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Autore: iced_swan    04/03/2021    8 recensioni
Anastasia Steele è una giovane donna di trentaquattro anni, forte e indipendente che ama il suo lavoro. Ex pilota dell’esercito, ora lavora per compagnie private. Nonostante la giovane età, è conosciuta nell’ambiente per la sua professionalità.
Ed è proprio questa nomea che la farà notare e verrà ingaggiata per sostituire il pilota del jet privato di Christian Grey.
Lui, all'età di trentanove anni è uno degli uomini più ricchi d'America, abituato ad avere il meglio.
Ed Anastasia Steele è il meglio.
Lei, madre single con una brutta esperienza alle spalle.
Lui, impegnato in una relazione con la sottomessa Leila.
Cosa succederà tra i due? Christian riuscirà a resistere alla nostra bella Anastasia? Riuscirà a cambiare per amore?
E Anastasia si fiderà di nuovo di un uomo?
Se vi ho incuriosito, restate sintonizzati...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mi scuso per il ritardo, ma ho avuto un po’ di problemi a scrivere questo capitolo. Spero Vi piaccia… Buona lettura!

 

CAPITOLO 29

POV CHRISTIAN

 

“ Mio Dio Christian… ” esclama stupefatta Anastasia “ …è spettacolare! ”.

Le sorrido, guardandola ammirare la moderna cucina che si staglia davanti a lei… fa giri su sé stessa, per cogliere tutti i particolari. Ho fatto bene a parlare ad Elliot, della mia idea di avere una casa moderna e funzionale!

Anche se non è ancora mia legalmente, già mi immagino fare colazione in questo spazio, con Marco e la mia bella donna… ‘ Sarebbe un sogno! ’ penso tra me e me, continuando a tenere lo sguardo su Anastasia che sta ancora ammirando la cucina.

La invito, con un cenno divertito ad esplorare la stanza mentre io, tengo d’occhio il piccolino, che esaltato dagli spazi aperti ed ancora spogli, corre in giro come una piccola trottolina.

‘ Si sta divertendo ’ ridacchio, ripensando alla sua espressione quando ha visto tutto lo spazio all’ingresso ‘ Voglio che si senta a suo agio qui… ’ lo vedo sfrecciare tra le gambe della madre, per poi ripartire a razzo ‘ …dopotutto, voglio costruire un futuro con loro! ’ mi passa accanto ridendo contento.

Eh sì… desidero ardentemente che Anastasia e Marco, facciano parte del mio IMMEDIATO futuro!

Lo adocchio, mentre attraversa il salotto ( vuoto ) attiguo e sorridendo, lo acchiappo quando mi sfreccia nuovamente di fianco.

“ Nooooo ” si lamenta, dimenandosi nella mia presa  “ Clisssiannnn… giùùùù ” si dibatte per sfuggire alla stretta. Rido, mentre invece, lo stringo maggiormente a contatto con il mio torace… gli passo le braccia attorno alla vita, ritrovandomi, la sua piccola schiena premuta contro il petto “ Ahh no no… ” mi sporgo e gli bacio una guancia, ottenendo in risposta un altro strattone giocoso “ …sei mio prigioniero adesso e ti mangio tutto! ” e così dicendo, inizio a far finta di mordergli le guanciotte morbide, suscitando la sua bellissima risatina infantile.

“ NOOOOOO ” ride a squarciagola richiamando l’attenzione di Anastasia, che si gira divertita verso di noi, abbandonando l’esplorazione della penisola centrale rivestita in granito. Ci viene vicino, trovandosi difronte il volto arrossato di Marco… alzo per un istante gli occhi, cogliendo nel suo sguardo, un profondo amore che mi fa stringere la gola e pizzicare gli occhi.

Cogliendo la presenza della madre, il piccolino cerca il suo aiuto gridando “ MAMMAAAA ” sporge leggermente le braccine, che si contorcono, verso il genitore “ AUOTOOO ”.

Inghiottendo l’emozione, mi scambio un’occhiata divertita con la mia donna e le faccio l’occhiolino… interrompo la mia ‘ tortura ’ e mi rigiro il corpicino di Marco tra le braccia, per avere i suoi meravigliosi occhioni azzurri, nei miei grigi “ Non vale chiedere l’aiuto della tua mamma ” gli dico fintamente offeso “ Non si fa così! ” continuo a fingere.

