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Autore: Giana_    25/02/2021    0 recensioni
Ambientato ai tempi nostri, mi sono chiesta cosa potesse succedere all'isla Muertas se i fatti descritti in Jurassic World non fossero successi. Cosa o chi ai può sacrificare per quello che è 'giusto'? E cosa è "giusto''?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, John Hammond, Nuovo personaggio
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Un trillo fastidioso ma che riconosceva svegliò Vanessa il mattino dopo alle 8:30. Subito cercò di alzarsi per rispondere al telefono o buttare giù a seconda di chi era e quasi cascò per terra per i giramenti di testa. Riuscì ad arrivare al telefono sulla scrivania e guardò lo schermo. “Ciao mamma" "Bimba mia come va il seminario? Ci è arrivata la mail che verrà prolungato non sanno fino a quando. Tutto a posto?" "Sì, mamma non ti preoccupare. Ci hanno chiesto di rimanere un po' per... Per visitare alcune università e parlare con alcuni luminari" disse lei cercando di crederci un po' anch'essa, altrimenti la madre non ci avrebbe creduto "Mmm... Tu non me la racconti giusta... Non mi sembri il tipo da fare vacanze inaspettate (tua sorella sì ma tu no) quindi mi vuoi dire dove siete?" merda... Beh effettivamente non era certo una donna stupida "Mamma non preoccuparti siamo a New York davvero ma non posso dirti altro. Abbiamo firmato un accordo di riservatezza ricordi?" "Uff… e va bene diciamo che anche se non so cosa state facendo mi basta sapere che ognuna guarderà le spalle dell'altra e che vi vedrò appena possiate... Però sappi che non sono contenta!" naturalmente... Pensò lei alzando gli occhi al cielo "Mamma ma vuoi parlare anche con Laura?" disse Vanessa girandosi verso il letto della sorella, ma lei non c'era. "No no tranquilla ci ho scambiato qualche audio poco fa ma mi aveva detto che non era con te quindi ti ho chiamato" menomale perché non aveva idea di dove fosse. Stava per chiedere alla madre dov'era Laura ma considerando quello che aveva appena detto sul coprirsi le spalle a vicenda non era proprio una buona idea. Probabilmente era solo scesa a fare colazione "Hai fatto bene mamma grazie è bello sentirti. Babbo è con te?" "No ciccia è a scuola per una riunione ma mi ha detto di salutarvi e che quando volete ci risentiamo magari insieme" "Va bene mamma devo andare ci sentiamo appena possibile, ok?" "Ok ciccia ricordati che sono fiera di entrambe, ok?" Own... La loro madre era una persona non molto sdolcinata ma questo voleva dire che quando diceva una cosa simile la intendeva davvero. "Grazie mamma. Bacio a te, babbo e tutti i cani!" "Anche a voi tesoro!" chiuse la chiamata e si vesti per scendere a fare colazione.
 
C'era della gente a fare colazione nella sala dell'albergo ma molto poca. Probabilmente la Ingen aveva comprato tutte le stanze sol loro piano per la loro sicurezza. Che cosa inutile.... Mentre entrava nella sala vide pochi tavoli in là Charlie che la chiamava con la mano. Al tavolo con lui c'erano solo Erik e Christina. Si avvicinò al dottore e chiese "Buongiorno a tutti, qualcuno ha visto mia sorella?" Erik stava leggendo dei fogli di chissà cosa con una tazza nell'altra mano e, non staccando gli occhi dal foglio, disse "Lei e Viktor si sono fatti accompagnare mezz'oretta fa alla Ingen. Penso che dovessero discutere con gli altri ingegneri ed Alex delle fonti energetiche." "Oh, ok....grazie... " Vanessa rimase un po' stranita dalla reazione secca di Erik e anche Charles aggiudicare dalla sua espressione. Forse era ancora un po' arrabbiato per ieri sera pensò vanessa andando al buffet. Ma che ragione ha per arrabbiarsi?! Stiamo facendo tutto quello che vogliono e anche di più fornendo gli studi nuovi! Considerando che dovremmo tutti convivere in una lattina avrebbe fatto bene a non sconfinare con i suoi ordini soprattutto se non erano necessari... Pensò lei prendendo un paio di cornetti, una spremuta fresca e un espresso italiano. Andò a sedersi accanto a Charlie a gustarsi la sua colazione non dando peso ad Erik che era davanti a lei ancora preso dai fogli. Ogni tanto aveva la curiosità di sbirciarlo ma combatté col suo istinto.
Fortunatamente Charlie introdusse l'argomento dei mini orti, per chiedere qualcosa di quello che sarebbe stato messo nel rifugio, e quindi parlarono di quello. Anche se anche Christina era seduta al tavolo con loro, non partecipò alla conversazione, troppo presa dal suo telefono. Quando finirono la colazione arrivò un messaggio simultaneamente a tutti dall'ufficiale Brown
 
Ragazzi buongiorno. I ragazzi mi hanno chiesto di chiedervi di allenarvi con loro qui alla base oggi. Se siete interessati posso mandare un’auto a prendervi tra 20 minuti.
 
