Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: AlyaVRose    25/08/2009    1 recensioni
Un seguito ideale di Breaking Dawn, quando Renesmée è ormai cresciuta, e Bella ritorna a Forks per chiedere aiuto a Jacob... cosa succederà?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio, Renesmee Cullen
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Prologo
10. BELLA, MA TU COSA VUOI DA ME?
Quando arrivai, annusai istintivamente l’aria, e compresi che Bella era da sola. Probabilmente Edward era andato a caccia con Jasper. Bussai alla porta della camera, certo della risposta.
«Entra Jake». Era alla finestra, guardava fuori. Mi avvicinai a lei, e le cinsi la vita con un braccio.
«Andiamo a fare due passi, Bells. Devo parlarti». Andammo alla spiaggia, il nostro solito tronco era sempre lì ad aspettarci.
«Che cosa volevi dirmi, Jake?» Mi dava le spalle. Stava diventando un vizio quello di non guardarmi negli occhi. E mi dava sui nervi. La presi per un braccio delicatamente, per farla voltare. Mi piantò lo sguardo indagatore in volto, in attesa delle mie risposte.
«Bells, ho capito qual è il problema di Nessie». E le raccontai tutto. Bella sembrò crollare alle mie parole, si sedette sulla sabbia, accasciandosi come se portasse il peso del mondo sulle spalle.
«La mia bimba… la mia piccola Renéesme…» uno strano singhiozzo le uscì dal petto, facendola sembrare di nuovo fragile come quando era umana. Non riuscii a controllare l’impulso e la abbracciai stretta, il volto sul mio petto. «Cosa facciamo, Jake?»
«Intanto ho mandato Seth con lei dal resto del branco».
«Seth? E che c’entra Seth?» Passo falso, Jake. Bene, tanto valeva essere sinceri.
«Si è innamorato. Ha avuto l’imprinting con Nessie».
«Come sarebbe l’imprinting? Ma Jake… due lupi possono avere l’imprinting per la stessa donna?»
«No».
«Jake, per la miseria, mi vuoi spiegare una volta per tutte?»
«Bene, te la faccio breve, non abbiamo tempo. Io non ho avuto l’imprinting con tua figlia, Bells».
«Cosa? Ma che diavolo…»
«Bells, quando sei rimasta incinta il branco voleva fare a pezzi sia te che tua figlia, perché temevano che fosse un mostro. Li ho convinti a risparmiare te, ma non sarei riuscito a tenerli a bada anche con Ness».
«E allora ti sei inventato tutto per difenderla! Oh, Jake! Fino a che punto sei disposto ad arrivare pur di aiutarmi?»
«Fin dove serve, tesoro. Te l’ho promesso, ricordi?»
«Jake… quindi… il tuo imprinting… era una finta?»
«Già, già».
«Non l’hai mai avuto, vero?»
«Diciamo di no…»
«Che cosa stai cercando di dirmi?» La sentii fremere tra le mie braccia, probabilmente aveva intuito. Fu la mia volta di alzarmi, per andare verso la riva.
«Bells, sei tu. Sei sempre stata tu…»
«Ma hai sempre detto di no…»
«Per forza… tu vedevi solamente quel pezzo di marmo di tuo marito… che senso avrebbe avuto?» Sentii un tocco lieve su una spalla, e una manina bianca mi fece girare.
«Non lo so, ma forse avrebbe cambiato le cose tra noi».
«Non credo, Bells. Non credo. Il solo modo per cambiare le cose era eliminare il tuo caro maritino prima che ti incontrasse. Ormai è troppo tardi».
«Come fai a dirlo, Jake?»
«Ti sei vista? Vorrei ricordarti che sei una succhiasangue, appartieni alla schiera di quelle creature che noi, che io, per nostra natura dovremmo uccidere senza colpo ferire». Stavo cominciando ad arrabbiarmi.
«Eppure, io e te siamo qui, da soli, come ai vecchi tempi… come se fosse normale».
«A parte il fatto che tu sei innamorata di un altro… e io no».
«Jake…» Cerò di placarmi, col risultato di farmi arrabbiare ancora di più. Mi voltai di scatto, piantandole gli occhi in quel suo mare di topazio. Ero furioso.
«Ma che cosa vuoi da me, Bells? Cosa vuoi che faccia? Che ti guardi negli occhi dicendoti che ti amo più della mia vita soltanto per vedere che domani te ne andrai con lui? Vuoi che mi getti ai tuoi piedi solo per farmi del male un’altra volta? Che cosa ti aspetti che faccia, a questo punto? Mi dispiace, ma non sono più disposto a stare a sentire i tuoi vaneggiamenti senza senso sulla nostra amicizia. Noi non siamo amici. Non siamo mai stati amici. Ficcatelo in quella testa di marmo, Bells. E se tu sei ancora disposta a negare che non solo sei innamorata cotta di me, ma se non fosse per l’odore che tuo marito certamente sentirebbe, ti rotoleresti su questa spiaggia con me per fare l’amore tutta la notte, io non lo nego più. Mi dispiace. Fine della nostra amicizia». Non parlava, non mi guardava nemmeno. Teneva gli occhi bassi, fissi sulla sabbia. Mi avvicinai ancora, i nostri corpi si sfioravano. «Bells…»
«Hai ragione, Jake. Sono stata un’egoista. Sono sempre riuscita solo a farti del male. E tu mi hai ricambiato con la tua vita!» Aveva fatto un altro passo in avanti, col risultato che adesso eravamo praticamente appiccicati, e il mi corpo reagiva istintivamente a quel contatto. Mi gettò le braccia al collo, affondando il volto marmoreo nel mio petto. Io trovai la forza di allontanarla da me. Riuscii a rimanere impassibile.
