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Autore: IndianaJones25    23/02/2021    2 recensioni
È una luminosa e calda giornata estiva di fine Ottocento quando, in una casa di Princeton, nel New Jersey, nasce l’unico figlio del professor Henry Jones Sr. e di sua moglie Anna.
Nel corso dei venticinque anni successivi, il giovane Junior vivrà esperienze indimenticabili e incontrerà persone straordinarie, in un viaggio di formazione che, tappa dopo tappa, lo porterà a diventare Indiana Jones, l’uomo con frusta e cappello, il più celebre archeologo del mondo…
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abner Ravenwood, Henry Jones, Sr., Henry Walton Jones Jr., Marion Ravenwood, René Emile Belloq
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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XV.
VIENNA, IMPERO AUSTRO-UNGARICO, MARZO 1917

   Vienna era molto cambiata rispetto ai tempi della sua prima visita, nove anni prima.
   Sembrava davvero trascorsa un’eternità da quei giorni lontanissimi in cui aveva sperimentato la sua prima cotta. E bastava guardarsi attorno per rendersene conto: facce cupe, sguardi bassi, luci spente, file di camion che trasportavano le derrate alimentari d’emergenza e ambulanze cariche di feriti provenienti dal fronte. In giro c’erano molte donne e parecchi vecchi, ma pochissimi giovani.
   Indy e Remy avevano accettato senza nessuna esitazione l’incarico che gli era stato affidato: agenti segreti al servizio dell’Intesa. Spie, in pratica. Qualche ufficiale aveva fatto indagini e aveva scoperto che entrambi si erano distinti in Messico, che parlavano molte lingue ed erano piuttosto abili con i travestimenti: ora la loro esperienza sarebbe potuta servire anche in Europa.
   Sapevano entrambi molto bene che l’essere scoperti dai nemici avrebbe comportato l’immediata condanna alla fucilazione. Ma, dopo essersi scambiati poche parole, avevano entrambi convenuto che tutto sarebbe risultato più accettabile che continuare a rimanere sepolti vivi nelle trincee. Meglio correre dei rischi ragionati, piuttosto che restare stesi nel fango aspettando di essere colpiti da un proiettile vagante o di venire asfissiati dal gas, o magari di finire rosi dai topi e dalle malattie.
   Quello di Vienna era soltanto uno dei numerosi incarichi che avrebbero dovuto affrontare in questa loro qualità. Non il primo, non l’ultimo. Sempre, beninteso, che ne uscissero vivi.
   Entrambi, comunque, sapevano bene ciò che facevano.
   Remy, a dispetto delle apparenze dovute al suo fisico grassoccio e allo sguardo bonario, era un uomo molto capace e versatile, che non dava mai nell’occhio, una qualità davvero utile, in casi come quello; e Indy, ormai, poteva ben dire di essersi fatto le ossa e di conoscere abbastanza bene i rischi. Il ragazzino che si era lasciato stupidamente rapire dagli uomini di Pancho Villa o che si sentiva cogliere dall’emozione di fronte a una bella ragazza che gli offriva le sue grazie forse esisteva ancora, ma era sepolto molto a fondo dentro di lui.
   Giunto a questa fase della sua vita, poteva ben definirsi un vero cinico dal cuore duro. A non ancora diciotto anni, contava sulle proprie spalle molte più esperienze di uomini assai più vecchi di lui. Ormai non guardava più in faccia nessuno e, in qualsiasi cosa che facesse, cercava solo un personale tornaconto. Persino il suo arruolamento come spia non era mosso da ideali patriottici: amava combattere, amava il rischio e l’azzardo, voleva visitare di continui luoghi mai visti in precedenza; era tutto ciò che desiderava per sé, e tanto gli bastava.
   Anche nelle relazioni con l’altro sesso era cambiato. L’amore non faceva più parte della sua vita. Si limitava alla fisicità, priva di emozioni e di sentimenti; e il gioco gli piaceva ancora di più quando finiva a letto con presunte spie della parte avversaria, che avrebbero potuto tradirlo da un momento all’altro. Lo trovava eccitante e si divertiva parecchio.
   Indiana Jones aveva bisogno di continue emozioni, di correre forti rischi, perché soltanto in questa maniera aveva l’impressione di essere vivo. Quando restava per qualche giorno senza nulla da fare, fosse anche soltanto senza una ragazza da corteggiare e portare a letto, si sentiva apatico, inutile, privo di uno scopo. Era un adolescente, ma ragionava ormai da vero e consumato uomo di mondo, pronto a tutto, abituato a ogni cosa.
   E quindi eccolo qui, insieme a Remy, intento all’ennesima missione, conscio che, da un istante all’altro, la fortuna che fino a quel giorno lo aveva sempre accompagnato avrebbe potuto girare e metterlo in grossi guai. Non gliene importava nulla. Aveva costruito la sua vita sul rischio e in questa maniera voleva condurla. Non aveva nessuno con cui giustificarsi, perché nessuno lo stava aspettando a casa.
   Si fermarono in un vicolo sudicio e maleodorante, mantenendosi nell’ombra mentre attendevano il passaggio di un drappello di militari, i cui stivali rimbombavano sull’acciottolato della via principale.
   «La casa è quella» disse Remy, indicando un alto palazzo dalla facciata color giallo ocra che si innalzava sull’altro lato della strada. «Se tutto va come previsto, dovremmo sbrigarcela in un’ora.»
   «Andiamo» replicò Indy, avviandosi.
   E allora avanti così, lungo la sua strada irta di pericoli e di emozioni che lo facevano sentire vivo e forte.
   
 
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