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Autore: OrionNoYami29    20/02/2021    0 recensioni
Bernard Girikanan sta per festeggiare i suoi diciannove anni e decide di organizzare un party, al quale parteciperanno due persone speciali. La storia sarà divisa in due capitoli.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Premessa:
Ho preso ispirazione per questa storia dalla canzone "Often" di The Weeknd. Questo capitolo non avrà contenuti espliciti, ma è possibile che nella seconda parte siano citati il consumo di sostanze stupefacenti e alcol. 
L'idea per questa fic è semplicemente quella di far vivere dei momenti positivi al povero Bernard, che di certo ne ha bisogno. Il mio headcanon è un Bernard adolescente che è sempre tra le nuvole per sfuggire alla realtà non sempre piacevole per i traumi causati dall'abuso domestico che ha vissuto fin da piccolo. Essendo adolescente, sta vivendo le sue prime esperienze affettive ed è pienamente consapevole di essere bisessuale, seppur non dichiarato.
Spero che la prima parte vi piaccia, ci vediamo nell'angolino dell'autrice. ;)






- “Sei sicuro di non voler organizzare nessuna festa per il tuo compleanno, сыночек*?”
Bernard annuì. Non era tipo da feste in grande stile con diecimila invitati, com’era solita organizzare sua madre. Questo sarebbe stato il primo compleanno dopo il divorzio dei suoi genitori e fortunatamente sua madre sarebbe stata lontanissima. Niente di cui preoccuparsi, pensò. Avrebbe invitato qualche compagno di classe a casa sua, se avesse avuto voglia. Non aveva ancora deciso.
- “Non sei costretto a fare una festa in grande, se non te la senti.” – lo incalzò nuovamente suo padre.
- “Ci penso su.”
- “Come desideri.” - concluse Valentin, dando una pacca sulla spalla al figlio prima di dirigersi verso la stanza adiacente.
Drin, drin, drin.
 Bernard tirò fuori il telefono dalla tasca della giacca e guardò lo schermo. Ben 16 notifiche. Aprì la prima chat e vide ben 12 nuovi messaggi solo dal suo compagno di banco, Sasha.

Allora? Alla fine, cosa facciamo il giorno del tuo compleanno?”
“Bernard?”
“Non dirmi che stai studiando.”
“Perché non mi rispondi?”

Bernard sbuffò, il suo amico sapeva essere simpatico quanto insistente. Poi, iniziò a digitare la risposta.
 
                                                                                                                             “Non penso farò una festa quest’anno.”
 
“Come no? Neanche un mini-party? La tua festa di compleanno l’anno scorso è stata memorabile!!”
 
                                                                                                                                                                                      “Lo so.”
 
“Ma…?”
 
                                                                                                                “Organizzare feste memorabili è impegnativo.”
“Lascia fare a me allora!”
                                                                                                                                     “Meglio di no. Tu sei pericoloso.”
 
“Ma come sei rigido. Non volevi un’occasione per poter incontrare Yuliya fuori da scuola?”
 
Bernard avvampò dall’imbarazzo. Si era sicuramente pentito di aver confessato a Sasha di essersi leggermente invaghito della loro compagna di scuola.
“Mi sta bene. Ora mi tormenterà tutto il giorno con questa storia”, disse tra sé e sé.
Cercò di mantenere la calma, per quanto fosse possibile, ma l’immagine della biondissima ragazza con la quale aveva frequentato l’asilo e scambiato a malapena una decina di parole non voleva abbandonare la sua mente.
‘’Aaaaaah. Perché sono così?” -sussurrò, nascondendo le guance rosse tra le mani. Sasha aveva decisamente colpito nel segno.
Sospirò profondamente e si decise finalmente a rispondere.
                                                                                     Non vedo come organizzare una festa possa servire allo scopo :)”
“Semplice: invitala alla festa”
                                                          “Le ho parlato solo un paio di volte e per di più solo per cose riguardanti la scuola,
                                                                                come pensi che possa minimamente considerare di accettare l’invito?
“Non essere pessimista. Provaci.”
                                                                                                                                                                                “E cosa le dico?”
“Qualcosa tipo ‘Sto organizzando una festa per il mio compleanno, ti andrebbe di venire?’ Ahaha”
 
                                                              “Che simpatico. Se rifiuta l’invito ti tormenterò fino alla fine dei miei giorni, sappilo.”
 