Anastasia, difronte a me si porta una mano sulle labbra, per nascondere il suo divertimento… il piccolo, al contrario nostro, mi guarda confuso “ Clissian? ” domanda, stupito dal mio veloce cambiamento di tono.

‘ Oh, mamma… quanto è tenero! ’ penso stringendolo lievemente tra le mie braccia… mi schiarisco teatralmente la gola, cogliendo l’occhiata divertita di Anastasia “ Non è giusto correre dalla mamma Marco… ” inclina la testolina di lato, strappandomi per poco un sorriso.

Fingendomi ancora offeso, continuo “ …non si fa ” restiamo tutti e tre fermi a guardarci fino a quando Marco, gira leggermente il viso per cercare la madre.  

Appena Marco, distoglie l’attenzione da me, sorrido divertito ‘ È veramente il bambino più tenero del mondo! ’.

“ Tesoro… ” sussurra Anastasia seriamente in difficoltà, mentre cerca di restare seria. Ma è alla vocina confusa del piccolino, che mi si scioglie il cuore “ Pecchè Clissian, allabbiato? ”.

Difronte a tanta innocenza, il cuore mi si gonfia nel petto… sistemo meglio il peso del bambino, per avere un braccio più libero. Prima che Anastasia possa dire qualsiasi cosa, mi schiarisco la voce, facendole alzare lo sguardo su di me.

Le sorrido amorevolmente, venendo ricambiato con altrettanto affetto, prima di prendere delicatamente con le dita di una mano, il piccolo mento di Marco e voltarlo.

Avvicino il volto al suo e cogliendolo di sorpresa, gli faccio una pernacchia su di una guanciotta… ridacchia contento, per poi asciugarsi la guancia con una manina. Rido anche io, immediatamente seguito da Anastasia, che ci viene di fianco per abbracciarci.

“ Ahhh… i miei meravigliosi uomini! ” sospira beata, baciando il figlio, per poi baciare me sulle labbra “ Come sono felice ”.

Sorridendo, abbasso lo sguardo su di loro… due teste more, vicine, adagiate contro il mio petto.

Con il cuore in gola per l’emozione, passo il braccio libero intorno al corpo di Anastasia e la stringo maggiormente. Bacio i suoi capelli e resto così, in pace con me stesso e con il mondo.

 

***

 

Dopo aver fatto vedere tutta la proprietà ad Anastasia, ci siamo spostati nel meraviglioso giardino della villa.

Seduti sui gradini che portano fuori, guardiamo insieme Marco, che corre divertito da tutte le parti… annusando i fiori, scalciando sassolini oppure girando attorno alle aiuole.

“ Tesoro attento! ” esclama Anastasia al mio fianco… e neanche il tempo di finire la frase, che il bambino inciampa in un sassolino.

“ Marco ” mormoro preoccupato, con il fiato corto… sto per scattare in piedi e raggiungerlo, quando Anastasia mi ferma, prendendomi una mano “ Aspetta Christian ” mi rivolge un sorriso, prima di guardare suo figlio.

Sto per domandarle come mai mi ha fermato, quando vedo Marco rialzarsi con facilità… si pulisce le manine sporche e torna a divertirsi. In men che non si dica, corre esattamente come prima.

“ Ecco… ” mi stringe la mano richiamando la mia attenzione “ …è tutto a posto Christian ” mi sorride dolcemente “ I bambini cadono di continuo amore… noi, dobbiamo solo vigilare e stare attenti che quando questo accade, non sia nulla di grave! ”.

Sospiro profondamente… ‘ Calmo Grey… se Anastasia, è tranquilla vuol dire che non è nulla! ’ mi dico da solo, ricambiando il suo sorriso “ Mi sono un po’ spaventato ” ammetto, facendola ridacchiare.

Mi tira leggermente verso di sé, con le nostre mani ancora unite ed appoggia la fronte sulla mia spalla “ Ho visto che ti sei ‘ spaventato ’ ” mi prende in giro. Mi chino su di lei “ E che, è tutto così nuovo per me… ” sospiro baciandole la testa, ed a bassa voce, ammetto la mia più grande paura “ …vivo con il costante terrore che accada qualcosa e che io, non possa essere lì per aiutarvi! ”.

Alle mie parole, alza il viso.

