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Autore: Jigokuko    19/02/2021    1 recensioni
Storia ambientata trent'anni dopo la fine dell'anime, che vede come protagonisti gli eredi dei precedenti predestinati.
-
Un drago, una duellante misteriosa ed una canzone che stordisce chiunque l'ascolti.
Cosa sta succedendo a Nuova Domino? Toccherà a quattro ragazzi ed un pappagallo venire a capo del mistero e scoprire se Stelle Cadenti può essere considerata un'alleata od un temibile nemico.
Genere: Avventura, Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aki/Akiza, Altri, Nuovo personaggio, Yusei Fudo
Note: Kidfic | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Livello 20

Axis Mundi

 

Chiuse la mano, stringendo la caramella fino a spappolarla, per poi lanciarla a terra con disprezzo. I battiti del suo cuore ancora non accennavano a rallentare, possibile che lui riuscisse a farle sempre quell'effetto, nel bene o nel male?
-Hai visto?- Sussurrò a Yuichi, il quale era già collegato al suo casco.
-Ho visto e sentito tutto... ma evita di parlare.-
-Lo ammazzo...-
-Mantieni la calma.-
Non ricevette alcuna risposta, dalla telecamera la vide solamente salire sulla duel runner ed accenderla.
-... ora che ci penso, non le hai mai dato un nome. Perché non lo scegli ora?-
-Taumantia, come la personificazione dell'arcobaleno.- Quel nome uscì di getto. L'arcobaleno nasceva sempre dopo la tempesta ed era simbolo di pace, ma nella mitologia greca la dea Iride aveva il compito di portare messaggi funesti, quel contrasto si adattava bene a lei stessa ed al suo cavallo d'acciaio dai riflessi iridescenti.
-È bellissimo.-
Premette sull'acceleratore e la moto iniziò a muoversi, dirigendosi sulla linea di partenza. Izanagi era già lì ad aspettarla.
-Ce ne hai messo di tempo! Parlavi con qualcuno? Oh, aspetta, non parli... continuo a dimenticarlo, che sciocco!- Seguì un'altra delle sue purissime risatine, assieme ad un occhiolino. Per l'ennesima volta in quella giornata, Ryoko si morse il labbro, infastidita da quel comportamento, ma venne distratta dal suono emesso dal semaforo.
Una luce accesa... due luci accese...
-Inizia per prima.-
Appena tutte le luci furono brillanti, la moto di Stelle Cadenti partì con la velocità di un razzo, facendola quasi sussultare a causa della potenza, nemmeno lei si aspettava uno scatto del genere. Yusei aveva fatto un gran bel lavoro.
-Attiva "Regno al di là dello Specchio".- Lei eseguì e all'appoggiare la carta nell'apposita casella del duel disk, un ologramma imitò uno specchio sull'asfalto e tutto intorno a loro un'altra miriade di specchi riflettenti, assieme ad una struttura simile ad una reggia in lontananza.
-Vedo che vuoi iniziare con una magia terreno...- Nel frattempo, Izanagi le si era affiancato, dal suo viso non traspariva nemmeno un velo di preoccupazione. -Continua, sarà divertente.-

