CAPITOLO #6
- L'INIZIO DELLA TERAPIA -
Cercai per tutta la giornata di stare alla larga dalla stanza di Sasuke, l’idea di rivederlo non mi entusiasmava, per di più dopo essersela presa con me che cercavo di aiutarlo; passai un po’ di tempo nella sala relax davanti ad un caffè fumante, pensando al da farsi. Dovevo iniziare la terapia, non potevo lasciar passare altro tempo, ed il mio turno sarebbe finito da li ad un’ora: avevamo preso la malattia in tempo, ora questo era prezioso. Buttai giù gli ultimi sorsi di caffè e mi diressi nella sala medica a prendere l’occorrente per dare inizio alla terapia stessa.
Essendo Sasuke allo stadio secondario, preparai la dose specifica di penicillina in siringa, portandomi tutto l’occorrente dietro per eseguire la prima iniezione. Bussai alla porta e feci per entrare, notando il letto vuoto; pensai fosse andato in bagno, quindi aspettai qualche minuto, ma non sentendo rumori, decisi di chiamarlo.
- Sasuke?! - dissi - dobbiamo iniziare la terapia! - aggiunsi
Nessun rumore proveniva da quella stanza però, men che meno da bagno; poggiai sul letto il contenitore con la siringa e l’occorrente, notando un dettaglio che mi fece rabbrividire: il catetere venoso centrale! Sasuke era scappato?!
Mi precipitai fuori dalla stanza nel panico, corsi da Hinata a chiederle se avesse visto passare il mio paziente, ricevendo un no come risposta, quindi passai al piano B: Naruto. Era il suo migliore amico, doveva sapere dove potesse essere diretto. Mi recai in chirurgia, notando che il mio amico stava eseguendo un’operazione, gli feci segno di uscire un secondo, facendolo venire verso di me e lasciando tutto nelle mani di Sai.
- che c’è di urgente Sakura? Sto operando - disse lui
- Sasuke è scomparso - dissi - sai dove potrebbe essere andato? -
- oh cazzo - Naruto si sbalordì - quando? Perchè? - chiese lui
- gli avevo detto che era positivo a test TPHA, mi ha mandata via, sono uscita, ho continuato il giro visite ma quando sono tornata con la prima dose di terapia non c’era più, tu sai dove potrebbe essere andato? - dissi
- sifilide - rispose Naruto - è andato al bordello: quartiere di Konohagakure 3a strada, è un palazzo rosso, frequenta sempre lo stesso da anni, è andato li, sono sicuro - disse
- grazie - lo ringraziai velocemente
- tienimi informato! - mi urlò
Mi precipitai agli spogliatoi, recuperando il cappotto, quindi andai all’entrata dell’ospedale per dirigermi alla macchina, quando incontrai Itachi.
- Haruno - disse - dove vai? Non hai finito il turno - ricordò lui
- no signore è un’emergenza, si tratta di suo fratello - dissi io
- che c’è? - chiese
- è scappato, sto andando a cercarlo, temo possa fare una cosa della quale si potrà pentire - risposi
- vengo con te - mi informò, con un tono che non permetteva repliche
Non potendo ribattere accettai la cosa, diretta al posteggio con Itachi: presi la macchina e partimmo. Il quartiere di Konohagakure non era distante, era a pochi isolati dall’ospedale, ci vollero 10 minuti per raggiungerlo.
- è qui? - chiese l’Uchiha
- Naruto mi ha detto che è un luogo che frequenta spesso, mi ha detto che è probabile lo troveremo qui - risposi
Proprio in quel momento scorgemmo Sasuke uscire da un edificio rosso, proprio di fronte a dove avevo appena messo la macchina, Itachi si precipitò fuori, correndo verso di lui, atterrandolo. Lo riportò in auto come si porta un bambino che ha appena fatto un capriccio, non come un uomo di 29 anni, questo mi fece capire un altro particolare del carattere di Sasuke, cercai di distogliere lo sguardo quando Itachi lo infilò in macchina e si sedette con lui nei sedili posteriori.