“ Non ci accadrà niente Christian ” faccio per dire qualcosa, ma mi zittisce baciandomi. Con un sospiro, mi lascio andare completamente. Ci baciamo con passione, sfiorandoci e lambendoci con lingua e denti… mordendo il suo labbro inferiore, le faccio scappare un ansito che mi provoca un incendio nei pantaloni.  

Mi scoto con il fiato corto… poggio la fronte sulla sua e la bacio a fior di labbra “ Meglio smettere adesso ” sussurro con tono affannato, ricevendo in risposta un mormorio d’assenso.

Con un sospiro, mi raddrizzo e guardandola, noto una ciocca di capelli lambirle il viso arrossato…  allungo una mano e glieli riporto dietro l’orecchio “ Grazie ” sussurra imbarazzata, mentre arrivo ad accarezzarle una guancia… con gli occhi fissi nei suoi, le passo il pollice sul labbro inferiore ancora turgido dal nostro bacio “ Ti amo Anastasia ”.

Sotto il mio dito, le sue labbra si schiudono in un sorriso “ Ti amo anche io Christian ”

 

***

 

Seduto nel mio studio dell’Escala, aspetto con impazienza che Elliot mi risponda.

Una volta tornato a casa, ho cenato e poi mi sono catapultato qui. Con il vivavoce attivato, l’IPhone poggiato di fianco al computer, navigo un po’ in rete alla ricerca delle ultime novità.

< Pronto? > la voce affannata di mio fratello, mi distoglie dallo schermo del portatile.

Stavo leggendo gli indici della borsa… prendo in mano il telefono “ Elliot, sono io Christian ”.

< Oh Christian, scusami non avevo letto il tuo nome > geme sofferente, facendomi aggrottare le sopracciglia “ Va tutto bene, fratello? ” domando guardando lo schermo dell’IPhone “ C’è qualche problema? Katherine e il bambino? ”.

< No no Christian… va tutto bene tranquillo > sospiro di sollievo, profondamente grato che vada tutto bene “ Come mai allora quel lamento? ”.

Lo sento sospirare rumorosamente attraverso il telefono < Beh fratello… questi ultimi mesi mi stanno davvero mettendo alla prova. Non fraintendermi, amo Katherine e il bambino… > s’interrompe facendomi tendere “ Cosa, Elliot? Qual è il problema? ”.

Dopo qualche secondo di silenzio, durante i quali ho sentito il rumore dei suoi passi, si decide a ‘ svelarmi ’ l’arcano.

< …questi ormoni mi faranno letteralmente impazzire! >

Alla sua ‘ rivelazione ’, scoppio a ridere senza contegno… in sottofondo alla mia risata liberatoria, lo sento mugugnare risentito < Si si fratello, ridi pure dei miei problemi… vedremo come ti comporterai tu, quando ti ritroverai comandato a bacchetta da una donna che non sa letteralmente, cosa vuole mangiare! >.

Smetto di ridere, immaginandomi già la scena… la mia Anastasia incinta, con un pancione prominente, intenta a sorridermi dolcemente…

Scuoto la testa, per togliermi dalla mente quella immagine meravigliosa… mi schiarisco la voce, prima di mormorare “ Già, vedremo ” torno a guardare lo schermo del computer, ritornando al motivo della mia telefonata “ Comunque, ti avevo chiamato per parlati di un’altra cosa Elliot ”.

< Cosa, fratello? >

“ Voglio acquistare la villa ”

 

Chiudo la chiamata con mio fratello, contento e soddisfatto di me stesso.

Adesso la villa è veramente mia… non vedo l’ora di arredarla assieme ad Anastasia. Andare in cerca dei fornitori migliori, scegliere insieme i mobili e tutti gli accessori… sospiro, rilassandomi sulla poltrona ‘ Non vedo l’ora ’ penso tra me e me.

Il suono di una notifica mi fa raddrizzare… è una e-mail che mi riguarda. Barney, ha impostato la mia posta, in modo che ogni qual volta esca un articolo che mi riguarda, mi venga invitata una notifica.  

Apro la mia posta certificata e clicco sulla nuova e-mail… ed appena vedo di cosa si tratta, mi irrigidisco. Guardo con stupore ed orrore, il titolo di un articolo di gossip che a caratteri cubitali cita:

La Nuova Fiamma di Christian Grey.

Con il cuore in gola, fisso le immagini che ritraggono me, Anastasia e Marco. Mi strofino la faccia esterrefatto ed incaz**** nero.  

