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Autore: Il cactus infelice    22/02/2021    4 recensioni
Estate 2020. Il riscaldamento globale colpisce non solo il mondo Babbano, ma anche quello dei Maghi. La frenesia dei social, della tecnologia, sta travolgendo anche i maghi e le streghe. Bisogna tenersi al passo coi tempi.
Ma mentre queste questioni vengono lasciate ai Babbani - che se ne intendono di più - il Mondo Magico avrà un'altra gatta da pelare.
Harry Potter si ritroverà a dover risolvere un altro mistero, forse addirittura a combattere un'altra guerra e questa volta lo riguarda molto, molto da vicino.
Tutto inizia con un ritorno inaspettato una mattina del 10 Luglio 2020.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, I Malandrini, Nimphadora Tonks, Teddy Lupin | Coppie: Bill/Fleur, Harry/Ginny, James/Lily, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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PENSIERI POSTUMI


Bill fece sventolare la bacchetta per sparecchiare i piatti sporchi dalla cena, mentre Fleur servì il dolce. I due coniugi avevano deciso di invitare James, Lily, Sirius, Remus e Tonks per parlare della recente riunione con Silente. Purtroppo gli ultimi due avevano dovuto declinare: Tonks aveva il turno serale con gli Auror e Remus aveva un’importante riunione per il Ministero l’indomani mattina e aveva ancora del lavoro da finire in preparazione. 

I due Weasley, in particolare Bill, volevano capire che aria tirasse tra di loro, tra coloro che si erano sacrificati per la guerra e l’avevano vissuta da vicino. Bill doveva essere onesta, lo aveva colpito la reazione di James che aveva subito accettato le condizioni di Silente e la possibilità di un’altra guerra, senza dare l’impressione di essere toccato da quelle che potevano essere delle drastiche conseguenze. Proprio lui che era stato forse uno dei primi protagonisti della prima guerra magica, e la cui drammatica storia aveva portato a quei fatti che tutti conoscono. 

Voleva conoscere di più quel ragazzo poco più che ventenne - perché questo ancora era James, e con lui Lily - con già una pesante leggenda sulle spalle. 

Lui non aveva preso subito le parti di Harry, ma non aveva nemmeno dato un responso a Silente. Aveva preferito rimanere in disparte ad ascoltare e a dirla tutta nemmeno ora era certo da quale parte preferisse collocarsi. Forse da nessuna. Forse avrebbe preferito tenersi fuori da tutta questa tensione. 

Anche lui aveva tre figli dopotutto, e li avrebbe protetti ad ogni costo. Non avrebbe certo voluto far vivere loro una terribile guerra. Avevano combattuto per lasciare un mondo migliore alle generazioni future, possibile che tutto quello che avevano ottenuto stesse crollando su sé stesso come se niente fosse? 

“Comprendo il punto di vista di Harry”, disse Bill riprendendo il discorso che avevano iniziato prima mentre Fleur tagliava il dolce. “Lui ha vissuto la seconda guerra magica in prima persona. Tutto quello che è successo, anche tutto quello che ha preceduto l’effettiva guerra, lo ha coinvolto personalmente. E nessuno vorrebbe attraversare quello che ha attraversato Harry”. 

Lily prese il piattino col dolce che la Veela le stava offrendo e abbassò gli occhi. Continuava a pensare che le informazioni che aveva avuto sulla vita di suo figlio da bambino e da adolescente - sia quelle ottenute in prima persona da lui sia quelle provenienti da altre fonti - non erano abbastanza. C’era sempre qualcosa che altri sapevano di più. 

“Ma in ogni caso non sarà la stessa cosa. Voglio dire, le cose sono cambiate, le persone sono molto più consapevoli e ci siamo noi. Siamo di più di quello che è stato il primo Ordine della Fenice o il secondo”, disse James. 

“Sui numeri non ne sarei così sicuro, James, però sì, i tempi sono cambiati e se Voldemort davvero tornasse incontrerebbe più opposizione. Ma non dimentichiamoci che è comunque un mago potente”, aggiunse Bill. 

“Harì era la nostra sporanza per via del logame con Voldemort”, fece Fleur. “Ma ora quol logame non c’è più”. 

“E poi, non possiamo sempre affidarci a lui. Harry ha ragione, non lo biasimerei se volesse tenersi fuori. Harry ha combattuto contro Voldemort con coraggio e non si è mai tirato indietro, non ha mai abbandonato nessuno. Però… Il prezzo che ha pagato è stato alto. E non parlo solo del periodo della guerra, ma di quello che è venuto dopo. I traumi, gli incubi, le droghe…”. 

Il tavolo si zittì e tutti abbassarono gli occhi. Improvvisamente nessuno aveva tanta voglia di mangiare il dolce, per quanto fosse buono.
Bill aveva sollevato una questione che forse tanti tendevano a dimenticare o a sottovalutare perché era scomoda: i traumi post-guerra avevano portato Harry ad abusare di sostanze e se ci fosse stata davvero un’altra guerra che avrebbe portato lui al centro dell’attenzione, cosa sarebbe successo? 

“Io sto con Harry, ma se Voldemort tornasse davvero non penso Harry riuscirebbe a scappare così facilmente. Sarebbe il primo a cui darebbe la caccia”, disse Sirius a un tratto. 