-Håk, non hai notato qualcosa di strano?-
-Sono mezzo cieco, ricordi? Anche con le lenti a contatto non vedo una mazza in lontananza.-
Artemis sospirò, incrociando le braccia.
-Sembra che Izanagi le abbia dato qualcosa quando le si è avvicinato, ma lei lo ha lanciato a terra. Cosa può essere, secondo te?-
-Non mi viene in mente niente, forse dovremmo andare a vedere.-
-Hai ragione.-
Una voce, però, li fece fermare. Era squillante, alta, a tratti fastidiosa... il biondo la conosceva anche troppo bene.
-Heeey, Håkan, quanto tempo, tesoro!-
-Tesoro?- La più giovane gli lanciò un'occhiataccia, ma venne scostata con irruenza da una ragazza: ad occhio e croce era più vecchia di lei, il viso fin troppo carico di trucco, i capelli biondissimi con almeno tre dita di ricrescita castana, i vestiti un po' troppo leggeri per quel periodo dell'anno e due tacchi ai piedi capaci di far invidia a dei trampoli; una cosa che la colpì furono i suoi occhi, della stessa tonalità di quelli di Izanagi. Li aveva visti per un millesimo di secondo, ma le provocarono un brivido.
E quella chi era, adesso?
-Lasciami, Eiko...!- Si lamentò il malcapitato, avvinghiato dalle braccia della tipa.
-Si può sapere cosa vuoi?- Eiko lo lasciò andare, voltandosi verso Artemis.
-Cosa vuoi tu, dal mio ragazzo!-
-Io non sono il tuo rag—-
-Stai tradendo Ryoko?!-
-Mi tradisci con quella matta di Ryoko?!-
-STATE ZITTE TUTTE E DUE!- Urlò.
Entrambe si ammutolirono, prima guardandosi tra loro e poi girandosi dall'altra parte.
-Prima cosa: Eiko, io non sono il tuo ragazzo. Seconda, cara Artemis, non lo sono nemmeno di Ryoko, quindi evita di farmi la morale per cose inutili. Ora calmatevi e fate amicizia.-
Le costrinse a stringersi la mano ed a presentarsi, seppur entrambe fossero restie.
-Quindi tu sei la sorella di Izanagi? Non vi somigliate molto.-
-Lo so, io sono più bella, vero?-
Artemis avrebbe voluto ribadire, ma voleva evitare, quella tizia le metteva una certa inquietudine e non ne capiva affatto il motivo: a prima vista sembrava la solita oca da cliché, eppure era strana, molto più subdola di quanto faceva sembrare. Era una caratteristica della sua famiglia?
-... Comunque, prevedo un brutto finale per questo duello.- Disse dopo qualche secondo di silenzio, incrociando le braccia e sorridendo soddisfatta. Una ciocca di capelli le ricadde sulla fronte.
-Pensi davvero che tuo fratello possa vincere contro Stelle Cadenti? Non c'è storia, mi dispiace.-
-Non sto parlando di chi vincerà, ma di come finirà la partita.-
-Che intendi?- Domandò Håkan, avvicinandosi alle due. Eiko indicò lo schermo gigante che dava una visione ravvicinata agli sfidanti, i quali in quel momento sfrecciarono a tutta velocità davanti a loro.
-Stelle Cadenti ha qualcosa che non va. Le sue mani tremano e la testa è stranamente china.-
La ragazza aveva occhio, a quanto pare, entrambi non si erano accorti di quei movimenti quasi impercettibili.
-È vero, ma guarda: ha già in campo Cavaliere del Sole, se al prossimo turno dovesse evocare Cavaliere della Luna, allora potrebbe richiamare Drago Divino dello Specchio Primordiale. È anche in vantaggio rispetto a lui.- Commentò il biondo, rivolgendole un'occhiata di sbieco, tutta la sua attenzione, però, era su Ryoko, preoccupato per lei.
-Tu dici? Vedremo, Håkan~-

