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Autore: eddiefrancesco    07/03/2021    0 recensioni
Abbandonata all'altare, Susanna dovrà fare da dama di compagnia alla ricca Amelia Western.
Per un capriccio del destino, viene rapita al posto dell'ereditiera dai sicari di Ben Wolfe.
Rapire la donna sbagliata sconvolge i suoi piani.
Romanzo trascritto dall'opera " La donna sbagliata "di Paula Marshall.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Quel nomignolo gli si addiceva, aveva pensato Susanna. Wolfe era alto e imponente, con le spalle larghe e i fianchi stretti, in questo simile a molti dei giovani uomini presenti. Ma lì finivano le somiglianze. Pochi avevano un viso come il suo. Era un viso vissuto, ancora scurito dal sole dell'India, con un naso pronunciato, una mascella forte, e gli occhi grigi più gelidi che lei avesse mai visto. I suoi capelli erano corvini, già spruzzati d'argento anche se doveva aver superato da poco i trent'anni. Susanna aveva letto che i lupi ululavano alla luna ed erano spietati con le loro prede. Ebbene, spietato lo sembrava davvero, perciò forse ululava alla luna anche lui...Aveva sorriso a quel pensiero, e il sorriso aveva trasformato il suo viso apparentemente scialbo, dandogli fascino e carattere. Ben Wolfe aveva stretto gli occhi mentre lei passava accanto. Così, era quella la donna destinata a rifoderare d'oro la cassaforte di Babbacombe... - Oh signorina Beverly, sono così felice, ora che George ha finalmente chiesto la mia mano! - Aveva gorgheggiato Amelia eccitata, lasciandosi cadere su un divanetto accanto a Susanna. - Significa che, una volta sposata, sarò padrona di me stessa, farò quel che vorrò, andrò dove mi pare, e non dovrò sempre sentirmi dire come deve comportarsi una gentildonna.- Susanna non era riuscita a trattenersi dal chiedere: - Non pensate che sarà a vostro marito che dovrete rendere conto del vostro operato?- - Oh no. Assolutamente. Siamo già d'accordo che ognuno di noi vivrà la propria vita. Soprattutto dopo che gli avrò dato un erede. È così che si usa al giorno d'oggi, no?- Tanti mondani accordi tra futuri sposi, a meno di un'ora dalla proposta di nozze! Aveva pensato Susanna sconsolata. - Ovviamente, significa che dopo la cerimonia nuziale non avrò più bisogno di chaperon. Ma, del resto, voi sapevate che sarebbe successo quando avete accettato di seguirmi. È quello che le chaperon devono aspettarsi, dice George.- Il bel viso di Amelia splendeva al pensiero delle delizie della condizione di donna sposata. Era un po' sorpresa che Susanna non condividesse il suo piacere. - Ha promesso di farmi fare un giro in carrozza nel parco, domani, e ha aggiunto che insisterà con la mamma perché vada senza di voi, ora che siamo promessi sposi. Voi potrete prendervi il pomeriggio libero per cercarvi un altro posto, dice George. È molto premuroso, non trovate? - A Susanna era venuto in mente un altro termine per definirlo, ma aveva deciso di tacere. - Se vostra madre è d'accordo - s'era limitata a mormorare. - Oh, certo che lo sarà! Perché non dovrebbe? - aveva esclamato Amelia. E infatti la signora Western fu d'accordo. Convenne anche con la figlia che Susanna poteva, come gran concessione, prendersi il pomeriggio libero per recarsi dalla signorina Shanks per trovarsi un altro posto. - Non voglio che pensiate che non siamo premurosi - tenne a precisare. Doveva aver parlato con George Darlington, pensò Susanna sarcastica. Ma, di nuovo, non disse nulla, una cosa che era il comune fato delle dame di compagnia, non aveva tardato a scoprire. Fortunatamente, sia per Amelia sia per Susanna, era un bel pomeriggio. Era uscito il sole, ma non faceva troppo caldo, e dopo aver aiutato Amelia ad agghindarsi, Susanna indossò il suo abito sobrio e severo per fare buona impressione sulla signorina Shanks e si avviò verso Oxford Street. Da sola. Non mancava mai di divertirla il fatto che, anche se ad Amelia, di pochi anni più giovane di lei, non era permesso di muovere un passo senza che qualcuno la accompagnasse, era considerato perfettamente sicuro che a uscire sola fosse Susanna. Del resto, a chi sarebbe venuto in mente di aggredire una donna dall'aspetto comune e dagli abiti dimessi, che era