‘ Hanno osato mettere il volto di Marco, in prima pagina e non blerato! ’

Recupero al volo il mio Iphone ed avvio la chiamata.

< Signore >.

“ Welch, contatta immediatamente Barney e mettetevi a lavoro per bloccare quell’articolo ” dico duramente, ancora fissando la suddetta pagina “ Non mi importa di cosa dovrete fare… ma fatelo subito! ”.

< Agli ordini Signore >.

Non attendo oltre ed attacco, per far partire contemporaneamente un’altra telefonata. Fremente di rabbia, aspetto impaziente che mi rispondano… al loro ‘ Pronto? ’, parto immediatamente in quarta.

“ Tim, Christian Grey. Devi fare all’istante una querela ad un giornale! ”.

 

POV ANASTASIA

 

Il suono incessante del mio cellulare, mi fa digrignare i denti.

Sposto lo sguardo dallo schermo del televisore e guardo per un attimo, l’apparecchio che suona e vibra sul tavolino. È da questa mattina che ricevo telefonate, e sono le sei del pomeriggio… è veramente snervante.

Quando cessa, sospiro di sollievo… hanno iniziato, con telefonate anonime… poi, sono passati a delle vere e proprie interviste telefoniche!

‘ Mi domando come hanno avuto il mio numero di telefono ’ rimugino tra me e me, rilassandomi sul divano.

Quando ieri sera, sono stata avvisata da un Christian dispiaciuto ed arrabbiato, non immaginavo tutto questo clamore! Appena ho sentito le sue parole, mi sono precipitata al computer per vedere con i miei occhi le fotografie.

E quando, mi sono ritrovata in prima pagina su di una rivista scandalistica, ho avvertito un colpo al cuore. Come possono fare queste cose? È davvero essenziale, spiattellare la vita privata di qualcuno in prima pagina, solo perché si tratta di Christian Grey?

Ma quello che mi ha inorridita maggiormente, è stato vedere il dolce visino del mio bambino, alla merce di tutti. Mentre visionavo in silenzio la pagina web, Christian dall’altro lato della cornetta, si scusava disperato per l’accaduto e si premuniva di dirmi, che aveva già sguinzagliato i suoi avvocati per querelare tutti quelli coinvolti.

Dopo aver preso atto dell’accaduto, ho tratto un respiro profondo ed ho passato una mezz’ora buona, a rassicurare Christian. Quando sono riuscita a tranquillizzarlo sul mio non essere arrabbiata con lui, abbiamo chiuso la chiamata.

Dopo di che, sono andata prima a controllare il mio pulcino… e vedendolo dormire serenamente, ho raggiunto la mia camera e mi sono infilata sotto le coperte.

Questa mattina, sono uscita per andare ad accompagnare Marco a scuola ed sulla via del ritorno, mi sono fermata per fare un po’ di spesa. Ero in fila per prendere delle mozzarelle quando mi sono sentita chiamare e girandomi, mi sono ritrovata una macchina fotografica puntata contro!

È stato davvero surreale… mi ci è voluto tutto il mio autocontrollo, per non reagire in alcun modo. Ho semplicemente voltato lo sguardo e con un sorriso di scuse, ho preso quello che dovevo e sono andata a pagare. Dopo di che sono uscita, il tutto con quella persona alle calcagna, e sono tornata a casa.

Ero appena entrata dalla porta, che hanno iniziato a chiamare!

Durante la giornata, mi sono sentita con Christian, Katherine, Mia e mamma… il primo, scusandosi nuovamente per tutta questa situazione e le altre, a cercare di confortarmi.

“ Mamma, o fame! ” la vocina del mio bambino, mi distrae dai miei pensieri sulla giornata. Mi tiro su e me lo ritrovo di fianco, ad aspettare pazientemente una mia risposta.

Gli sorrido e gli accarezzo una guanciotta “ Il mio piccolino ha fame? ” domando ironicamente facendolo annuire vigorosamente “ Tata tanta ” dice allargando le sue braccine il più possibile.

Ridendo mi alzo e lo prendo tra le mie braccia, suscitando la sua risata “ E allora, andiamo a mangiare! ” esclamo facendolo esultare contento “ Siiiii… ” mi allaccia le braccia al collo e continua esuberante “ …andamo a mangiale ”.

