Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Fakir    17/02/2021    0 recensioni
SEGUITO DI "UOMINI... GIOCATTOLI DEGLI DEI?" La sconfitta di Hades ha condotto il mondo dell’oltretomba nel caos e dagli abissi più profondi degli Inferi, dove erano rinchiusi, sono fuggite oscure forze primordiali che, ritenendo gli dei responsabili del loro esilio si sono abbattute sul mondo creato dagli stessi dei e dato in dono agli uomini, per compiere la loro vendetta. Sette, tra loro, emergono come i più spietati e insidiosi. Si tratta dei Vitium: Akedia, Avaritia, Luxuria, Superbia, Ira, Gula e Invidia. Il caos negli Inferi e l’arrivo sulle terra dei Vitium ha causato la discesa dal Cielo delle Virtutes, che costituiscono un esercito celeste ben organizzato e compatto, rigorosamente diviso in gerarchie. A scendere in campo contro i Vitium saranno: Forteza, Prudentia, Temperantia, Castitas, Caritas, Humilitas e Benignitas. la Terra sta per diventare il campo di battaglia dell’eterna lotta tra forze del bene e forze del male, che dai tempi del mito sempre si sono contese il cuore dell’uomo e i Saints di Athena fanno ritorno al Santuario spinti dal richiamo della battaglia per la Giustizia alla quale sono votati anima e corpo
Genere: Angst, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Nuovo Personaggio, Ophiuchus Shaina, Pegasus Seiya
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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L’aereo privato della fondazione Graude diretto ad Atene, aveva preso quota ormai da qualche ora ma il viaggio che ci attendeva era ancora molto lungo e quindi decisi di rilassarmi poggiando la testa sul sedile e reclinandolo un po'. Chiusi gli occhi, non che questo fosse necessario dal momento che la mia condizione di cecità non era cambiata dal termine dell’ultima battaglia ma perché anche se ormai mi ero abituato a non poter più vedere la luce del sole e i colori del mondo, quello di chiudere gli occhi quando cercavo un po' di pace era rimasto un riflesso condizionato. Tale condizione inoltre mi permetteva di utilizzare al massimo gli altri miei sensi cogliendo cose della realtà che mi circonda, invisibili agli occhi dei molti. Provai a figurare nella mia mente cosa stava accedendo intorno a me ascoltando rumori, voci, respiri… sapevo di essere seduto di fianco a Seiya che, per ovvi motivi, aveva preso posto vicino al finestrino, ero anche consapevole che nelle due sedie di fianco alle nostre si trovavano Shaina e June perchè le sentivo parlare sommessamente tra di loro, discutevano del fallimento della missione che avrebbero dovuto portare a termine e che consisteva nel fare in modo che noi, Seiya in particolare, non venissimo a conoscenza degli ultimi avvenimenti in cui il Santuario era stato coinvolto. La comparsa di misteriose forze del male che ci davano la caccia e il ritorno in circostanze altrettanto misteriose di alcuni Cavalieri d’Oro dal regno dei morti, avevano però reso inutili i loro tentativi e il nostro coinvolgimento era stato inevitabile. A nulla poi è valso insistere con Seiya per cercare di convincerlo a rimanere in Giappone almeno fino a nuovo ordine da parte di Athena. Le due ragazze Saint stavano appunto cercando una soluzione per parlare con la nostra dea, in particolare Shaina, alla quale essendo l’unico Silver Saint presente è spettato lo sgradito compito di prendere una decisione, stava cercando un modo per spiegare ad Athena come non fosse riuscita a convincere/costringere Seiya ad ubbidire al suo ordine di restrizione. Pensai che comunque, Saori avrebbe capito, ma mi augurai sinceramente che non ci rispedisse in Giappone seduta stante, una volta che l’aereo fosse atterrato ad Atene.

Sentii Seiya agitarsi di fianco a me, capii che si stava sporgendo oltre la mia persona per cercare di intercettare lo sguardo di Shaina, non era la prima volta che lo faceva da quando eravamo partiti, ma la ragazza era rimasta sempre rivolta verso la compagna, lo percepivo dalla direzione della sua voce ed ero quasi sicuro che avesse scelto apposta di sedersi verso l’interno dell’aereo, per non correre il rischio di incrociare lo sguardo di Seiya. Per June era diverso, anche se Shun era seduto due sedie avanti a noi, vicino a Hyoga, sul lato del finestrino, non si era mai mosso allungandosi verso l’altro lato dell’aereo per guardare la sua amica, nemmeno quando si era alzato un poco e girato indietro per parlare con Pandora che era seduta proprio davanti a me. Seiya emise un sospiro sconsolato adagiandosi sulla poltrona e dal suo respiro compresi che si era addormentato. Mi concentrai allora su Shun che sentivo parlare con Pandora, difronte a me. Anche se non lo vedevo percepivo la presenza del monile di Hades e ne avvertivo il lieve tintinnio, ovattato dalla maglietta (immaginai che Shun portasse il ciondolo sotto gli indumenti), quando si mosse per allungarsi verso la ragazza e parlare sottovoce per non svegliarci. Ora anche June e Shaina avevano smesso di conversare e mi resi conto sentendo i loro respiri che stavano dormendo anche loro, lo stesso valeva per Hyoga e anche per Shura e Camus che si trovavano seduti dietro di noi.

