Camminando sempre verso Amarantopoli, la ragazza col cappello bianco continuava a camminare con la ragazza dai capelli rossi, stavolta scesa dal suo arcanine, ma mai stufa di contemplare il suo nuovo amico.
- Chi è la mia dolce creatura? Chi è la mia dolce creatura? Ma sei tu!? - diceva Tsuki a Hoshi con degli acuti difficili da raggiungere.
Il grosso segugio di fuoco sbuffò girandosi dall'altra parte, e Shinruku fece lo stesso esprimendo il suo disappunto anche a parole:
- Ma andiamo, Tsuki! Che bisogno c'è!? -
- Shinruku... Adesso ho una responsabilità... Sono la sua nuova mamma - gli occhi si spalancarono, e anche la sua bocca, creando un sorriso poco rassicurante. Certo questo per i due interlocutori... Ma il soggetto del loro dialogo, Hoshi, non pareva molto consapevole di tutto, a meno che il canticchiare allegro in continuazione e dondolare sfruttando la sua rotondità tipica dei sunkern non sia una lingua che non conosco. Sarebbe un bel plot-twist scoprire che in realtà sta dicendo cose tipo:
- Vi avveleno nel sonno -
Dovuta deviazione fatta... Dove ero rimasto?
Shinruku uscì dall'inquietudine, prese un respiro e reagì con la sua pacatezza tipica:
- Ma mica è un bambino: è un pokémon. In natura sa trovarsi il cibo da solo e difendersi nelle lotte -
- Lotte!? - i decibel furono molto alti, tanto da infastidire anche Cenerino che emise un piccolo lamento. Tsuki, però, era presa dal discorso e continuava:
- Mai! Mai lotterà! - Eh no però! Non di nuovo! Ci tengo ai miei timpani! Sapete chi altro ci teneva? Ve lo dico descrivendo come compare in scena.
Il sole era molto alto, e ad un certo punto i suoi raggi colpirono qualcosa che non potevano trapassare. Qualcosa che era in mezzo al sentiero sbucato proprio davanti alle ragazze e ciò le colpì alla vista con un forte bagliore. Tutti portarono le mani o le zampe di fronte agli occhi, tranne Hoshi che, oltre a non avere le zampe, era abituato alla luce del sole (è parte del suo nutrimento). Solo che da allegro canterino spensierato cambiò mood. La sua bocca si contrasse e gli occhi iniziarono a lacrimare.
- Hoshi! - Tsuki se ne accorse e gli chiese subito il motivo - che succede? -
Guardò in direzione della fonte luminosa e riuscì a scorgere qualcosa
- Ma è un arbok, e sembra leccarsi i baffi guardando il mio piccolo -
- Dici i baffi che non ha? -
Tsuki, presa dalla situazione di pericolo, ignorò la puntualizzazione inopportuna e strinse a sé il piccolo sunkern prendendo fiato per fare quel che un bravo allenatore fa:
- Cenerino! Us... - peccato che lei non sia brava come allenatrice. Però il suo arcanine se la sapeva cavare egregiamente in campo e subito sputò fuoco contro il pokémon di tipo veleno. Quest'ultimo, evitò l'attacco ma, preso dallo spavento, fuggì nell'erba alta.
- Ma... Ancora?! - esclamò Tsuki verso il suo pokémon -Tu sei... Sei... Mitico! Lo sapevo che non avevi perso la tua prontezza! -
Corse ad abbracciarlo e coccolarlo, e lui fu ben lieto di ricevere quel piccolo premio. Anche Hoshi strofinò le sue foglie sul pelo del suo salvatore e l'allenatrice, presa dall'affetto generale, osò dire:
- Dai Shinruku! Vieni anche tu! -
- No, passo - di nuovo il sopracciglio che tremula? Di nuovo il sopracciglio che tremula...