“Affare fatto. Muoviti e chiamala ;)”

Bernard prese coraggio e cercò nella rubrica il numero della compagna. Rispetto a tutti gli altri contatti salvati, era l’unica ad essere salvata solo con il nome.
O forse no. In effetti, non solo Yuliya aveva avuto questo privilegio, ma anche Shinjou, il segretario di suo padre.
Ecco che gli balenò in mente anche quest’ultimo. Forse avrebbe dovuto invitare anche lui? Aveva abbastanza confidenza da rivolgersi a lui in maniera informale, ma non abbastanza coraggio per invitarlo direttamente. Di certo sarebbe stato strano vedere nella stessa stanza entrambe le persone di cui si era invaghito. Come avrebbe spiegato all’uno la presenza dell’altro? Certo, a Shinjou avrebbe potuto dire che era solo una compagna di classe, ma sicuramente Yuliya avrebbe trovato strano vedere ad una festicciola di compleanno un uomo adulto con più di trent’anni in mezzo a dei diciottenni. Avrebbe dovuto farsi avanti con la sua amica d’infanzia con la quale non aveva alcuna speranza oppure farsi ridicolo agli occhi del padre single e sexy che lavorava con suo padre? Forse poteva farsi avanti con entrambi.
“Oh, no!”
 Bernard si trovò a disagio al solo pensiero. Avrebbe semplicemente aspettato che fosse suo padre ad invitare Shinjou e si sarebbe occupato di invitare Yuliya personalmente, da vero gentiluomo. Nella sua mente cercò di organizzare rapidamente un discorso che non lo facesse sembrare né un palese pesce lesso né uno psicopatico.
- “Okay, ce la posso fare. Cosa può mai accadere di così terribile?”
Mille scenari catastrofici si insinuarono nella sua immaginazione. Tutto il discorso che si era preparato svanì improvvisamente dalla sua memoria, perciò decise di fare un balzo nel vuoto, sperando di non perdere completamente la sua dignità con qualche figuraccia.
- “Respira, Bernard”
Cliccò sul numero di telefono e fece partire la chiamata.
Uno, due, tre, quattro, cinque squilli. Ancora nessuna risposta. L’albino era palesemente nel panico.
Biiip. Biiip. Biiip.
- “Алло*?” – rispose una voce femminile, pacata e suadente.
-“Алло? Пока*, Y-Yuliya. Sono Bernard.”
-“Ahh, Bernard, ciao! Perdonami, non sapevo questo fosse il tuo numero.”
- “N-non ti preoccupare…” -indugiò un attimo prima di proseguire – “…mi stavo chiedendo una cosa. Ehm, la prossima settimana è il mio compleanno e organizzo una festa. Ti andrebbe di venire…?”
- “…Ohhh, ti ringrazio per l’invito. Ci sarò senza’altro.”
Bernard rimase in silenzio qualche secondo dallo stupore, poi si affrettò a rispondere per non sembrare troppo strano.
- “Davvero? Ah, ehm, sono contento.”
- “Anche io. Mandami un messaggio quando hai i dettagli. Ora devo scappare.”
-  “D’accordo. A-a presto.”
- “A presto!”
Non ci poteva credere. Yuliya, la ragazza per cui aveva una cotta da sempre aveva accettato. Impossibile. Il fatto che lei potesse ricambiare le sue attenzioni era fuori dai suoi pensieri. Probabilmente lo aveva fatto per gentilezza. O magari voleva semplicemente andare ad un party esclusivo. Tutti gli altri anni non aveva avuto l’occasione di chiederle di venire perché sua madre gli aveva imposto severamente di non invitarla. “Non pensare nemmeno di invitare quella sciacquetta a casa nostra”, diceva sempre sua madre. Questa volta però non avrebbe avuto voce in capitolo. Bernard avrebbe organizzato una festa a modo suo e ovviamente sua madre non era invitata.
 
Una settimana dopo.
 