In fondo all’areo, Jabu e gli altri, dopo aver parlottato un po' riguardo al fatto che avrebbero dovuto spiegare alla signorina Saori il motivo della nostra presenza su quest’aereo, avevano ceduto alla stanchezza concedendosi qualche ora di riposo. Ikki si trovava da solo seduto in fondo all’aereo probabilmente assorto in qualche pensiero.

«Cosa stai leggendo?» chiese Shun a voce bassissima, rivolto a Pandora.

La ragazza parve esitare prima di rispondere, come se fosse stata colta di sorpresa dalla sua presenza poi disse con voce sottile:

«E’ un libro di filosofia, arte e teologia, parla di forze del male e forze del bene in lotta tra loro sin dai tempi del mito, raffigurate nelle varie era in diversi modi, ma che all’origine sono sempre le stesse: le tenebre e la luce. Poi parla dell’umanità voluta e generata da un senziente atto di puro pensiero divino e del cuore dell’uomo come campo di battaglia della lotta fra il bene e il male. Secondo quanto scritto in questo testo gli esseri umani posseggono una facoltà definita “libero arbitrio” che permette loro di scegliere tra le tenebre e la luce grazie al loro “cuore” che ha in sé la capacità da saper discerne il bene dal male. Questo fa degli uomini una sorta di ago della bilancia in questo eterno scontro...».

«Sembra una lettura interessante...» rispose Shun con un filo di voce.

«Guarda...» sussurrò Pandora. Compresi dal frusciare della carta che stava sfogliando il libro.

«Sono le diverse rappresentazione della forze del bene e...» parve esitare per un istante «di quelle del male...».

Shun trattenne il fiato «sono...»

«Sempre in perfetto equilibrio…» proseguì lei. Ciò garantisce lo stato attuale delle cose e l’equilibrio dell’intero Universo, ma se tale equilibrio dovesse spezzarsi a favore di uno dei due contendenti per l’altro significherebbe l’estinzione. Se avessero il sopravvento le tenebre, sarebbe la fine per tutti coloro che vivono come servitori della luce, ma se fossero le tenebre a capitolare allora tutti coloro che vivono nell’oscurità sarebbero spazzati via come l’ombra della notte al sorgere del Sole».

Pandora chiuse il libro con un tonfo sordo e le sue parole rimasero sospese nell’aria.

Istintivamente pensai al cuore di Seiya, spezzato dal fendente mortale inferto dal Signore degli Inferi e poi trafitto dal benevolo baculo di Athena, luminosa Signora della Giustizia. Un cuore umano diviso tra morte e vita, tra luce e oscurità. Mi chiesi se il cuore del mio compagno, non fosse anche, come il mio, diviso tra amore e dovere, tra desiderio di una vita serena e ardore per la Giustizia. Con questi pensieri mi addormentai anch’io.

Mi svegliai solo quando sentii la voce del comandante annunciare il nostro arrivo in prossimità di Atene, era ora di allacciarsi le cinture e prepararsi alla discesa. Seiya di fianco a me mi stava descrivendo come il Santuario fosse perennemente celato da una coltre di nubi, chiaramente un sortilegio che serviva ad occultarne la vista ai satelliti o agli aerei, ma tutti sapevamo che quel luogo, a noi così caro, si trovava oltre quelle nubi e sentii un’emozione intensa permeare me e i miei compagni quando l’aereo iniziò a perdere quota.

Finalmente dopo tanto tempo facevamo ritorno al Santuario di Atene, finalmente dopo tanto tempo avremo potuto rivedere la nostra amata dea.

Voltai istintivamente la testa in direzione di dove sapevo si trovavano Shura e Camus e pregai, in cuor mio, che il rivedere i luoghi a loro tanto cari li aiutasse a ricordare gli uomini e i valorosi Saints che erano stati e che ancora potevano essere.

 

   
 
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