Jack continuava a ripetersi che quella notte non sarebbe
accaduto nulla di strano, era stato morso da un lupo solo un
po’ più grande del
normale, non potevano davvero
esistere i lupi mannari.
Quando si
era ripreso, l’arrivo di Anna aveva dato modo ad Elsa di
ricomporsi con una velocità sorprendente e, senza dargli
possibilità di replica,
lo avevano messo al corrente di alcune
parti della storia che gli erano
rimaste
oscure e della versione che era stata fatta circolare al villaggio.
Finalmente
tornato a casa, sua madre gli aveva riservato il solito trattamento di
Emma e, furente per tutti quei giorni in cui era stato lontano, gli
aveva di fatto impedito di riprendere il suo ruolo all'interno del
villaggio. Così le giornate
passavano monotone scandendo, inesorabilmente, l’avvicinarsi
della nuova luna
piena, mentre le notti erano spesso accompagnate da occhi azzurri che
si
tramutavano in occhi di brace. Era tutto perfettamente normale, aveva
rischiato
la vita, doveva per forza di cose aver avuto qualche strascico. Eppure
era
nervoso, perché non era uno sciocco e aveva notato alcuni
cambiamenti in se
stesso: era spesso agitato, quasi mai stanco e la sua bocca tendeva a
riempirsi
di saliva alla vista della carne cruda sui banchi del mercato. Potere
della
suggestione, nient’altro che quello, lo ripeteva come un
mantra ma non riusciva
a crederci davvero e, man mano che la giornata scorreva via, era sempre
più
angosciato. Timore che poteva apertamente avvertire ogni volta che
incrociava
gli occhi di sua sorella e quelli del suo amico Kristoff, i quali
cercavano di
nasconderlo dietro a doti di pessimi attori. C’erano,
inoltre, altre due
persone che lo tenevano sotto controllo costantemente, forse le uniche
che
avrebbero potuto aiutarlo a quietare i suoi timori, ma se cercava di
avvicinarle trovavano sempre un motivo per evitarlo. Come se fosse
stata richiamata dai suoi pensieri, Elsa
apparve
con la sua mantella rossa, al limitare del suo campo
visivo, all’imbocco
di un vicolo che spariva in mezzo ad un gruppo di case. La vide puntare
gli
occhi nei suoi, anche lei lo aveva scorto: non avrebbe saputo dire
perché ma avvertì
chiaramente il suo invito a seguirla. Lo fece.
Raggiunto il
luogo, però, una strana sensazione di pericolo
iniziò a farsi
largo dentro di lui: girò un angolo e trovò una
figura dargli le spalle. In
allarme le prese un braccio e la face voltare
«Anna?» la riconobbe confuso
«Dov’è
tua sorella?»
La ragazza
portò le mani unite davanti al viso in segno di scusa
«Mi dispiace»
Jack non
riuscì a chiederle per cosa, avvertì un sibilo e
riuscì a voltare
appena la testa prima di venire colpito, scivolò
nell’incoscienza.
«Mi hai colpito con una pala in testa» disse
«Volevi uccidermi, Fiocco di Neve?»
«Ucciderti?» rispose quella, inarcando un
sopracciglio «Sappi che si è rotta»
«Scusa se non me ne dispiaccio» celiò
«Se volevi che ti seguissi, dovevi solo
chiedere»
Elsa tirò le labbra di lato, sarcastica «Ti
saresti fatto rinchiudere senza
domande?»
Lui ricambiò la sua espressione «Probabilmente
no…» concesse «Mi hai imprigionato
qui perché credi possa diventare un lupo questa
notte?»
Gli occhi di lei si velarono improvvisamente «Non
è che lo credo, lo so…»
Jack rise, nervoso «Dai, non puoi dirlo seriamente»
La ragazza si irrigidì «Vuoi dirmi che non hai
cominciato ad avvertire
cambiamenti dentro di te? Non mentirmi e non fare lo stupido, non lo
sei mai
stato»
Il cacciatore sgranò gli occhi «Voleva essere un
complimento?»
Elsa si rilassò «Forse…»
«Quindi ora te ne andrai e mi lascerai qui?»
«Io non me ne andrò»
«Cosa?» sbottò l’altro
preoccupato «Non puoi stare con me, se mi
trasformerò in
lupo…» non finì la frase. La raggiunse
rapido e la scostò, cercando di liberarsi: non appena le sua
mani afferrarono le sbarre, però, le ritirò
immediatamente «Cosa c'è qui sopra?[1]»
chiese,
guardandosi i palmi scottati.
«Argento...»
«Argento?» sgranò gli occhi
«Apri
immediatamente questa porta ed esci di qui» le
intimò agitato, cos’era tutto
quel calore che gli stava salendo dal braccio?
