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Autore: LadyOfMischief    07/03/2021    5 recensioni
SEQUEL DI "WHATEVER IT TAKES"
Rey è riuscita a riportare Ben in vita, ma la lotta per libertà della galassia non è ancora finita. Ciò che resta del Primo Ordine, ed i sistemi ancora fedeli ai loro ideali, continua a seminare distruzione e morte minacciando ciò per cui la Resistenza ha lottato.
Per Ben questa è l'occasione per rimediare ai propri errori e dimostrare a tutti quanti che non è più Kylo Ren, ma non sarà un'impresa così facile e nel frattempo lui e Rey impareranno cosa significhi stare realmente insieme.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Finn, Poe Dameron, Rey, Rose Tico
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Saving What We Love'
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Se dallo spazio Parnassos sembrasse una landa desolata, sulla superficie era persino peggio. Nonostante l'aria fosse respirabile era comunque opprimente e aleggiava un odore leggermente acre, un lieve vento scompigliava i capelli a tutti, ma non faceva freddo.
Il cielo era sui toni del rosso, dell'arancione e con delle sfumature rosate, il che rendeva tutto più suggestivo. A causa delle nubi – anch'esse arancioni – il sole era a malapena visibile, conferendo all'ambiente un'aria più cupa di quanto non fosse già.
La sabbia era compatta e da vicino Rey notò che non era esattamente viola scuro, ma era composta da più sfumature di rosso e viola. Il suono delle onde era l'unica cosa che si udiva e a parte quello tutto era avvolto in un silenzio da far accapponare la pelle.
Quel luogo era impregnato di morte, seppur fossero trascorsi molti anni da quel disastro nucleare, che ancora riverberava nella Forza. Allo stesso tempo Rey poteva percepire numerose forme di vita intorno a loro e non era affatto curiosa di scoprire se i resoconti sulle strane creature fossero veri, avevano ben altri problemi di cui preoccuparsi.
“Cercate di tornare tutti interi” disse Zay, la ragazza se ne stava a braccia conserte in cima alla rampa del Falcon ed era chiaramente preoccupata.
“Ci proveremo” le assicurò Poe, che si trovava ai piedi della rampa “Tieni sempre i canali di comunicazione attivi e non lasciare la nave per nessun motivo”
“D'accordo Generale...” la ragazza fece una breve pausa, poi rivolse la propria attenzione al resto del gruppo “Che la Forza sia con voi”
I sei ringraziarono Zay, poi la ragazza chiuse la rampa del Falcon e soltanto allora il gruppo cominciò ad incamminarsi verso il laboratorio. Per arrivarci dovevano attraversare parte del deserto e poi seguire un sentiero nella foresta – almeno stando alle coordinate in loro possesso – perciò li attendeva un bel po' di strada prima di arrivare a destinazione, ma per fortuna avevano con loro dell'acqua e persino qualcosa da mangiare.
La spiaggia, o ciò che ne restava, dov'erano atterrati si estendeva almeno per almeno mezzo chilometro, forse anche di meno e a parte qualche masso non c'era nient'altro. Poe e Finn erano alla guida del gruppo, entrambi con i rispettivi blaster alla mano per qualsiasi evenienza, seguiti dagli altri – anch'essi con le proprie armi pronte – e da R2.
“Restate vicini e all'erta” rammentò loro Poe mentre avanzavano a passo svelto, ma anche a quel ritmo avrebbero impiegato un paio d'ore prima di raggiungere il laboratorio.
“Con questo silenzio non credo sarà un problema” commentò Rey, l'assenza di qualunque tipo di suono le ricordava fin troppo Krayiss e rabbrividì al ricordo del pianeta dei Sith.
“Potrebbe essere un problema per noi” fece notare Rose “Ci sentiranno arrivare”
“Sarebbe comunque una bella sorpresa, nessuno si aspetta il nostro arrivo” le assicurò Finn voltandosi verso di lei.
“Dopo quello che è successo a Rakata potrebbero” ribatté Poe, che non aveva tutti i torti, in apparenza nessuno sapeva che avessero recuperato dei dati dai computer, ma anche in quel caso dovevano dare per scontato che la sicurezza del laboratorio fosse stata incrementata per sventare potenziali attacchi da parte loro. Chewbecca intervenne dicendo che avrebbero affrontato un problema alla volta e di risparmiare il fiato per continuare camminare, nessuno osò contraddire il wookie – perdere tempo in chiacchiere li avrebbe solo rallentati – e proseguirono in silenzio.
Il suono delle onde si affievolì sempre di più man mano che avanzarono, sostituito dal rumore dei loro passi e qualche beep occasionale da parte di R2, che per fortuna sembrava non avere alcun tipo di problema a spostarsi sulla sabbia. La sabbia cominciò a variare tonalità, assumendo una sfumatura più purpurea, ed era più fine rispetto a quella della spiaggia, segno che stavano cominciando ad addentrarsi nel deserto. Anche lì vi erano soltanto massi, alcuni alti quasi quanto Chewbecca, altri notevolmente più piccoli e l'aria cominciava ad avere un pessimo odore.