I tre si guardarono con sguardi che dicevano ‘perché no?’, quindi Charlie rispose a nome di tutti.
 
Ottima idea!
 
Vanessa e Christina si fiondarono nelle loro camere a vestirsi e farsi una doccia consapevoli che ci avrebbero messo molto di più dei ragazzi. Infatti gli altri due la presero con molta più calma. Già che aveva qualche minuti Vanessa si depilò bene le gambe così da
potersi mettere gli shorts per fare ginnastica e si legò i capelli lunghi in una bella coda di cavallo bella alta, per stare fresca. Quando andò alle scale anche Cristina la raggiunse e le due chiacchierano un po' su cosa si aspettavano da questo allenamento, anche se nessuna delle due ne aveva un’idea precisa. Arrivate all'entrata i ragazzi erano già lì in attesa e quando si avvicinò Vanessa percepì lo sguardo di Erik su di lei ma si costrinse ad ignorarlo. Se avesse avuto qualcosa di ridire doveva parlare altrimenti lei non gli doveva niente.
 
Tutti piuttosto nervosi salirono sulla jeep che era appena arrivata fuori ed andarono alla base. Entrarono dentro fino ad una piccola pista di decollo con un paio di piccoli aerei militari parcheggiati ai lati dove i 3 militari aspettavano sull'attenti con le braccia unite dietro la schiena, accanto all'ufficiale Brown. Scesero dall'auto tutti mentre l'ufficiale Brown diceva "Signori bentornati. Con i miei ragazzi ed Erik stavo pensando di trasformare quest'allenamento in un test". I civili si misero di fronte ai militari, inconsapevolmente imitando la loro posa, mentre Charles chiedeva "Un test? Cioè?" "Dobbiamo valutare quanto i militari abbiano imparato e quanto siano pronti per partire quindi accoppieremo uno di voi con uno di loro. Vi insegneranno alcune delle tecniche e vi diranno alcune delle cose da sapere ed io ed Erik vedremo come va." Oh allenamento di coppia pensò Vanessa incuriosita anche se un po' preoccupata, sperava di non far fare brutta figura al ragazzo in coppia con lei. Forse leggendo un po' di preoccupazione in lei, Louis che era davanti a lei le fece un sorriso e l'occhiolino e lei gli rispose con un sorriso incerto. "Bene direi che potete anche accoppiarvi con la persona innanzi a voi" disse l'ufficiale Brown dando poco peso alle coppie. Louis si mise accanto a Vanessa mentre James si accoppiava con Charlie e Kyle con Christina. A Vanessa quasi venne da sorridere a pensare che erano stati accoppiate le due persone più silenziose e si chiese quante parole avrebbero scambiato nell'arco della giornata.
 