chiaramente troppo vecchia per finire in un locale notturno e troppo povera per essere rapita? E fu così che, godendosi il bel sole e il pomeriggio di libertà, Susanna si incamminò senza alcuna preoccupazione verso Oxford Street. Non notò la carrozza chiusa che l'aveva affiancata in Piccadilly, procedendo a passo d'uomo. Così, quando svoltò nella stradina laterale in cui si trovava l'ufficio della signorina Shanks e la carrozza la seguì, non se ne preoccupò fino a quando uno degli uomini, guardandosi attorno per assicurarsi di non essere osservato, non compi' un'azione violenta e improvvisa. Afferrò Susanna da dietro, le buttò una coperta sulla testa e, aiutato dal suo compagno, la carico' sulla carrozza che partì a tutta velocità in direzione della Great North Road. Susanna aprì la bocca per urlare...Poi ci ripensò. Meglio, forse, non provocare i suoi rapitori. Stava per togliersi dalla testa la coperta, quando uno degli uomini lo fece per lei. Si trovò all'interno di una lussuosa carrozza dai finestrini oscurati. Di fronte a lei, seduti sul sedile opposto, stavano due uomini ben vestiti. - Lasciatemi andare! - ordinò, cercando di non tradire la paura. - E subito, avete capito? Non Immagino proprio perché qualcuno dovrebbe avere interesse a rapirmi. Deve trattarsi di un errore.- Il più distinto dei due uomini scosse la testa. - Nessun errore, signorina Western. Abbiamo avuto preciso ordine di rapire voi e nessun altro. Ma non spaventatevi. Non vi verrà fatto alcun male. Ve lo assicuro.- Signorina Western? Susanna si irrigidì. - Voi vi sbagliate. Non sono affatto la signorina Western. E comunque, perché volevate rapirla? - - Su, signorina - intervenne il secondo uomo, che parlava con un accento meno raffinato del primo. - Con noi non attacca. Rilassatevi e godetevi il viaggio.- - Godermi il viaggio! - esplose Susanna. - Figuriamoci! Avete commesso un terribile errore, ma vi prometto che non informerò la polizia, se mi lasciate andare immediatamente. - Basta così - intervenne il Numero Uno. - Ci è stata affidata una missione e nessuno dei vostri trucchetti ci impedirà di portarla a termine. Perciò vi consiglio di starsene tranquilla. - Non ho nessuna intenzione di farlo! - esplose Susanna, lanciandosi verso la portiera per aprirla. L'uomo non faticò a immobilizzarla per la vita e a rimetterla a sedere. Quando scoppiò a ridere, c'era una maliziosa ammirazione nei suoi occhi. - Oh, il mio padrone si divertirà un mondo a domare il vostro spirito, ne sono sicuro, ma io non ho tempo di discutere con voi. Se tentate la fuga un'altra volta, dovrò legarvi le mani. Ho avuto ordine di trattarvi bene, ma voi non mi lasciate scelta.- Le aveva parlato con calma, quasi con deferenza, ma Susanna non dubitava che avrebbe messo in atto le sue minacce, pertanto si appoggiò all'indietro contro lo schienale e cercò di riflettere. Pensavano che lei fosse Amelia. E, se era così, il motivo del rapimento era chiaro. Amelia Western era una nota ereditiera e non sarebbe stata la prima volta che un gentiluomo bisognoso di denaro portava via un'ereditiera per sposarla. Era un'impresa rischiosa, poiché la pena per un atto così grave era la morte o la deportazione, se i genitori della ragazza sporgevano denuncia. Ma molti non lo facevano, se l'uomo era ragionevolmente rispettabile, preferendo accettare un matrimonio forzato piuttosto che ritrovarsi con una figlia dalla reputazione compromessa. Quando, un paio d'ore più tardi, cambiarono cavalli e posta, il Numero Uno le tenne una mano sulla bocca per impedirle di chiamare aiuto, mentre il Numero Due caricava a bordo una cesta di cibo. Una volta ripartiti, il Numero Uno aprì la cesta e le offrì del pollo freddo, che lei rifiutò indignata. - Il pollo non vi piace? Che ne dite di questo, allora? - Chiese l'uomo, mostrandole un panino al prosciutto. - O preferite dell'arrosto? - Lei scostò il cibo con tutta l'alterigia di cui fu capace: - Non voglio mangiare. Date le circostanze, mi andrebbe di traverso.- Il Numero Uno si strinse nelle spalle. - Fate come volete, mia cara. Ce ne sarà di più per noi, eh, Tozzy? Ma il capo ci rimarrà male. Ci aveva raccomandato di rifocillarvi.-
   
 
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