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Autore: Akiko Uzumaki    03/03/2021    0 recensioni
Jackie , una adolescente californiana, decide di cambiare scuola, affinché le cose nella sua vita migliorino dopo essere stata piantata dalla sua migliore amica e umiliata dal suo ex ragazzo. Affiancata dai suoi amici di sempre, Frank, Moe e Mark, decide così di stravolgere completamente la sua vita, incontrando Scream, la sua pazza compagna di stanza nel nuovo convitto, Steve, che diventerà il suo migliore amico, e Dean, quel ragazzo tanto timido quanto dolce e premuroso.
Eppure c'è una cosa che deve ancora capire: il vero cambiamento non deve avvenire nel contorno, ma dentro di sé.
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Canzone consigliata: Back in Black, AC/DC.

Dopo tutte le festività, le abbuffate di cibo poco sano e tanti regali scartati insieme alla mia famiglia, bisogna far pure i conti con la realtà: a parte aver preso sicuramente qualche chilo, il 7 gennaio le vacanze invernali sono ufficialmente finite e si ritorna alla normalità. Non solo, noi studenti dell'ultimo anno dobbiamo anche fare i test di ammissione alle varie università, almeno se avessimo voluto proseguire gli studi, e quello è sicuramente il mio caso.

Ho una paura fottuta di non riuscire a reggere la tensione per un semplice test d'ingresso. D'altronde, sono domande che dovrei sapere alla perfezione, dicono che siano anche abbastanza fattibili, quindi... Perché non dovrei riuscirci? 

E' pur vero che ho deciso di presentare la domanda ad Harvard, una delle università più prestigiose, dato che la mia media, seppur non una delle più alte della scuola, me lo permette, ma vanno bene anche quella di San Diego o quella del South Carolina, dove i corsi di ingegneria sono abbastanza validi. Anche Dean, come me, vuole provare Harvard e San Diego, ma, a differenza mia, poiché ha la terza media più alta dell'istituto, ha deciso di provare anche la Yale e la Columbia, sempre per ingegneria, ma specializzazione diversa dalla mia.

Non lo da molto a vedere e vuole sembrare forte e coraggioso, ma Dean è più in ansia di me, teso come una corda di violino, ed è dall'inizio del nuovo anno che come buon auspicio va a dormire presto la sera, come se fosse una sorta di fioretto.

Per quanto riguarda gli altri, hanno scelto università molto lontane, alcuni faranno domanda nelle mie stesse università, di sicuro siamo tutti molto ansiosi di sapere dove ci porterà il nostro futuro. 

Ovvio, vedere Scream e Steve in ansia per qualcosa che in un certo senso riguarda la scuola è qualcosa di raro. Volendo seguire i corsi di arte, come Liu, hanno fatto richiesta solo a due università, e sentirli su Skype ogni sera battibeccare su quale fosse la decisione giusta da prendere era molto divertente. Sempre se fossero stati ammessi, certo.

Durante le vacanze, poi, ho studiato con Martin, Gary e Zoe, che hanno deciso di creare una sorta di gruppo studio con me così da non restare indietro prima degli esami finali (che saranno a giugno, ma sempre meglio studiare passo passo). 

Ormai, però, il giorno in cui la scuola invita gli studenti dell'ultimo anno a compilare le proprie domande di ammissione è arrivato, e, non appena ho messo piede nel complesso, l'ho trovato quasi vuoto, con davvero poca gente per il momento. Mi fa strano essere una delle prime, dato il mio perenne ritardo in generale nella vita di tutti i giorni. E, appena entro in stanza, noto che non c'è traccia nemmeno della mia amica, che invece è sempre in orario.

Pazienza, avrò il tempo di sistemare la mia roba prima che venga e iniziamo a spettegolare di fatti avvenuti durante le vacanze.

Quando qualcuno bussa alla porta, credo sia lei, e invece di andarla ad aprire urlo un "vaffanculo, hai le chiavi". 