«Non posso» confessò l’altra
«Non ho le chiavi»
Lui la raggiunse e la prese per le spalle, disperato
«Perché l’hai fatto?»
Per la prima volta da che erano cresciuti, Elsa lo guardò
dolcemente «Perché
sono come te»
Jack non ebbe nemmeno il tempo di meravigliarsi: il respiro si fece
corto, il
petto pesante e il bruciore, Dio, era
insopportabile. Vide la ragazza
portarsi una mano alla spalla sinistra, un’espressione
sofferente sul viso, e
accasciarsi con un ansito. Allungò una mano per aiutarla ma
tutto quello che
avvertì fu lo scrocchio delle prime ossa rotte: le sue gambe
spezzate lo
costrinsero in ginocchio togliendogli il fiato, poi fu solo buio, fu
solo
dolore.
Quello spostò lo sguardo nella sua direzione, infastidito, come se avesse percepito il suo insulto.
Femmina…
Oh, se n’era già accorto, perspicace. Sbuffò e lo invitò a fare quel che volesse, per quanto la riguardava poteva anche spaccarseli tutti i denti che si ritrovava.
Il lupo grigio puntò le orecchie verso l’alto e arricciò il naso.
Tu non mi comandi…
La lupa lo guardò con aria di sufficienza.
Invece sì…
Lo vide scuotere il capo allarmato, in risposta al brillio nei suoi occhi di brace che aveva appena lacerato, con uno sguardo, il suo orgoglio di maschio. L’altro, però, era giovane e appena nato e ci mise giusto mezzo secondo per decidere di sfidare la sua posizione di Alpha. Scoprì i denti e ringhiò.
Lo vedremo…
Schioccò le mascelle e scattò.
L’altra scartò la sua carica senza difficoltà, mandandolo a schiantarsi sulle sbarre dietro di lei: fu il suo turno di attaccare.
Si saltarono addosso e si azzuffarono, l’aria riempita di ringhi e guaiti, in un confondersi di pellicce bianche e grigie ben presto macchiate dal colore rosso del sangue. Il lupo maschio aveva dalla sua parte una maggior potenza, aumentata ulteriormente dalla sua prima luna piena ma, allo stesso tempo, ciò lo rendeva impulsivo, incapace di elaborare una strategia di combattimento: istintivamente mordeva e colpiva tutto ciò che gli capitava a tiro. La lupa, invece, sapeva esattamente quello che stava facendo, per questo quasi non fiatò quando le mascelle di lui si serrarono su una delle sue cosce, semplicemente si rotolò a terra, approfittando dello slancio, per schiacciarlo fra il pavimento di pietra ed il suo peso: il cranio di lui scrocchiò e mollò subito la presa. Non gli lasciò neanche il tempo di capire che cosa fosse successo: fulminea lo sovrastò con tutto il suo corpo e affondò senza indugio i denti nella sua gola. Il sapore ferroso e dolciastro del sangue le inebriò i sensi.
Chi comanda?
Il lupo grigio guaì di dolore, sgranò gli occhi e abbassò le orecchie, mentre la coda si rintanava mestamente fra le zampe posteriori.
Tu…
Elsa aprì gli occhi sul
freddo pavimento di quella che una
volta al mese diventava la sua prigione, il viso di Jack si
delineò
immediatamente nell’oscurità della caverna: era
impiastricciato di sangue, il
proprio ed il suo, ma non sembrava particolarmente sofferente. Si
tirò a sedere
e prese piena consapevolezza della loro lotta avvenuta la notte
precedente,
certo, col passare degli anni la sua mente si era fatta man mano
più lucida
durante la trasformazione ma era solo tornando umana che riusciva
effettivamente a mettere a fuoco tutto quanto.
L’altro, al contrario, trasformato in lupo per la prima volta
era niente di più
di puro istinto assassino e dominatore, in nessun modo avrebbe potuto
controllarsi, per questo rinchiuderlo in quella gabbia con lei era
stata l’unica
soluzione possibile per evitare che i suoi occhi gialli si tingessero
di
azzurro[2].
Sorrise compiaciuta al ricordo di
come l’avesse
rimesso al suo posto,
quando aveva osato sfidare la sua autorità di Alpha, ma era
anche estremamente
contenta del fatto che avesse, alla fine, accettato di far parte di
quello che,
a tutti gli effetti, era diventato il suo branco.
Proprio in quel momento, anche Jackson riaprì gli occhi -
ritornati alla loro
calda tonalità nocciola – e, con un rantolo, la
imitò portandosi a sedere.
Mentre i segni su di lei erano del tutto guariti, quelli sulla pelle di
lui
erano ancora evidenti ed alcuni continuavano a sanguinare appena[3].
