altro tempo li avrebbe rimproverati per quella chiacchierata, come se lui non esistesse, come se non sapessero di cos’è capace. Come se non fosse il capo – ma lo è, è lui che guardano mentre si porta davanti alla ex Miss Doublefinger e la guarda tendersi sull’attenti. Se fosse infantile come Doflamingo potrebbe divertirsi ad alzare ed abbassare il braccio per vedere se le loro pupille lo seguono.
Zala è la sua preferita, forse persino più di Nico Robin. Non ha la sua bellezza soave, né la sua sottigliezza di assassina: è dura, colpisce alla faccia come una tempesta di sabbia. Sarà da esempio per tutti quando torneranno in azione. E se la seconda in comando della Baroque Works è stata capace di mettere a soqquadro Enies Lobby con la sua sola esistenza, il mondo non sarà troppo per il comandante in capo.
Zala drizza nuovamente la schiena, serrando le mani coperte dai guanti bianchi da motociclista. Sono cosparsi di borchie, dalle nocche al polso.
-Bentornato, Mr.0. Noi siamo pronti. Comandate. Dove andiamo?-
In fondo era già bardata per combattere, e tutti gli altri con lei. Sir Crocodile procede verso il bancone, sedendosi su uno sgabello, e depone il sigaro nel posacenere più vicino.
-A creare uno stato ideale, come abbiamo fatto da sempre. Prima, però, gradirei un whisky ghiacciato: questa temperatura torrida mi intorpidisce.-
Non sono baristi, non più da quando è entrato in quella stanza, ma il drink arriva nel tempo necessario di togliersi il cappotto e darlo ad appendere a Mikita. Non conta neanche il mestiere, in tempo di rivoluzione. Non i soldi, anche se la mazzetta da darle ce l’ha pronta, né il tempo che passa lento e abulico in attesa che qualcuno faccia qualcosa.

Quello che conta è che, qualche ora dopo, Banchi la tartaruga trotta per il deserto illuminato dal tramonto come se il carico doppio che deve portare sulla schiena fosse leggero come una piuma. Il bebè di Kimberly e Finkl si è addormentato nel port-enfant, Lassoo si è acciambellato sopra i piedi del suo padrone, Gem e Lina sbirciano gli schizzi di Marianne da sopra la sua spalla, e Mikita porge a Daz Bones delle barrette di cioccolata. Il suo secondo gliene porge una prima di portare alla bocca la propria: Sir Crocodile fa cenno di no. Si scioglierà, gli macchierà i guanti, e sporcherà i suoi denti di robaccia marrone. Può vedere le foto su tutti i giornali, e la stampa prezzolata del Governo che deride un rivoluzionario sciatto e sgradevole, non degno della loro causa. Hanno tutto il materiale che gli serve per giocare con la sua immagine: dovranno restare a mani vuote, perché quel secondo colpo di stato riesca. La propaganda non è tutto, ma non è neanche niente.
I sottoposti, invece, si divertano pure. Sono pur sempre strumenti
-Abbiamo sentito molto la vostra mancanza,- dice dolcemente Zala. -Ci siamo divertiti, a gestire quel bar, ma mancava qualcosa. Realizzare i propri sogni è più noioso di quanto pensassi.-
-Non ci sono sogni in un mondo come questo.- mugugna Daz Bones.
Zala si stringe nelle spalle. -Allora lo ribalteremo. Ho sviluppato una nuova tecnica, spine che spuntano da altre spine. Vi piacerà.-
È uno splendido crepuscolo del deserto, che incendia la sabbia come oro. Lo spettacolo ideale per un uomo che di sabbia ha il corpo: l’oro scende nelle vene, pulsa nel cuore e scalda la pelle sotto i suoi bei vestiti nuovi. E quella sabbia continuerà a scaldarlo. quando raggiungeranno la Città degli Dei e prosciugherà il sangue di quei cosiddetti dei.
-Mr. 3, nell’equipaggio di Buggy il Pagliaccio?- La risata argentina di Kimberley gli fa prudere le orecchie. -Dimmi di più, Daz.-
Un altro che starà a guardare: meglio, sarebbe più d’intralcio che d’aiuto. Si preoccuperà dei propri interessi, perché non sa che in un mondo come quello bisogna imparare ad adattarsi. Il coccodrillo è per natura un animale sociale, vive in branchi nelle silenziose paludi condividendo il cibo e gli spazi, e nell’ecosistema della giungla ogni animale dipende dall’altro perché ciascuno sopravviva.
Sono i parassiti a non servire a un cazzo.
Sir Crocodile Mariejoa non l’ha mai vista, ma non ci sarà molto da vedere quando ci saranno passati. Utopia, luogo che non esiste: il suo progetto ribelle si chiamava così, e quel nome si adatterebbe alla Città degli Dei come un guanto, se solo ci fosse giustizia.
Se mai c’è stata, neanche quella conta più.


A.A.
Non ho molto da dire sulle avventure di Sir Croc, eccetto che mi immagino esattamente una scena così nel manga.
In verità io non scrivo nulla che non faccia parte della mia visione futura di One Piece, anche se a volte è un po' più crudo. Questo capitolo voleva essere una disamina dei pensieri di un personaggio che non ho mai usato e che non mi sento affatto sicura a utilizzare. 
Credo che Crocodile non si unisca alla causa perché è giusto, ma perché bisogna. In fondo è una parte della vita, e sicuramente farà bene a tutti levare di mezzo i Tenryuubito. Per lui significa tornare a capo della sua Baroque Works e riprendere autorità. E poi amo quella manica di infami, non potevo non dedicare qualcosa a loro. Quello che mi piace di One Piece è il suo parlare anche di gente comune, di piccoli elementi e tasselli che nella loro semplice esistenza compongono il mondo e i suoi rivolgimenti. E anche i piccoli membri della Baroque Works acquisiscono significato. 
I nomi nuovi sono: Kimberly/Miss Monday è ispirato dalla rapper Lil Kim, Finkl/Mr.9 è abbastanza a caso, Jean/Mr.7 è un nome francese a caso (perché ha la parrucca del Re Sole) e Lina/Miss Father's Day deriva da Thumbelina, Pollicina, perché da bambina amavo il cartone di Don Bluth, ove le rane hanno un ruolo principale. 
Sulla prossima storia, che per la cronaca è finita... ho molto più da dire. 
Lady R 
  
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