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Autore: Arwen88    26/08/2009    1 recensioni
Raccolta di one-shot sulle opere delle Clamp.
Primo capitolo [La leggenda degli Dei] Ashura x Yasha, Tsubasa Chronicle (volumi nove e dieci).
Secondo capitolo [Serata d'Agosto] Hinata Asahi x Shiro Aso, Suki Dakara Suki /Mi piaci perché mi piaci.
Terzo capitolo [Angels] Kamui Shiro x Fuuma Monou, X 1999
Quarto capitolo [Peccato...] Subaru Sumeragi x Seishiro Sakurazuka, Tokyo Babylon
Quinto capitolo [Messaggi nella pioggia] Ran x Gingetsu, Clover
Sesto capitolo [Preda] Subaru Sumeragi x Seishiro Sakurazuka, Tokyo Babylon
Dal sesto capitolo: Tokyo Babylon, settimo volume: Subaru entra nell'illusione di Seishiro e qui l'assassino gli svela la verità. Dice che lo ucciderà. Ma lo farà veramente? Quali motivazioni lo spingono?
-Sono il simbolo che sei una preda dei Sakurazukamori.-
Ti abbraccio, provo un piacere perverso nel conoscere il terrore che ti provoco, forse anche disgusto. Eppure sei una mia preda, se anche io decidessi di lasciarti andare saresti tu stesso a tornare da me, seguendo il tuo cuore: sei una mia preda.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: What if?, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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seishiro subaru
Fan fiction partecipante al contest "Wicked love" indetto da amimy


Titolo: Peccato...
Autore: Arwen88
Fandom: Tokyo Babylon
Personaggi: Subaru Sumeragi, Seishiro Sakurazuka.
Avvertimenti: Yaoi, One-shot, What if.
Genere: Introspettivo, Drammatico.
Rating: Arancione.
Introduzione: Seishiro si annoia, il suo lavoro di assassino non riesce più ad entusiasmarlo e si sta trasformando nella solita routine, sarà l'entrata in scena di Subaru a movimentare un po' la sua vita.
Seishiro sorrise, uno dei suoi rari sorrisi che non portassero traccia di falsità: quel ragazzino avrebbe portato un po' di novità nella sua vita.
E chi lo sa, magari se si dava da fare... Forse sarebbe riuscito anche a portarselo a letto prima di doverlo uccidere!
NdA: Missing moments di Tokyo Babylon, le frasi tra virgolette sono citazioni o pensieri, la sfida nominata nella fan fiction è la stessa che viene nominata anche nel manga. Ed essendo che i Sakurazukamori muoiono sempre per mano di coloro che amano, Seishiro non ammetterebbe mai la vittoria di Subaru (anche se lo amasse veramente).



Peccato...


"Morta dirigente aziendale di un importante casa farmaceutica": il titolo nero campeggiava in cima alla pagina della cronaca nera del giornale.
Seishiro Sakurazukamori scorse con una vaga indifferenza l'annuncio del decesso della sua ultima vittima sperando che la metro arrivasse presto. Va bene seguire il nuovo bersaglio, ma quell'uomo aveva veramente una vita patetica: casa, metro, lavoro, metro, casa.
L'assassino lanciò uno sguardo indifferente all'impiegato a qualche metro da sé, ultimamente doveva ammettere che si stava proprio annoiando.
Non faceva altro che uscire di casa, trovare i bersagli, ucciderli e tornare a casa... Neanche cambiare metodi di assassinio aveva dato un po' di respiro alla routine. Le vite piatte ed inutili di quegli insetti stavano contaminando di noia anche la sua vita.
Delle grida sul marciapiede di fronte attrassero l'attenzione dell'uomo, così come quella di tutti gli altri pendolari: un ragazzino correva inseguendo un... Già, quello era senza dubbio un demone corvo. E quel ragazzino...
Seishiro sorrise, uno dei suoi rari sorrisi che non portassero traccia di falsità: quel ragazzino avrebbe portato un po' di novità nella sua vita.
E chi lo sa, magari se si dava da fare... Forse sarebbe riuscito anche a portarselo a letto prima di doverlo uccidere!