«Smettila Bells, per favore».
«Per favore cosa? Non è questo che vuoi, Jake?»
«Certo, certo. Tanto poi domani farai di nuovo finta di niente e te ne andrai da tuo marito. Non funziona così, Bells. Non sono la tua giostra, che infili il gettone e ti fai un giro… non sto ai tuoi comodi e capricci sessuali, dolcezza. Non ci sto più». Mi arrivò un ceffone, abbastanza forte da farmi girare la faccia, perché non me lo aspettavo. Stava per darmene un altro, ma le bloccai il polso. Eravamo ancora vicini. Troppo vicini, maledizione. Riuscivo a sentire il suo maledetto profumo, e mi stava mandando fuori di testa. I suoi occhi si inondarono di lacrime. Ma i vampiri non piangevano!
«Lasciami Jake. Lasciami».
«No. Se no che fai?» La stavo sfidando apertamente. Amavo il pericolo. Cos’è, mi ero rincoglionito del tutto?!
«Potrei anche mordere, sai?»
«Provaci! Ti ricordo che mordo anche io».
«Ma tu non sei velenoso». Sorrisi, sarcastico.
«Tu lo eri anche prima. E sono sopravvissuto».
«Lasciami».
«Ti amo».
«Sei uno cretino».
«E tu una stronza. Ma ti amo lo stesso». Cercò di divincolarsi, ma ero comunque più forte di lei. Cadde in ginocchio nella sabbia, e la seguii per non farle troppo male. Mi ritrovai con gli occhi liquidi di Bella nei miei, le labbra a due centimetri dalle sue. La baciai, con violenza. Lei non si ritrasse, anzi, si avvicinò ancora di più a me. Io la strinsi, cingendole i fianchi con la mano, mentre l’altra giocava con i suoi capelli. Le sue mani torturavano i miei muscoli, che rispondevano con brividi e sussulti al loro passaggio. Le sfilai i jeans, e rimase con la maglia lunga fino a metà coscia. Quando le mie mani giunsero sui suoi fianchi, la sentii rabbrividire di piacere, ansimante. Stavo sospirando anch’io, del resto, perché mi aveva sfilato i bermuda. Con un movimento fluido insinuai le mani sotto la tunica lavorata, facendo attenzione a non strapparla, e le sfilai gli slip. A quel punto sobbalzò, ma non si oppose. Anzi. Si strinse ancora di più, mentre le sue mani si facevano più audaci esplorando il mio corpo palmo a palmo, facendomi fremere. Le circondai i fianchi con le braccia e la sollevai, e finì a cavalcioni su di me. Le nostre labbra non volevano saperne di staccarsi, quasi che dalla loro unione dipendessero le nostre stesse vite. Quel che successe dopo fu tutto un insieme di sensazioni indescrivibili, e miracolose. Bella si era fatta audace, le sue mani correvano sul mio corpo avide di esplorare ogni più piccola parte di me, quasi volesse imprimersi bene nella mente ogni mia fattezza. Rotolammo nella sabbia, avvinghiati. I resti dei nostri vestiti giacevano intorno a noi come trofei di guerra, ma in quel momento la sola cosa importante erano i nostri ansiti, i nostri corpi e i nostri movimenti in sincronia. La sentii sussurrare al mio orecchio, e la sua voce, resa sensuale dalla situazione, mi fece esplodere.
«Jake… Ti voglio. Adesso». Non finì la frase. Ero già su di lei, e la stavo baciando ovunque, mentre le mie mani, guidate da una forza di attrazione misteriosa, scendevano verso il basso. Quando raggiunsi i suoi fianchi la sentii sospirare, e istintivamente dischiuse le gambe per lasciarmi spazio. Anche la mia bocca scese verso il collo, poi le spalle, il seno, la pancia, i fianchi… la baciai ovunque, sentendola gemere al passaggio delle mie labbra roventi. Stavo prolungando quella dolce tortura fino allo sfinimento, non mi saziavo mai della sua pelle di marmo, del suo odore, dei suoi gesti. Mi guardò negli occhi, implorante. Con un movimento fluido fui completamente sopra di lei, ma subito dopo ribaltò le posizioni, facendomi gemere di piacere. Ci girammo di nuovo, e con un’ultima spina, la sentii gridare. Mi sentii gridare. Aprì di nuovo gli occhi e mi guardò. Trasalii. Per un solo, interminabile istante, rimasi perso in quello sguardo. Era color cioccolato. Erano gli occhi di Bella Swan.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: AlyaVRose