-Ehm, non credo Jackie, sono Mark, non posso mai avere le chiavi della tua stanza...- esclama una voce maschile al di fuori della porta, e allora capisco che è uno dei miei migliori amici di sempre, l'unico che è rimasto nella mia vita. 

-Hey, Mark! Finalmente, come va? Fatto qualcosa di divertente durante queste vacanze?- urlo, saltando addosso a lui come per abbracciarlo. Durante le vacanze non ci eravamo visti molto, per via di molti impegni di entrambi, quindi riabbracciarlo solo i primi giorni di scuola per me vuol dire molto. In queste tre settimane ha tagliato i capelli, non più ricci e fluenti come prima ma più corti, ma per il resto è rimasto uguale.

-Mi sono divertito abbastanza , invece so che tu hai studiato come una secchiona...- prende in giro, scatenando da parte mia una reazione di schiaffo sul suo braccio, ma in realtà scherzo anche io.

-Dai, lo sai che ho un'ansia pazzesca anche se non dobbiamo fare niente di che...- mi giustifico, dandogli un buffetto sulla spalla che lo fa solo ridere di più.

-Ma ora parliamo di cose serie. Ti andrebbe se dopo la scuola io e te ci andassimo a fare un bell'aperitivo al bar? Giusto per parlare un po', è da molto che non lo facciamo, e nella tua vita le cose sono abbastanza cambiate.- mi propone, smettendo all'improvviso di sorridere. Ha ragione, nell'ultimo mese sono cambiate abbastanza le cose e forse parlare con una delle poche persone che in tanti anni di amicizia non mi ha mai giudicata mi può solo far bene. 

Per tutta risposta, dunque, annuisco, non smettendo di guardarlo. I suoi occhi non sorridono, anzi, hanno tracce di qualche altra emozione, come se mi stesse nascondendo qualcosa. O qualcuno. Certo, come se poi davvero potesse nascondere una persona in una stanza, facendola uscire solo per parlare con me. 

Ad un certo punto, il silenzio che si è venuto a creare tra me e Mark viene interrotto da un colpo di tosse che però non è dolce e delicato come quello di Scream, è più un vocione profondo e maschile. Ovviamente può essere solo una persona. 

-Dean, amore!- esclamo, per poi fiondarmi tra le sue braccia. Mi rincuora sapere ogni volta che il suo profumo di bucato non cambia, perché ormai mi è diventato familiare e non riesco ad immaginare qualcosa di diverso. Il mio ragazzo ricambia l'abbraccio in maniera non esattamente calorosa, in quanto, come posso notare non appena alzo gli occhi, è concentrato a fissare Mark come se lo stesse sfidando. Tutto quello che riesco a pensare è un "non mi vedi da un po' e sei impegnato a fissare uno dei miei più cari amici? Grandioso." 

-Si può sapere che ci fa lui qui?- chiede, senza nemmeno salutarmi. Alzo gli occhi al cielo, e soprattutto mi stacco da lui: da quanto in qua si mette a fare domande random sui miei amici più cari?

-Ehi, calmo, amico, volevo solo fare un saluto a Jackie e vedere come stesse, dato che non la vedo da parecchio tempo.- si giustifica Mark, alzando le mani in segno di resa, come se poi lui dovesse dar conto a lui di qualcosa. 

-A dopo, Jackie, ti aspetto all'ingresso oggi alle quattro.- mi saluta, per poi uscire dalla stanza, e così rimaniamo io e il nuovo deficiente della situazione. Se avessi la forza gli spaccherei il muso, per questo comportamento da stupido che ha assunto. Dal canto suo, Dean mi guarda basito, come se chissà cosa avessi detto o fatto di sbagliato.

-Dopo? Ingresso? Quattro? Scusa non sto capendo, cos'è che devi fare?- mi chiede, guardandomi di traverso, come se avessi pronunciato una preghiera all'incontrario. Se inizia a comportarsi così dopo solo due mesi e mezzo di relazione, siamo proprio messi bene dunque. 