“Questo posto diventa sempre più carino, non trovate?” disse Poe con sarcasmo, poi si fermò di colpo per controllare nuovamente le coordinate su un dispositivo di localizzazione.
“Sai dove stiamo andando, vero?” gli chiese Finn perplesso.
“Calma, siamo nella giusta direzione” ribatté prontamente Poe e aggiunse qualcos'altro, ma Rey non vi prestò alcuna attenzione perché percepì qualcosa di allarmante.
“Lo senti anche tu?” le chiese Ben posandole una mano sul braccio, si stava guardando intorno con circospezione e lei sapeva il perché, in quel deserto c'erano forme vita particolarmente ostili e aggressive, ma soprattutto affamate.
“Sì, e non promette nulla di buono” rispose spostando lo sguardo nella sua stessa direzione, ma non vide nulla.
“Cos'è che non promette nulla di buono?” chiese Poe voltandosi verso entrambi, non c'era un modo carino per dire che erano entrati nel territorio di creature che li avrebbero volentieri considerati un pasto.
“Non siamo soli e qualunque cosa viva qui non è amichevole” rispose Rey andando dritta al punto.
“La nostra solita fortuna” commentò Rose per sdrammatizzare, ma a Rey non sfuggì il fatto che l'amica avesse rinsaldato la presa sul proprio blaster, Chewbecca invece emise un latrato e sfoderò la propria balestra laser.
“Sarà meglio accelerare il passo, più tempo trascorriamo qui più siamo a esposti a pericoli” decretò Finn.
“Siete in grado di capire quanto sono vicine queste creature?” chiese Poe con tono leggermente allarmato, ma cercò comunque di mostrarsi calmo.
“Più o meno, più saranno vicine e più intense saranno le sensazioni che emanano” spiegò brevemente Ben, anche se questo non riduceva il pericolo.
“Se non ci addentriamo troppo saremo abbastanza al sicuro” aggiunse Rey, avrebbe voluto dare qualche certezza in più ai propri amici e dirgli che non correvano alcun pericolo, ma sarebbe stata soltanto una menzogna.
“Diamoci una mossa” tagliò a corto Poe riprendendo a camminare.
Non c'era alcun modo per orientarsi, se non consultando il dispositivo di localizzazione di tanto in tanto, e l'unico punto di riferimento erano le rocce. In alcuni punti s'imbatterono persino in carcasse di piccoli animali in decomposizione, con le ossa spezzate e segni di morsi ed era tutto ciò che restava dei pasti delle creature che vivevano in quel territorio. Per tutto il tempo Rey rimase all'erta e si concentrò su ciò che percepiva attraverso la Forza, se sulla spiaggia le era sembrato che il posto fosse impregnato di morte, lì era persino peggio.
Un tempo quel deserto doveva essere stata una foresta o una pianura verdeggiante popolata da animali, di cui era rimasto soltanto un eco impercettibile a molti, ma non a coloro che avevano una forte connessione con la Forza. Quell'eco era un netto contrasto con la scia di morte che si era lasciata dietro il disastro nucleare, era difficile immaginare che molti anni prima il pianeta fosse rigoglioso e che vi fossero insediamenti urbani.
Qualcosa fece crack sotto la suola degli stivali di Rey, attirando l'attenzione dei propri compagni che sollevarono le armi e che cominciarono a guardarsi intorno.
“È tutto a posto, ho soltanto calpestato qualcosa” li rassicurò Rey, soltanto quando spostò il piede si accorse di aver calpestato delle ossa, che sembravano vagamente delle falangi umanoidi.
“Quanto manca ancora per la foresta?” chiese Rose, il vento le aveva scompigliato i codini e più volte Rey l'aveva vista spostarsi di continuo delle ciocche di capelli dal viso.
“Circa due chilometri” rispose Poe “E preferirei non trovarmi qui quando il sole comincerà a calare” aggiunse indicando il cielo, nonostante fosse nuvoloso e già quando si erano messi in marcia fosse tutto cupo, la luce stava cominciando a diminuire – segno che il tramonto non era così lontano –
“Ci fermeremo per qualche minuto non appena ci saremo lasciati il deserto alle spalle” promise loro Finn, che si sistemò meglio lo zaino che aveva in spalla e riprese a camminare.
Su quella nota poco allegra il gruppo proseguì per la propria strada, mentre camminava Rey prese la propria borraccia dalla borsa che portava a tracolla e bevve qualche sorso d'acqua, ormai calda. La stanchezza stava cominciando a farsi sentire per tutti, Rey aveva notato che stavano procedendo a passo più lento, ma allo stesso tempo sapevano di non potersi fermare e perciò si stavano sforzando di non rallentare ulteriormente.