-Evoca Cavaliere della Luna, poi... sai già cosa fare.-
La ragazza eseguì, posizionando la carta sul terreno: entrambi i Cavalieri erano in campo. Cavaliere del Sole aveva l'aspetto di un giovane dai capelli arancioni e l'armatura bianca che sfavillava di riflessi dorati, decorata con intarsi in oro puro atti ad imitare i raggi del sole, mentre Cavaliere della Luna era una ragazza dai lunghi capelli di un blu quasi violaceo, anch'essa con un'armatura bianca dai motivi d'oro, questi però imitavano delle mezzelune intrecciate tra loro. Il primo aveva con sé un arco, mentre la seconda una falce.
Erano entrambi mostri di livello quattro di tipo Luce, lei un tuner, lui un mostro effetto.
Il terreno era pronto, il cuore non accennava a rallentare. Stava per recitare il Galdr.
-Stelle Cadenti~!-
Voltò improvvisamente la testa in sua direzione, la stava salutando con un sorrisone. Quando si era levato il casco?
-Sono così contento di star per sentire la tua bellissima voce, non vedevo l'ora! Perché non ti togli anche tu il casco, così tutti potranno ascoltarti meglio?- Rimase immobile, gocce di sudore si creavano copiose sulla sua fronte e scendevano lungo il viso. Si morse violentemente il labbro fino a farlo sanguinare.
-Ryoko! Calmati!- La voce di suo fratello le arrivò forte alle orecchie, ma non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle iridi celesti. Stava calando velocemente la sera, ma quel colore rimaneva vivido anche nella penombra.
-Allora, perché non te lo togli? Hai paura di cantare davanti a tutti? Krigsgaldr ne sarebbe contento?-
Krigsgaldr? Come lo sapeva?! Quel nome lo conoscevano solamente le persone più strette a lei... e con Izanagi non parlava da due anni.
-TACI!- La sua voce, carica di rabbia, uscì da sotto il casco come il ruggito di un leone, roca e graffiante. Poté sentire lo spavento di Yuichi sin dal capannone in cui si trovava ad assisterla.
Il suo avversario assottigliò lo sguardo.
-Oh, ma quanta rabbia! Come mai? Uhm... perché me lo sto chiedendo? È proprio da te, haha~!-
-Ferma, non farlo! Sono solo provocazioni! Ryo— pap—-
Non lo sentì nemmeno. Velocemente si slacciò il casco e con un movimento brusco se lo sfilò, lanciandolo dietro di sé. Una cascata di capelli rossi e neri si liberò dal mollettone, iniziando a volteggiare a causa della velocità. Dopo due anni, i suoi occhi blu si incontrarono nuovamente con quelli azzurri del ragazzo senza alcun ostacolo a separarli.
Lui non cercò nemmeno di fingere stupore, quel sorriso rimaneva indelebile sul suo viso d'angelo.
-Era ora che lo facessi, ero stanco di vedere il tuo bel viso nascosto da quella roba.-
-Sta zitto Izanagi, tu non dovresti mai più rivolgermi la parola, né farti vedere a Nuova Domino. Sei tornato a rovinarmi l'esistenza?!-
-Perché dovrei volerti rovinare l'esistenza, Ryoko? Tu mi piaci tanto, lo sai bene.-
-Così tanto da volermi uccidere?- Finalmente, sembrò avere un cedimento, che tentò di mascherare con la sua solita sicurezza. -Mi hai delusa, abbandonata, lasciata nel terrore e ancora hai il coraggio di volermi vedere? Tu sei pazzo!-
-Che noia...- Ryoko si accigliò, mentre Izanagi rivolse lo sguardo in avanti. -Vogliamo finire questo duello? Sono stanco di girare a vuoto per il circuito.-
Il... duello? La ragazza spalancò gli occhi, puntandoli sul suo duel disk, confusa come se avesse davanti dei geroglifici. Improvvisamente, capì: non comprendeva come, ma Izanagi sapeva di Stelle Cadenti, che era Yuichi a duellare. E se non poteva battere Yuichi e il suo gioco, allora avrebbe battuto la sorella totalmente incapace di giocare.
Come sempre, era astuto come una volpe.
-Allora? Fai la tua mossa o passi il turno?- Cercava di metterle pressione, non doveva ascoltarlo, doveva pensare.
Cosa le aveva detto di fare suo fratello? Evocare Cavaliere della Luna... e poi? "Sai cosa fare"... certo!
Mandò entrambi i mostri al cimitero e dallo scomparto dell'extra deck uscì una carta: cornice bianca, un drago incatenato... Krigsgaldr era finalmente tra le sue mani. Non doveva far altro che cantare ed evocarlo, non importava vincere, sapeva di non potercela fare contro Izanagi.
Posizionò la carta al centro della zona mostri, facendo illuminare di luce arcobaleno il duel disk.
-Sincronizzo Cavaliere della Luna e Cavaliere del Sole per evocare Drago Divino dello Specchio Primordiale—-
Sentiva quello sguardo addosso, come se le stesse martellando le spalle e fosse avvinghiato alla sua schiena.