-Vuoi sapere anche altro? Tipo, che so, se prenderò una 7up come al solito o andrò di Coca-Cola? Di che colore avrò i calzini? Se berrò con la destra o proverò con la sinistra?- controbatto, sarcastica, così da farlo arrabbiare ancora di più. Mai mettersi contro di me.

-Oh, andiamo, ti ho chiesto una cosa! Non mi piace quel tipo, ti fissa intensamente e sono convinta che tu piaccia a lui!- inizia ad alzare la voce, scocciato, come se io non afferrassi il punto della situazione. Ma io ne sono convinta: Mark non ha una cotta per me, ci conosciamo da anni!

-Okay, mi stai facendo innervosire, un mio amico vuole parlare con me dopo tanto tempo e dovrei dire di no perché devi fare il geloso della situazione. Quando ti sei calmato allora potrai anche pensare di venire a parlarmi.- dico, ferma, uscendo dalla stanza e dirigendomi in terrazza, dove posso stare tranquilla e fumare una sigaretta in santa pace senza che nessuno mi disturbi. 

Mentre fumo, mi perdo con lo sguardo all'orizzonte, guardando il cielo azzurro e limpido senza l'ombra di nessuna nuvola. E' abbastanza tardi, tra un po' tutti noi dobbiamo compilare le domande di ingresso ai college, sperando in una buona sorta per tutti. 

Eppure, non riesco a non pensare a quello che è successo poco prima con Dean, con quel comportamento da bambino nei confronti di uno dei miei più cari amici, trattandomi come se fossi una schiava incatenata a lui che non può muoversi senza il suo consenso. Mi dà sui nervi, questa stupidaggine. E, mentre sono nel culmine della mia rabbia, a metà sigaretta, ecco che mi sento circondare le spalle da qualcuno, e lo stesso qualcuno posa la sua testa sulla mia, proprio ad evidenziare la nostra differenza di altezza. Così com'è arrivata, la rabbia svanisce, lasciando che il ragazzo alle mie spalle mi coccoli accarezzando piano la guancia con la sua mano grande e ossuta. E' così bravo a farmi dimenticare di essere nervosa, che anche le mie labbra si distendono, a formare un sorriso, e lascio perdere la sigaretta. 

-Scusa, ho esagerato, di te mi fido, ma di lui un po' meno... Forse dovrei ammettere l'unico e grande difetto di Dean, cioè è tremendamente geloso.- sdrammatizza, facendomi sbuffare in una risatina, che però nascondo abilmente nel suo braccio. Lo amo così tanto. Ricordo quando l'ho presentato a mio fratello, che l'ha prima guardato male, ma poi mi ha detto che è un tipo a posto, e soprattutto mi ha avvisato che un'altra cosa a posto devono essere le sue mani quando siamo insieme. Eppure lo vorrei tanto, vorrei tanto mi toccasse in quei posti pericolosi, punti proibiti che mi porterebbero ad un piacere che non ho ancora mai provato. L'ho promesso a me stessa, però, dopo quello che è successo mesi fa: devo aspettare ancora, anche se non ci riesco. 

-Appunto, se ti fidi di me dovresti sapere che non ci starei mai se ci provasse, ma comunque non succederà perché non mi guarda in quel modo, puoi star tranquillo!- lo rassicuro, guardandolo con gli occhi più dolci che io possa sfoderare. Finalmente ride, e pare calmarsi, e mi stringe più forte a sé, mandandomi in paradiso. 

-Scusa, hai ragione, è che oggi devo iniziare davvero a pensare al mio futuro, e ogni cosa mi sembra difficile il triplo e mi innervosisce.- ripete, stringendomi ancora di più, facendomi sentire ancora di più amata e protetta. Ma ormai l'ora è giunta, speriamo solo di essere ammessi nella stessa università.

                                                    *********************************  

Nel compilare delle semplici domande ci ho impiegato una fatica enorme, manco fosse il test degli esami finali. Spero almeno di aver scritto bene nome e cognome, o altrimenti mi sa che sono un po' in difficoltà. Gli altri sono un po' più rilassati, eccetto Dean, che è uscito sudato dall'aula magna. 

