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Autore: la_pazza_di_fantasy    06/03/2021    0 recensioni
I Dragi non esistono, sono solo parte di antichi miti che vengono raccontati ai bambini per spaventarli o semplicemente per spiegare antiche usanze. E' per questo motivo che quando Taye vede un drago volare in picchiata durante il matrimonio della sorella rimane completamente paralizzato dalla paura. E la paura crescerà ancora di più quando il drago lo portarà nel suo covo al posto della sorella.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Mpreg
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Yera si ritrasformò in umano e si buttò a terra completamente esausto. Il respiro affannato gli impose di stendersi con la testa rivolta al cielo.
Aveva seguito quello che aveva detto Taye e aveva aiutato le persone di quel villaggio. E quando era uscito dalla fonte era rimasto completamente spiazzato nel notare tantissimi draghi che volavano nel cielo e combattevano contro quegli uomini in nero. Non si era fermato molto a riflettere e si era trasformato anche lui aiutandoli.
Era stata dura visto che era la prima volta che combatteva contro qualcuno, ma era riuscito a fare bene il suo dovere e la cosa si poteva evincere dalle navi bruciate di quegli uomini. Non se ne era salvato nemmeno uno mentre nei draghi non c’erano state perdite anche se parecchi feriti che Yera aveva visto andare tutti in direzione della sorgente.
-tu chi sei?- Yera aprì gli occhi osservando il castano che lo stava scrutando attentamente.
-mi chiamo Yera- rispose il rosso alzandosi lentamente da terra facendo respiri profondi per regolare il suo respiro ancora leggermente affannato.
-Yera?- chiese quasi sconvolto Sargon. Quel nome lo aveva sentito tantissime volte visto che era uno dei due che si tramandavano dalla famiglia reale da generazioni.
-uh si. Perché?- chiese Yera curioso della reazione del castano.
-come ci sei arrivato qui?- chiese Sargon guardandosi intorno in cerca di Viego perché se lo sentiva che centrasse lui in tutta quella storia.
-camminando, stavo cercando il mio ragazzo. Non sapevo ci fossero altri draghi oltre a me sono rimasto davvero sorpreso- disse Yera tranquillo.
-il tuo ragazzo?- chiese ancora Sargon. Ecco perché non era rinchiuso nella caverna come i suoi antenati, lui era riuscito a capire che non serviva bruciare la gente.
-si, Taye. È qui- rispose ancora Yera mentre Viego che aveva visto i due draghi parlare si stava avvicinando a loro.
-Taye è il tuo ragazzo? Ora si spiegano molte cose- borbottò Sargon per poi lanciare un’occhiataccia a Viego che li aveva appena raggiunti.
-tu! Sei tu che mi hai portato via Taye- disse Yera accorgendosi dell’uomo.
-si, ma lo hai trovato- rispose Viego sorridendo al rosso.
-per puro caso! E poi si può sapere come facevi a conoscere il mio nome?- chiese Yera davvero confuso anche se era felice di essere riuscito a trovare altri draghi.
-vi devo spiegare un bel po’ di cose e…-
-solo un bel po’?- chiese Sargon incrociando le braccia al petto mentre Viego alzava gli occhi al cielo.
-si devo spiegarvi tante cose ma devono essere presenti anche Maru e Taye e soprattutto devo congratularmi con voi per aver definitivamente sconfitto gli ultimi cacciatori di draghi.-
-Yera- il rosso si voltò e sorrise in direzione di Taye che stava correndo verso di lui. Il drago aprì le braccia e il moro vi ci fiondò dentro abbracciandolo e inebriandosi nell’odore buono del rosso. -per fortuna stai bene- sussurrò il moro stringendosi ancora di più al suo drago.
-ci vuole molto di più per farmi fuori- gli disse il drago mentre Viego sorrideva a vedere quella scena. Quella scena che gli confermava che Yera sarebbe stato migliore dei suoi antenati.
-perché non ci hai detto niente?- chiese Sargon a Taye confuso.
-perché me ne sono ricordato solo poco prima che ci attaccassero i cacciatori di draghi e non mi sembrava il momento di parlare- disse il moro sgusciando fuori dall’abbraccio di Yera mentre anche Maru e i tre cuccioli raggiungevano gli altri.
-papà- disse Vya porgendo le braccia a Sargon che non se lo fece ripetere due volte e prese la figlia in braccio felice che stesse bene.
-ci siamo tutti quindi possiamo parlarne- disse Viego sospirando. Gli altri draghi intorno a loro non si stavano curando minimamente di quello che stava succedendo intenti a sistemare quello che era andato distrutto. -c’era un motivo per il quale ti trovavi in quella caverna isolato da tutti- iniziò Viego in direzione di Yera che lo stava guardando aspettando di scoprire tutta la verità. -i tuoi antenati erano i re dei draghi e lo sei anche tu. Ma anni fa il nostro re non voleva adattarsi alle nuove usanze che stavamo adottando tra cui anche il far nascere i nostri cuccioli senza bruciare povere ragazze umane. Lo abbiamo isolato su quell’isola impedendogli di uscire. Sono stato proprio io a fare quell’incantesimo e c’era solo un modo per uscire di li: avere discendenti in un altro modo- Yera strinse a se Taye mentre quest’ultimo osservava attentamente il volto del suo drago.
-ho osservato tutti i tuoi parenti vedendo come rimanevano fissi sulle loro idee fino a quando tu non sei rimasto solo e nessuno ha potuto spiegarti chi eri e cosa dovevi o non dovevi fare. Poi è successo l’impensabile. Ti ho sottoposto a questa prova per capire se potevo fidarmi di te e il fatto che voi due siete difronte a me abbracciati mi fa capire di aver visto giusto. Mi dispiace averti tolto la memoria Taye ma avevo bisogno che tu non ricordassi niente di quello che era successo per far fare il loro corso agli eventi-
-mi hai salvato la vita, non importa come- rispose il moro -e poi in questo modo siamo riusciti a chiarirci, non credo saremmo riusciti a farlo altrimenti-
-Yera tu sei il nostro re- concluse Viego -e ti chiedo di rimanere qui con noi per guidarci. Sargon è stato a capo del nostro villaggio per anni così come hanno fatto i suoi antenati in attesa che il re tornasse-
-io non so niente e sarei inutile- disse Yera. -accetto volentieri di stare qui visto che non ci torno manco morto in quella caverna ma di governare non se ne parla-
-ma sei il nostro re- disse Sargon confuso dalla cosa.
-fino a quando non me lo ha spiegato Taye non sapevo nemmeno cosa fosse un re! Non ne sarei in grado e combinerei macelli a non finire-
-e io non potrei nemmeno aiutare visto che non mi sono mai interessato a queste cose essendo l’ultimogenito- gli diede manforte Taye.
-posso proporti una cosa?- chiese allora Sargon al rosso che annuì. -governiamo insieme. Io so come si fa perché sono stato istruito sin da piccolo a farlo e tu sei il diretto discendente del re. Sei una figura di riferimento adesso volente o no- disse Sargon sospirando. Non gli andava di addossarsi ancora tutto quel peso ma se poteva dividerlo con il rosso ne sarebbe stato felice.
-io non so fare niente te lo dico- rispose Yera che comunque accettò quel compromesso. Era la cosa migliore per tutti.

 
   
 
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