Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: Blue_Wander    07/02/2021    2 recensioni
"Ti odio così tanto che non vedo l'ora di vedere il giorno in cui ti rovinerai con le tue stesse mani. E ti strapperò quei meravigliosi occhi. [...] La vita vera non è come nelle favole. I principi non si innamorano delle fanciulle del popolo, non rinunciano alla loro vita agiata per una donna, non si fanno mettere i piedi in testa da qualcuno solo perché nei suoi occhi è riflesso il bene più puro o il male più oscuro. [...] Però, mia mortale nemica, non c'è cosa peggiore di conoscere i sentimenti di una persona e non poter farci nulla comunque."
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Seokjin/ Jin, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Chiaro di luna

 

Il palazzo d'estate era gremito di gente e Seyun vi si trovava all'interno per le prove del controllo del suono. Kerasi fu costretta ad andare da sola, accompagnata unicamente da Hoseok e Seokjin, in quanto Veral, Jungkook e Yoongi non erano ancora pronti, mentre Blanche si era categoricamente rifiutata di partecipare: la ragazza adorava la musica ma non si sarebbe mai inserita in una simile festa.

-E quindi vi siete vestiti da principi.- ricapitolò Kerasi con uno sguardo stralunato. Per quanto potesse apprezzare una simile visione, le sembrava un'idea un po' sciocca.

-Noi non siamo dei nobili.- spiegò quindi Hoseok, sghignazzando appena. -Per noi questi abiti così raffinati sono una maschera perfetta.

-Sì, penso che sia così.- la ragazza annuì, ma non era troppo convinta. -E che cosa indosseranno Yoongi e Kookie?

-Yoongi ha detto che si sarebbe mascherato da spettro.- ammise Jin ridendo. -Dice che è quello che diventerà se non riuscirà a dormire su un letto comodo.- Kerasi si portò una mano sulla fronte, possibile che il re di Ignogan, il suo regno natale, doveva sempre comportarsi così? -Però Jungkook non ce lo ha detto.

Immediatamente lo sguardo dei due si posizionò su Hoseok. -Tu lo sai di sicuro!- esclamarono in coro, ma lui alzò le mani in segno di resa.

-Beh sì, ma fidatevi è meglio che non lo sappiate.- rispose e poi si avvicinò ai due in modo discreto. -Ha davvero un ottimo motivo per nascondere il suo costume.- la sua espressione si fece nervosa. -E poi io non sono mica uno spione!

I tre risero insieme e si fermarono appena prima di arrivare davanti alle porte del palazzo. Seyun e Kerasi avevano scelto insieme il loro costume e la prima aveva optato per un semplice abito di velluto nero adornato di cappello a punta e una maschera dalla forma allungata, mentre la seconda aveva scelto un completo da pirata con dei comodi pantaloni rossi e un paio di lunghi stivali di pelle nera, senza farsi mancare il cappello caratteristico. Era stata fortunata ad aver trovato quel costume tra quelli di scena di qualche vecchio teatro che aveva deciso di donarli ad Iya, l'istruttrice di Seyun che l'aveva portata in alto nel mondo dello spettacolo.

Un alto ragazzo dai capelli corti che indossava una divisa elegante li fece entrare, richiudendo subito la porta alle sue spalle.

 

Ormai gli invitati erano tutti arrivati, il cibo e le bevante a buffet erano riforniti di continuo vista la richiesta parecchio frequente. Era da molto tempo che non si dava una festa come quella e gli ospiti erano sempre più carichi di energie per ballare a ritmo delle canzoni della voce melodiosa di Seyun, il prezioso diamante della città.

Yoongi si avvicinò a Hoseok appena annunciarono qualche minuto di pausa, in modo che la cantante potesse rinfrescarsi prima della prossima esibizione. Il minore gli porse un calice contente un liquido trasparente e l'altro lo buttò giù tutto d'un fiato per poi rivolgere al Guardiano uno sguardo disgustato. -Che diavolo era questo?

Lo vide alzare le spalle. -Immagino una bevanda tradizionale.- scoppiò a ridere mentre l'amico riempiva il calice con dell'acqua in una brocca.

