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Autore: LudwigGhost    17/02/2021    2 recensioni
Nel mondo ci sono solo tre tipi di persone: i normali cittadini, le prede e i predatori.
Izuko ha sempre sognato di fare il cacciatore dal momento in cui da piccolo a seguito di un attacco di un lupo è rimasto ferito per proteggere la gente, ma non essendo selezionato si è arreso a una vita mediocre in un'ambulatorio. Ma tornando a casa una sarà troverà propio un lupo mannaro Bakuguo e dovrà scegliere cosa esattamente è per lui essere un'eroe come desiderava da piccolo. La guerra incombe "i selvaggi" attaccheranno la città e tutti e due saranno mottetti a schierarsi. Segreti, legami e molto altro. (avvertenze: BakuDeku, hawksxDabi)
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Kaminari Denki, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou
Note: AU | Avvertimenti: Violenza
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(Bakugou)

Gli ululi che si espandevano nell’aria quella sera, le onde sonore arrivavano fino al cuore dei giovani e facevano aumentare i battiti fino a farlo scoppiare.

Sfrecciavano veloci tra gli alberi senso i rumori di cani e urla dietro di loro, i passi veloci.

I muscoli gli facevano male ma non potevano fermarsi.

Quella era la caccia, solo che loro erano le prede quella sera.

Al compagno che gli correva vicino scivolò un zampa, frenò di colpo sporcandosi ancora di più i cuscinetti e il pelo di fango e foglie secche, gli diede un colpo di muso indirizzandolo vero destra.

Era sempre stato il più veloce ma si costrinse a non lasciare indietro l’altro lupo dal pelo ramato.

Arrivarono poi davanti a uno rupe, sotto c’era la strada.

Il rosso si nascose dentro ad un tronco con l’aiuto del maggiore che si impegnò nel distrarre i cacciatori.

Poi accende l’inimitabile, un cacciatore con la mira più precisa degli altri lo colpì a una spalla, mugolò e cadde dalla rupe rotolando contro le rocce fino a finire in mezzo alla strada.

Non riusciva a muoversi, i suoni erano ovattati e indistinguibili, vedeva con la coda dell’occhio il sangue uscire dalla ferita, aveva la gola secca, ansimava ma l’aria continuava a mancare.

Provò a muovere almeno la coda ma si sentiva stanco e improvvisamente debole.

Ringhiò contro la sua impotenza.

Sentiva quegli ululati sempre più lontani e la vista veniva meno.

(Izuko)

Solita giornata noiosa, nel solito noioso ambulatorio, ogni giorno uguale all’altro, e pensare che lui da piccolo aveva grandi sogni. Si guardò la cicatrice sulla mano, non gli faceva bene pensarci così spesso.

Aveva fatto tardi quel giorno per il turno e ora era buio e premeva l’acceleratore al massimo per non restare fuori dopo il coprifuoco più del dovuto.

La luce die fari fu fermata da qualcosa, c’era qualcosa accasciato, una persona? Un’animale? Si fermò di colpo.

Scese mosso da uno strano senso di responsabilità.

Effettivamente c’era qualcosa, un’enorme animale dal pelo chiaro accasciato su un fianco che respirava velocemente.

Era un lupo.

Fece un passo indietro e la bestia aprì gli occhi, rossi come l’inferno, come due roghi pronti a inghiottirlo.

Fu l’ che pensò riguardandosi la cicatrice -ecco è finita- ma l’essere non si mosse, si limitò a ringhiare piano senza fare veramente paura.

Midoriya si chiese perché non si alzava per sbranarlo come teoricamente si addiceva alla sua razza.

Fece un passo avanti poi un’altro scaturendo un’altro breve ringhio.

Aveva una ferita sulla spalla, piuttosto grave anche.

 

Forse avrebbe dovuto chiamare la polizia, o un cacciatore per finirlo.

Forse si sarebbe guadagnato il privilegio di far parte di questo ultimo corpo.

Aveva sempre voluto essere un cacciatore, proteggere la città da quelle bestie ma ora non riusciva a muoversi verso il telefono.

Doveva scegliere. Ma scegliere cosa? quella era…era una bastia giusto, eppure quegli occhi erano così umani.

Si inginocchiò vicino al ferito che provò a ringhiare ancora seppur con un filo di voce, allungò la mano verso la ferita e al posto del solito mugolio uscì un mugolio, simile a un singhiozzo.

I grandi occhi scarlatti lo fissavano spaventati eppure troppi orgogliosi per non provare ad apparire minacciosi.

-Stai perdendo molto sangue…- constatò, poi si guardò attorno.

Era cessata ogni cosa, ululati, urla c’erano solo lui e il lupo.

Quella bestia che probabilmente non avrebbe esitato un secondo a ucciderlo se solo avesse potute, quella bestia che se l’avrebbe uccisa avrebbe fatto un favore a tutti, ma quegli occhi gli scavavano nell’anima.

Erano come i suoi quella notte, si guardò la mano, lo stesso sguardo spaventato ma di chi non si arrenderà.

Si tolse la giacca e la prese come un telo -non mordermi ok?- tremò poi lo avvolse.

Si accorse quando lo tirò su di due cose: una era dannatamente pesante perfino per lui che andava sempre mi palestra e a correre, due il respiro diminuiva di intensità segno che c’era poco tempo.

Lo caricò in macchina sul sedile del passeggero poi di corsa come se avesse rubato qualcosa entrò e rimise in moto.

Sentì un’ululato vicino e spaventato ripente l’acceleratore.

 

((angolino: innanzitutto grazie per aver letto e in secondo luogo: sono tornato! Se pur con un’altra storia, non penso che sarà troppo lunga e spero vi piacerà, detto questo grazie dell’attenzione e alla prossima. Poteva essere anche gialla ma visto che talvolta esagero con le descrizioni è arancione))

 

   
 
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