Avevano da poco superato una formazione rocciosa quando Rey, Ben e Finn si fermarono di colpo, qualcosa si stava avvicinando e non aveva affatto buone intenzioni.
“Potrei sapere perché vi siete fermati?” chiese Poe mettendosi le mani sui fianchi.
“Stiamo per avere compagnia” rispose Rey, che istintivamente si era portata una mano alla spada laser appesa alla cintura dei pantaloni.
“Riesco a percepirli anch'io, sembrano tanti” aggiunse Finn, in altre circostanza Rey sarebbe stata fiera del fatto che le lezioni stessero dando i loro frutti e si sarebbe complimentata con l'amico, ma quello non era il momento adeguato.
“E affamati” intervenne Ben, che aveva già la spada laser in mano, anche se non l'aveva ancora attivata.
“Direi che è il momento adatto per mettersi a correre anziché aspettare di essere circondati” suggerì Rose con una certa urgenza nel suo tono di voce, Chewbecca concordò con lei dichiarando che non aveva alcuna intenzione di vederli ridotti a brandelli e non ci fu alcun bisogno di ribadirlo.
La stanchezza sembrò abbandonare tutti da un momento all'altro e avanzarono più veloci che poterono – il che non fu un problema per R2 – ma Rey sapeva già che non sarebbe servito a nulla perché sentiva quelle creature sempre più vicine. Degli ululati infransero il silenzio e da dietro alcune rocce balzarono fuori cinque creature dalla pelle grigia, erano alte la metà di un essere umano di media statura, avevano delle zampe lunghe ricurve – dando l'impressione che fossero al contrario – e gli occhi rossi brillavano come pietre preziose. Zanne lunghe e anch'esse ricurve sporgevano dal muso canino, in effetti erano quasi identici a dei lupi, se non fosse stato per l'assenza del pelo.
Le creature li circondarono pur essendo in inferiorità numerica e cominciarono a ringhiare scoprendo le zanne.
“Skinwolf! [1]” gridò Finn, non c'era tempo di chiedergli come facesse a sapere cosa fossero quegli animali e quello era l'ultimo dei loro problemi al momento. Rey e Ben attivarono le proprie spade laser nel tentativo di allontanarli, gli skinwolf indietreggiarono e il resto del gruppo cominciò a sparargli contro, tuttavia i colpi sembrarono soltanto infastidirli senza provocare alcuna ferita.
“Hanno la pelle troppo spessa!” esclamò Poe, che continuò comunque a sparare cercando di individuare un punto debole, ciò non fece che infastidirli ancora di più e con gran sorpresa di tutti gli skinwolf batterono ritirata.
“A quanto pare non gradiscono i colpi dei blaster” commentò Rose perplessa.
“Come facevi a sapere cosa fossero?” chiese Rey rivolgendosi a Finn.
“Già, come lo sapevi?” chiese anche Poe.
“Ve lo spiegherò una volta lontani da qui” replicò Finn.
“Sono d'accordo” intervenne Ben “È meglio non stare qui a lungo”

 

 

Quando finalmente la sabbia cedette il passo al terriccio scuro era ormai il tramonto, il vento si era intensificato e tutto era nuovamente piombato nel silenzio. Non si erano imbattuti in altri skinwolf, ma avevano comunque mantenuto un passo spedito pur di lasciarsi il deserto alle spalle.
Prima o poi avrebbero dovuto fermarsi perché erano tutti stanchi, ma erano ancora in prossimità del deserto ed era meglio allontanarsi ancora un po' prima di riposare. Ben era stato su molti pianeti, ne aveva viste di cose strane e in rovina, eppure in quel luogo sentiva quanto ogni cosa fosse sbagliata. Aveva sentito parlare spesso del disastro avvenuto lì, tra le fila del Primo Ordine se ne parlava spesso a causa dell'incidente di Brendol Hux – che era precipitato lì con la nave su cui viaggiava – e adesso Ben sapeva cos'avesse provocato quell'incidente. Sapeva anche che era da lì che proveniva il Capitano Phasma e sia gli ufficiali che gli assaltatori raccontavano un sacco di storie sul suo conto, ma lui non vi aveva mai prestato attenzione. Forse era per quello che Finn sapesse degli skinwolf, Phasma si occupava di addestrare le truppe ed era il loro supervisore, perciò non era assurdo pensare che gli assaltatori ne sapessero di più sul luogo da cui proveniva.
Dopo aver camminato così a lungo in un ambiente spoglio fu quasi strano vedere dei cespugli e quel che restava della vegetazione, anche se dall'aspetto decadente. Ben ricordava quello che era successo a Rey su Rakata Prime, il veleno era stato ricavato dalla flora di Parnassos e qualunque pianta era potenzialmente mortale.
“Attenti a non sfiorare nulla, non sappiamo quali piante siano velenose e quali no” disse al resto del gruppo, con loro avevano due medikit e avevano fatto aggiungere qualche dose di antidoto nel caso in cui si fossero imbattuti nuovamente nelle guardie armate di fucili sperimentali. Purtroppo non erano abbastanza per tutti, perciò dovevano usarle soltanto in caso di assoluta necessità e non perché erano stati così imprudenti da sfiorare una pianta letale.