-Non pensavo che dell'alcol potesse essere così disgustoso. Si può sapere perché me lo hai fatto bere?

Hoseok gli diede un colpo sulla spalla. -Non comportarti da vecchietto, Yoongi!- ammise con un sorriso. -E dimmi che cosa succede.

Il sovrano si riempì la bocca d'acqua ma l'altro alzò un sopracciglio contrariato e lo costrinse ad emettere un verso infastidito. -Che differenza fa? Tanto lo sai benissimo.

L'amico annuì. -Questo non cambia le cose.- rispose poco dopo. -Anche se conosco i tuoi problemi io non ti leggo nel pensiero, perciò dimmi come ti senti.

-Un idiota.- ammise, per poi buttare giù il resto del contenuto del bicchiere, il retrogusto della bevanda precedente non accennava ad andarsene. -Dopotutto lo sai: ho chiesto a Seyun di venire con noi perché è lei che mio padre diceva di cercare. Sapeva che ci fosse una ragazza che conservava la propria magia e lui voleva trovarla per aiutarlo nella guerra contro Lapislazzuli.

Il Guardiano emise un verso di assenso. -Hai mentito a tutti dicendo che cercava Veral per mantenere il suo segreto, conosco i sentimenti che ti legano a Seyun.- per un po' entrambi non dissero nulla. -Ma allora il problema qual è? Ormai tanto lo sanno tutti.

Yoongi però non sembrava così sicuro a riguardo. -Hobi, questo è il suo segreto e io non posso non rispettarlo. È stata lei di sua spontanea volontà a dirlo a tutti gli altri, escludendo te e Jin.

-Ed è una bella cosa.- provò nuovamente lui. -Dovresti dirle quanta ammirazione hai per lei.- il sovrano stava per interromperlo, ma l'altro lo precedette. -Seyun è una bella ragazza ed è famosa in tutto il continente, ha flotte di pretendenti che non aspettano altro che lei. So che tu sei il Re e che non puoi permetterti simili distrazioni, ma se non fai ora la tua mossa la perderai per sempre.

Il biondo la guardò da lontano mentre ripassava le canzoni in un angolo della stanza, sorvegliata da Iya e qualche guardia del palazzo estivo in cui aveva luogo la festa. Per un attimo ricordò la discussione che aveva avuto con lei quando si erano trovati davanti a Upang Maglakbay in cui lui le aveva mentito, dicendo che non aveva avuto altri motivi per costringerla ad andare in missione. Sospirò e distolse lo sguardo. -Sai, credo di averla già persa.

Hoseok non disse nulla e scelse di rispettare la sua scelta. Dopo tutti quegli anni passati a guardare nel passato delle persone aveva imparato a tenere la bocca chiusa.

 

Le danze erano ricominciate e gli invitati si erano riuniti appena sotto al piccolo palco per ballare. -Sono contento che tu sia felice.- ammise Jin in coppia con Kerasi. Fu lui ad insistere, lei non credeva di aver scelto la maschera adatta per un ballo vero e proprio. -Aspetta di mangiare il mio famosissimo pane all'uvetta, tutti i brutti pensieri svaniranno in un secondo.

La rossa scoppiò in una fragorosa risata e il ragazzo vestito da principe arrossì un po'. -Tu scherzi sempre!- spiegò, poi la sua espressione rimase serena. -Hai deciso quindi che tornerai a lavorare con la tua famiglia al negozio?- ricevette un gesto del capo affermativo. -Ne sono felice.- guardò verso l'alto e poi posò i propri occhi nei suoi. -Io invece ho intenzione di andarmene.

-Cosa?!- esclamò senza curarsi del tono di voce fin troppo alto. -Non puoi farlo, Jungkook ha bisogno di te!

Kerasi rise ancora: Seokjin era il solito esagerato e nella sorpresa aveva finito per allontanarsi da lei quanto bastasse per urtare una signora alle sue spalle. La voce di Seyun si incrinò e il suo tono si fece divertito. Gli invitati invece gli rivolsero un'occhiataccia e poi ognuno tornò alla propria danza, colpevoli compresi. -Non è la fine del mondo e non sarà per sempre.- ammise subito dopo la ragazza. -Vorrei tornare ad Ignogan e magari potrei lavorare per la regina Adara. È la mia città natale e grazie a Rubino ho capito che devo tornarci: Zamek non è mai stata la mia vera casa anche se ero convinta che lo fosse.