-"Spezzerò—"-

Le parole morirono in gola all'improvviso, tutto sembrò girarle vorticosamente attorno, unico punto fisso, che non avrebbe voluto guardare, quelle maledette iridi ipnotiche.
Non riusciva a pronunciare il Galdr, né sentire la voce di Krigsgaldr rassicurarla... dov'era finito, perché le sembrava di essere all'interno di una bolla?
-Canta, Ryoko, canta! Fammi sentire l'ipnotica voce di una psichica carica di potere!-
Tutti i suoni risultavano ovattati e la vista si annacquava sempre più gradualmente. Frenò all'improvviso la duel runner, fermandosi di traverso sull'asfalto. Il ragazzo proseguì per un po', ma quando si accorse di non averla più dietro si fermò anche lui.
Chinò la testa in avanti, nascondendola tra le braccia distese sulla scocca della moto. Aveva fallito, peccato nuovamente d'ira ed ora ne stava pagando le conseguenze: la vittoria di Izanagi e il non essere riuscita a cantare un'ultima volta per Krigsgaldr. A cos'era servito tutto il lavoro di suo padre per sistemare Taumantia? E quello di suo fratello, che era tornato a duellare nonostante avesse iniziato ad odiare quel maledetto gioco?
Rovinato tutto, ecco cos'aveva fatto. Tanto valeva farsi rapire assieme alla carta da quel ragazzino maschilista, da soprammobile sarebbe stata più apprezzata e rinchiusa in una teca avrebbe evitato altri errori madornali del genere.
Aprì la bocca, la gola bruciava come se avesse ingoiato degli aghi incandescenti. La rabbia aveva fatto spazio alla commiserazione, e le lacrime sgorgavano senza ritegno oscurandole quasi completamente la vista.
Non riuscì nemmeno a sentire i passi di Izanagi, che mestamente la raggiungeva. Si accorse della sua presenza solamente quando sentì la sua mano gelida posarsi su una delle spalle. Prontamente si scostò, quasi con violenza, e lui indietreggiò poco. Il suo sguardo era strano, sembrava... preoccupato per lei?
-Ryoko, io—-
-Vattene.- Sussurrò, abbassando gli occhi. Altre lacrime scivolarono lungo la geometria del viso.
Scese dalla moto e prese Krigsgaldr dal duel disk, stringendo la sua carta tra le mani, poco importava se l'avrebbe rovinata. Tanto non avrebbe mai potuto adempiere al compito datole dal drago, era solo una ragazzina, lei.
-Aspetta, dove stai andando?- Di nuovo, Izanagi cercò di raggiungerla, ma lei continuava ad ignorarlo. -Ti prego, parlami! Non è da te essere così silenziosa...!-
Perché si stava comportando così? Sembrava quasi impaurito dalle sue azioni. Lui impaurito e lei maledettamente criptica, le parti si erano improvvisamente invertite.
Il ragazzo tentò di fermarla afferrandola per un braccio, ma lei si voltò di scatto e finì per farlo sbalzare via senza nemmeno toccarlo, solamente con l'uso dei poteri psichici. Volò, sbattendo la schiena contro uno dei lampioni e ricadendo sulla pista in ginocchio.
Soffocò un gemito di dolore, mentre tentava di rialzarsi.
-È la violenza la soluzione? Eh? Cosa ti è successo in questi due anni? Non me lo avresti mai fatto.-
Silenzio, solamente lo sguardo fisso e la luce azzurrina che le illuminava gli occhi scemare lentamente. Sembrava totalmente assente, come se non fosse effettivamente lì.
Conosceva Ryoko da più di dieci anni, e nonostante le parole taglienti e le minacce che le aveva rivolto, sapeva bene che non gli avrebbe mai fatto del male in quel modo, così a caso, perché tra loro c'era stato un grande affetto e lei odiava ferire ciò a cui voleva o ha voluto bene.

