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Autore: Spensieratezza    18/02/2021    2 recensioni
Questa storia è uno spin off della storia "Il salto quantico" e comprende dei missing moment degli altri personaggi e che vanno a risolvere alcune cose lasciate in sospeso nella storia principale che non sono riuscita a inserire li. I missing moment saranno tutti dolcissimi a modo loro.
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bobby, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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È stato straziante dover accettare che Sam volesse sacrificarsi per intrappolare per sempre il diavolo.
Io sono un padre, perché questo sono per loro, anche se non condividiamo il sangue. Sono i miei FIGLI. Durante la battaglia con Lucifero, mi si è gelato il sangue nelle vene. Abbiamo assistito alla lotta contro due arcangeli, Sam era posseduto dal diavolo e questo bastava a gelarmi il sangue nelle vene, poi sono morto e questo forse sarebbe stato un sollievo pur di dover convivere con il dolore di quello che stava succedendo ai miei figli.
Ma poi sono tornato in vita e desiderai di essere rimorto.

Sam dentro quel buco e Dean, il mio figlioccio, dilaniato dal dolore.

Lo strinsi a me, volevo abbracciarlo e non lasciarlo mai più andare, volevo costringerlo a venire con me, anche con la forza se necessario, perché avevo già perso un figlio minore e non volevo perderne un altro.
Egoisticamente sapevo che lui aveva bisogno di me, aveva bisogno di SUO PADRE, sapevo che aveva bisogno di me per ricostruirsi, per non cadere a pezzi fino a che non fosse rimasto niente di lui.

Gli angeli si distruggono perdendo le piume degli angeli, gli uomini con cosa?

Ma anche mentre lo stringevo, mi rendevo conto che lo avevo già perso. Lo abbracciavo ma lo avvertivo mille miglia lontano da me, forse mille galassie anni luce. Lo abbracciavo ma non era lì con me, non davvero, forse era nella stessa buca con Sam.Lo avevo perso nel momento in cui Sam era caduto in quella fossa.

Quando sei morto, John, feci una promessa al cielo. Promisi, giurai e spergiurai che li avrei PROTETTI, che avrei continuato il tuo compito, interrotto perché non eri più su questa terra, perché cambiano i padri, ma l’amore rimane uguale. Non sono riuscito a fare neanche questo, sono impotente, sono inutile. Non sono stato in grado di proteggerli.
Quanto è difficile mantenere le promesse al giorno d’oggi? Peggio che uccidere i mostri.

Volevo portarlo via con me, perché avevamo perso Sam e tremavo all’idea che anche Dean potesse fare una brutta fine, se non gli fossi stato incollato come la colla, ma quando mi pregò di lasciarlo da solo, perché voleva stare SOLO, non ce l’ho fatta a non dirgli di no.

Quanto amore ci vuole per essere forte? Quanto amore ci vuole per lasciar andare? Quanto per riuscire a trattenere? Dove finisce l’amore e dove inizia la codardia e la debolezza?
 

Lo lasciai andare. Anche se ero incerto, anche se ero insicuro se avessi preso la decisione giusta o quella sbagliata. Lui mi disse che voleva andare da Lisa, che aveva fatto una promessa a SAM, io mi chiesi che razza di genere di promesse si facessero sti due nel mezzo di una guerra biblica, nel mezzo di un addio biblico. Dovevano essere impazziti. Si scatenava un’apocalisse con il diavolo, ne andava di mezzo l’intero pianeta e sti due pensavano a rifarsi una vita con una DONNA? Ma non mi andava di infierire o colpevolizzare Sam, quando sei disperato pensi alle cose più astruse, alle cazzate più immense che però per te sembrano importanti perché se pensi a una cosa per una vita intera, non smetti di pensarci solo perché sta accadendo una cosa piccola come il rischio del collasso del pianeta intera, giusto? E lui doveva averci pensato davvero per una vita INTERA, cavolo, in fin dei conti non aveva litigato con suo padre e suo fratello proprio perché voleva una vita normale? Cavolo, era andato a Stanford e anche se aveva poi ripreso la vita della caccia, doveva essere una cosa che non aveva mai abbandonato il suo pensiero, tant’è che ora l’aveva riversato su Dean pure.
Il fatto che Dean volesse scappare da Lisa, mi fece rendere conto che stava davvero malissimo, non riuscivo a immaginare Dean con una donna, in quel momento però credetti che fosse la cosa migliore per tirarlo su. In fondo per quanto fossi PADRE, certe cose non ho il potere di farle per ovvie ragioni e non c’è consolazione migliore in certi casi, che fare sesso con una bella donna. Fare sesso con una bella donna o un bell’uomo, quando sei disperato, batte tutti gli abbracci di questo mondo e non può confrontarsi con un semplice abbraccio o una carezza famigliare, ci hanno fatto centinaia di film e di libri su questo.
Non è neanche una questione di eros e libidine fine a sé stessa, ma una richiesta di amore, di connessione, di energie.
Per questo lo lasciai andare.
Ma anche quando mi disse che sarebbe stato da Lisa per un po', non smisi di preoccuparmi per lui.
Non glielo dissi, per non farlo stare in ansia, ma le notti seguenti non feci altro che fare sogni ricorrenti. Dean tornava dall’inferno avvolto dal fuoco, fiamme vive come se si fosse dato fuoco, come uno zombie si presentava davanti a me e Sam, dicendo “Hai visto Sammy, sono tornato. I tuoi sforzi non sono stati vani, niente e nessuno potrà mai dividerci.”
Mi svegliavo sempre con una sorta di angoscia stretta al petto.
Sapevo che questi sogni, o per meglio dire incubi, erano quasi una sorta di precognizione. Sognavo il passato, Dean che ritorna dall'inferno, perchè quello era l'unica cosa che conoscevo, il futuro con Sam non lo sapevo.

