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Autore: glumbumble    26/08/2009    1 recensioni
- Beh finalmente avrai la risposta alle tue domande. Credo che oramai avrai capito che non siamo una famiglia normale. Ovviamente ci vogliamo bene e ci comportiamo come ogni altra famiglia; il problema è che non siamo umani, siamo una famiglia di vampiri.
Genere: Romantico, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non mi perdo in ciarle e posto subito il secondo capitoletto, buona lettura!



Capitolo 2.




Attraversammo l’uscio della porta sempre mano nella mano. La bellezza di quella casa mi aveva sempre affascinato, così spaziosa e confortevole, con quelle stanze bianche ed ariose.
  – Scusa, ma avevi detto che i tuoi ci stavano aspettando e qui non vedo nessuno…
chiesi dubbiosa mentre ci sedevamo sul divano.
  – Ti sbagli sono tutti qui, ma credo che abbiano pensato di regalarci un po’ di intimità. – mi spiegò con gli occhi pieni di malizia. Avvampai all’istante pensando alla parola intimità ed alla loro gentilezza al riguardo.
  – Ma no, chiamali subito, non ce ne è bisogno, davvero… – borbottai in preda all’imbarazzo più nero.
Sorrise divertito davanti alla mia espressione, mi resi conto che il colore che più mi si addiceva in quell’istante dovesse essere quello di una mela matura.
   – Mmh io credo che invece dovremmo goderci quest’ultimo momento di vera normalità. – mormorò di colpo più serio.
   – Ma come, un minuto fa eri desideroso di parlarmi davanti al resto dei Cullen, ed ora preferiresti rimanere solo con me? – domandai divertita.
   – Senza alcun dubbio preferirei rimanere solo con te. – rispose prontamente, avvicinandosi se possibile ancora di più a me. Lo fissai, persa in quei occhi dorati, annegandoci letteralmente dentro, dimenticando di colpo l’ansia riguardo a ciò che potesse dirmi, l’imbarazzo nel sapere che i suoi parenti si erano nascosti per lasciarci da soli, nulla aveva più senso ora.
I nostri nasi ormai si sfioravano e ci ritrovammo nuovamente a respirare ognuno con i sospiri dell’altro, completamente complici, in un’intimità che andava oltre l’amore vero e proprio.
Le sue labbra simili al vetro sfiorarono la mia fronte, le mie guance, il mio collo per risalire nuovamente a sfiorarmi le labbra.
In uno dei miei soliti impeti mi gettai su di lui, rompendo quel legame con un abbraccio un po’ troppo focoso per i suoi gusti. Lo sentii ridere di nuovo mentre staccava le mie mani che si erano incatenate dietro al suo collo.
   – Hai ragione, scusami, non siamo qui per divertirci, ma per parlare di affari davvero seri. – cercò di dire, ma non lo lasciai finire la frase, il senso di pace non mi aveva ancora abbandonato, non volevo tornare alla realtà, non in quel momento. Ma stavolta fu lui ad interpretare il ruolo del cocciuto.
   – Dico davvero. – ribatté severo. A malincuore mi allontanai da lui, solo di pochi centimetri ovviamente, e il mondo si intromise bruscamente nella nostra bolla privata.
   – D’accordo allora, sono tutta orecchie. – lo informai sarcastica.
Mi guardò in cagnesco per un secondo poi iniziò a chiamare a gran voce i suoi parenti.
   – Ci hai chiamati, tesoro? – chiese poco dopo sua madre. Come ogni volta che uno dei componenti della sua famiglia faceva capolino davanti ai miei occhi, rimasi abbagliata dalla sua bellezza. La madre assomigliava in modo impressionante al mio ragazzo, con quegli occhi color onice, le gote leggermente rosse, le labbra carnose, era stupenda.
Mentre lui rispondeva con un cenno di assenso, suo fratello, materializzatosi alle sue spalle, iniziò a ghignare – Finalmente, credevo che non ci voleste più tra i piedi… – Avvampai all’istante, consapevole di star facendo il suo gioco. Adorava quando le mie gote si incendiavano e mi stuzzicava sempre cercando di mettermi in imbarazzo.
   – Smettila subito, non voglio che si senta a disagio davanti a noi. – lo redarguì il padre, anche se stavolta colsi uno strano luccichio nei suoi occhi, come se avesse appena visto qualcosa che amava ma non poteva ammirare da molto tempo... che fosse un’altra illusione della mia mente fantasiosa?
   – Non si preoccupi dottor Cullen, non mi crea alcun fastidio. – mentii in preda alla vergogna.
   – Ma dove sono gli altri? Avevo chiesto che ci fossero tutti oggi…
   – Dagli tempo, non abitano molto vicino, anche se scommetto che con Alice alla guida non ci metteranno molto. – lo rassicurò il padre.
   – Oh non ne dubito, ricordo molto bene la guida di tua sorella. – aggiunse divertita la madre.
   – Vengono anche gli altri? – chiesi curiosa. Avevo visto il resto della famiglia poche volte, da quando se ne erano andati ed ero contenta di rivederli, di bearmi nuovamente della loro straordinaria bellezza.
   – Si, te l’ho detto, ti devo spiegare una cosa molto importante e voglio che ci sia tutta la famiglia al completo.
Annuii sconfitta, era inutile cercare di carpire qualche informazione, e non volevo fare la figura della bambina curiosa davanti agli altri. Per cui mi abbandonai sul divano, mente sentivo il suo braccio attorno alle spalle; socchiusi gli occhi, permettendo alla sua mano di giocare instancabile con i miei capelli.



Quale sarà questo oscuro segreto? Ai posteri (ovvero a me fra qualche giorno xD) l'ardua sentenza! La storia per il momento finisce qui, voi però commentate, fatemi sapere la vostra, sparate a zero, insomma dite tutto ciò che vi passa nella testa nelle recenzioni! ps. non so perchè non mi fa mettere i personaggi che avevo selezionato, tra i protagonisti c'è ovviamente la famiglia Cullen.
  
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