-Artemis, è tutto troppo strano. Da quando Ryoko ha fermato quella moto, non sembra più lei. Cosa le sta succedendo?- Håkan era allarmato. Le sue azioni avventate e cariche di rabbia non coincidevano con quello che il grande schermo stava trasmettendo. Purtroppo entrambi levandosi il casco avevano perso anche i microfoni e potevano vedere solamente le immagini, essendo loro sul lato opposto del circuito.
Gli spettatori sembravano invece divisi su quattro fronti: c'era chi urlava alla noia, chi si lamentava del duello finito in quel modo brusco e senza un vincitore, chi restava a bocca aperta alla visione dei poteri di Stelle Cadenti e chi seguiva la vicenda in silenzio, cercando di capire cosa stesse accadendo.
-... Artemis?- Si guardò velocemente intorno, ma non c'era alcuna traccia della ragazzina, era rimasto solamente Uroboro, il quale poco prima gli si era appollaiato sulla spalla. Possibile che fosse andata da qualche parte da sola, abbandonandolo lì e senza dire niente?
-Perché cerchi quella bimbetta? Non ti basto io?- Eiko si posò i pugni chiusi sui fianchi, guardandolo con fastidio.
-Perché la "bimbetta", come dici tu, è la ragazza di Yuichi. Quello mi spezza duecentosette ossa se le succede qualcosa. Non l'hai vista?-
-Ha detto che sarebbe andata in bagno... ma tu non l'hai sentita perché troppo occupato a sbavare per la tettona in tutina.-
Sbuffò rumorosamente, incapace di replicare. Dopotutto... non aveva torto, ormai era inutile nasconderlo, aveva continuato a "sbavare per la tettona in tutina" anche dopo aver scoperto la sua vera identità.
Inizialmente Ryoko gli era sembrata solo una pazza scatenata, ma più passava il tempo e lei smussava il suo carattere dirompente, più comprendeva chi fosse veramente, nonostante lo avesse malmenato un certo numero di volte.
Un forte rombo di motore, proveniente alle loro spalle, li fece voltare. Pochi secondi dopo, la sagoma della Yusei Go gli sfrecciò davanti, frenando bruscamente appena le gomme toccarono l'asfalto della pista, provocando un forte stridio. A bordo... Yusei?
No, non era lui. Il pilota si levò il casco, rivelando essere Yuichi. Ansimava rumorosamente, i suoi occhi nocciola erano spalancati.
-Dov'è Ryoko?!- Urlò, sovrastando il rumore che la moto accesa provocava.
-Al di là della pist—-
Non lo fece finire di parlare, mezzo secondo dopo era sparito lasciandosi dietro una lunga strisciata nera ed una nuvola di fumo.
Solo dopo, Håkan si rese conto di cos'aveva appena visto. Yuichi, in sella ad una moto, che andava a folle velocità ed eseguiva manovre ancor più spericolate di quelle della sorella.
Quei due erano molto più simili di quanto volevano far credere, ne aveva appena avuto la totale conferma.
-Perché non vai a vedere il tuo migliore amico ed il suo ex amico ammazzarsi di botte?-
Eiko lo guardò con quelle profonde iridi celesti, assottigliando lo sguardo.