- vai Sakura, torniamo in ospedale - disse il primario
- subito - risposi, accesi la macchina e partii
Appena arrivammo in ospedale, Itachi riaccompagnò il fratello in stanza, chiudendosi la porta alle spalle, sentii le voci al di fuori di essa, capii ciò che era andato a fare Sasuke, e la cosa mi spaventò abbastanza: era andato al bordello per picchiare il gestore che gli aveva affidato una ragazza che lo aveva fatto ammalare. Questi scatti d’ira non mi piacevano per niente; rimasi ad aspettare tutto il tempo fuori dalla porta, nell’attesa di poter entrare a mia volta.
Passarono ancora un paio di minuti quando l’uscio si spalancò, ed Itachi uscì, dicendomi di entrare ed iniziare la terapia; mi diressi prontamente a prendere l’occorrente per un’altra dose di penicillina, tornando velocemente alla stanza 4. Sasuke era sul letto, sguardo basso, furioso. Rimasi in silenzio nel mentre che preparavo la dose in siringa, iniettandola nel braccio del moro che, senza battere ciglio, si fece pungere: prima di uscire presi parola.
- Perchè? - chiesi, lui alzò lo sguardo su di me
- perchè quell’infame mi ha dato una troia infetta - ribattè lui, pieno di rabbia
Che termini per descrivere una ragazza che fa quel genere di lavoro per mantenersi, non era giusto.
- e tu non ci andare - ribattei
- non mi avrebbe visto comunque mai più, ma volevo fargliela pagare - rispose lui
- Sasuke, non fare cose di cui ti puoi pentire - dissi, ferma
Lui mi guardava, lo sguardo incatenato ai miei occhi smeraldini che si perdevano in quei buchi neri.
- non me ne sono pentito, infatti - ribattè lui
- ma che hai fatto? - chiesi, perplessa
- gli ho spaccato il naso - disse
Un brivido freddo mi salì lungo la schiena.
- s-spaccato il… - mi venne un giramento di testa
Sasuke notò il mio capogiro, e mi prese al volo, facendomi atterrare sul letto: adesso era proprio sopra di me. Nel giro di pochi secondi le sue labbra erano nuovamente sulle mie, in un bacio che mi stava lasciando senza fiato, l’avevo aspettato un altro bacio, lo ammetto.
- mi pento solo di non essere venuto qui prima - disse lui, ad un soffio dalle mie labbra
Sorrisi come una scema, come se non fosse successo nulla prima di quel momento, come se fossi su un pianeta diverso, era una sensazione che non avevo mai provato con nessuno prima di allora. Mi alzai di scatto sentendo la maniglia della porta girare, rimettendomi a posto come meglio potevo: era Hinata che, mandata dal primario, si accingeva a rimettere a Sasuke il catetere venoso centrale.
- quanto ci vorrà? - mi chiese lui
- sei al secondo stadio, quindi 2 settimane di terapia, e poi rifacciamo il test - dissi, sicura
- me le fai tu le punture? - disse, ammiccando, Hinata uscì dalla stanza paonazza
- si - risposi - verrò qui anche domani che è il mio giorno libero a farti la puntura - aggiunsi, quindi feci per uscire a mia volta - ah e… astieniti da ogni rapporto sessuale fino alla negatività del test TPHA -
- peccato - disse lui, con voce roca, avvicinandosi al mio viso - mi sarebbe piaciuto vedere cosa c’è sotto questo camice - mi sussurrò all’orecchio
Viola in viso uscii dalla stanza, il mio turno era terminato da un’ora, quindi decisi di tornare a casa. Prima di andare alla macchina passai in chirurgia, ad avvisare Naruto che andava tutto bene, per poi mettermi alla guida e concedermi un po’ di meritato riposo: ne avevo davvero bisogno.
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Ciao ragazzii :D
Come state? Eccomi con il seguito della storia :)
Spero che vi piaccia; i capitoli nuovi,
prometto, che saranno più lunghi, ma questi li avevo già scritti, e mi
viene davvero difficile modificarli ^^"
Se potete lasciarmi qualche recensione, sarei molto contenta,
e vi ringrazio tanto :)
Detto questo vi saluto, vi mando un abbraccio e al prossimo capitolo!
Talitha_love