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Autore: la_pazza_di_fantasy    18/02/2021    0 recensioni
I Dragi non esistono, sono solo parte di antichi miti che vengono raccontati ai bambini per spaventarli o semplicemente per spiegare antiche usanze. E' per questo motivo che quando Taye vede un drago volare in picchiata durante il matrimonio della sorella rimane completamente paralizzato dalla paura. E la paura crescerà ancora di più quando il drago lo portarà nel suo covo al posto della sorella.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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Yera aveva fatto sfogare i suoi cuccioli fino a quando entrambi non si erano addormentati tra le sue braccia. Il suo unico pensiero in quel momento era raggiungere Taye il più velocemente possibile e cercare di capire cosa fosse successo. Si rifiutava di credere che il bellissimo umano fosse morto, non poteva essere morta.
In quel momento infatti Yera stava volando in direzione della caverna con i due bambini nelle sue zampe che stavano ancora dormendo. Non gli sembrava minimamente il caso di farli volare, non dopo che avevano fatto tutta quella strada completamente da soli.
Yera non ci mise molto ad arrivare alla caverna e la prima cosa che avvertì da lontano fu il forte odore di sangue, cosa che non lo rassicurava per niente. Altra cosa che non lo rassicurava era la presenza di una figura piegata sulla rampa di lancio, che era anche la direzione dalla quale proveniva l’odore di sangue.
Il drago decise che prima di andare a controllare la situazione, sperando in cuor suo che Taye non fosse realmente morto, di portare i bambini a letto.
Il drago entrò nella caverna e annusò l’aria. In effetti sentiva che qualcun altro era stato li ma in quel momento c’erano solo loro. Sembrava come se i soldati se ne fossero andati senza aspettarlo cosa che poteva essere favorevole in quel momento.
Yera si trasformò in umano ritrovandosi con i gemelli tra le braccia e dopo aver controllato attentamente sia la sua camera che quella che era appartenuta a Taye posò i bambini nel suo grande letto circolare ed uscì dalla caverna.
-oh no- disse Yera una volta arrivato alla rampa di lancio e notato che la figura piegata non era altro che Taye. Gli si avvicinò cercando di non guardare la pozza di sangue che gli si era creata tutto intorno e cercando qualche segno che il ragazzo fosse ancora vivo.
Ma non trovò niente. Taye era morto e anche da molto tempo visto quanto gelido era diventato il suo corpo. Yera non poteva accettarlo. Aveva messo un muro tra lui e Taye perché troppo orgoglioso per fare pace con l’umano che gli aveva rubato il cuore. Se solo avesse saputo prima quello che stava per succedere non sarebbe mai partito e anzi avrebbe cercato di chiarire con il moro, proprio come l’umano aveva cercato di fare in quegli anni.
-mi dispiace amore mio- sussurrò il drago mentre una silenziosa e solitaria lacrima scendeva dai suoi occhi. Aveva perso la seconda persona più importante della sua vita e solo e unicamente per colpa sua. Non riusciva ad accettarlo, non voleva accettarlo.
Yera tolse delicatamente le lance dal corpo dell’umano per poi prenderlo in braccio e portare il suo corpo esanime fino alla stanza rituale dove lo poggiò sull’altare.
-non puoi abbandonarmi, non adesso- sussurrò Yera cercando di farsi venire in mente qualcosa. Voleva indietro il suo umano.
Ma cosa poteva fare? Era un drago che portava solamente morte e distruzione e non la vita. Si con il suo fuoco poteva dare vita a dei bambini ma sempre uccidendo qualcuno prima. Non era per niente il caso.
Il rosso fece vagare lo sguardo per tutta la stanza in cerca di qualcosa che potesse aiutarlo fino a quando non posò lo sguardo sul bacino lustrale che tanto aveva interessato Taye nei primi giorni e del quale Yera non sapeva minimamente la funzione. Perché non provarci allora?
Il drago prese quindi il ragazzo in braccio e lo portò fino alla piscina d’acqua adagiandolo delicatamente al suo interno. L’acqua limpida del bacino si colorò immediatamente di rosso mentre il corpo del moro galleggiava nell’acqua ancora inerme.
Sembrava non essere quella la soluzione. Yera stava per togliere Taye dall’acqua quando una voce lo fermò:
-che abbiamo qui?- il drago alzò gli occhi al cielo e vide la figura quasi traslucida di un anziano che si stava allisciando la lunga barba bianca mentre guardava Taye.
-tu chi sei?- chiese Yera quasi spaventata da quell’uomo che non aveva mai visto.
-nessuno di importante Joshua- disse quello continuando a guardare Taye che era ancora rimasto all’interno della piscina.
-non mi chiamo Joshua- rispose il rosso guardandolo male.
-ah allora dovrebbe essere Yera, si si è di sicuro Yera il tuo nome mi scuso per l’inconveniente! Allora cos’è successo?-
-chi sei? E come sai il mio nome?- chiese il drago che non si fidava di quello spettro, uomo o qualunque cosa fosse.
-credimi ti conosco più di quanto tu creda e non hai bisogno di sapere chi sono, non per il momento. Allora cos’è successo? O devo pensare che sia stato tu ad uccidere questo ragazzo?-
-non l’ho ucciso io! Io lo voglio di nuovo con me- disse prontamente Yera, anche se sotto sotto si sentiva responsabile della morte di Taye. Se solo non se ne fosse andato da li lasciandolo solo con i loro cuccioli non sarebbe mai successo niente del genere.
-ne sei davvero sicuro? So che cosa è successo tra di voi qui, non nei dettagli ma so com’era il vostro rapporto. Quindi se tu non ne sei sicuro non posso permettere a questo ragazzo di ritornare in vita solo per avere la vita orribile di prima- disse l’uomo guardando il drago come se volesse bruciarlo.
-non sono stato il migliore lo so, mi sono sentito ferito dalle sue parole e non ho pensato a lui. Ho fatto di tutto per fargli capire come mi sentivo ma gli ho solo rovinato la vita. Voglio solo avere la possibilità di scusarmi con lui e di creare qualcosa- disse Yera che aveva capito di non poter mentire a quello spirito.
-va bene lo salverò, ma dovrai dimostrami di tenerci veramente a lui- e dopo aver detto quelle parole l’uomo fece un gesto con il braccio e il corpo di Taye scomparve dal bacino lustrale e l’acqua ritornò limpida.
-dov’è?- chiese Yera agitandosi.
-in un posto sicuro non ti preoccupare, ma dovrai trovarlo da solo dimostrandomi il tuo amore nei suoi confronti- e così dicendo l’uomo scomparve lasciando Yera con mille dubbi in testa.
 

 
   
 
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