Izanagi era riuscito ad alzarsi in piedi solamente grazie all'aiuto di un uomo, arrivato lì tempestivamente dopo essere stato sbalzato via, che lo aiutò a sollevarsi prendendolo di peso per le spalle.
Yuichi lo vide nel momento stesso in cui arrivò con la moto e si frappose violentemente tra lui e Ryoko, erigendo una barriera atta a dividerli. Sarebbe dovuto passare sul suo cadavere prima di poterla toccare nuovamente. Quella persona era molto alta, più di due metri, i vestiti scuri sembravano stargli stretti a causa dei muscoli molto sviluppati, i capelli neri erano tagliati a spazzola, la bocca era serrata e la poca pelle scoperta attraversata da parecchie cicatrici... sembrava quasi un moderno Frankenstein. Il dettaglio che aveva notato subito, però, era il suo sguardo fisso e completamente perso, caratterizzato da iridi di un azzurro totalmente inumano, quasi luminoso... lo stesso di Izanagi, ma anche dell'uomo che aveva aggredito Artemis.
L'energumeno sembrava anche coincidere con la descrizione di suo padre, della persona venuta a fissarlo senza dire nulla.
Si tolse il casco, scendendo dalla duel runner.
-Vedo che hai superato la paura della velocità, Yuichi! Come stai?- Ancora aveva il coraggio di scherzare, dopo la botta presa?
-Evita di dire stupidaggini, potrei decidere di privarti completamente del piacere di farlo.-
-Oh.- Rise, seppur con fatica. -La tua vena violenta è sempre bella presente, non cambierai mai.-
-Invece tu sei cambiato eccome. Minacci di morte mia sorella dopo averla baciata, sparisci per due anni e quando torni ti ritrovo assieme a persone dall'aspetto tutt'altro che raccomandabile.-
-Andiamo, sapevi già che volevo farlo. Te lo avevo detto, no?- Si avvicinò a passo lento, fino a stargli a pochi centimetri. Lo guardava dall'alto, senza mai perdere il sorriso. -Prima della tua ultima gara... quella dove hai fatto fuori il tuo avversario...-
Yuichi si morse il labbro. Quel ricordo continuava fare molto male.
-Non è che lui è morto perché tu pensavi ad altro? Eh?-
-Smettila!- Gli tirò un pugno dritto in faccia, che incassò completamente e cadde di schiena. -Smettila di parlare di quella vicenda!-
Un altro pugno, eppure quegli occhi rimanevano fissi.
-Tranquillo, il motivo non è quello!- Ignorò completamente il sangue che sgorgava dal naso ed il labbro spaccato, ridendo. -Piuttosto, dovresti riprendere tua sorella, invece di stare qui a picchiarmi.-
Yuichi aggrottò la fronte.
-Guarda che sta facendo. Sbrigati.-
Si voltò di colpo, alzandosi dal corpo ormai martoriato dell'ex amico.
Effettivamente, lei non aveva avuto la minima reazione vedendolo arrivare, né aveva parlato successivamente.
Stava in piedi, al centro della pista, con un braccio alzato e la carta di Drago Divino dello Specchio Primordiale stretta nella mano destra.
Il suo canto, forte come sempre, riecheggiò per tutto lo stadio.

-"Le catene sono spezzate,
Vieni, Drago Mitico, Divinità!
Discendi sul Mondo,
Irradiandolo di luce.
Offro in dono la mia anima,
Per adempiere al compito.

Che lo specchio compaia,
La mia anima non basta.
Che lo specchio rifletta.
Divino, torna da noi.
Che il mio corpo,
Apra il varco.
Che io diventi,
L'Axis Mundi."-


Angolo autrice
Salve a tutti.
Altro capitolo delirante, eh? Proprio così.
Su questo non ho molto da dire, lascio trarre a voi le vostre conclusioni.
L'unica cosa che ho da dire stavolta è che mi prenderò una mini pausa dallo scrivere per permettermi di riordinare le idee, finire il quarto capitolo di "Rosemarie e il Diavolo" e riscrivere per la seconda volta la mia primissima oneshot a tema Pokémon.
Perché proprio ora, con un finale così?
Perché mi piace essere cattiva. :>
See ya!

Jigokuko

 

   
 
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