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Autore: GReina    30/01/2021    2 recensioni
[Iwaoi | Kuroken | Daisuga | Tsukkiyama | Bokuaka | Sakuatsu + accenni di Kagehina | Tanakiyo].
Haikyuu ad Hogwarts: segue le vicende dei nostri protagonisti per un anno (quinto per Hinata e co; settimo per Daichi e co).
Daichi è il papà di tutti i Grifondoro e Suga la mamma dei Corvonero; Kenma nasconde un segreto; Oikawa è paranoico; Tsukishima è irritato (be', non è una sorpresa!); Sakusa vuole liberarsi di Atsumu; Osamu e il suo amore per il cibo sono l'unica certezza. Venite a scoprire il resto!
Genere: Demenziale, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Hogwarts' Series'
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Iwaizumi
Dopo la gita di Hogsmeade, la partita di Quidditch Serpeverde-Tassorosso sembrò subito arrivare. Quella mattina, Iwaizumi non aveva fatto altro che cercare Oikawa con lo sguardo affinché potesse augurargli – accuratamente in privato – buona fortuna. Eppure, come sempre e a maggior ragione quel giorno, il cacciatore e la sua squadra erano al centro dell’attenzione. Non ci fu quindi modo di trovare un momento per loro.
In tarda mattinata Iwaizumi seguì i propri compagni grifondoro vero il Campo di Quidditch. Si erano appena seduti tra i membri della loro Casa quando un gran vociare attirò la loro attenzione:
“Daichi! Daichi!” tutto il gruppo si girò verso Suga, il quale stava agitando la mano per farsi notare “Siamo qui!” aggiunse in un chiaro invito. I figli di Godric, quindi, raggiunsero gli spalti colorati blu e nero, e come accadeva troppo spesso, ormai, Hajime si ritrovò tra Kenma e Kuroo, Suga e Daichi e Akaashi e Bokuto. Raramente la cosa, comunque, gli dava fastidio, e in quell’occasione, poi, dei suoi compagni di scuola non gl’importava nulla: Iwaizumi non aveva occhi che per Oikawa.
La squadra Serpeverde era stata la prima ad entrare in Campo, e come sempre l’aveva fatto in grande stile. Con Ushiwaka in testa e gli altri che seguivano in formazione, le serpi incutevano più timore che mai. Oikawa, poi, non si era potuto certo esimere dal mettersi in mostra! Si era messo in piedi sulla scopa e da quella posizione aveva continuato a volare. I suoi compagni avevano appena rotto la formazione per sistemarsi al centro, ma non lui! Tooru continuò a fare il giro del campo avvicinandosi agli spalti talmente tanto da poter battere il cinque ai suoi tifosi. Iwaizumi rise scuotendo la testa, e ancora una volta si domandò come fosse riuscito quel coglione a conquistarlo.
Poi toccò ai Tassorosso. La loro entrata fu meno intensa, ma sicuramente ottenne dal pubblico lo stesso entusiasmo dato agli avversari.
Come sempre, il professor Ukai ribadì le raccomandazioni perché fosse un gioco pulito; fischiò, e la partita ebbe inizio. Iwaizumi ebbe subito modo di sorridere soddisfatto: se fino ad allora non era stato sicuro del fatto che Oikawa fosse tornato in forma, già la prima azione gli tolse ogni dubbio. Tooru fu il primo ad afferrare la pluffa e – totalmente isolato tra gli avversari – riuscì a dribblare in maniera divina. Arrivato a metà strada tra il centro del campo e gli anelli, fece un rapido passaggio ad Ushiwaka che alla velocità della luce gli restituì la palla. Il portiere rimase spiazzato, e così i Serpeverde si aggiudicarono i primi dieci punti.
Aone certo non si fece più trovare così impreparato; era risaputo che quello di Tassorosso fosse il più abile portiere del momento, così Oikawa dovette sudare per poter portare a Casa il secondo punto. Con la protezione di Tendou, Suna e le loro mazze, Tooru era più aggressivo che mai.