Gli bacio la testolina e mi incammino verso la cucina, quando… all’ennesimo squillo del telefono, alzo gli occhi al cielo.

Torno sui miei passi per sbirciare lo schermo del cellulare, ancora abbandonato sul tavolino, ed il nome che vedo, mi fa contorcere lo stomaco…

Teresa.

 

Dopo essere rimasta impalata a fissare quel nome lampeggiare, mi sono riscossa e con un’ultima occhiata al dispositivo, che continuava a squillare, mi sono girata nuovamente.

E lasciandomi alle spalle tutte le domande ( Come mai proprio ora? Cosa vuole adesso? ), ho preparato la cena per il mio pulcino. Ho cercato di essere il più normale possibile, per non mostrare a Marco la mia inquietudine… e credo di esserci riuscita!

‘ Meno male che lui, non capisce quello che sta succedendo ’

Ed ora, eccomi qua… sospiro sollevata, mentre lo guardo giocare spensierato sul pavimento di fianco il divano. Sta usando ancora le macchinine datogli da Christian…

Sono veramente grata per come Marco, ha immediatamente accettato Christian… beh, tranne quel primo istante di gelosia mista a paura, che qualcuno ( Christian ), mi potesse portare via da lui! Non so come avrei fatto e reagito, se mio figlio non lo avesse accettato.

Scuoto la testa… ‘ Per fortuna non mi devo preoccupare di questo! ’ penso sollevata, tornando a concentrarmi sul mio piccolino.

Ero talmente persa a pensare e ragionare, che non mi rendo conto che Marco, ha smesso di giocare e ha preso il mio cellulare tra le sue manine.

Scatto dal divano per recuperarlo, ma non faccio intempo ad impedire al bambino di premere la cornetta “ Marco! ” esclamo togliendogli l’apparecchio dalle manine.

Giro velocemente il cellulare, per controllare chi c’è dall’altra parte e faccio una smorfia… Jack!

Di mala voglia, mi porto all’orecchio il telefono “ Jack, un secondo solo ” dico prima di tornare a guardare Marco.

< Non dovresti permettergli di rispondere al cellulare Anastasia! > dice saccente, facendomi già saltare i nervi.

Decido di ignorare la sua ‘ opinione ’ e poggiando momentaneamente il cellulare, mi rivolgo direttamente al bambino, che capito l’errore, mi guarda colpevole con il visino abbassato. Sospiro profondamente, accovacciandomi davanti a lui “ Tesoro ” gli alzo il faccino “ Sai che la mamma, non vuole che rispondi tu ai telefoni ”.

Annuisce, guardandomi dispiaciuto “ Pesavo che ela Clissian ” mormora a bassa voce, strappandomi un sorriso intenerito. Lo abbraccio forte, stringendomelo al petto e gli sussurro in un orecchio “ Lo chiamiamo dopo, ok? ”.

Mi abbraccia forte forte ed annuisce contento “ Siiii ”.

Dopo un’ultima strizzatina, lo lascio andare a giocare ed io, recupero di malavoglia il telefono.

“ Eccomi Jack ” annuncio rialzandomi in piedi e sedendomi nuovamente < Anastasia >.

“ Va tutto bene? ” domando, memore di quanto accaduto il giorno precedente. Anche se lo detesto, per quello che mi\ci ha fatto ed essendo consapevole, dell’errore madornale da lui commesso, è comunque il padre di mio figlio.

< Sì Anastasia, va tutto bene > risponde sprezzante e con tono velenoso, prima di aggiungere incattivito < Non dovresti dirmi qualcosa? >.

Il suo tono di voce e le sue parole, mi fanno irrigidire.

‘ Ecco… ci siamo ’ penso tra me e me, mentre rispondo altrettanto duramente “ Cosa ti dovrei dire Jack? ”.

La mia domanda, lo fa respirare così affannosamente, che lo sento benissimo anche attraverso il cellulare. Sapendo benissimo di stare per ricevere una reazione non propriamente tranquilla, mi alzo ed esco dalla stanza, per non far sentire nulla al bambino.

< Maledizione Anastasia! > urla fuori di sé, costringendomi ad allontanare il telefono dall’orecchio. Non facendomi innervosire dalla sua sfuriata, gli rispondo gelidamente “ Prima di tutto, non urlarmi nelle orecchie Ja… ” ma non mi fa finire, che continua imperterrito aggredendomi < Non provare a dirmi quello che posso o non posso dire Anastasia >.