"Bene signori, abbiamo preparato molte sfide per voi, vedremo quante riusciremo a fare oggi. Dottore lei va al corso sull'orientamento al simulatore, Christina alla palestra per l'arrampicata e qualche prova fisica, Vanessa e Louis avete la prova di guida col mezzo militare" Oddio iniziamo bene... "Io vengo con voi al percorso" oh sempre meglio pensò super nervosa Vanessa dopo il commento dell'ufficiale. “Civili ricordate che non stiamo seguendo nessun tipo di protocollo ufficiale quindi sentitevi liberi di fare tutte le domande che avete” Tutti annuirono e si dispersero
mentre Vanessa e Louis andarono verso una jeep militare con delle ruote alte come la vita di Vanessa e una struttura a gabbia metallica che lasciava aperto il veicolo ma protetto. Quando vide il mezzo Vanessa fece un’espressione terrorizzata senza accorgersene o almeno così sembrò dall’espressione divertita di Louis nel vedere la sua. “Stai tranquilla non è difficile come sembra da guidare. Tu sei forse anche più facilitata di noi dato che sai usare il cambio manuale. In Italia imparate con quello giusto?” “Beh sì è vero ma come mai lo sai?” Louis scrollò le spalle mentre diceva “Non ricordo chi me lo ha detto” Poi aprì la portiera del passeggero porgendo la mano a Vanessa. Lei per un attimo fu sorpresa da tale galanteria poi quando si trovò a salire capì che non sarebbe riuscita a salire senza il suo aiuto. Louis si mise al posto di guida e l’ufficiale Brown nei sedili posteriori. Luois mentre portava la macchina al percorso, costruito apposta per il loro allenamento cercò di spiegare a Vanessa come guidare un mezzo 4x4 pesante come quello ma potente. A parole capì poco ma Louis, vedendo la sua confusione le disse che era molto più facile da capire alla guida che non con un semplice discorso teorico. Quando arrivarono al percorso che era un piccolo 8 sterrato con due colline, una più ripida dell’altra e una pozza gigante lungo la strada, Louis aiutò Vanessa a salire al lato guida. Prima che potesse mettere in moto il mezzo, lei sentì dietro di lei una voce dire “Buona Fortuna, signorina rossi” Vanessa si girò confusa, dato che non era stato l'ufficiale Brown a parlare. Lui stava reggendo un tablet con lo schermo verso di lei. Vanessa vide che era in video conferenza con Alexander nella stessa sala dove si erano incontrati il giorno prima. "Oh salve signor Hammond..." "Non ti preoccupare di me Vanessa fai come se non ci fossi" Sì facile a dirsi... Poi Vanessa fece il primo giro di percorso seguendo le indicazioni di Louis che ogni tanto le diceva cose tipo ‘ora dai meno gas, ora un po’ di più, cambia quando senti che i giri del motore sono troppi’ Finito il primo giro, Vanessa pensava di aver fatto un pessimo lavoro dato che Louis aveva dovuto correggerla più volte ma l'ufficiale Brown le disse "Ottimo lavoro, Vanessa" "Davvero?" chiese sorpresa lei girandosi. Sia l'ufficiale sia Alexander sorridevano soddisfatti. "Certo! A noi si spengeva la macchina di continuo ai primi giri!" disse Louis ridendo. Vanessa batté le mani come una bimbetta suscitando l'ilarità degli altri poi disse "Posso fare un altro giro o dobbiamo tornare?" "Fai pure, puoi provare a battere il record dei ragazzi" disse l'ufficiale Brown "Sì provaci..." disse con tono di sfida Louis.

 
Vanessa fece del suo meglio ma non batté il loro record nonostante fece 4 giri completi del percorso sempre più veloci e senza bisogno di correzioni ulteriori. "Vanessa riportaci da dove siamo partiti. Dobbiamo lasciare il mezzo anche agli altri” Disse l’ufficiale Brown interrompendo il suo divertimento. Lei fece un’espressione dispiaciuta ma si lasciò guidare dalle indicazioni di Louis al punto di partenza. Quando arrivarono ad aspettarli c’erano Charles, James ed Erik. “Finalmente!” Disse il dottore con un’espressione di finto fastidio quando Vanessa saltò giù dalla macchina. L’Ufficiale Brown scendendo disse “Scusate signori ma qualcuno si stava divertendo al percorso” Vanessa alzò le spalle mentre rideva. Mentre gli altri salivano in macchina con Brown, Louis affiancò Vanessa chiedendo ad Erik “Noi andiamo alla palestra ora giusto?” Lui fece un sorriso molto distaccato, disse di sì a Louis e girò i tacchi verso la palestra. Anche Erik aveva in mano lo stesso tablet di Brown quindi forse anche lui era in comunicazione con Alexander quindi Vanessa cercò di non fare commenti.
 