“Staremo attenti” dissero Poe e Finn nello stesso momento, il che fu abbastanza buffo e si accorse che Rose stava ridacchiando.
“Adesso parlate anche nello stesso momento?” chiese lei divertita, dopo tutto quel tempo trascorso a camminare e il quasi attacco degli skinwolf forse era un bene concedersi di scherzare un po'.
“Proseguiamo ancora un po', poi ci fermeremo” dichiarò Poe cambiando argomento “Ma soltanto per un paio di minuti, si sta facendo buio e non sappiamo quali creature potrebbero uscire allo scoperto”
“Non sarebbe più prudente trovare un luogo dove accamparci per la notte? Vagare nella foresta mentre è buio non mi sembra una buona idea” replicò Finn, entrambe le opzioni avevano dei pro e dei contro, continuare a camminare nonostante il buio era potenzialmente pericoloso, ma allo stesso tempo non avrebbero perso ore preziose per arrivare al laboratorio. Fermarsi per la notte sarebbe stato relativamente più sicuro se avessero trovato un luogo adeguato e istituito dei turni per fare la guardia, ma così facendo avrebbero sprecato del tempo.
“In entrambi i casi dobbiamo essere prudenti, se ci fossero pattuglie del Nuovo Impero sulla via per il laboratorio potrebbero scoprirci” fece notare Rey.
Camminarono ancora per diversi minuti prima di trovare un punto adatto in cui fermarsi, lì la vegetazione era più fitta – perlopiù composta da alberi scheletrici con scarso fogliame e cespugli – ma non era quello il motivo per cui avevano scelto quel posto. Dal lato est della foresta avevano notato a intervalli più o meno regolari delle caverne scavate nel fianco di colline scoscese, potevano essere un buon posto dove accamparsi, prima però dovevano assicurarsi che non fossero abitate da alcun tipo di animale. Per quel compito si offrirono Chewbecca e Ben, nessuno sapeva muoversi in ambienti naturali meglio di un wookie e perciò era la scelta più logica da fare.
Chewbecca stava camminando davanti a Ben con la balestra pronta nel caso in cui si fossero imbattuti in qualche animale feroce, di solito le foreste erano popolate da numerose specie e invece lì Ben non percepiva alcuna forma di vita, a parte le piante, ma soltanto morte e decadimento. Questo garantiva un passaggio sicuro nella foresta a qualsiasi ora, nessun animale gli avrebbe dato la caccia e l'unico pericolo in cui avrebbero potuto imbattersi erano eventuali pattuglie man mano che si avvicinavano alla destinazione.
Il silenzio che regnava in quel luogo conferiva un'aria più macabra e gli unici rumori erano i rametti che si spezzavano sotto i loro passi, guardandosi intorno Ben provò a immaginare come fosse un tempo quella foresta di cui era rimasta soltanto l'ombra.
Chewbecca emise un verso di sconforto nel vedere la desolazione che li circondava, esattamente l'opposto di Kashyyyk, che dai racconti che il wookie gli raccontava spesso da bambino era un mondo predominato dalla natura.
“Lo so, questo posto è opprimente” gli disse Ben, che di posti simili ne aveva già visti, Mustafar [2] gli aveva trasmesso le medesime sensazioni poiché anch'esso un tempo era stato un pianeta rigoglioso.
Procedettero ancora di qualche passo per raggiungere una delle caverne più vicine, Ben attivò la propria spada laser per far luce ed esaminare meglio il luogo – che sapeva essere disabitato – e assicurarsi che non vi fossero altri pericoli, come piante velenose. Di per sé la caverna era poco profonda, ma spaziosa ed era scavata con fin troppa precisione per trattarsi di una conformazione naturale o frutto dell'erosione della pioggia. Chewbecca gli disse che sembrava un buon posto per riposare, al riparo dal vento e lontani dal sentiero principale, così ripercorsero la strada a ritroso per riferirlo al resto del gruppo.
Quando raggiunsero gli altri stavano ancora decidendo se fermarsi un paio di minuti o accamparsi, con R2 che emetteva beep confusi in sottofondo
“Allora? Siamo al sicuro o dobbiamo aspettarci altra compagnia?” chiese Poe passandosi una mano sul volto.
“Non ci sono forme di vita qui e le caverne sono sicure” gli confermò Ben.
“Il luogo ideale per trascorrere la notte” intervenne Finn.
“Non possiamo permetterci di trascorrere un'intera notte qui, Zay è da sola a bordo del Falcon e perderemmo solo tempo prezioso” ribatté Poe.
“Possiamo trovare un compromesso” s'intromise Rey “Riposiamo per un'ora o due e poi ripartiremo”
“Sono d'accordo con Rey” dichiarò Rose alzando una mano come una scolara e Chewbecca si disse altrettanto d'accordo.
