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Autore: lmpaoli94    05/02/2021    3 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Giunti a Limerick dopo un’estenuante cavalcata, Anastasia non perse tempo nel vedere la costruzione del nuovo castello.
< Non avrei mai creduto che potessero ricostruirlo dopo la distruzione da parte dei ribelli > fece la donna.
< Guarda il lato positivo: il castello di Malahide è ancora ridotto in cenere. >
< Secondo me c’è mia madre dietro a questo progetto. >
< Di cosa ti sorprendi? È la padrona della città. >
< Di una città che fino a poco tempo fa’ non esisteva più… >
< Hai intenzione di rivederla? >
< Sì. Ma non ora. >
Rimontando a cavallo, Anastasia si fece dire subito da Elliot dove si trovava precisamente la casa della sua amica Katherine.
< Credo che non dovremmo cercarla molto. Guarda davanti a te. >
Mentre Katherine era impegnata a comprare alcuni viveri essenziali al mercato, Anastasia non poté che corrergli incontro per abbracciarla.
< Ana! Ma cosa ci fai qui? >
< Sono venuta a trovarti. È da un bel pezzo che non ci vediamo. >
< L’ultima volta che ho avuto tue notizie è quando sei partita in viaggio per la Borgogna. Una terra magnifica con il tuo sposo novello. Spero che Christian non ti abbia fatto mancare nulla, altrimenti ne dovrà rispondere a me. >
Per evitare di pensare a suo marito, Anastasia gli domandò il motivo per cui aveva rotto con Elliot.
< Tu non vuoi parlare di tuo marito, vero Ana? Quindi deduco che è successo qualcosa. >
< No, assolutamente. È solo che mi sono presa una pausa da lui e non ne voglio parlare troppo. >
< Avete litigato e credo anche di brutto… Altrimenti non ti saresti mai allontanato da lui. Ormai ti conosco troppo bene, Ana. Che cosa succede tra voi due? >
Non potendosi più nascondere, Ana gli confessò tutti i timori che avevano colpito una delle coppie più felici d’Irlanda.
< Lui non fa altro che pensare al prossimo erede e intanto mi allontana dalla sua vita > fece la ragazza asciugandosi le lacrime < Non so come sia possibile che sia cambiato in questo modo. Sembra che io non conti più niente per lui. >
< Uomini, tutti uguali… Vieni a casa ia. Ti preparo qualcosa di caldo. >
< Katherine… ciao > fece Elliot cercando di attirare la sua attenzione.
< Mi sarei presto domandato chi ti avesse accompagnato > ribatté Katherine per nulla felice di vedere il suo ex promesso sposo < Se vuoi puoi venire anche tu Elliot, ma vedi di non discutere con mio fratello. Ce l’ha sempre a morte con te. >
< D’accordo. Farò il bravo. >
 
 
Nel mentre Anastasia si era rilassata grazie al thè caldo preparato da Katherine e alla sua compassione, la giovane Contessa stava seriamente pensando di andarsene per sempre da Dunguaire.
< Ho sentito che mia madre è tornata in città e sta aiutando questa gente a ricostruirla. Magari se deciderà di accettarmi nel nuovo castello di Limerick, potrò provare a cercare una pace insieme a lei. >
< La situazione deve essere davvero grave se dici questo > fece Katherin con tono lieve ma incredulo < Ana, tu devi tornare a casa e affrontare tuo marito. Non c’è altra soluzione. >
< Eb come faccio? Sta via dalla mattina alla sera nei campi per mandare avanti il raccolto e quando lo vedo la sera, fa di tutto per sfuggire da me. >
< Allora devi essere meno irremovibile. Rendigli la vita impossibile finché non ti avrà dato una degna spiegazione. >
< Ma ci ho già provato… >< Vuol dire che non hai fatto abbastanza > insistette Katherine < Perché altrimenti ti avrebbe ascoltato. >
< Non so… Ho paura di farlo arrabbiare e che non mi voglia più. >
< E che cosa vuoi che te ne importi? Non potrà mai metterti da parte. Oltre ad essere sua moglie, sei la Contessa di Dunguaire. È meglio che tu e lui ve lo mettiate bene in testa perché certe cose rimangono per sempre. >
< Mai sentite parole più vere > fece Elliot sorridente.
< E tu? sai cosa succede a tuo fratello, non è vero? >
< Assolutamente no. è strano con me. >
< Non è che tu sei a conoscenza di qualche segreto che non vuoi rivelare a nessuno? >
Nel ripensare al momento in cui Elliot aveva sorpreso Christian e una giovane donna intenti a baciarsi, non lo fece smuovere minimamente.
Sapeva che doveva proteggere suo fratello ma più che altro doveva proteggere la sua famiglia.
< Katherine, parlo a nome di Elliot e ti dico che non nasconde niente > rispose Anastasia prendendo l sue difese.
< Va bene, voglio crederti. >
< Sapete? Credo che sia la prima volta che succede a questo codardo > fece Ethan entrando nell’abitazione dopo aver fatto un po’ di legna per riscaldare la casa < Come stai, Anastasia? >
< Molto bene, Ethan. Ti vedo in gran forma. >
< Cerco sempre di rendermi utile. E non come questo idiota. >
< Badate a come parlate, Ethan. Sono sempre il Conte di Dunguaire. >
< Allora cosa volete farmi, vostra altezza? Imprigionarmi per avervi offeso? >
< E’ quello che farò se non la smettete subito. >
< Adesso finitela > replicò Katherine con tono fermo < Ethan, imiei due ospiti non sono venuti qui per discutere. E adesso accendi il camino. >
< Come puoi considerare il tuo ex fidanzato come un ospite? >
< Fai quello che ti ho detto e non discutere! > replicò la giovane ragazza alzando la voce.
< Accidenti. Devo dire che sai rispettarti in ogni situazione. >
< Già, mio caro. Riesco a tenere a bada pure te che sei il Conte di un territorio che non mi appartiene più. >
Nel sentire come veniva ferito, Elliot decise di tacere.
< Quindi sostieni che non dovrei far sfuggire mio marito anche se è lui il capo –famiglia? >
< Sarà pure quello che hai detto tu, ma non è il padrone della tua vita. Se quell’uomo si aspettava che saresti rimasta in casa a fare la brava mogliettina si sbaglia di grosso. Ana, devo ricordarti le nostre avventure per sfuggire ai rigidi cerimoniali che dovevi assorbirti? >
< No, assolutamente. >
< Allora fagli capire contro chi si sta mettendo e fatti dire tutta la verità. Mi hai capito? >
Convinta dalle parole coraggiose della sua amica, Anastasia non si era mai sentita così sollevata prima d’ora.
< Grazie, Katherine. Sapevo che potevo contare su di te. >
< Sempre felice di aiutarti. Riparti di già? >
< Certo. Devo tornare subito al castello per parlare con mio marito. Immediatamente. >
< Brava. È questa l’Anastasia che conosco. >
Dopo aver salutato la sua amica e suo fratello promettendogli che si sarebbero rivisti al più presto, Anastasia era pronta anche a cavalcare durante il tramonto e il buio.
< Anastasia, non vuoi fermarti da tua madre? >
< No. ho altre faccende più urgenti da risolvere. >
 