Fecero pochi metri ed entrarono nell’edificio affianco alla pista da dove erano venuti e videro che l’hangar era stato diviso in zone diverse. C’erano 4 simulatori diversi con i visori, e in uno c’era Christina che sembrava un robot con tutta l’attrezzatura addosso, con a fianco Kyle, ugualmente attrezzato. Nelle altre due zone c’era una parete di arrampicata in una e nell’ultima un semplice tavolo con un raccoglitore ad anelli pieno di fogli. Erik si mise a sedere al tavolo poggiando, il tablet girato verso la parete di arrampicata, sfogliando il raccoglitore. Vanessa lo guardò cercando di capire cosa ci fosse nel raccoglitore ma Louis la guidò alla parete di arrampicata e le mise l’imbracatura. Più che una parete vera e propria sembrava una grande tavola di legno formata da numerosi alberi uniti insieme. “Sei mai stata in quei parchi dove i bambini scalano le pareti colorate?” Chiese Louis assicurando l’imbracatura sua e di lei. “Non proprio” Disse lei osservando l’enorme parete. “Non ti preoccupare. L’importante è fare passo per passo e non guardare in giù” Disse lui cominciando già a scalare. Dopo un paio di metri di altezza Vanessa già sentiva un po’ di fatica ma era abbastanza contenta che riusciva a salire anche se molto più lentamente di Louis “Ehi ma perché ci arrampichiamo su un albero?” Chiese lei non capendo il nesso tra questo allenamento e quello fatto prima. “Se qualcosa di pericoloso ti segue a terra su un albero abbastanza alto sei al sicuro.” Sentì urlare Erik da terra. Si era avvicinato con il tablet in mano. Inavvertitamente lei guardò giù e si rese conto dell’altezza che aveva fatto, che era molto più di quello che si aspettava. Nonostante provasse un po’ di paura riuscì a rispondere a tono ad Erik “Ma se tu sei riuscito a nasconderti sotto terra!” Poi riprese a salire mentre Louis se la rideva. Anche Alexander commentò “La ragazza sa il fatto suo...” Erik alzò gli occhi al cielo e disse “Per la precisione sotto un camion” “Dai Vanessa un altro paio di metri poi abbiamo finito e c’è la parte più bella” La richiamò Louis “Che sarebbe?” Disse lei “Lasciarsi scendere!”
 
Grazie alle dritte di Louis, Vanessa arrivò in cima e poi scese con spingendosi con le gambe sul muro. Era stato molto faticoso arrivare in cima ma soddisfacente “Grande Nessa!” Disse Louis tendendo la mano in alto davanti a lei una volta scesi e lei gli batté il 5 nonostante il fiatone. “Ora riprendete fiato che dovrete fare la prova di corsa” Disse Erik scrivendo qualcosa sul tablet. Oddio era sempre stata una frana alla corsa... “Corsa? Perché?” “Studiando le mappe abbiamo stabilito che ci possa essere almeno un rifugio o un nascondiglio sull’isola ogni 2 km quindi dovete cercare di correre per almeno due giri esterni di questo capannone.” Spiegò Erik “Sìì io non penso di potercela fare” Disse Vanessa facendo segno di no con la testa. “Tranquilla Vanessa lo sappiamo. Farai il possibile e quando sarai stanca Louis ti porterà in collo fino al completamento dei due giri.” Spiegò Alexander. Vanessa non capì bene allora dov’era la prova. “è una prova per lui più che per te questa” disse Erik voltandosi con un’espressione leggermente irritata.
 
Con calma uscirono dall’edificio ed iniziarono la prova. Vanessa riuscì a completare un giro, nonostante all’ultimo le sembrasse di star per vomitare, quindi Louis la prese in collo come se fosse un semplice zainetto e corse veloce a completare anche il secondo giro. Frenò di colpo un paio di metri dopo la linea del traguardo e iniziò a saltare con entrambi le mani alzate come un pugile vittorioso. “Ehi ma che fai? Fammi scendere!” Disse Vanessa ridendo “Oh già mi ero scordato che tu eri li” disse poi la fece scendere mentre Kyle, uscito da poco dal capannone, diceva “Sei proprio uno spaccone amico!” Erik era rientrato prima ancora che finissero il secondo giro ma Christina e Kyle stavano uscendo nell’attesa del proprio turno sul fuoristrada. I due si diedero il 5 e cominciarono a vantarsi delle loro prove di forza mentre Vanessa si avvicinava a Christina che sembrava un po’ scombussolata “Ehi tutto bene Christina?” Le chiese lei. Lei si ricompose velocemente e disse con un sorriso “Sì sì solo che non avevo mai provato un simulatore di realtà virtuale mi ha un po’ scombussolato” Vanessa ricordò che anche per lei era stata una strana sensazione la prima volta con un simulatore ed era stato un semplice gioco con una consolle a casa. “Louis adesso andiamo noi al simulatore?” Chiese Vanessa al suo partner. Lui diede una pacca a Kyle e fece un cenno a Christina mentre diceva “Sì è la prossima e l’ultima prova prima della pausa pranzo” Mentre loro entravano arrivava anche il mezzo con Charles a bordo che parlava animatamente. Louis la tirò dentro prima che potessero incontrarsi e iniziare a parlare.
 
