Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Miky_D_Senpai    18/02/2021    7 recensioni
Il diario mentale di uno studente che non ha ancora capito il mondo che lo circonda, tenendo per sé una regola che è chiara solo alla sua famiglia. Nascondendo con un velo di apatia il rispetto per un'unica persona, riempiendo i propri vuoti con una devozione cieca.
Sopra le leggi di una società che ai suoi occhi cade a pezzi, ma non abbastanza alto da poter godere di una buona visuale sul mondo che lo circonda.
Dal testo:
"Volevate la solita storia sulla scuola? Su quei college americani tutti fighetti in cui c’è sempre il “cattivo ragazzo” che sta con la timida secchiona di turno, che la persuade a passare nel lato oscuro? “Lato oscuro” che poi è semplicemente in penombra.
[...]
... l’avevo notato dalla finestra, fermo nel viale del mio appartamento, di fronte al mio citofono. Mi diverte vederlo sbiancare ogni volta che pronuncio il suo nome."
[AU contemporanea, quasi tutti i personaggi, provate a shippare e lui vi ucciderà]
[Nota dell'autore: Ringrazio chiunque sia passato o passerà a leggere. Devo ammettere che è la prima volta che finisco una long del genere su Efp quindi grazie di tutto il supporto, alla prossima!]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Eren Jaeger, Erwin Smith, Hanji Zoe, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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NdA: Ora, non me ne vogliate male, ma quello di prima era un prologo poco esaustivo e non diceva nulla della trama vera e propria, era solo per attirarvi in questa trappola.
E se siete arrivati fino a qui allora il piano sta funzionando alla perfezione.
 
Volevate la solita storia sulla scuola?
Su quei college americani tutti fighetti in cui c’è sempre il “cattivo ragazzo” che sta con la timida secchiona di turno, che la persuade a passare nel lato oscuro? “Lato oscuro” che poi è semplicemente in penombra.
Non si è mai visto nessuno che segua la trama del “ragazza che non è mai andata ad una festa, viene convinta da un’amica che poi scomparirà tra le pagine e che viene sostituita dal tenebroso, ma fighissimo, ragazzo di turno che la apre al mondo delle (droghe?La apre e basta? No, quando mai!) feste.
Feste, sì signori. In quale mondo viviamo? In quello degli unicorni e degli arcobaleni? Quello dove “perdindirindina quel ragazzo va ad una festa organizzata da un suo amico, sarà sicuramente un bad guy e tutte gli devono andare dietro!”, solo perché beve? O al massimo (e, signora mia, dove arriveremo?) si fa una mista?
 
Ma allora ha fatto bene quella di “50 sfumature di colore” a mettere la solita “RAGAZZA MODELLO STEREOTIPATA APPOSITAMENTE PER QUESTI MANOSCRITTI” con un maniaco sessuale all’ultimo stadio. Almeno lei si diverte di più delle povere ragazze nelle mani di “fanciulli cattivi” che di cattivo hanno… l’alito forse?
Quei casi umani che la ragazza deve “salvare” manco fosse Super Mario non hanno nulla a che vedere con la realtà.
Ecco, noi, anzi, IO non vivo nel mondo dei funghi e delle tartarughe salterine, non sono una principessa in pericolo, al massimo sono il mostro di turno.
 
Mi basta guardare la classe da qui per capire che il mondo sta andando a rotoli, anzi, bastano i primi due banchi davanti a me.
Stare in quarto ci rende tutti partecipi di un sottile hunger games che ci porterà al prossimo anno e, senza accorgersene, alcuni di noi verranno lasciati indietro o periranno.
Questa scuola ci sta piano piano divorando. No, non sto assolutamente ascoltando le lamentele della professoressa su quanto mi debba impegnare e su quanto potrei fare di meglio, non ho tempo per lei.
Ho voglia di farvi capire di cosa si parla.
 