Proprio
l’odore di quel sangue, misto al sudore, risvegliò
in lei il lupo assopito – l’influsso
della luna ancora troppo vicino – così tanto che
allargò istintivamente le
narici per annusare meglio e un
altro piccolo particolare le accese
altri tipi di istinti.
«Sei nudo» constatò prima di coprirsi
rapida gli occhi, avvampando per
l’imbarazzo e non solo.
«Si può dire la stessa cosa di te, Fiocco di
Neve» affermò lui con un’occhiata
deliberatamente sfrontata, fomentata dall’inconscia sicurezza
del lupo che ora
albergava dentro di lui.
Jack, dal canto suo, non sapeva davvero da dove gli venisse tutta
quella spavalderia
che, al di là di ogni aspettativa, lo portò ad
avvicinarsi a lei e a scostarle
le mani dal volto «Guardami» la invitò
e, quando lei obbedì, provò un immenso
piacere a vederla così, con i capelli arruffati e le gote
arrossate sulla
carnagione pallida, diamine, quanto era
bella?
Portò una mano a
sfiorarle la grossa cicatrice che le deturpava la spalla sinistra e,
senza
controllo alcuno sulle sue azioni, abbassò il capo a posarvi
sopra un impudico bacio
«Tu sei il lupo» constatò, soffiando
sulla sua pelle.
Quante volte aveva chiesto perdono a Dio per essersela immaginata nuda
e ansante
sotto di sé? Troppe.
Elsa, invece, a Dio non credeva più, non dopo che aveva
permesso che la
trasformassero in quel mostro orrendo in grado di uccidere i suoi
stessi
genitori. Per cui non aveva mai cercato redenzione quando i suoi
sentimenti di
bambina, nei confronti del suo amico d’infanzia, si erano
trasformati in quei
desideri che la gente avrebbe definito indecenti se solo
l’avessero scoperta a
contorcersi sotto alle coperte con il cuscino fra i denti per non svegliare,
con i
suoi gemiti, la sorella che dormiva ignara al piano di sopra. Il lupo
che era
in lei amplificava questo suo desiderio e lo fomentava con quello di
lui,
portandogli gli odori della sua bramosia e del suo amore,
perché sì, i
sentimenti dell’altro non erano mai stati un mistero per lei:
per questo non le
rimaneva che trattarlo con freddezza, allontanarlo, per reprimere quel
costante,
irresistibile impulso di mangiarlo[4].
«Sì» confessò, quindi, con un
sospiro. Fece leva su tutta la poca razionalità
rimastale e gli accarezzò il viso, spingendogli appena il
mento per fargli
riportare lo sguardo nel suo «E adesso anche tu»
gli sfiorò la cicatrice ancora
fresca sul braccio destro e gli occhi le si inumidirono «Mi
dispiace»
Lui l’abbracciò di scatto e accolse la sua
richiesta di perdono, dandole
rifugio nell’incavo fra il collo e la spalla «Che
cosa è successo questa notte?»
sviò il discorso per allontanarla dai suoi sensi di colpa e
per cercare di
colmare quel vuoto che lo confondeva.
«Rinchiuderti qui, con me, è stato necessario per
evitare che facessi qualcosa
di cui potessi pentirti» gli spiegò, rimanendo fra
le sua braccia «Ci siamo
battuti»
Jack sgranò gli occhi e la allontanò quel tanto
che bastava per cercare sul suo
corpo segni di ferite. Nonostante il sangue che la macchiava, non ne
trovò «Ti
ho fatto del male?»
«Certo che me ne hai fatto» non avrebbe saputo dire
perché ma la sua
espressione terrificata la divertì e le strappò
un sorriso «Come io ne ho fatto
a te» gli spiegò per tranquillizzarlo
«Ma come vedi io sono già guarita, lo
stesso non si può dire di te»
Incapace di resistere ancora ai suoi occhi addosso che la scrutavano
dappertutto
e a quel calore
che, dal basso ventre, si stava irradiando nel resto del suo corpo gli
si avvicinò nuovamente e, questa volta, fu
il suo turno di
avvicinare le labbra alla sua pelle: gli lasciò una scia di
piccoli baci sulla
clavicola e salì verso il collo, raccogliendo con la lingua
il sangue rappreso
della ferita lasciata dal proprio morso. Il sapore di lui le trasmise
in un
attimo tutta la sua eccitazione, allargando il suo sorriso da
predatrice: in
quel preciso momento non aveva bisogno di particolari
capacità lupesche[5]
per
rendersene conto, bastava semplicemente abbassare lo sguardo.
«Che cosa stai facendo?» boccheggiò lui,
pietrificato.