-Ascoltami, so che lei ti ha ricordato te stessa in qualche modo e io lo capisco.- insisté. -Ma il tuo posto è quello dove hai le persone che ti amano.- si interruppe nella speranza che lei dicesse qualcosa ma non ottenne nulla. -Il mio è un pensiero egoista e non voglio perderti. Se sei stanca di fare il soldato puoi venire a lavorare con me: sono incredibilmente bello, canto splendide canzoni e faccio battute esilaranti...

La ragazza lo guardò negli occhi tristi e nonostante le dispiacesse non avrebbe mai cambiato idea per amore. Certo, sapeva che Jin gli sarebbe mancato più di chiunque altro, ma come poteva ritornare indietro senza suo fratello? Namjoon li aveva traditi e aveva provato a ingannare Veral per portarla via con lui, ma sapeva che aveva una valida ragione per farlo. -Vivere con te sarebbe stupendo e io ti amo.- gli accarezzò il volto. -L'ho capito dalla prima volta che ho messo piede nella tua panetteria e tu mi hai sorriso con quel camice che ricordava più un dottore che un fornaio.- rise e risollevò anche il morale del moro. -Ma non posso rimanere a Zamek senza conoscere prima le mie origini. Io non so nulla del mio regno, i miei genitori e Namjoon vengono da lì, ma io ho come la sensazione di non c'entrare nulla con quel posto.

Tra i due si venne a creare una situazione di assoluto silenzio. Seokjin non voleva insistere, anche lui sentiva di amarla e di certo non si sarebbe mai sognato di toglierle la libertà di viaggiare in cerca di se stessa. Dopo la faccenda di Namjoon, Kerasi non aveva avuto molto tempo per distrarsi e quella festa era l'unico vero motivo per cui si stava divertendo, non si sarebbe mai permesso di toglierle anche quel barlume di piacere. Con la coda dell'occhio guardò Jungkook -con il suo bizzarro costume- che se ne stava appoggiato alla ringhiera dell'ampio balcone, più simile alle dimensioni di un enorme terrazzo. Dalla parte opposta della sala Veral parlava con un ragazzo dal capelli neri e dall'aria nobile, Jin aveva sentito che era un vecchio amico di Seyun e gli pareva si chiamasse Lukas. Non che fosse importante, ma si chiese se il principe -quello vero- fosse così triste per via di quella scena.

-Non preoccuparti per lui.- lo risvegliò la giovane, avendo notato l'interesse del suo cavaliere per gli amici. -Si trova in quello stato da quando è iniziata la festa.- si mise a ridere. -Credo sia per via del costume.

Seokjin avrebbe senza subbio ribattuto ma dovette rimandare visto che Iya aveva annunciato un'altra pausa più breve. I due si separarono con un bacio delicato scambiato cercando di non essere visti, poi il moro raggiunse Hoseok e Yoongi, mentre Kerasi affiancava Veral.

Senza farsi notare anche Seyun scese dal palco e si avvicinò alle amiche, mentre il ragazzo con cui la minore stava parlando faceva un piccolo inchino e si allontanava. -Ehi, che succede?- domandò.

Le due si voltarono e Kerasi poggiò un braccio sulle spalle della castana. -Il tuo amico sembra essere interessato alla nostra prescelta.

Veral cercò di divincolarsi e porse le mani avanti. -Non è come sembra, mi ha chiesto solo perché Jungkook se ne stava tutto solo vestito in quel modo.- abbassò lo sguardo. -Credo si senta a disagio. Ed è lo stesso per me, non è affatto facile fare la principessa.

Le amiche le sorrisero e lei ricambiò lo sguardo, felice di averle accanto.