 “ Ti parlo come penso sia meglio Jack… ” riprendo a dire parlando a bassa voce, ma sempre con tono glaciale “ Non vedo alcun motivo per questa tua aggressione verbale ”.

< Ah no? >

“ No, Jack ”

Dopo qualche istante di silenzio < Non mi hai avvertito che il tuo nuovo ‘ accompagnatore ’ è Christian Grey! > sputa il nome del mio uomo come se fosse un insulto.

“ Christian è un uomo meraviglioso… e poi Jack, non vedo perché dovevo dirti il suo nome! ”

<  Non me ne frega un caz** se tu dici che è una persona meravigliosa Anastasia! Non lo voglio vicino a mio figlio! > sbraita sempre più adirato.

‘ Centra la sua perdita del lavoro! ’ formulo questo pensiero, mentre sto cercando di contenermi per non allarmare il bambino, che continua a giocare nella stanza a fianco.

Sto per rispondere, ma prende un altro respiro rumoroso e continua velenoso < Ma non credere che me ne starò con le mani in mano, mentre tu, porti mio figlio vicino a quell’individuo… no no, te la farò vedere io Anastasia >.

Allibita dalle sue parole e dalle sue minacce, mi appoggio ad un mobile della cucina “ Ma che cosa stai dicendo Ja… ” ma ancora una volta, mi interrompe < Non c’è che dire Anastasia, hai puntato davvero in alto… come una qualsiasi altra donna… put****! Ma non avrò alcuno scrupolo a prendermi il bambino >.

Mi riaggancia il telefono in faccia, lasciandomi addosso una sensazione sgradevole, di ansia e paura!

Mio Dio…

 

***

 

Mi rigiro lentamente tra le coperte e cerco invano di prendere sonno.

Sono a letto da un paio d’ore ma nulla… guardo il mio bambino dormire spensierato, e non posso che essere felice, nel vederlo tranquillo e sereno.

Questa notte, ho proprio sentito l’esigenza di averlo difianco a me… facendo felice lui, e lasciandomi leggermente più tranquilla.

Sospiro, chiudendo le palpebre e tento di scivolare tra le braccia di morfeo… resto immobile, regolarizzo il respiro e cerco di lasciarmi andare al dolce obblio.

 

Apro prima un occhio… sbircio la sveglia.

Sono passati appena due minuti. Rialzo anche l’altra palpebra, ormai rassegnata a passare una nottata in bianco.

Ho troppi pensieri per la testa!

Giro il volto verso il faccino addormentato di Marco e non posso che sorridere, ripensando alla sua impazienza nel sentire Christian.

Dopo la telefonata di Jack, mi sono presa qualche minuto per calmarmi.

Veramente, ho impiegato un po’ più di ‘ qualche minuto ’ per riprendermi! Non riuscivo a scrollarmi di dosso la sensazione che Jack, avrebbe fatto qualcosa di brutto.

Tremante ho telefonato a Christian, raccontandogli per filo e per segno, ogni parola proferita da Jack. Dopo avermi fatta parlare, Christian, mi ha tranquillizzata… rassicurandomi che qualunque cosa fosse accaduta, l’avremmo affrontata assieme, come una squadra!

E sentirgli dire quelle parole, mi ha alleggerita di un macigno che mi si era posato sul petto.

Voleva anche raggiungerci e dormire a casa mia… ho dovuto tranquillizzarlo un bel po’, prima che accettasse la mia opposizione! ‘ Ah… ma cosa ho fatto di buono per aver avuto la fortuna di incontrarlo? ’ penso sorridente.

Sposto una mano, facendo il più lentamente possibile e mi avvicino ulteriormente al corpicino addormentato di fianco a me. Arrivo a scostargli delicatamente una ciocca di capelli dalla fronte… ‘ Ah, il mio bambino! ’ mi sporgo per baciargli una guanciotta morbida.

Sorrido, tirandomi lentamente indietro e ridacchio silenziosamente, vedendolo stropicciarsi un occhio con un pugnetto.

Con il sorriso sulle labbra, mi alzo su un gomito e porto la mano libera, verso di lui, rimboccandogli le coperte.