“Suppongo che anche tu sia d'accordo con Rey” disse Poe rivolto a Ben, che effettivamente era d'accordo perché gli sembrava una soluzione che accontentasse entrambe le parti, e lui si limitò ad annuire “Va bene, ma soltanto il tempo necessario per recuperare le forze”
Una volta giunti alla caverna la prima cosa che fecero tutti fu liberarsi degli zaini e borse per poggiarle a terra per poi sedersi, incuranti del fatto che si sarebbero sporcati di terriccio. Chewbecca non perse altro tempo e tirò fuori dallo zaino di Ben qualcosa da mangiare, Poe fece altrettanto e il resto del gruppo si limitò soltanto a bere.
“Chi vuole fare il primo turno di guardia? È meglio non rischiare” chiese Finn mentre riponeva la propria borraccia nello zaino.
“Lo faccio io” si affrettò a rispondere Poe prima di dare un altro morso alla sua barretta ai cereali e Chewbecca si offrì come secondo volontario.
“Va bene, io farò il secondo turno, chi si altro si offre?” chiese Finn.
“Ci penso io” si offrì Ben, era abituato a dormire poco e perciò avrebbe potuto dare persino il cambio a Chewbecca o Poe in anticipo.
“Ne siete certi?” domandò loro Poe perplesso “Non vorrei svegliarmi e trovarvi con le armi puntate contro” quell'affermazione scatenò delle risate da parte di Rose, Rey e persino Chewbecca.
“Abbiamo superato quella fase” gli assicurò Finn, che da quando erano cominciate le lezioni aveva smesso di evitarlo come faceva di solito, anche se si parlavano ancora il minimo indispensabile.
Per sicurezza spensero R2, che poteva essere rilevato dai droidi sonda anche senza essere visto, e si sistemarono come meglio poterono. Non avevano previsto di accamparsi e perciò dovettero arrangiarsi usando gli zaini come cuscini, Finn si sistemò vicino l'ingresso della caverna e Rose qualche metro più dietro. Ben rimase dov'era, seduto contro una parete della grotta e abbastanza vicino all'ingresso in modo tale da poter dare il cambio a chi ne avesse avuto bisogno, Rey invece si era sistemata accanto a lui e continuava a rigirarsi come se faticasse a trovare una posizione comoda in cui dormire.
“Stai bene?” le chiese Ben a bassa voce, con sua sorpresa sia Finn che Rose si erano appisolati in fretta, dimostrando di sapersi adattare a qualunque situazione.
“È questo posto, c'è morte ovunque” bisbigliò Rey tirandosi su a sedere e ripulendosi la manica della giacca dal terriccio.
“Lo so come ti senti, fa lo stesso effetto anche a me” le disse mettendole un braccio intorno alle spalle, Rey poggiò la testa sulla sua spalla e si strinse a lui “Cerca di riposare”
“Anche tu, non avrai altre occasioni per farlo” gli fece notare lei.
Circa un'ora dopo, o forse di più, Ben fu svegliato da Finn per il loro turno, Chewbecca e Poe erano già rientrati e si stavano sistemando per riposare.
“Tocca a noi fare la guardia” gli disse Finn a voce bassa per non svegliare Rey, che stava ancora dormendo con la testa poggiata sulla sua spalla.

 

 

Quando si rimisero in cammino era ormai notte, il cielo era ancora nuvoloso, ma per fortuna avevano delle torce e le spade laser su cui fare affidamento. Il sentiero da seguire non fu troppo lungo e ci impiegarono meno tempo di quanto Rey si fosse aspettasse per raggiungere il limitare della foresta.
Delle mura alte si estendevano a vista d'occhio sia a est che a ovest, si intravedeva soltanto la punta piramidale dell'edificio e c'erano quattro guardie posizionate davanti a delle porte anti-blaster, prontamente stordite da Rose e Finn.
Avevano deciso di evitare scontri laddove fosse stato possibile, non avevano bisogno di uccidere se non fosse stato necessario e perciò le armi erano impostate su stordimento. Una volta in prossimità delle porte R2 si interfacciò al pannello di controllo e bypassò i sistemi di sicurezza per aprire le porte senza far scattare allarmi.
Prima di proseguire si sporsrsero per controllare se ci fossero delle guardie, davanti all'ingresso principale ve n'erano soltanto dodici, tutte in armatura nera con un simbolo rosso sull'elmo e armate di fucili.
La struttura si ergeva per due o tre piani ed era enorme, Rey non aveva mai visto niente del genere prima, la base era a pianta quadrata e s'innalzava poi in una piramide, quella forma le ricordò molto il puntatore Sith che l'aveva condotta ad Exegol ed era realizzato in una lega metallica nera e opaca. Da un lato del vasto cortile c'era una piattaforma di atterraggio grande abbastanza soltanto per gli shuttle,
“Abbiamo altre guardie da stordire” commentò Poe, poi fece loro un cenno con la mano per indicargli di avanzare, senza neppure dare alle guardie il tempo di reagire l'intero gruppò li stordì sotto una raffica di colpi, con tanto di partecipazione da parte di R2 che diede delle scosse elettriche sfruttando i punti deboli nelle armature.