«Allevio il tuo dolore» fu la risposta che gli
fornì e Jack non poté fare a
meno di notare che, dove la sua lingua passava il malessere diminuiva[6]
ma,
decisamente, non era quella di guarire la sua priorità al
momento. In un impeto
di puro istinto le afferrò il viso con entrambe le mani e,
con un ringhio,
aggredì la sua bocca, appropriandosene, appagando finalmente
quel desiderio che
lo tormentava da anni. La morse, la baciò e la
esplorò, sperimentando sapori
del tutto nuovi e amplificati in maniera tale da mandare fuori uso ogni
suo
pensiero razionale. La sentì avvinghiarsi al suo corpo,
ricambiando quel bacio
con tutta se stessa, avvertì i suoi seni morbidi schiacciati
sul petto e si
ritrovò a percorrere con le dita la pelle setosa della sua
schiena, per
affondare, poi, i polpastrelli nella carne soda delle sue natiche,
spingendola
ancor più verso di sé. Si riscoprì,
invece, abbastanza lucido da constatare
che, in tutte le sue fantasie, non le aveva mai reso abbastanza
giustizia. Bramoso
di possederla cercò di farla sua ma, inaspettatamente, lei
gli si oppose.
«No» gli ansimò sulla bocca
«Decido io quando» lo ammonì con un
sorriso
indecente, mentre un lampo rosso saettava nei suoi occhi chiari[7].
Né il suo corpo né la sua mente poterono
impedirsi di sottostare all’autorità
dell’Alpha: si lasciò spingere sul pavimento in
completa balia delle sua mani,
dei suoi baci e dei suoi morsi. Lei lo
sovrastò ancora per un attimo e
l’unica cosa che Jack riuscì a pensare fu: fai
di me ciò che vuoi. Non
aveva emesso alcun suono ma era sicuro che lei avesse compreso ogni
singola
parola. Di nuovo si abbassò su di lui e, per entrambi, non
ci fu più spazio per
nessun altro pensiero.
Ma decisamente fra Jack ed Elsa c'è stata LA svolta XD e spero che non vi abbia deluso.
Per quanto riguarda le capacità dei licantropi non ho seguito un unico filone letterario per cui saranno un mix di tante realtà diverse e opportune modifiche, pian piano, verranno svelate (alcune potete trovarle già nelle note all'interno del testo).
Detto questo taccio e vi lascio, sperando che questo capitolo sia stato di vostro gradimento e che sia stato lui a parlare al posto mio.
Come sempre vi ringrazio per accompagnarmi in questa avventura.
Alla prossima
Cida
[1]
L'argento è un metallo molto duttile, per cui le sbarre
della gabbia ne sono solo ricoperte come ulteriore deterrente per i
tentativi di fuga del Lupo.
[2]
Gli occhi dei licantropi possono essere di tre colori: rossi, se sono
di grado Alpha (come Elsa); gialli, per i Beta e gli Omega, dalla prima
trasformazione e tali rimangono finché non uccidono
qualcuno, in
quel caso diventano azzurri.
[3]
Le ferite inferte dagli Alpha ci mettono più tempo a guarire
nonostante l'incredibile capacità di ripresa dei licantropi.
Per
questo Elsa è già guarita mentre Jack no.
[4]
Come tutte le favole e fiabe Cappuccetto Rosso nasconde una morale che,
in realtà, va ben al di là del semplice "mettere
in
guardia dagli sconosciuti". La componente sessuale, soprattutto nelle
sue versioni più antiche, è fortissima ed il lupo
non
è che un predatore assetato di un ben preciso tipo di
innocenza
delle giovani che si affacciano all'adolescenza, rappresentata appunto
dall'iconica mantella rossa.
Addirittura in alcune di esse, invita Cappuccetto a spogliarsi e a
sdraiarsi a letto con lui prima di mangiarla.
Per questo Elsa non aveva altro modo di tenere Jack al sicuro se non
cercando di trattarlo male, con freddezza per farlo stare lontano da
lei il più possibile così da proteggerlo da quei
sentimenti e desideri che, come lupo, si trasformavano nell'impulso
finale di divorarlo. Ora che anche lui è un lupo, come dire,
questo problema non esiste più.
[5]
Shilyss,
l'ingresso di questa parola nel mio vocabolario lo devo a te e al tuo
Loki <3 Te l'avevo detto che leggere di desiderio mascherato da disprezzo
mi aveva fatto sorridere enormemente, ora sai ufficialmente il
perché.
[6]
I licantropi hanno la capacità di alleviare il dolore
altrui,
facendosene carico. Abusare di questo potere può ucciderli.
In
realtà basta un semplice tocco... spero non me ne vogliate
se,
in questo caso particolare, ho optato per qualcosa di più
sensuale ;)
[7]
Mi rendo conto che i ragazzi - che, sì, sono alla loro
effettiva prima esperienza - risultino un pelino troppo sgamati
ma volevo rendere il fatto che, in quel preciso momento, di umano hanno
solo la forma e poco altro mentre è il loro lato animalesco
a
prevalere.