Ora, però, dopo tutte le lezioni di questa giornata, dopo aver aiutato Scream in matematica e passato i fazzoletti a Gary, che ormai ha rotto con Ellen, ho solo un pensiero che mi martella in testa, e cioè ciò che Mark ha da dirmi. E' stato abbastanza misterioso, con quei messaggi inviati durante l'ora di chimica e soprattutto mi ha tenuto d'occhio per tutta l'intera giornata. E' quasi come se stesse per succedere qualcosa, come se sapesse qualcosa che potrebbe cambiare l'umore della mia intera giornata. Così, dopo essermi tolta la felpa bagnata dalla pioggia e averne messa un'altra con il logo della mia scuola, e dopo essermi asciugata i capelli umidi e ormai quasi ricci per l'umidità, vado al bar vicino la scuola, dopo aver urlato uno "Scream sto uscendo!". 

Appena arrivo, Mark è lì che muove la testa a ritmo di musica e saluta ogni tanto persone di qua e di là. E' sempre il solito socievole, è bello sapere che certe cose non cambieranno mai. Non appena mi vede, gli si illumina il volto, e mi fa cenno con un gran sorriso.

-Hei, Jackie! Siediti qui, ho ordinato la 7up solo per te, dato che so quanto la ami...- mi saluta, abbracciandomi fortissimo e facendomi inspirare un piacevole profumo di agrumi. Non appena mi sistemo al tavolo, una cameriera bionda viene al nostro tavolo e mi fissa intensamente, mentre posa le nostre bevande. Come se non bastasse, mi fa un occhiolino e mi lascia un foglietto vicino alla mia 7up, con su scritto un numero di telefono e una firma "Betsie xo".

-Wow, cioè, mi verrebbe da fare ironia su come tu faccia colpo su chiunque, ma a quanto pare lei ti ha puntato da abbastanza...- commenta Mark, sull'orlo di un attacco di risate che non so se si fermerà presto.

-In effetti, le farei un applauso per la storia del bigliettino, ma lasciamo perdere dai...- alzo gli occhi al cielo, pensando che non è per discutere di una tipa che ci prova con me che siamo seduti qua. In più, ho anche la sensazione che il mio amico stia sviando il discorso di proposito, come se l'argomento lo turbasse tanto, e sono decisa ad andare fino in fondo. Lo vedo sospirare e boccheggiare, come se volesse trovare le parole giuste per descrivere la situazione. 

-Veniamo al dunque, il motivo per cui ti ho chiamata qui.- asserisce, con tono grave, alzando subito lo sguardo e incastrando i suoi occhi nocciola nei miei verdi. Per tutta questa serie di movimenti il mio cuore inizia ad accelerare, gettandomi in uno stato d'ansia che non mi rende capace di formulare altri pensieri. Sapevo già che doveva parlarmi, sospettavo anche fosse qualcosa di importante ma non immaginavo di dover tremare nonostante la felpa in cotone caldo e nonostante il fatto che non faccia poi tutto questo freddo. 

-Mark, tutto bene? E' successo qualcosa di grave? Mi stai spaventando.- chiedo, stringendo tra le mani il bicchiere di vetro in maniera urgente. Mi sento le gambe come gelatina, e mi accorgo di non avere poi così tanta fame, ma non importa: devo sapere cos'ha da dirmi. Il mio amico di passa una mano tra i capelli non così tanto voluminosi come un tempo, mascherando la tensione, e poi posa una mano sulla mia, sul bicchiere pieno di 7up. Questo gesto mi sorprende, ma in realtà non più di tanto: Mark è sempre stato un ragazzo molto affettuoso, soprattutto con me. 