“Questo è vero purtroppo”. 

“Pensate che Voldemort possa tornare davvero?” chiese Lily. 

Nessuno però rispose. Volevano dire tutti che no, era una cosa impossibile, ma la verità era che ormai non c’era più alcuna certezza, solo speranza. 



Quando, dopo la cena a Villa Conchiglia, Sirius tornò nel proprio appartamento, trovò Regulus steso sul divano con la tv accesa e una tazza di tè davanti a sé vuota.

“Sei ancora sveglio?” fece. Il salotto era in penombra, il volto di Regulus era illuminato in parte dalla luce che proveniva dalla tv.

“Non riuscivo a dormire”. 

“Spero nulla di grave”. 

Sirius sapeva che Regulus era perseguitato dagli incubi; qualche volta la notte lo sentiva agitarsi, e qualche volta urlare. Non gli chiedeva mai, non voleva toccare qualche nervo scoperto e aspettava che fosse il fratello a venire da lui, ma forse le sue aspettative in tal senso erano troppo alte. 

“No, solo… Un po’ di pensieri. Come è andata la cena?” 

“Tutto a posto”, rispose Sirius cercando di sminuire la questione e dirigendosi verso la cucina per riempirsi un bicchiere d’acqua. Sperava che Regulus non insistesse, ma di nuovo, le sue aspettative furono disattese. 

Regulus lo raggiunse in cucina e si appoggiò al muro opposto per avere il fratello di fronte a sé, le braccia incrociate al petto e il capo leggermente inclinato. Sirius si sentì sotto osservazione; sperò solo che il fratello non volesse usare la Legilimanzia su di lui. Sapeva che il fratello era talmente bravo da non fartene nemmeno accorgere.

“Di cosa avete parlato?” 

“Mah, nulla di che. Abbiamo ricordato i bei vecchi tempi, sai. Passato, amicizie, figli. Cose così”. 

“Sirius, so che stai mentendo”. 

L’Animagus sospirò. Regulus era un osservatore e sapeva che Sirius non guardava mai negli occhi quando mentiva e cercava di fare il vago. E soprattutto sorrideva imbarazzato. 

“Sei sfuggente in questo periodo. Mi stai nascondendo qualcosa?” 

“No, Reg, è che…”. 

“Non me la prenderò se c’è qualcosa che non vuoi o non puoi dirmi. Basta solo che me lo dici chiaramente”. 

Finalmente Sirius alzò lo sguardo sul fratello minore e gli dispiacque. Non aveva chiesto a Silente perché non avesse invitato Regulus a quella riunione, ma poteva immaginare la ragione, la stessa che aveva esplicitato James un po’ di tempo prima. 

Regulus era un ex Mangiamorte, uno dei più fedeli e aveva il Marchio Nero, ma… Lo stesso valeva per Piton. 

Ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima? Perché Piton era degno di fiducia e Reg no? Eppure anche suo fratello aveva dato prova della sua fedeltà al Bene. 

Si schiarì la gola e si appoggiò coi pugni chiusi al tavolo di legno che lo separava dal fratello.

“Silente qualche giorno fa ci ha chiamati per una riunione. Noi dell’Ordine della Fenice”. 

“Oh”. 

“Teme che anche Voldemort possa tornare indietro”. 

Diversi istanti di silenzio seguirono quelle parole, finché Regulus non disse: “Credo che sia una paura più che lecita”. 

“Tu dici?” 

“Considerando che anche noi siamo tornati. Insomma… Non sappiamo niente di quello che sta accadendo, ma nulla è da escludere. Forse non siamo noi il centro principale di questa faccenda, magari siamo un effetto collaterale. Silente vuole essere prudente”. 

“E tu gli dai ragione?”
“Non gli do ragione né torto, ma non posso dire che stia del tutto sbagliando”. 

Sirius annuì e abbassò lo sguardo. “Non ti ho detto niente perché…”. 

“Tranquillo, Siri. Non mi aspetto di ricevere il biglietto di prima classe per le riunioni dell’Ordine”. 

Sirius gli sorrise e percorse i pochi passi che lo separavano dal fratello. Com’era possibile che stesse incassando tutto quello così bene? Perché sopportava tutto quello? Forse perché lo aveva sempre fatto, fin da bambino, il figlio ubbidiente e pacifico, che non parla mai quando non gli viene chiesto. 

Avrebbe voluto però che si facesse valere un po’ di più. A meno che… A meno che Regulus non volesse tenersi fuori dalla questione. 



*** 


Buondì e buon lunedì!!
Come ve la passate?? Spero tutto bene. Siamo ormai a fine febbraio e marzo sta per arrivare. Come corre il tempo...

Speriamo che i tempi migliorino. 


Raccontatemi un po’ di voi e lasciate un commentino a questo capitolo che, come sempre, è molto apprezzato. 

Non ve lo dico abbastanza, ma mi riempie sempre di buon umore sia vedere le visite che aumentano sia leggere le vostre recensioni. 


Vi lascio con un paio di foto del prestavolto di Regulus!! 

Un bacio e prendetevi cura di voi. 


C.


Regulus 1

Regulus 2

   
 
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