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Autore: LadyStone    01/03/2021    2 recensioni
Sono passati diversi anni dagli ultimi fatti di Le Custodi - In Acque Profonde, ma ognuno avrà saputo trovare il suo posto nel mondo? Regnerà davvero la serenità e la pace degli animi?La verità farà di nuovo parte delle loro vite o ancora segreti graveranno sulle loro spalle?
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aries Mu, Cancer DeathMask, Cancer Manigoldo, Gemini Saga, Scorpion Milo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ferma dietro una delle colonne della dodicesima casa, Valeria trattenne il respiro nel guardarlo passare. Lui era arrivato solo una mezz’ora prima, ma lei era rientrata da soli dieci minuti, e nello scoprirlo  maledisse la sua lentezza nello sbrigare la commissione che Aphrodite l’aveva mandata a fare.
Se solo non si fosse fermata a parlare un po’ con le sue ex compagne sacerdotesse, lo avrebbe accolto lei in casa, sarebbero riusciti a parlare un po’ come facevano diciannove anni prima in quella villa nelle Marche, quando era ancora troppo giovane e spocchiosa e non era stata in grado di leggersi dentro come avrebbe dovuto.
Soffocò in gola un risolino nel ripensare a con quanta veemenza aveva comunicato a Shion quale sarebbe stata la sua scelta “Io sarò una sacerdotessa.”
Grandissima cazzata!
Quella era tutto tranne che la vita che faceva per lei. Eppure a diciannove anni si sentiva tanto cazzuta, una tutta onore e cazzotti, ed, invece, dopo neanche due anni di addestramento aveva capito che non avrebbe mai potuto rinunciare completamente alla sua femminilità, ad amare in modo normale un uomo. Le era stato chiaro ogni qual volta che lui si era offerto di darle qualche lezione, per migliorare i suoi attacchi o la sua difesa, e le sue gambe non tremavano per il timore di affrontare, seppur in lezione, un gold, ma per la voglia di affondargli le mani in quei capelli spettinati ad arte e riempirgli la faccia di baci, quei baci di cui lui non sapeva nulla e che lei non aveva mai avuto il coraggio di dargli.
Lo osservò scendere ogni singolo gradino fino alla casa dell’Aquario. Ogni passo, ogni movimento delle sue spalle, ogni ciocchetta di capelli che si appoggiava su quel collo forte e lungo, le sembrava perfetto.
Come aveva potuto far scemare così la confidenza che era nata anni prima? Come?
Ma poi si diede della sciocca da sola.
Perché erano venuti nel loro mondo e lui era tornato ad essere solo uno dei forti e fieri dodici gold e lei una ragazzina che tentava, maldestramente, di intraprendere una strada che era più che evidente non essere la sua.
Sospirò vedendolo sparire nell’undicesima casa, ma forse, se si fosse spostata nel colonnato ovest, magari, lo avrebbe continuato ad intravedere per un altro po’, forse, e cercò di arrampicarsi su un muretto vicino al colonnato, quando
“Ma non avresti fatto prima a fermarlo quando stava uscendo da qui e chiedergli un appuntamento.”
Valeria si fermò immediatamente, piccata per essere stata colta in flagrante, così si ricompose e si girò a guardare il suo amico-padrone-ex protetto.
“Senti, Phro, non ti ci mettere pure tu!”
“Oh sì, che mi ci metto. Sono anni che muori dietro al di lui pensiero e non è difficile immaginare a chi pensi quando sospiri nella tua stanza.”
Valeria fece finta di sistemare due vasi, non sopportava che Aphrodite la vedesse arrossire.
“Guarda che è inutile che fai finta di nulla. Il rossore ti è arrivato fin sopra le orecchie e mi infastidisce vedere come perdi tempo con lui. Cosa aspetti? Che si faccia avanti qualcun’altra?”
“Senti Phro, se gli fossi interessata avrebbe potuto farsi avanti anche lui, o no?”
“Ma chi? Shura manico di scopa? Ho più sangue caliente io nelle vene che sono un vichingo, che lui che è spagnolo. È un uomo che va preso di petto. Strano che tu non lo abbia ancora capito…eppure eri l’unica sacerdotessa a cui aveva offerto il suo aiuto, ma forse” e le si avvicinò sfiorandole il viso con una delle sue rose innocue “hai paura di non essere alla sua altezza, perché hai rinunciato a conquistare una cloth e seguire quella vita semi monastica, per essere la mia sguattera?”
Valeria chiuse gli occhi in due fessure e, strappandogli la rosa dalla mano, lo ammonì
“Attento a come parli, bel pesciolino, perché se puoi ancora sfoggiare quel bel sedere sodo è anche grazie a me, che da brava custode nei giorni nella mia realtà non mi sono mai allontanata da te.”
Pesci rise di cuore. Era quella la Valeria che voleva rivedere: Forte, impertinente ed anche un po’ presuntuosa.
“Ah, allora ci sei ancora sotto quegli straccetti da ancella! Quel peplo non ti ha avvolto anche il cervello. Bene, quindi fammi la cortesia di tirare fuori le unghie ed andare a prendertelo il tuo bel principe.” Poi le diede le spalle ed entrando aggiunse “spesso le principesse devono salvarsi da sole…ah e per stasera salmone e champagne che i tuoi leggerissimi piatti piemontesi mi si mettono sullo stomaco.”
Valeria rise di cuore, adorava quell’odioso stronzetto.
   
 
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