Inutile prenderci in giro, dopo che i tuoi figliocci rinascono e rimuoiono centinaia di volte, è ragionevole che tu dai quasi per scontato, o forse lo speri, che anche l’ultimo addio, non sia davvero l’ultimo.
Mi aspettavo o forse lo speravo intensamente, che anche questa volta, sarebbe andata in questo modo. In fondo, Dean era morto e andato all’inferno e poi era ritornato dopo QUATTRO MESI salvato da un angelo.
Magari stavolta Sam sarebbe stato recuperato allo stesso modo dalla gabbia, forse da Castiel o forse da un altro angelo.
Speravo soltanto che Dean durante la sua assenza, non si sarebbe messo a bere sangue di demone e ad allearsi con essi.
 
 
 
 
 


*

Quando Dean mi chiamò e con la voce spezzata mi disse che Sam era tornato, restai a godermi la musicalità di quelle parole.
Non era come se non le aspettassi, in fin dei conti parte di me sapeva che Dean mi avrebbe chiamato  e me le avrebbe dette, ma mi chiedevo quanto ci avrebbe messo a farlo, speravo di non dover aspettare quattro mesi come per la prima volta, qualcosa mi diceva che Dean non ce l’avrebbe fatta a sopportare quello che aveva sopportato Sam a parti inverse.
Ringraziai Dio che non lo misero alla prova.
Poi Dean mi disse che era tornato da tre giorni! Da tre maledettissimi giorni????
Ero incazzato, sfido chiunque a non esserlo.
Mi precipitai a casa di Lisa, non mi importava che fosse un’estranea, mi resi conto che pensai al dolore di Dean per non dover pensare al mio, ma anche io, mi resi conto, avevo bisogno di ricostruirmi, anche io ero a pezzi come una finestra rotta e non me n’ero accorto.

“Bobby!!”

Andai subito da lui, il RESPONSABILE del mio quasi attacco di panico e gli tirai uno sberlotto sulla testa.
 “Ti sembra il caso di venirmi a dire dopo TRE GIORNI che Sam è tornato?”
“Hai ragione, scusami, ma io..”
Non mi importava di NIENTE, nemmeno del fatto che ero uscito di casa senza pettinarmi e che dovevo sembrare davvero spaventoso, più spaventoso di uno di quei cosi a cui diamo la caccia, figurati se potevo sbattermene qualcosa delle sue scuse fintissime.

“Non dire IO, ..stupido…” 
poi mi calmai, ma ero deluso. “Io con te non mi sarei mai comportato così. “

“Non picchiarlo, Bobby, eravamo tutti un po' scombussolati..” disse Sam sorridendomi.
Non picchiarlo? Non..picchiarlo? Quel ragazzo non si era reso conto che ancora dovevo riavere un’anima indietro e ora eravamo già al punto che avremmo dovuto imbastire una battaglia in più per riassestare un cuore. Ma quando incrociai quel verde, mi morì in bocca ogni protesta, ogni fumo di rabbia.

“Ragazzo..” Lo abbracciai e poi feci un gesto come per picchiare anche lui ma ci ripensai.

“Credo che ti risparmierò la sberla, per questa volta. Come ti senti, ragazzo. Vuoi venire a restare da me per un po'?”
Sam guardò Dean che lo fulminò con uno sguardo.
“Magari..un’altra volta. Con Dean.” Disse Sam sorridendomi.
Trovai subito strano quello scambio di sguardi, ma un’altra volta, come era già successo, c’era qualcosa che non volevano dirmi . Ero nuovamente tagliato fuori e non potevo fare NULLA per impedirlo.

Il mestiere del PADRE è così difficile.
 