“Si mette male!” Iwaizumi sentì parlare Daichi “Se Oikawa continua con questo ritmo i Serpeverde si fanno pericolosi!” era ancora solo la seconda partita del Campionato e capire chi per loro sarebbe stato meglio vincesse ai fini del Torneo era ancora impossibile, eppure Iwaizumi capiva bene il timore del proprio Capitano: Oikawa non sembrava essere mai stato così in forma. Segnava un punto dietro l’altro, e quando invece la strada gli si sbarrava davanti, era abbastanza intuitivo da capire a chi e come dover passare la pluffa per ottenere il massimo risultato. La squadra di Grifondoro era in testa alla Classifica, tuttavia i Corvonero seguivano poco distanti. Entrambe le squadre avevano segnato parecchi punti, ma Oikawa – in poco meno d’un’ora di partita – era già arrivato a segnare quasi la metà dei punti di Corvonero. Sarebbe bastato che li superasse perché Serpeverde arrivasse col fiato sul collo a Grifondoro.
“Sì!” all’ennesimo punto segnato dal suo ragazzo, Iwaizumi riuscì a malapena a trattenere il gesto e il grido di giubilo che gli vennero spontanei. Era perfettamente consapevole del pericolo che Tooru e la sua squadra costituivano per il Campionato, eppure vedere il proprio ragazzo così genuinamente felice di giocare non poteva che rendere lui felice allo stesso modo. Ripensò all’inizio dell’anno: a quando l’aveva trovato a nascondere le lacrime nella loro piccola zona protetta solo perché Wakatoshi gli aveva negato il ruolo che più gli piaceva. Lui si era maledetto mentalmente nella consapevolezza della sua inutilità, ed aveva fatto l’unica cosa che gli era venuta in mente per cercare di aiutarlo. Adesso, Tooru stava seguendo il suo consiglio: “Hai la possibilità di farti temere come cacciatore. Sei migliore di Kageyama. Dimostra di essere anche migliore di Wakatoshi.” e Oikawa lo stava facendo. Non aveva importanza quanti punti segnassero Ushiwaka e Miya; né quanti Asahi, Kai e Yamaguchi gliene restituissero. Il Campo era tutto per Oikawa! D’altronde, Tsukishima era uno splendido portiere, forse il secondo per capacità! Ma Aone era tutta un’altra storia, ed Oikawa aveva comunque condotto la propria squadra in vantaggio. Quando Kageyama sconfisse Yachi nell’afferrare il boccino, nessuno pensò di attribuire a lui la vittoria. Iwaizumi, al settimo cielo, sorrise e saltò eccitato. Incapace di trattenersi, batté le mani con entusiasmo. Agli occhi dei suoi compagni di scuola, certo, sarebbe potuto sembrare sospetto dal momento che Serpeverde adesso li aveva nettamente sorpassati in punteggio, eppure non doveva essere così strano per un appassionato di Quidditch come lui lasciarsi trasportare dalle magnifiche azioni dei giocatori. I suoi amici – Hajime ne era sicuro – potevano capirlo bene, quindi sperò fosse davvero così, perché da parte sua – pensò tra sé e sé – “È già tanto che non scendo in Campo a baciarlo davanti a tutti”.
 
***
Akaashi
Con l’attuale classifica del Campionato, Corvonero era sceso in quarta posizione. Akaashi non aveva pensato ad altro per tutto il giorno. Vincendo la prima partita, Grifondoro si era portato in testa con 300 punti, ma sebbene Akaashi avesse mancato di prendere il boccino, era abbastanza sereno perché a separarli dagli avversari c’erano soltanto 50 punti. La partita Serpeverde-Tassorosso, tuttavia, aveva ribaltato le carte in tavola e adesso sarebbe stato davvero difficile per loro rimontare. Tooru Oikawa aveva fatto faville e completamente da solo aveva totalizzato quasi duecento punti. Adesso, la sua squadra conduceva il gioco con 420 punti, Grifondoro seguiva con 300, poi Tassorosso con 260 e solo allora Corvonero con 250. La prossima partita l’avrebbero giocata contro i Tassorosso a gennaio, ed Akaashi sapeva bene che non potevano permettersi di perdere se avessero voluto avere qualche possibilità di vincere la Coppa.