- “Ti piace come ho fatto addobbare la sala?” - domandò Valentin, indicando il salone, dove la servitù stava ancora predisponendo il tutto per la festa. 
- “Ahh… sì, certo. Va benissimo…” - replicò in fretta Bernard. 
- “…Ti vedo un po’ sovrappensiero, va tutto bene?” 
- “Да*, papà. Sono solamente emozionato per stasera. – 

Oh, no. Suo padre lo aveva colto in pieno per l’ennesima volta mentre sognava ad occhi aperti. E Bernard amava crogiolarsi nelle sue fantasie ed aspettative. Erano il suo rifugio segreto, dove a nessuno era permesso entrare. La tendenza a pensare troppo era quasi un tratto della sua personalità. Tuttavia, negli ultimi giorni il giovane diciannovenne aveva superato sé stesso. Infatti, si era trovato a fantasticare su questa giornata continuamente. Inoltre, il dubbio che Shinjou non fosse stato invitato lo tormentava. Da un lato, era abbastanza sicuro che suo padre lo avesse invitato, più che altro per non stare da solo in mezzo ad una mandria di adolescenti ubriachi e in preda agli ormoni, dall’altro il fatto di non avere nemmeno tentato di contattarlo e domandarglielo lui stesso lo faceva sentire estremamente stupido. Così, decise di cogliere l’occasione come pretesto per carpire qualche informazione al riguardo direttamente dal padre.

- “…Quindi tu cosa farai nel frattempo? Sarai nello studio a lavorare? –
- “No. Starò fuori per la serata con Froy, in maniera che possiate avere un po’ di libertà. Ho chiesto a Shinjou di venire a darvi un’occhiata, lui sicuramente si mimetizza tra voi giovani meglio di me.” -ridacchiò Valentin, totalmente all’oscuro dell’interesse di suo figlio per il suo collega.
Bernard annuì senza proferire parola, cercando di nascondere il più possibile quell’orribile sorrisino da ebete che gli era comparso sul viso. Poco dopo, si congedò dal padre per andare a prepararsi. Salì celermente le infinite scale che portavano al secondo piano e dopo aver percorso diversi corridoi arrivò finalmente in camera sua. Il completo elegante blue navy lo aspettava riposto ordinatamente sul letto e ancora impacchettato. Cercò di sfilare l’abito dalla confezione con estrema delicatezza, quasi avesse paura di rovinarlo poco prima del grande momento. Mentre si appropinquava a vestirsi, pensava a quanto quell’abito fosse effettivamente azzeccato. Si sentiva semplicemente bellissimo. In quel momento si piaceva più che mai.
Dopo essersi sistemato, si legò i capelli con quell’elastico arancione che aveva comprato di nascosto anni e fa indossato. Wow. Nonostante le aspettative, indossare un colore così acceso non lo faceva sentire a disagio. Piuttosto, rispecchiava chiaramente i sentimenti che in quel momento il giovane Bernard stava provando: felicità, allegria, spensieratezza. Si sentiva come un bambino prima di aprire i regali di Natale. Anche lui avrebbe colto i doni che la serata gli avrebbe offerto e non si sarebbe tirato indietro di fronte a niente.
 
 

*сыночек: figliolo
*Алло?: Pronto?
*Пока: Ciao.
*Да: Sì.


Angolino dell'autrice.
Ciao a tutti e grazie per aver letto la mia storia. La seconda parte uscirà nei prossimi giorni, spero di finirla il prima possibile perchè è un progetto che mi entusiasma un sacco. 
Vorrei aggiungere un paio di considerazioni:
- Il nome Yuliya è completamente casuale. Non è un personaggio canonico, ma è ispirato alla ragazzina nella foto con Bernard nell'episodio 43 di Inazuma Eleven Orion.
-Il nome Sasha è completamente casuale.
-La direzione del secondo capitolo avrà contenuto più romantico e citerà possibili relazioni poliamorose.
-Nel mio headcanon, Bernard è un adolescente abbastanza insicuro di sè, almeno per quanto riguarda le relazioni amorose. Dato che lo considero bisessuale, mi piacerebbe esplorare sia il suo rapporto con Shinjou che con Yuliya e vedere cosa ne viene fuori. Ovviamente questo è un mio headcanon personale. 
Ci vede nella seconda parte ;) Aggiornamento: Leggendo delle storie qui su EFP, mi sono accorta che involontariamente ho plagiato il nome Yuliya da un'altra autrice. Se fosse un problema, prego questa persona di scrivermi in privato e modificherò la storia. Ci tengo a sottolineare che avevo scelto il nome da una lista online, non era mia intenzione plagiare nessuno. T.T



 
   
 
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