Restai a cena da Lisa quel giorno, perché insisterono, malgrado mi sentivo a disagio. Non avevo mai assistito a una presentazione ufficiale di una delle ragazze di Sam e Dean. Non sapevo come comportarmi, mi sembrava una situazione così surreale. Mentre mangiavo il tacchino con le patate e mi imponevo una certa etichetta, intravedevo le occhiate che Dean e Sam si lanciavano, furtivi. Avvertii dentro di me una sensazione di disagio.

Ora so cosa provano i genitori quando i figli si fidanzano e questi ufficializzano con le cene di rito. Mi sono sempre chiesto come ci si sentisse, ho passato così tanto tempo a domandarmi perché non si sforzavano perlomeno di fare bella figura con le loro ragazze e viceversa, che non ho mai pensato a come dovevano sentirsi loro.
Con una scusa, mi alzo per andare in cucina, offrendomi di aiutare Lisa – si chiamava così, giusto? – a prendere altre patate e carne.
Sam mi segue subito dopo, trafelato.
“Non devi farlo, sei un ospite, qui, Bobby.”
“Beh, in teoria anche tu, molla.” Dissi io.

Non mi resi conto della sua faccia, fino a quando non mi guardò.
Oh, cazzo, l’avevo ferito.
“Ehm, non intendevo in senso cattivo.”
“Sì, sì, lo so, tranquillo, Bobby, non è come se non fosse la verità.”
Si sedette sul mobile della cucina, come fanno sempre i bambini che hanno qualcosa da nascondere e sperano che li induci a rivelargli qualsiasi cosa li turbi.
“Non devi sentirti di troppo, qui.” lo rassicuro.

“Ahh, si nota così tanto??” scherzò lui.
Sorrido. Li conosco così bene i miei ragazzi.
“Sei trasparente, lo sai.”

In realtà quando ci ha fatto fessi tutti per andare con Ruby a bere sangue di demone, non lo era così tanto, ma soprassedetti.
“è che devo ancora riprendermi..sono appena uscito da..da lì, e anche se mi sembra di stare bene, non credo di essere ancora del tutto in me..”
“Non oso neanche immaginare quello che hai passato lì sotto! Ti va di..raccontarmelo?” gli chiedi con delicatezza, per quanto uno burbero come me, possa suonare delicato.
Sam scosse la testa.
“Non con la ragazza di Dean e suo figlio, qui presenti.”

“Ahhh.” Feci una pausa, poi riflettei su quella parola.
“Hai detto la ragazza di Dean?”
“Sì, perché?”
“è assurdo. Quando si è fidanzato con questa ragazza?”

“Uhh..quando me ne sono andato via io.”
Lo guardai allibito.
“è passata una settimana.”
“Per fare figli ci vuole molto meno.”

“Dean non è tipo da stare in coppia.”
“Gliel’ho chiesto io.”
“Ma adesso sei tornato! Per l’amor del cielo, Sam, sei tornato e hai bisogno di lui. Questa ragazza è solo uno sconosciuta, non ti abbandonerà di certo per una vita che non ha mai voluto. È un cacciatore, proprio come te. Sono certo che hai frainteso.”
Sam mi fissò con gli occhi liquidi.

“Vorrei che queste parole che hai appena pronunciato, le avesse dette lui a me, ma non l’ha fatto.”
I lasciò talmente allibito che riuscì a strapparmi l’insalatiera dalle mani e tornare di là.
Ma che cazzo è appena successo? Tutto questo è surreale.
 
 
Mentre stavamo mangiando ancora il dolce, Dean disse inaspettatamente che aveva voglia di fumare e mi chiamò per andare un attimo fuori, chiedendomi se potessi prestargli una sigaretta.
Lo guardi come se fosse impazzito, poi capii.

“Dean, da quanto fumi?” chiese Lisa.
“Ogni tanto lo faccio.” Sviò lui.
Sam ci guardò con un’occhiata omicida, gli lanciai una occhiata di scuse e seguii Dean nel giardino.
“Avanti sputa l’osso, cosa ti ha detto Sam?”

“Senti, non cominciate a mettermi in mezzo nelle vostre cose ok?? Non ne voglio sapere di essere il vostro bunjing ball stavolta.” Poi lo fissai. “E comunque perché dovrebbe avermi voluto dire qualcosa?”
“Siete stati un po' troppo in cucina solo per prendere un’insalatiera e delle patate.”
“Niente di strano, almeno per quello che ha appena vissuto un povero ragazzo come lui, buttato in una fossa con il diavolo in persona.”
Dean continuò a guardarmi.