 
Mentre Christian rientrava in casa poco prima che la cena stava per essere servita, Grace fu molto lieta di rivederlo a casa.
< Christian, ma dove sei stato? Ti ho cercato dappertutto. Nessuno sapeva dove fossi. >
< Davvero? Nemmeno Patrick il buon samaritano? >
< Che cosa centra lui nella tua breve scomparsa? >
< Niente, lasciate perdere > replicò scocciato l’uomo.
< Da quello che posso capire direi che avete litigato. >
< Solo per questioni di lavoro ma è tutto apposto. Se cercherà ancora di darmi testa, dovrò mandarlo via. >
< Ma Christian, Patrick era un grande amico di tuo padre. Carrick credeva molto in lui. >
< Mio padre non c’è più e le redini della famiglia le ho dovute prendere io a malincuore. Fine della discussione. >
Non vedendo suo figlio così nervoso e arrabbiato, Grace decise di non insistere oltre.
< Va bene… La cena è quasi pronta. Ce la fai a cambiarti? Stasera siamo senza tua moglie Anastasia e tuo fratello Elliot. >
< Da cosa è dovuta la loro assenza? >
< Da una lunga passeggiata verso Limerick. Forse volevano andare a vedere personalmente la ricostruzione della città. >
“O forse mia moglie voleva stare lontano da me” pensò l’uomo “Proprio adesso che volevo riavvicinarmi a lei dopo… la notizia.”
< Spero che tu non sia geloso di tuo fratello. Loro sono solo amici. >
< Certo che no, madre. Mi fido ciecamente di lei e di mio fratello… Vado a sistemarmi un po’ e arrivo subito. Faccio in fretta. >
Ma nel mentre Christian si stava dirigendo verso il piano di sopra, Caroline se lo ritrovò dinanzi improvvisamente.
< Ma che diavolo… Caroline! Mi hai spaventato! >

< Che ci fai qui? Non devi assolutamente venire in casa mia. >
< Volevo parlarti della notizia che aspetto un bambino. So che te l’avrei dovuto dire prima, ma avevo paura che tu non mi volessi più. >
< Quindi tu lo sapevi? >
< Lo sospettavo. Da qualche giorno. >
< Lo immaginavo… E comunque non ti preoccupare per il tuo futuro e quello del piccolino. Ci penserò io a coprire tutte le spese. >
< Quindi mi stai dicendo che mi vuoi abbandonare? >
< Caroline, ti devo ricordarti che sono un Cote? Nella mia famiglia non sono accetti figli bastardi da altre serve che non appartengono al mio sangue. Rischierei di essere diseredato e mia moglie potrebbe valere la sua rivendicazione con il divorzio. >
< Ma questo non succederà mai, tesoro mio. Terremo segreto la mia gravidanza e cresceremo nostro figlio lontano da occhi indiscreti e dalle dicerie della vostra famiglia e del popolo. Nessuno sa che esisto a parte mia madre. Andrà tutto bene. >
< Caroline, ti prego di andartene. Ne parleremo domani, d’accordo? >
Ma vedendo l’insistenza del Conte a lasciarla subito e a cacciarla, Caroline capì che quella era l’ultima volta che l’avrebbe potuto vedere.
< Christian, non potete abbandonarmi così! Io pretendo rispetto! > gridò la donna cercando di farsi sentire.
< Se non ve ne andate immediatamente vi giuro che tu e quel piccolo bastardo che dovrà nascere non avrà nessun futuro. >
< Christian, ascoltatemi… >
< Fuori dal mio castello! > tuonò l’uomo riuscendo alla fine a cacciarla malamente da Dunguaire e sperando che il problema di quel figlio non si manifesti mai più.
   
 
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