“Beh, è stato facile” commentò Finn con una scrollata di spalle.
“Non è un buon segno” intervenne Ben “Lasciare poche guardie all'ingresso serve a convincere gli intrusi che il posto sia poco sorvegliato, ma una volta dentro potremmo essere sopraffatti”
“Ci serve un diversivo” suggerì Rey, il piano originale prevedeva che si dividessero in due gruppi una volta entrati, ma forse la tattica migliore era dividersi in quel momento per attirare i soldati all'esterno. Un'idea prese forma nella sua mente, prima di tutto dovevano controllare se ci fossero ingressi o uscite secondarie, poi R2 avrebbe fatto scattare di proposito gli allarmi all'esterno e così facendo avrebbero guadagnato del tempo per far entrare gli altri.
Una volta esposto il proprio piano al resto del gruppo si suddivisero in due squadre: Rey, Rose e Finn avrebbero tenuto occupati quanti più soldati possibile, mentre Ben, Poe e Chewbecca si sarebbero infiltrati nella struttura con R2 – che interfacciandosi a un qualunque terminale avrebbe reperito la planimetria dell'edificio –
C'erano due ingressi secondari in totale, uno sul lato destro e uno sul lato sinistro, quindi era logico supporre che gli assaltatori sarebbero usciti da entrambi per sopraffare gli intrusi. La squadra di guidata da Poe sarebbe entrata dall'ingresso principale non appena sarebbero scattati gli allarmi, approfittando della situazione. R2 era vicino al pannello di controllo delle mura in attesa di ordini, mentre Rey, Rose e Finn si erano appostati in prossimità della piattaforma d'atterraggio per avere un minimo di copertura.
“Quando vuoi R2, noi siamo in posizione” disse Finn tramite il suo commlink, il droide rispose con un singolo beep e pochi istanti dopo si udì il suono stridulo dell'allarme che era appena scattato. “Via libera ragazzi, entrate prima che arrivino le guardie e vi trovino qui fuori”
Fate attenzione, voglio trovarvi ancora vivi quando usciremo” replicò Poe all'altro capo dell'apparecchio, poi chiuse la comunicazione.
Gli assaltatori non tardarono a riversarsi fuori dall'edificio da entrambi i lati, indossavano la classica armatura bianca, ma con un logo rosso, e avevano quelle che sembravano armi standard come quelle del Primo Ordine. Non appena si sparpagliarono per perlustrare il perimetro e furono a portata di tiro Rey e la sua squadra cominciarono a stordirli, anche se lo scontro era inevitabile.
“Abbiamo individuato gli intrusi!” sbraitò uno degli assaltatori, che aveva appena notato i propri compagni accasciati al suolo.
“Niente più stordimento, questa volta si fa sul serio” bisbigliò Finn a Rey e a Rose.
“Vi copro io” replicò Rey rinfoderando il blaster e prendendo la propria spada laser, con quella avrebbe deviato i colpi in modo tale da garantire protezione ai suoi amici. Uscì per prima allo scoperto attivando la doppia lama della spada, seguita da Finn e Rose, al suono prodotto dall'attivazione della spada gli assaltatori si voltarono nella loro direzione.
“Prendeteli vivi!” urlò lo stesso assaltatore di prima, che doveva essere il comandante.
Vivi non equivaleva a colpirli con colpi non letali, ma Rey riuscì a respingerli e perciò gli unici feriti furono gli assaltatori, per quanto però sarebbe andata avanti così? Presto o tardi una delle due parti avrebbe sopraffatto l'altra e il comandante avrebbe cambiato idea riguardo al volerli vivi, anche se Rey poteva far affidamento sulla Forza per spingere via gli assaltatori più vicini o immobilizzargli le braccia, una tecnica che avrebbe dovuto perfezionare per riuscire a bloccare completamente una persona.
Dovevano soltanto resistere abbastanza a lungo da permettere alla squadra di Poe di trovare ciò che stavano cercando.

 


L'interno del laboratorio si poteva definire come un dedalo di corridoi bianchi tutti uguali, con porte di metallo nere altrettanto uguali e che si potevano distinguere soltanto grazie a delle targhette. Entrare lì era stato abbastanza facile, si erano imbattuti in un paio di assaltatori, ma li avevano storditi prima che potessero segnalare la loro presenza e chiamare rinforzi.
R2 era ancora collegato al terminale di uno dei corridoi dell'ala est per scaricare la planimetria della struttura, così facendo avrebbero evitato di vagare senza avere la minima idea di dove stessero andando. Avevano bisogno di trovare il luogo in cui custodivano prototipi o schemi dei progetti già sviluppati, con la speranza di saperne di più sulla versione migliorata del dispositivo di occultamento.