-Frank e Moe si parlano pochissimo, forse nemmeno più. Sai, sono molto cambiati senza te che li mantieni sulla giusta via. Frank ha perso la testa per quella tipa amica della tua compagna di stanza, e quando ci vediamo parliamo sempre di lei o di te. Mi dice che gli dispiace, ma sta aspettando che ti passi e che vi ritorniate a parlare. Per quanto riguarda Moe... Beh, ormai è su un altro pianeta. Sta sempre con le compagne di corso, ci salutiamo da lontano e non ci parliamo nemmeno più. E io sono stanco di questa situazione.- sospira, raccontandomi finalmente cosa sta succedendo nella vita dei miei vecchi amici. Un classico, insomma.

Ho sempre funto da collante nel nostro piccolo gruppo. Per qualche motivo, hanno sempre creduto che io avessi le soluzioni a molti problemi e che forse ero così obiettiva da dare sempre consigli giusti. So solo che ormai non posso fare più niente, non posso riacciuffare Moe nei corridoi e minacciarla, né tantomeno fare ciò che Frank ha previsto, perché non corro dietro a nessuno, non più ormai. Anche se, lo ammetto, mi ha fatto sorridere sapere che Frank si sia innamorato di una ragazza così tanto da parlare solo di lei, e sono abbastanza sicura che la fortunata sia proprio Candy.

-Per quanto riguarda Moe, mi dispiace, ma dovevamo aspettarcelo. E' da quando siamo venuti qui che si è praticamente staccata da noi per cercare di meglio, scusa la franchezza. Invece Frank dovrebbe stare con una di nome Candy... Giusto?- commento, dapprima scrollando le spalle, poi interessandomi alla sorte del mio ex amico.

-Esatto, quella più normale tra le tue amiche, a parte quella nera stupenda... Quella è davvero bella.- conferma, per poi perdersi in apprezzamenti su Zoe che, non ha tutti i torti, è davvero stupenda, e non è un caso che a volte posa per qualche fotografo poco conosciuto. La invidio tantissimo, ha un fisico invidiabile e un viso molto particolare. 

-In realtà aspetterei che tu me la presentassi questa tua amica...- insiste, nervoso, mentre ha ancora la sua mano sulla mia e mi guarda intensamente. Mi viene da arrossire e non so nemmeno bene il perché, ma mi ritrovo a girare lo sguardo altrove. 

-Sei sempre tu, solo tu puoi passare dall'essere serio all'essere uno sciupafemmine in due minuti.- sdrammatizzo, iniziando a ridere e contagiando anche lui, che toglie la mano dalla mia.

-Poi, in realtà, ci sarebbe un'altra cosa da dirti, un po' più delicata, e soprattutto ho molta ansia nel dirtela.- confessa, abbassando lo sguardo sul suo bicchiere quasi vuoto. Avevo appena tirato un sospiro di sollievo, pensando che alla fine non era così grave come pensassi, e invece ecco che c'è altro sotto. Lo incito con uno sguardo interrogativo e un cenno della mano. Lui sospira, in difficoltà.

-Angie è tornata da Chicago.-

AKIKO'S SPACE
Sono letteralmente anni che non metto mano a questa storia, ma... Hey, non è mai troppo tardi per rimediare. 
Innanzitutto, mi scuso con chi seguiva gli aggiornamenti per questo immenso ritardo, ma non me la sentivo prima. 
Ho scritto questa storia quando avevo praticamente diciassette anni, in un contesto totalmente diverso da quello in cui sono finita ad oggi, a quasi ventidue anni. Ammetto che a volte odio questa storia, e in particolare odio alcuni personaggi, perché mi ricordano persone che hanno significato molto per me ma a cui ho dovuto inevitabilmente dire addio (per Angie, capirete andando avanti nella storia, per il resto qui non ne ho lasciato traccia).
Inoltre, devo apportare delle modifiche sostanziali, nonostante abbia già finito di scrivere la storia, ma lo stile che aveva all'inizio non mi appartiene più.
Nonostante ciò, sono decisa a continuarla e a finirla, anche se aggiornerò più o meno sporadicamente. Jackie ha bisogno della sua conclusione, e io gliela darò, perché la merita. 
A presto, gente
-Akiko

   
 
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