 

Sentì dei passi avvicinarsi a lui e fu in procinto di voltarsi in malo modo e rifiutare categoricamente qualsiasi fanciulla lo invitasse a ballare, ma nel momento in cui si girò i suoi occhi si posarono sulla figura minuta di Veral. Si sforzò di farle un sorriso, ma lei riprese a camminare e si fermò solamente una volta appoggiata alla stessa ringhiera su cui vi era lui, appena poco lontano. Jungkook allora tornò alla sua posizione precedente e le rivolse uno sguardo accigliato -Va tutto bene?- chiese, ottenendo un cenno positivo del capo. -Perché sei qui invece che dentro, non ti piace la festa?

-Che buffo, pensare che sono venuta qui per farti la stessa domanda!- Veral rise, ma probabilmente si stava costringendo. Jungkook non poté non notare che non aveva usato l'onorifico per la prima volta, lo considerava un passo avanti, quello era certo. -Questa sera sono venuti in tanti a chiedere perché preferivi stare da solo.- il ragazzo fu preso alla sprovvista e non seppe bene che cosa dire, non l'aveva mai sentita parlare in quel modo. Tra i due ci fu qualche attimo di silenzio in cui ammiravano il cielo stellato uno a fianco all'altra, mentre la luce della luna illuminava il panorama naturale davanti ai loro occhi. Il leggero vento si infiltrava tra i loro capelli e i punti in cui i vestiti non riuscivano a coprire la loro pelle erano diventati gelidi. -Posso chiederti perché hai scelto una simile maschera?- chiese lei ad un tratto. Erano arrivati alla festa in momenti diversi, quindi non aveva avuto modo di chiederglielo. Il fatto era che vederlo con un paio di calzoni corti, una camicia bianca sbottonata leggermente e logora in più punti, degli scarponi infangati e una fascia ambrata che faceva da cintura si era rivelata una sorpresa un po' per tutti.

Jungkook si voltò di scatto, ma non rispose subito. Per un secondo gli era balenata l'idea di mentirle, ma poi la scacciò: dov'era finito il suo valore di principe? Anche se si era vestito da semplice pescatore non significava che avrebbe potuto raccontare falsità. Era stato Jimin a dargli l'idea, dopotutto lui apparteneva proprio a quella categoria di lavoratori e lo aveva visto molto vicino a Veral viste le loro origini. Comunque non voleva arrivare dritto al punto subito, non era sicuro di essere in grado di spiegare le cose come stavano. -Era qualcosa che nessuno si aspettava da me.- ammise tornando a guardare il cielo. Aprì la bocca per aggiungere altro, ma non fece in tempo perché Veral lo precedette.

-Capisco.- annuì. -Devo riconoscere che questo abito è estremamente bello e che se Seyun e Kerasi non avessero insistito così tanto non avrei mai potuto onorare il pensiero della vera principessa di Vimana. È sicuramente in un posto migliore di questo.

-Vuoi dire che non sei stata tu a volerti vestire in questo modo?- forse lo domandò con un po' troppo dispiacere nel tono perché Veral sobbalzò, ma poi gli rispose con un sorriso, sempre evitando il contatto visivo.

-Seyun è arrivata con questo vestito, è stata una sua idea, ma Kerasi le ha dato manforte. Inizialmente mi sono opposta, non sarei mai riuscita a rendere omaggio alla proprietaria legittima di questo abito.- si avvicinò a lui tanto quanto bastava per sussurrare ed essere sentita comunque. -La fattura sembra davvero complessa e la stoffa è molto leggera!- tornò al suo posto e rise.

Jungkook ci pensò un attimo. -Sei molto bella.- le disse senza imbarazzo.

Veral si fermò e si allontanò un poco. -Se l'ho indossato però è anche perché speravo che per una volta non mi sarei sentita così diversa al tuo fianco. Ma poi ti ho visto entrare vestito come Jimin e ho capito che per quanto io mi impegni non riuscirò mai, neanche in una simile occasione, ad essere alla pari del principe. Alla fine è stato praticamente tutto inutile.- lui riuscì a notare una sottile vena di ironia, ma la lasciò continuare. -Non importa, ho detto abbastanza sciocchezze per questa sera.

