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Autore: Luna95    26/08/2009    11 recensioni
Data la mia nuova fissazione per i Volturi, la mia mente ha sfornato un'altra flashfic sui terribili gemelli, i miei personaggi preferiti. Tutti vedono Jane come una vampira sadica, ma che ne pensa chi è più vicino a Jane? Quello che le assomiglia di più...?
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alec, Jane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Alec

Alec guardava la piccola Jane spostarsi nei lunghi, bui, freddi corridoi del palazzo, con uno svolazzante mantello nero al seguito. Guardava in alto, dritto davanti a sé, lo sguardo fiero, gelido, apatico, superiore, forse un po’ immaturo, ma questo lo vedeva solo il gemello. In tutti quei secoli la parte matura di Jane non era riuscita a prendere il sopravvento sulla sua indole di bambina, seppur crudele ma sempre infantile, rendendola una piccola sadica immatura immortale. Non la si poteva guardare a lungo negli occhi cremisi, se non si voleva finire per terra agonizzanti. Solo Alec godeva di questo privilegio. Suo fratello era tutto per lei, non c’era bisogno di Aro per capirlo: era un fratello gemello, un migliore amico, un confidente, forse sostituiva persino i genitori grazie alla sua indole benevola nei suoi confronti e alla sua maturità, superiore alla sorellina. Chissà, forse se tutti non la odiassero, avrebbe potuto anche lei saper amare. 

L’unico che la amasse sinceramente, d’amore fraterno e disinteressato era Alec. Il resto della guardia la rispettava solo per il suo potere micidiale.
Ora il suo cuore sembrava scolpito nel ghiaccio, la crudeltà segnava profondamente il suo carattere, la tortura era la sua nuova compagna. Magari se fosse stata più amata non sarebbe stata così insensibile, e avrebbe potuto ammorbidire un po’ il suo carattere, levigandone i tratti più irti e spigolosi. Invece dagli altri percepiva solo timore, paura non amore.

Avrebbe dato davvero qualsiasi cosa per vederla felice. Anche se, forse, quando sei solo usata per scopi di tortura per tanti anni, felice non è proprio una parola abituale nel tuo vocabolario.

Alec continuava a osservare la sorella, che gli venne incontro e lo abbracciò, per poi sparire dietro i massici portoni dorati come un fantasma.

Un angelo nero. Ecco in cosa l’avevano trasformata.

   
 
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