Il droide annunciò con una serie di beep di aver terminato, si allontanò dal terminale e proiettò un'ologramma raffigurante la pianta dell'edificio, oltre ai piani visibili in superficie vi erano anche tre livelli nel sottosuolo.
“Direi di cominciare dal centro dati, se riuscissimo ad entrare in possesso di tutti i progetti sarebbe un gran vantaggio” dichiarò Poe osservando l'ologramma “R2 puoi individuarlo e tracciare un percorso?” il droide impiegò qualche istante per eseguire l'operazione, che evidenziò sulla mappa il centro dati situato a due livelli più in basso e potevano arrivarci usando le scale o l'ascensore, che si trovava due corridoi più avanti.
“Dovremmo prendere l'ascensore, la squadra di Rey è ancora lì fuori e non sappiamo per quanto riusciranno a resistere” fece notare Ben, erano comunque in tre contro decine di soldati che non avrebbero esitato ad ucciderli. L'espressione di Poe si rabbuiò, probabilmente anche lui preoccupato per i compagni all'esterno.
“Sono d'accordo con te, è la via più rapida”
La sicurezza su quel pianerottolo era pressoché inesistente, il che voleva dire che lì non ci fosse nulla di particolarmente importante, Ben si soffermò a leggere alcune delle targhette poste sulle porte e perlopiù si trattavano di sale per effettuare test. Superarono una sala da cui improvvisamente si udì il suono di qualcosa che esplodeva, forse un'esperimento finito male o un'arma progettata appositamente per provocare esplosioni.
A guardia dell'ascensore c'erano due assaltatori, ma questi non ebbero neppure il tempo di parlare poiché Chewbecca li afferrò e li scaraventò contro le pareti del corridoio, si udì un sonoro crack e le guardie si accasciarono sul pavimento in maniera scomposta, come delle marionette a cui avessero tagliato i fili. Un gesto un po' brutale, ma i wookie erano noti propri per la loro forza e nessuno poteva sopravvivere a una botta del genere.
“Lo sai che potevamo stordirli, vero?” fece notare Poe al wookie, che rispose con una scrollata di spalle. Ben non disse nulla invece, sarebbe stato abbastanza ipocrita da parte sua fare la predica a Chewbecca per quello scatto violento, e perciò si limito a premere il pulsante dell'ascensore.
Era tutto troppo tranquillo all'interno della struttura, ormai dovevano aver notato la scia di assaltatori storditi, eppure non erano arrivati i rinforzi né avevano isolato l'edificio bloccando le porte o gli ascensori.
“Ci stanno tendendo una trappola” disse Ben varcando le porte dell'ascensore insieme a Poe, Chewbecca e R2.
“Lo so, ma questa è la nostra migliore occasione ed è un rischio che sono disposto a correre” dichiarò Poe con fermezza, uno dei tratti distintivi del generale era la sua avventatezza e Ben ne aveva avuto prova ancor prima di unirsi alla Resistenza, tuttavia questa volta aveva ragione. Non avevano fatto tutta quella strada per tornare indietro a mani vuote, trappola o no avrebbero portato a termine quella missione.
La discesa non fu proprio rapida e, per fortuna, le porte non si aprirono quando raggiunsero il primo livello. Chewbecca fece un commento riguardo al fatto che non gli piacesse trovarsi sottoterra Ben non poteva dargli torto perché non appena le cose si fossero messe male non avrebbero avuto alcuna via di fuga – se non quella da cui sarebbero arrivati –
Le porte si aprirono su un corridoio dalle pareti in metallo, era illuminato da luci bianche poste a intervalli regolari sul soffitto e su entrambi i lati c'era una serie di porte. La cosa allarmante era il fatto che – a parte un droide protocollare rosso che s'infilò in una stanza – lì non ci fosse nessuno, perché lasciare incustodito proprio il livello dove c'era il centro dati? Che tipo di misure di sicurezza avevano adottato?
“R2 mostraci di nuovo il centro dati, per favore” ordinò Poe al droide, che proiettò nuovamente la pianta dell'edificio e mettendo in evidenza la sala giusta.
“Non siamo così lontani, è la quinta porta a sinistra” disse Ben indicando la porta sull'ologramma “R2 puoi fare una scansione per cercare meccanismi che potrebbero innescare trappole?” il droide emise dei beep rapidi e iniziò a scansionare il corridoio avanzando lentamente.
R2 si fermò di colpo davanti a delle porte automatiche in fondo al corridoio e cominciò ad eseguire una serie di beep allarmati, il resto del gruppo lo raggiunse per controllare di persona cosa l'avesse fatto agitare. Sia Ben che Poe si accostarono all'oblò in vetro delle porte per dare un'occhiata, l'interno della stanza era scarsamente illuminato e sembrava una sorta di armeria. Spostando lo sguardo fin dove poteva Ben individuò la fonte dell'agitazione di R2.