Subaru correva senza guardare nemmeno dove quel demone lo stesse conducendo, sentì indistintamente qualcuno sbattere contro di sé ma, troppo preso dal lavoro, non si voltò nemmeno per scusarsi.
Tutti i pensieri erano concentrati su quell'uccello nero, doveva prenderlo. Improvvisamente, con un espressione di sorpresa sul volto, il ragazzo precipitò al suolo. Subaru sollevò il viso dal marciapiede giusto in tempo per vedere il demone sparire; il dolore al naso iniziò a farsi sentire esattamente nel momento in cui il cervello prese a registrare anche la folla attorno a sé, il brusio e il qualcosa attorno alla sua caviglia che si rivelò poi essere la cinghia di uno zaino in cui era inciampato correndo.
Lo sciamano saltò in piedi iniziando ad inchinarsi da tutti i lati, scusandosi per il disturbo creato, per il rumore fatto, per gli scontri avvenuti... Ma tutto ciò rimase in sospeso quando una mano si posò sulla sua spalla facendolo voltare.
Fu così che gli occhi di Subaru incontrarono per la prima volta lo sguardo terso e felice di Seishiro.
-Va tutto bene?-
Confuso, Subaru annuì per poi inchinarsi anche a lui.
-Sì, mi scusi signore!-
-Non preoccuparti! Piuttosto, che ne diresti di prenderci un caffè insieme? Conosco un posticino qui vicino molto carino!-
Lo sguardo del ragazzo corse al viso dell'estraneo davanti a sé: ricordandosi le buone maniere riuscì a non aprire la bocca per la sorpresa che quella richiesta gli aveva provocato.
-Ehm, io... Non so, non bisognerebbe andare con gli sconosciuti...-


Seishiro sorrise, comprensivo, pensando che quella sfida di tanti anni fa era vinta in partenza.
Tuttavia decise di utilizzare tutto il suo fascino.
-Ma una volta che ci saremo presentati e avremo preso il caffè insieme non saremo più estranei...-
L'uomo vide chiaramente come quell'affermazione avesse colpito il giovane sciamano. Era inutile, nessuno poteva resistergli!
-Questo è vero signore, ma ciò non toglie che non posso. Grazie comunque.-
Con un nuovo inchino il giovane si volse allontanandosi lungo il marciapiede.
Seishiro rimase poco meno che sconvolto, quello sì che era un colpo di scena... Non si sarebbe mai aspettato quella reazione, chiunque altro l'avrebbe seguito scodinzolando come un cagnolino.
Sul viso dell'uomo si aprì un nuovo sorriso, vero, sadico, tremendamente pericoloso.


L'esorcismo finì mentre il demone liberava il corpo del quale si era impadronito.
Subaru Sumeragi sospirò appena liberando le dita dalla posizione con la quale aveva evocato il suo potere.
Anche quel lavoro era terminato, ora le persone non avrebbero più dovuto preoccuparsi per quell'entità.

Camminando per strada verso casa il giovane si immerse nei propri pensieri, era raro che le giornate fossero piene di avvenimenti come quella che stava vivendo: prima il corvo era scappato, poi si era ritrovato alla stazione, un uomo l'aveva invitato fuori e poi aveva finalmente potuto concludere l'incarico.
Il lato positivo era che Hokuto sarebbe stata felice di vederlo tornare presto a casa...
Improvvisamente il ragazzo si dovette fermare: davanti a lui era comparso dal nulla un grosso mazzo di fiori che si abbassò andando a rivelare il viso di un uomo.
Subaru rimase senza parole ma, dopo qualche secondo, iniziò a riconoscere quei lineamenti.
-Voi...-
-Io.-
Seishiro spostò i fiori e, prendendo una delle mani del ragazzo, vi posò sopra un bacio sfiorando appena il guanto di pelle con le labbra.
Risollevando lo sguardo sul giovane poté assistere al singolare spettacolo: lo sciamano era il ritratto dell'imbarazzo.
-Permetti? Mi chiamo Seishiro Sakurazuka, prima alla stazione temo di averti infastidito: non era mia intenzione...-
-Non... Non si deve preoccupare, non mi ha disturbato...-
Con un nuovo sorriso smagliante l'uomo gli porse i fiori.
-Allora spero vorrai accettare questi, come segno della passione che hai suscitato in me, e spero che stavolta tu accetterai il mio invito!-
Subaru prese il mazzo con un gesto quasi automatico.
-Ehm, sì: va bene...-
-Perfetto!-
L'assassino si rimise dritto e, passando un braccio dietro la schiena del giovane lo condusse con sé senza smettere di sorridergli.
-Conosco un locale qui vicino...-