Seduta in prima fila, vicino alla finestra, Hanji, la secchioncella. Non è lei in sé quella che mi irrita, ma la sua mano sempre alzata.
Sembra che non le sia ancora bastata la lezione di quattro anni fa, quando ho dovuto coprire io i suoi bisogni. Che detta così fa cosa molto schifo, sa di sporco e puzza solo al pensiero. Ho fatto il “palo”, solo perché lei aveva già quasi finito, e infatti uscì soltanto mezzora dopo.
Non l’ho trattata male in realtà quella volta, sono stato anche abbastanza gentile con lei. È stata l’unica volta che non aveva i capelli raccolti in quella stupida coda. Ed anche l’ultima in cui l’ho vista paonazza in volto e con un’espressione contorta tra lo sforzo disumano e l’imbarazzo. Per quanto quella maniaca possa imbarazzarsi.
Anche se abbiamo passato un’altra ora buona dentro quel bagno, di cui gli ultimi dieci minuti con una schiera di professori assatanati, tentando di spiegare loro il perché la mia camicia copriva le sue cosce e perché i suoi pantaloni si fossero volatilizzati.
Vi tengo troppo sulle spine? Non venitemi a dire che sta diventando un romanzo rosa, perché voi non avete idea di ciò che sia successo, chiaro?
Avete presente quelle ragazze che sono così agitate che se riusciste ad utilizzare la sua voglia di vivere per generare energia elettrica, potreste far funzionare un’intera città? (Possibilmente da una ruota su cui lasciarla correre finché non schiatta)
Ecco, lei è uno di quei criceti il cui cuore però non si ferma. Nemmeno davanti all’amore di quel poveraccio di Moblit, suo compagno di banco e spalla, penso che se un giorno trovassimo una statua di Hanji sapremmo subito chi l’ha scolpita e dovremmo anche pulire le sue lacrime dal marmo dopo un suo commento su qualsiasi cosa tranne quell’opera.
Dietro è seduta Petra, amica della secchioncella. Cosa mi dà fastidio di lei? La voce, il modo di parlare, il suo carattere in generale. È insopportabile. Il miscuglio tra le sue buone maniere e il fatto di essere solamente una muffa come ragazza la rende inutile dal punto di vista sociale.
Essere un anno più piccola di noi la rende solamente più insopportabile. I professori sono sempre dalla sua parte, la maggior parte degli altri ragazzi le va dietro come un gruppo di zombie e lei passa la maggior parte del tempo a disturbare me. Non credo sia per la patologia della crocerossina, perché quella sarebbe la sua fine. E la mia.
 
Piccola parentesi, quella della “crocerossina” è una malattia mentale a mio parere.
Rende le ragazze (o almeno per come le descrivono film e libri) delle dementi totali, che non si rendono conto nemmeno di chi hanno veramente davanti.
L’uomo di turno è uno psicopatico, violento, possibilmente stupratore e assassino,
ma loro sono talmente tanto infermiere di corsia dentro da dover essere NECESSARIAMENTE essere violentate e picchiate dal loro “ragazzo” che si droga e si inietta alcol nelle vene.
Buonsenso nella cosa? Trovatelo voi, io non ne ho tempo.
 
La sua vocina squillante e la sua assurda voglia di dover commentare qualsiasi cosa nonostante la sua totale ignoranza sull’argomento, ecco cosa odio.
Il fatto che stia con Auruo solamente perché mi copia manco fosse un mimo. E il fatto che quei due cretini di Erd e Gunter le vadano ancora dietro come api vicino un fiore, nonostante sia l’ex di entrambi (ha tradito uno con l’altro e viceversa), chiude il quartetto più imbarazzante che abbia mai visto.
Anche per questo credono di far parte del nostro gruppo, ma alla fine non vengono invitati quando ci sono le occasioni più importanti.
Sinceramente so che non lo fa con cattiveria, non è una di quelle troiette che va con il primo che le fa un complimento, è solamente troppo debole per riuscire ad invaghirsi di una persona alla volta.
E infine Auruo, il frocio. Perché lo definisco così brutalmente “frocio”? Perché se non fosse veramente innamorato perso di Petra, penserei che mi venga dietro.
Ma soprattutto perché è stata Isabel a chiamarlo così la prima volta che l’ha visto.
 
Rischierei di passere una giornata ad elencare i “casi umani” di questa scuola, senza nemmeno contare il branco di primini, altrimenti ci potrei passare un mese.
Tralasciando che dovrei approfondire il discorso su Erd e Gunter, o quello su Isabel (e quindi su Farlan), ma credo che non lo farò.
Dovrei quanto meno accennarvi il prof Pixis, che per i suoi problemi con l’alcol viene affiancato da ben due “tutor”.
O Mike, uno del quinto anno (non che mio collega come vice del rappresentante degli studenti, ma questo ve lo spiegherò bene più in là) che rischia la morte ogni volta che qualcuno tira una scoreggia.
Oppure dovrei parlare direttamente del rappresentante degli studenti, il biondo Smith. Ma anche lui avrete tempo di conoscerlo, ah no, lo conoscete già.
 
Forse ho finalmente finito un prologo che potrebbe essere un minimo degno per iniziare questa storia, datemi solo un secondo, sto mettendo a riscaldare l’acqua per il tè, dopo devo dare ripetizioni ad un caso perso.
   
 
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