Cominciò a camminare verso l'entrata del salone, ma il principe la fermò prendendole la mano e scuotendo la testa. -Non è come credi, mi sono vestito così per lo stesso motivo.- vide che sul volto della ragazza si era dipinta un espressione confusa. -Pensavo che in questo modo avrei potuto starti vicino, proteggerti in ogni momento e dirti quanto ti reputo speciale senza che tu potessi sentirti in dovere di essere formale. Volevo convincerti di essere solo Jungkook e non il principe di Zamek che tanto ammiri.

La castana avvampò e si avvicinò nuovamente. -Pensavo di averti detto di essere innamorata del ragazzo e non della carica che ricopre.- gli riservò un sorriso triste e cambiò totalmente atteggiamento. -È davvero gentile da parte tua, ma ormai non fa alcuna differenza. Quando tutto questo sarà finito ti innamorerai di una splendida principessa e dimenticherai il resto.

Lui le accarezzò una guancia e gli tornò in mente il suo sogno ricorrente. Nonostante la sconfitta di Ametista lui continuava a sognare di dover fare l'annuncio ai sudditi di un bambino in arrivo ed era sicuro che lei fosse dello stesso avviso. -Per ora la sola splendida principessa è qui davanti a me.

 

Seyun aveva ripreso a cantare e Jungkook, con la massima delicatezza, aveva invitato Veral a ballare, aprendo così un'altra sessione di danze a cui si aggiunsero la maggior parte degli ospiti. Erano parecchio stupiti di vedere il principe prendere parte ai festeggiamenti dopo aver passato gran parte del tempo affacciato al balcone. Nonostante ciò furono anche molto contenti perché sembrava che quell'evento stesse prendendo una piega più interessante con una persona così influente.

A Jungkook in verità non importava molto degli altri o della festa. -Dove hai imparato a danzare?- chiese a Veral che abbassò il viso.

-Credo che tu non vorrai saperlo, il tuo giudizio su di me potrebbe cambiare completamente.

Entrambi si misero a ridere, ma poi il principe riprese il discorso. -Vorrei conoscere di più su di te.- la guardò per qualche istante, poi il suo sguardo si fece dubbioso. -Per caso ti è più capitato di fare quel sogno?

Lei annuì. -Quasi tutte le notti.- ammise, poi gli rimandò la domanda con lo sguardo e lui ebbe la sua stessa reazione.

-Perciò quell'illusione non era solo indotta da Ametista e dal profumo dei suoi fiori.- ragionò. -Ma allora che cosa è successo realmente?

Veral divenne rossa. -Quando mi ha fatta rimanere sola con lei mi ha detto che la sua unica colpa è quella di averci fatto dormire, ma che quel che abbiamo visto è solo frutto dei nostri desideri.- spiegò. Jungkook non sembrava troppo convinto della notizia così lei si ricompose. -Qualcosa non va?

Sorrise e scosse la testa. -No.- si avvicinò di più al suo viso. -È tutto perfetto.

Veral ricambiò lo sguardo, ma non disse nulla. Il principe le stava nascondendo qualcosa, riusciva a percepirlo da qualsiasi parte visibile del suo corpo, persino i suoi capelli sembravano essere in tensione. Spesso si era posta le sue stesse domande, perché lui avrebbe voluto desiderare un futuro con lei quando la prima cosa che le aveva detto erano state parole di rifiuto? Certo, Jungkook era sempre molto gentile e forse se Lucille non gli avesse mai spifferato il suo segreto, probabilmente adesso non starebbe ballando con lui, anzi con tutta probabilità lei sarebbe ancora a casa. Dopotutto la missione era cominciata perché il principe voleva scusarsi con lei per averla rifiutata senza neanche conoscerla e Veral aveva chiesto in cambio proprio di saperne di più sulla faccenda. Si rese conto di avere dei ricordi magnifici.

La canzone finì e prima che potesse iniziarne una nuova un soldato entrò di tutta fretta dalla porta principale e si gettò ai piedi di Iya. -S-signora...- ansimò. -Lui è qui, g-gli altri so-sono tutti...- prese fiato. -Morti.- poi si accasciò a terra e chiuse gli occhi.