Quando mi sono sentita, abbastanza serena da tornare in salotto dal mio bellissimo bambino, che ignorando tutto quello che era appena accaduto, giocava tranquillamente con le macchine. Appena mi ha vista tornare da lui, mi ha subito guardato con aspettativa… ed in quel momento, mi sono ricordata della mia promessa fattagli prima. Così, mi sono abbassata per essere alla sua altezza e gli ho passato il mio cellulare.

Appena ha udito la voce di Christian, ha piantato un urlo giocoso ed entusiasta.

Mi sono seduta nuovamente sul divano e commossa, ho guardato ed ascoltato, il mio piccolino raccontare tutta la sua giornata al mio compagno. Ed è stato proprio in quel fraggente, che mi sono resa conto di una cosa a cui non avevo dato alcun peso sul momento…

Marco, non ha voluto parlare con il padre!

Questa consapevolezza, mi ha lasciata tramortita. È stata la prima volta, che Marco non ha esultato sentendo la voce di Jack!

‘ Non so che fare ’ ammetto a me stessa. Anche se non ho una ‘ grande  simpatia ’ per il mio ex marito, è pur sempre il padre di nostro figlio.

Sospiro profondamente… accarezzo la fronte del piccolo. Mi sporgo per baciarlo… quando capto un rumore.

Mi raddrizzo e giro il busto verso la porta chiusa. Tendo l’udito, cercando la fonte del rumore e per un minuto buono, non avverto nulla.

Mi sto per convincere di aver sentito male, quando nuovamente… rumori di passi silenziosi su per le scale.

Mi irrigidisco, colta dalla paura… ‘ L’altra volta, si sono mantenuti al piano inferiore! ’ mi dico, sentendo la porta della cameretta aprirsi lentamente ‘ Adesso sono molto vicini… pensa Steele, pensa alla svelta ’

Lancio una rapida occhiata al corpicino di Marco.

È questione di attimi… decido di agire. Mi muovo il più lentamente possibile ed esco dal caldo riparo del letto. Mi inginocchio silenziosamente sotto il letto ed alzo una tavola del pavimento… la porta della cameretta si richiude.

‘ Svelta e Silenziosa, Tenente Steele ’ in mente mi rimbomba la voce del mio capo istruttore. Gli scricchiolii si fanno sempre più vicini… infilo velocemente la mano destra sotto l’asse ed altrettanto lesta, recupero l’arma da fuoco ‘ Per fortuna, l’ho conservata carica! ’ rimugino alzandomi ed avvicinandomi all’entrata della stanza.

Ormai sono proprio qui… aprono la porta del bagno, ma la richiudono subito.

Mi muovo furtiva… raggiungo la parete opposta all’apertura della porta, e tendo l’orecchio al fine di captare qualunque rumore.

Rallento la respirazione e resto concentrata.

Ma per un breve istante, lancio un’occhiata al letto ‘ Il mio bambino… cosa devo fare? ’ il cuore mi sale in gola, sentendomi pervadere dalla paura.

Ma altrettanto velocemente, scuoto la testa… ‘ Non farti distrarre Steele… cerca di capire quanti sono… rumori strani… movimenti ’ chiudo gli occhi, ritrovando la concentrazione necessaria.

Sospiro furtivamente… aguzzo l’udito ed avverto distintamente, un solo movimento davanti alla mia porta. Dovrebbe trattarsi di una sola persona!

La maniglia viene girata molto lentamente… stringo la presa sulla pistola e mi preparo mentalmente a quello che sta per accadere. Mi appiattisco alla parete, mimetizzandomi nell’oscurità della stanza.

Dall’ombra, spunta una sagoma scura. Si guarda velocemente attorno e quando individua il mio letto matrimoniale, lo sento respirare affannosamente. Resto immobile… anche se l’istinto mi spingerebbe a lanciarmi su questo essere, aspetto e resto in ascolto.

‘ Devo esser certa che si tratti veramente di una sola persona ’.

Quando non mi giungono altri rumori, mi preparo ad allontanarlo dal mio bambino.

Appena fa per entrare nella stanza dove riposa mio figlio, avanzo furtivamente e mi porto alle sue spalle. Gli premo la canna dell’arma alla testa “ Fermo, se non vuoi finire male ” dico funestamente, togliendo la sicura.

La mia minaccia sussurrata, lo fa immobilizzare sul posto.

Mi avvicino ulteriormente e spingo ancora di più, la canna della pistola contro il suo cranio “ Mani in alto stronzo, dove possa vederle ” fa come gli ho detto, portando le braccia in alto, con mani aperte ed esposte.