Quando capì che – di nuovo – il Quidditch l’aveva distratto dallo studio, Akaashi scosse la testa e tornò a concentrarsi su Mille erbe e funghi magici, volume II. Era incredibilmente riuscito a leggere due frasi quando Bokuto parlò ancora:
“E poi hai visto quando ha fatto la Sloth Grip Roll per evitare quel bolide!?” Akaashi trattenne a stento uno sbuffo e pensò che tutto sommato non fosse poi così strano che la sua mente continuasse a tornare sul Quidditch.
“Sì, Oikawa è stato davvero un portento.”
“Hey! Anche io ne sono capace!” il corvonero corrucciò gli occhi senza capire perché Bokuto adesso se la stesse prendendo così tanto.
“Ma certo! Ti ho visto eseguire quella mossa mille volte.” Bokuto annuì soddisfatto.
“Rimanere appesi alla scopa a testa in giù per evitare un bolide è un classico.” anche Akaashi annuì.
“Adesso però dovremmo tornare a studiare.” e così fecero, fino a quanto…
“E anche quando non era in grado di segnare ha giocato benissimo! Non avrei saputo eseguire meglio la Manovra di Porskoff!” Akaashi sollevò ancora lo sguardo dal proprio libro e Bokuto continuò “Non hai pensato anche tu che stesse solo tentando di fuggire dal placcaggio? E invece ha passato la pluffa! Ti ricordi?”
“Mi ricordo, Bokuto-san.” e fortunatamente il suo tono di voce fece sì che il grifondoro tornasse a studiare, o quanto meno a cercare di farlo. Keiji, da parte sua, prese a far vagare lo sguardo per la stanza. Si trovavano in biblioteca, ed ancora non capiva come la bibliotecaria non li avesse già cacciati via. Guardò i propri compagni di scuola, e senza che potesse impedirselo si ritrovò ad invidiare i compagni di studio che si erano scelti. Bokuto era fantastico in moltissime cose, ma – Akaashi lo sapeva bene – lo studio in compagnia non era tra queste. Suga e Shimizu erano sicuramente stati più saggi di lui e adesso sedevano con Asahi e l’unico grifondoro – forse – in grado di studiare in tranquillità: Daichi. Poi c’erano Tsukishima, Yamaguchi e Yachi intenti – sebbene il primo lo facesse di cattivo umore – a divorare i libri con facilità. Infine, Kita e Yaku e Wakatoshi e Tendou.
Tornò a concentrarsi sul suo libro e tra sé e sé iniziò a pensare a chi poter proporre una sessione di studio per i giorni a venire, poi Bokuto parlò:
“Cosa vuol dire la parola «a-mé-na»?” gli chiese. Akaashi sollevò lo sguardo su di lui e rispose:
“Vuol dire «qualcosa di piacevole»; «in cui ti senti a tuo agio».” gli occhi di Bokuto si illuminarono.
“Ho capito!” si infervorò “Sono in amena compagnia.” fece un esempio “È come dire che sono insieme a te!” a quelle parole, il cuore di Akaashi accelerò e poi si sciolse.
“Come ho potuto anche solo pensare di essere pentito di passare del tempo con lui?” Bokuto avrebbe sicuramente rallentato il suo studio, ma con altrettanta sicurezza avrebbe arricchito ogni momento della sua vita.

______________________________
n.a.
Lo so, mi dispiace... questo capitolo è molto corto. Mi sento meno in colpa solo perché martedì scorso ne ho pubblucato uno extra. In ogni caso cercherò di farmi perdonare pubblicandone uno più lungo sabato prossimo!!
xxx
   
 
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