Yoongi si gettò sul cadavere e provò a farlo rinvenire senza successo, le porte della terrazza si spalancarono e i vetri si ruppero in mille pezzi. La figura di un uomo dalla pelle ambrata e i capelli color nocciola entrò nella stanza, era abbigliato da festa, sembrava quasi che si aspettasse di essere invitato. Il suo sguardo si puntò su Seyun, poi si spostò su Veral e vide che Jungkook la stava stringendo a se. L'uomo fece un passo in avanti e il principe sfoderò la spada che aveva nascosto sotto la fascia.

-Ma guardate che bella festa e quanta bella gente!- avanzò ancora, aprendo le braccia come per godersi tutto quello che non gli apparteneva. -Soprattutto fatemi dare un occhiata alla mercanzia, ho ricevuto segnalazione che qui c'è qualcuno pronto a far parte del mio esercito.- si avvicinò a un paio di ragazze tremanti, tutte avevano capelli lunghi e un leggero abito azzurro. -Non vorrei farvi perdere tempo.- disse in seguito. -E vi dico che so esattamente chi voglio.- Jungkook sapeva che cercava Seyun, ma d'istinto strinse maggiormente Veral al suo petto. -Ragazzo con la spada.- lo chiamò. -È inutile che la nascondi, se ti scoprissi con la Prescelta ti ucciderò e poi me la prenderò.- la castana allora si divincolò e si sciolse i capelli legati. -Ecco gli occhi che hanno fatto impazzire Ametista, non vedo l'ora di vederli riempirsi di lacrime per me.- camminò verso di lei, ma la ragazza non si mosse e puntò il proprio sguardo nel suo.

Il principe le prese la mano e la tirò indietro, ma lei scosse la testa. -Non preoccuparti.- gli fece un sorriso e lui la strinse di più, poi la lasciò andare. -Grazie per esserti fidato.

A quel punto l'uomo era così vicino che se Veral si fosse girata le loro labbra si sarebbero sfiorate. Lei riuscì a percepirlo e con uno scatto, dopo aver stretto i pugni fino a far sbiancare le nocche, gli tirò un pugno sulla guancia. E nonostante la ragazza fosse molto più piccola rispetto a lui, la figura imponente cadde a terra rovinosamente.

Seyun scoppiò a ridere e prese la sua arma da dietro la tenda del palco, scese i gradini e posò un tacco della sua scarpa sul petto dell'uomo. -Credevi davvero che saremmo venuti qui disarmati? Sei un idiota oltre che un porco, Topazio.- la gemma sembrava divertita dalla situazione e in un secondo la mora si trovò sul pavimento, senza fiato.

-Altri vogliono provare a sfidarmi? Conosco qualche trucchetto che non è niente male.- guardò Jungkook che si era piazzato davanti a Veral di nuovo. Perché si era preso il suo colpo se palesemente avrebbe potuto fermarlo? Il principe assottigliò lo sguardo, non aveva ancora capito quale fosse il suo piano.

Pochi secondi dopo si trovò a terra, la maggior parte delle ragazze della festa lo stavano tenendo fermo e la spada era stata gettata lontano. Il ragazzo riconobbe alcune delle fanciulle che lo avevano invitato a ballare e si maledì per essere stato così stupido.

-Okay, adesso tu verrai con me.- esclamò schioccando le dita. Veral cadde in ginocchio, più o meno nella stessa situazione di Seyun, mentre Kerasi e gli altri venivano attaccati dalle altre ragazze. Si voltò verso Iya che guardava il pavimento con occhi tristi. -Hai fatto un ottimo lavoro, piccola.- le disse in tono gentile. -Ma ormai non mi servi più.- la donna provò a scappare ma Topazio le trafisse la gola con la propria spada. Alzò l'indice in segno di negazione. -Se non volevi morire avresti dovuto rimanere fedele alla tua protetta.

-S-sei un mostro!- provò Veral mentre vedeva Seyun piangere dalla rabbia poco lontano.

Lui la ignorò. -Se non vuoi vedere il tuo principe in una bara di vetro, sbrigati e vieni con me.- la trascinò per un braccio ed uscì dall'ingresso, poi le porte le si chiusero davanti al volto e vedere i suoi amici era diventato impossibile.

  
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