La prova del simulatore portò Vanessa nel cuore della foresta tropicale con Louis. Insieme dovevano trovare degli oggetti con una mappa a disposizione ed evitando alcuni pericoli fissi come piante velenose e incontrando animali della zona. Era una prova divertente e se non fosse stato per il peso del visore sulla faccia Vanessa non si sarebbe ricordata di non essere davvero in una coloratissima foresta. Louis sembrava a casa sua e lei si chiese se la foresta che vedeva era simile a quelle dove era cresciuto. Glielo chiese anche e lui le parlò un po’ di casa sua mentre cercavano gli oggetti. A casa sua era stato morso da animali sconosciuti talmente tante volte da diventare ininfluente oramai, ma sua madre conosceva tutte le piante che potevano guarirlo, basandosi sulle vecchie leggende delle tribù native da cui lei proveniva. Scrivendo quello che i suoi antenati conoscevano sulle piante tropicali era diventata una biologa botanica importantissima anche se non aveva una vera e propria preparazione di studi sopra. Il suo libro, pubblicato sotto pressione proprio di Louis, era stato tradotto in molte lingue e veniva usato in alcune università come testo di studio.
 
Trovarono i cinque oggetti molto velocemente tanto che quando si tolsero l’armamentario l’ufficiale Brown, rimasto ad osservare sullo schermo del computer cosa vedevano loro con i visori, disse “Siete stati il gruppo più veloce ragazzi, ottimo!” I due si diedero il cinque poi Louis stritolò in un abbraccio Vanessa, facendola volteggiare in aria. Vanessa fu quasi dispiaciuta di aver finito la prova, gli era piaciuto esplorare quell’ambiente sconosciuto con Louis, un ottimo compagno di squadra che conosceva molti dei pericoli che avevano incontrato. “è stato lui particolarmente bravo signore.” E Louis fece un gesto eccessivo con la mano colpendole piano il braccio come a dire ‘oh ma dai...’ “Bene. Vuol dire che il nostro allenamento è stato adeguato” Disse l’ufficiale riguardando
alcune delle immagini della loro prova.
 
La voce di Alex uscì dal computer “Bene signori direi che vi siete meritati una tranquilla pausa pranzo. Ufficiale riporti tutti all’albergo così possono mangiare tranquilla cosa vogliono al ristorante, lontano degli occhi dei militari” “Tutti, signore?” Chiese Brown “Sì Brown anche i militari. Solo Erik no che viene alla ingen per un incontro con il consiglio” Mentre Louis sorrise contento di poter uscire un po’ dalla base Vanessa si rese conto che il fatto di non pranzare con Erik la tranquillizzava. Ogni volta che lui od Alex erano con lei si sentiva sotto esame. Le sembrava che quando lei non guardava lui, Erik la studiava valutando se fosse all’altezza. Mentre Brown si concentrava più sui suoi. “Vanessa anche tua sorella e Viktor vengono a pranzo in albergo. Anche loro hanno bisogno di un po’ di pausa” Lei sorrise, contenta all’idea di rivedere una faccia amica con cui poter parlare di tutto e non solo dell’imminente missione.
 Mentre si dirigevano alla macchina con la quale erano venuti Vanessa pensò che il rifugio sarebbe stato completato già domani secondo le stime di Alexander. Erik era appoggiato alla macchina con gli occhiali da sole addosso e sembrava prendere qualche raggio di sole in quella breve pausa. Charles aveva ancora il fiatone, dato che aveva appena finito di correre i suoi due giri. James e Louis scambiarono qualche parola con l’ufficiale per il rientro mentre a Vanessa venne un dubbio “Erik ma noi partiamo domani?” Lui la osservò ancora per un istante prima di risponderle “In verità sì. Domani mattina. Un aereo militare ci porta in Costa Rica da li prenderemo una macchina fino al porto e poi un traghetto ci porterà fino alla costa dell’isola. Saremo al rifugio domani sera” Tutti guardarono abbastanza scioccati Erik. Avevano tutti capito che la partenza era imminente ma sapere che era l’ultimo pranzo e l’ultima notte come persone normali, non come esiliati guardiacaccia era abbastanza terrorizzante per tutti a quanto pareva. Anche quando arrivarono Christina e Kyle l’umore era abbastanza teso ancora. Solo Charlie e Louis guardandosi decisero di dover distrare il gruppo e quindi si lanciarono nel raccontare aneddoti su aneddoti su tutti gli argomenti che gli passavano per la mente. Riuscirono a far ridere gli altri ma tutti erano ancora visibilmente preoccupati.



G.M.
Note dell'autrice
Vi prego perdonatemi per i termini un po' colloquiali toscanacci! Il mio sangue sa di pappa al pomodoro e vino di Bolgheri... soprattutto il secondo a dir la verità <3 


 
   
 
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