“ Ti p-re-go ” balbetta.

Lo faccio girare lentamente… ha sul viso un cappellino scuro e mi guarda, con gli occhi fuori dalle orbite “ T-i pr-e… ” lo interrompo, spingendolo fuori dalla mia camera ed ordinandogli di camminare verso le scale.

 

***

 

Stringo tra le braccia, il corpicino tremante di Marco.

È stato svegliato, dal trambusto che si è generato dall’arrivo della polizia. Appena ho assicurato il malvivente, legandolo ad una sedia della cucina, ho immediatamente chiamato il 911.

Appena ho finito di spiegare l’accaduto all’operatore, ho riagganciato ed ho avvertito il bisogno di avere Christian al mio fianco.

Chiamarlo, raccontare brevemente quello che era accaduto, mi ha lasciata addosso una sensazione di terrore agghiacciante. È come se, solo nel momento in cui ne ho parlato con Christian, ho davvero realizzato il rischio corso… il rischio corso da Marco!

Mio Dio…

Appena ho smesso di parlare, con voce preoccupata, mi ha detto ‘ Arrivo ’ ed ha riagganciato!

Dondolo lentamente, cercando di calmare il mio pulcino spaventato “ Ma-mm-a ” singhiazza, strofinando il faccino sul mio collo. Lo bacio teneramente, sussurrandogli “ Shhhh ” gli strofino la schiena con le mani “ Amore, è tutto finito adesso… ” si abbarrica maggiormente al mio petto “ Shhhhh ”.

Intorno a noi, i poliziotti fanno i loro rilevamenti. Mi si avvicinava un detective… alzo lo sguardo e vedo che mi sta tenendo una mano. Gliela stringo brevemente, prima di tornare ad abbracciare Marco “ Signora Steele, mi presento, sono il Detective Clark… ” inizia a parlare, tirando fuori dall’impermeabile un taccuino “ …mi dispiace, ma devo farle alcune domande ”.

Annuisco “ Va bene Detective ”.

Prende una penna ed inizia “ Innanzitutto, mi congratulo con lei per il suo sangue freddo. Non in molti, reagiscono in questo modo calmo e razionale. ” accetto il suo ‘ complimento ’, con solamente un cenno del capo. Al che continua, ponendomi la domanda principale, quando è coinvolta un’arma da fuoco “ Devo domandarle, se ha un regolare porto d’armi e come mai, ha in casa una pistola ”.

Sorrido, sapendo perfettamente che me lo avrebbero chiesto “ Non si preoccupi Detective Clark… ” mi allungo un istante alla mia sinistra e recupero i documenti, porgendoglieli “ …qui ci sono tutti i permessi che le occorrono ”.

Li prende ed inizia ad annotare sul suo taccuino, i vari codici… quando giunge verso la fine, alza la testa e mi guarda con uno sguardo d’ammirazione “ Tenente Anastasia Steele… ecco perc… ” ma la voce del detective si ferma bruscamente a causa di un forte trambusto fuori dalla porta “ Mi scusi ” dice andando a controllare.

Io non ci faccio molto caso, concentrandomi nuovamente sul mio bambino.

Mi chino verso di lui e respiro a pieni polmoni il suo meraviglioso profumo. Non voglio neanche pensare a quello che sarebbe potuto accadere… non ci voglio pensare!

Sono talmente concentrata su Marco, che quasi non mi rendo conto di chi è appena entrato nel mio salotto.

“ Anastasia… Marco ”.

La sua voce mi riscuote, facendomi alzare di scatto la testa.

Dalla porta, la figura di Christian mi appare come un miraggio mentre si precipita da noi. Ed appena le sue braccia ci circondano, mi sento finalmente al sicuro.

Marco alza il faccino “ Clissian ” singhiozza sporgendosi verso di lui.

Immediatamente Christian lo prende tra le sue braccia e contemporaneamente, prende anche me, facendoci ritrovare tutti e due stretti insieme contro il suo torace ampio.

Affondo il viso nell’incavo del suo collo, sistemandomi a fianco al faccino umido di lacrime di Marco “ Christian ” mormoro con voce spezzata.

Lui ci stringe maggiormente “ Va tutto bene Anastasia… ” ci bacia le teste “ …ci sono io adesso amore mio! ”

  
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