“è SCONVOLTO, Dean! Vorrebbe piangere, vorrebbe gridare, ma si trattiene, perché ha a cuore la tua felicità e non vuole darti altri problemi, ma ti rendi conto anche tu che non puoi tenerlo chiuso qui! è come un leone in gabbia e tu lo tieni chiuso in una casa con la tua NUOVA FAMIGLIA!”
“Non è la mia nuova famiglia, tu e lui lo siete!!”
“Beh, hai uno strano modo di dimostrarlo.”

“LISA mi ha dato un tetto sopra la testa, mi ha cullato, mi ha coccolato e mi ha consolato quando ero distrutto perché ho perso mio fratello! Scusa se non me la sento di trattarla come una puttana da monta, quando il grande amore che pensavi di aver perso, è appena tornato!”

Forse si accorse di aver detto troppo, perché mi guardò come se stesse per vomitare.
“Chiaramente era..una metafora.”

“Ovviamente.” In realtà non pensavo che era così tanto ovvio chiamare il proprio fratello il grande amore della tua vita, ma ero abituato alle esagerazioni dei Winchester, suo padre aveva fatto un patto con il diavolo per salvarlo e un anno dopo soltanto, lui fece lo stesso per Sam.
“Dico solo che..questa situazione è surreale per me, quindi immagino per lui. Dean, chi è questa estranea? Non ti ho mai visto fidanzato, questa vita non fa per te..poi con un figlio, santo cielo. Io capisco che sei stato disperato, ma è stata appunto una cosa che hai fatto quando pensavi che Sam era insalvabile, non sei costretto a portarla avanti.”
“Non ho detto questo..non …sai, non so neanche se sono innamorato di lei.”
Oh, almeno un barlume di lucidità in mezzo a tanta nebbia.

“Mi avresti stupito del contrario. Convivete solo da una settimana.”

“Non so cosa faremo, ma non me la sento di lasciare questa casa, Bobby, non ancora. Non abbiamo avuto mai nessuno che, oltre a te, chiaro, si occupasse di noi, e quello che ho vissuto in questi giorni, è stato..non oso dire come il paradiso, ma come una specie di limbo in cui puoi cullarti, quando l’inferno è a pochi passi, lasciarlo ora, significherebbe essere forte anche per mio fratello, ma io ho paura di non esserlo, non questa vota, ho paura di aggrapparmi forte a lui e di non riuscire più a lasciarlo andare, non questa volta.”
Sfuggì il mio sguardo quando disse questo, in modo strano.

“Che c’è di male se non lo fai? Magari lui vuole proprio questo, affidarsi totalmente a te. Lui ha bisogno di tutto l'amore che riesci a dargli.”
“Ma mio amore per lui è ..SMISURATO." e dicendomi questo, fuggì il mio sguardo. Dean in imbarazzo? Parliamo dello stesso Dean? "Temo di..sono così devastato che temo di non riuscire a essere distaccato come si deve, stavolta e di soffocarlo. Ho davvero creduto di perderlo, stavolta. Davvero.”
Pianse e mi ritrovai a consolarlo, attirandolo al mio petto come fosse un bambino.
Non capivo, eppure mi sforzavo. Che male c’era, nel trovare consolazione e affetto l’uno per l’altro? Quando Dean mi ha detto che Sam era tornato, mi immaginavo scene da film con un Dean che piangeva a dirotto stringendo Sam tra le sue braccia e che non voleva più lasciarlo andare, che lo seguiva come un’ombra e lo viziava con tutto. Mi ritrovo con un Dean che mi dice di essere spaventato da quanto ha avuto paura di perderlo e di aver paura di rimanere da solo con lui per via di soffocarlo per la paura che aveva avuto di perderlo.
Ma perché in ogni caso il suo amore avrebbe dovuto essere TROPPO?

Sam aveva appena passato l’inferno, in ogni modo. Nessuna dimostrazione di affetto era troppo in ogni caso.
C’era qualcosa che non mi quadrava.
Su una cosa però credo eravamo tutti d’accordo, anche se non lo dicevamo.
Lisa aveva i giorni contati.
Quando arrivò il momento che dovetti lasciare casa di Lisa, salutai Dean e mi avvicinai al suo orecchio, sussurrandogli:
“Il limbo ti ferma il dolore, ma non è come il paradiso, il paradiso ti rende felice, ma il limbo non lo fa, altrimenti sarebbero lo stesso LUOGO: il limbo non è il paradiso per un motivo.”

Lo lasciai con un'espressione scioccata senza aggiungere più niente, senza provare rimorso. Dal momento che non mi rendono partecipe di tutti i segreti che li dilaniano, almeno che mi possa togliere una piccola soddisfazione di lasciarli a bocca aperta con un paio di frasi ben fatte.

Non sapevo che Dean considerasse Sam il suo paradiso, quando Sam tornò dalla gabbia, Dean si chiese se fosse in paradiso, ma questo me lo confessò lui tanto tempo dopo.

Il mestiere del padre è così difficile.
   
 
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