Seishiro si abbassò appena su una pentola il cui contenuto sobbolliva sul fuoco basso per assaggiare.
-Manca un po' di sale...-
Mentre aggiungeva la spezia a ciò che sarebbe stata la cena sua e di Subaru, un tuono fece vibrare i vetri della finestra.
L'uomo osservò la pioggia scrosciare all'esterno.
-Spero che Subaru non si bagni troppo.-
L'assassino sorrise tra sé e sé: ormai era proprio entrato nella parte dell'innamorato.
A ben ripensarci ormai erano trascorsi quasi otto mesi da quando lui ed il giovane sciamano avevano preso a frequentarsi assiduamente, c'era da dire che da allora si era divertito molto: incredibile come nessuno dei due gemelli sospettasse di lui... Eppure erano entrambi dotati e intelligenti.
"Eh, ma contro il fascino non si può nulla, vecchietto mio!"
Con un sorriso per questo suo ultimo pensiero l'uomo stava per occuparsi di nuovo della cena quando il campanello suonò.
-Arrivo!-

Sorpreso, l'uomo si ritrovò a fissare il ragazzo completamente bagnato e depresso, probabilmente di ritorno da un lavoro.
Subaru prese a scusarsi dicendo di voler tornare subito a casa per riflettere su ciò che gli era successo.
Ma Seishiro era di tutt'altro avviso.

Subaru era lì, completamente zuppo, i vestiti umidi incollati al corpo sottile, i capelli scuri gocciolanti ed un espressione ferita che stava facendo impazzire il lato sadico dell'assassino. Era un attentato agli ormoni.

Prima ancora che Subaru potesse capire cosa stesse succedendo si ritrovò tra le braccia del veterinario, portato di peso all'interno dell'appartamento e depositato sul letto.

Il ragazzo parlò a lungo dei fatti di quella serata mentre Seishiro si limitava ad accarezzargli la testa facendo commenti di carattere generale.
L'assassino rifletteva sulla fragilità e la bontà dell'altro: decisamente sarebbe morto presto.
Che gran peccato però... Con un così bel corpo... Quel bel visino...
Beh, tanto valeva divertircisi prima che arrivasse il momento di ucciderlo!


Subaru sgranò gli occhi mentre le calde labbra di Seishiro si posavano sulle sue.
L'uomo trascinò il più piccolo in un bacio che gli fece dimenticare tutto il resto mentre lentamente l'altro si spostava sopra di lui, portandolo a sdraiarsi sul letto.
L'uomo si separò dalla sua bocca e, strizzando maliziosamente un occhio, iniziò a spogliarlo.
-Non vorrai prenderti un raffreddore, no? Sennò poi tua sorella mi ammazza!-



La linea tra l'amore e l'infatuazione è stretto, labile se in gioco c'è la passione, evanescente ma al tempo stesso impenetrabile se l'orgoglio vuole dire la sua: capire i propri sentimenti è quanto di più difficile un uomo possa tentare.



Con le ore che passavano, Seishiro si stupiva di quanto l'altro potesse essere così istintivamente bravo e di quanto lo facesse stare bene.
Col tempo che scorreva, Subaru decideva che quello era l'uomo che amava e che da lui avrebbe preso la forza per andare avanti.


Seishiro aspirò il fumo da una sigaretta: era seduto al bordo del letto osservando Subaru dormire tranquillamente coperto solo fino al bacino dalle lenzuola.
Era stato divertente. Anche appagante...
Forse anche qualcos'altro? Chi poteva saperlo...
Peccato dovesse morire.


Ecco qua, grazie a tutti coloro che leggeranno e anche a coloro che decideranno di lasciare un commento. Ringrazio la giudice per le delucidazioni sul commento e faccio i complimenti alle altre partecipanti.


Peccato…, di Arwen88. Classificata DECIMA
Trama:9/10
Stile:9.5/10
Grammatica e sintassi:15/15
Originalità:9/10
Personaggi:16/20 (8/10+ 8/10)
Gradimento personale: 5/5
Totale: 63.5/70

Allora…prima di tutto, voglio assicurarti che era una bellissima storia. Ben scritta, con una grammatica perfetta e interessante. La cosa che ha abbassato il giudizio complessivo è stata la brevità. Cioè, ora mi spiego: troppo lunga per essere una flash, troppo corta per essere una one-shot in piena regola. Alcuni tratti erano un po’ frettolosi, che forse andavano un po’ più approfonditi, e questo ha abbassato leggermente il giudizio delle trama. Ma in ogni caso, hai totalizzato comunque un punteggio molto alto. Lo stile era semplice e scorrevole, perciò lì assolutamente nessun problema. Avrei voluto poterti dare un punteggio più alto, davvero, perché era, comunque, una storia notevole.


  
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