“Siamo nei guai” disse rivolto a Poe.
“Sei sempre così ovvio?” gli rispose l'altro “Io non vedo nulla di pericoloso, soltanto droidi da battaglia, nulla che non si possa affrontare con un blaster”
“Non sono droidi da battaglia, sono soldati oscuri [3]” lo corresse Ben allontanandosi dall'oblò “E temo proprio che un blaster non servirà contro di loro”
“Soldati oscuri?” chiese Poe perplesso.
“Un tempo l'Impero ne faceva uso, all'inizio erano soltanto armature per soldati scelti, ma poi hanno cominciato a produrne modelli che non richiedessero alcun essere umano all'interno e sono quasi indistruttibili” spiegò Ben, suo zio Luke ne aveva affrontato un plotone tutti da solo quando lui era ancora molto piccolo e anni dopo gli aveva raccontato di quell'impresa.
Quasi? Cosa occorre per distruggerli?”
“Una spada laser” rispose Ben “Potrei restare di guardia mentre recuperi i dati, nel caso in cui si attivassero posso affrontarli”
“Non vorrei mettere in dubbio le tue capacità, ma in quella stanza sembrano essercene almeno una decina” disse Poe indicando le porte, tuttavia per Ben non sarebbe stata la prima volta che affrontava da solo più nemici contemporaneamente e gli anni di addestramento – sia con Luke che con Snoke – l'avevano preparato a scontri del genere. Chewbecca si offrì di restare a fare la guardia con lui affermando di poterli rallentare con i colpi della sua balestra, Poe si passò una mano tra i capelli e spostò lo sguardo prima su Ben poi su Chewbecca.
“Ho un'idea migliore, R2 scaricherà i file e noi tre faremo la guardia, in tre potremmo cavarcela” decise Poe.
I tre se ne stavano in piedi fuori il centro dati, R2 era entrato da poco nella stanza e per il momento tutto sembrava tranquillo, ma Ben sentiva che quella calma non sarebbe durata a lungo. D'un tratto avvertì un lieve bruciore all'avambraccio destro e istintivamente si portò una mano nel punto dove aveva avvertito il bruciore. Si tirò su la manica della giacca e della maglia per controllare se per caso fosse stato ferito da uno degli assaltatori che avevano stordito e non se ne fosse accorto, tuttavia non c'era alcuna ferita.
“Rey!” esclamò quasi senza rendersene conto, Ben era più che sicuro che fosse stata lei ad essere ferita e che l'avesse percepito grazie al loro legame, che si stava intensificando sempre di più.
“Che succede?” chiese Poe confuso guardandosi intorno.
“Credo che Rey sia stata ferita, l'ho percepito”
“Come fai a dir-” chiese Poe poi si interruppe “Giusto, il vostro legame”
Chewbecca emise un verso di sconforto e disse che i loro amici all'esterno non avrebbero resistito ancora a lungo, però non potevano mollare tutto e lasciare R2 indifeso.
A peggiorare le cose fu l'allarme che scattò nello stesso istante, le doppie porte in fondo al corridoio cominciarono ad aprirsi lentamente.
“Qui si mette male” commentò Poe, poi si voltò e si sporse oltre la porta alle loro spalle “R2 svelto, non abbiamo molto tempo!” urlò in modo che il droide lo sentisse e Ben attivò la propria spada laser, la luce bianca della lama quasi si confondeva con le luci che illuminavano il corridoio.
I primi due soldati oscuri – alti due metri e di metallo nero – cominciarono a riversarsi fuori dalla propria area di contenimento, uno era disarmato, l'altro brandiva una sorta di spada corta di metallo nero, ma con una lama decisamente troppo larga per una spada classica. Stando a quello che Ben ricordava i soldati oscuri affrontati da suo zio non erano armati ed erano più lenti, questi invece si stavano muovendo abbastanza rapidamente, incuranti dei colpi che gli stavano sparando Poe e Chewbecca. Altri soldati emersero alle spalle dei primi due, che non avevano rallentato il passo e stufo di aspettare Ben avanzò con la spada sguainata e li colpì alla base del collo inesistente, la testa volò via a entrambi, ma i corpi continuarono ad avanzare. Il soldato armato cominciò a colpire alla cieca, l'altro invece barcollava e sbandava, il problema però erano gli altri otto soldati. Ben scansò i colpi della spada e al momento opportuno la tranciò in due il soldato, le due metà caddero rumorosamente sul pavimento e senza perdere altro tempo Ben distrusse anche l'altro soldato decapitato.
I restanti otto stavano continuando la loro avanzata ed erano a circa tre metri da lui, quattro erano disarmati e quattro brandivano la stessa spada corta, con un gesto della mano Ben li spinse via usando la Forza, cosa che servì soltanto a rallentarli di poco.
“Questi dannati droidi non rallentano, R2 sbrigati!” sbraitò Poe continuando a sparare insieme a Chewbecca, che si urlò a Ben di togliersi di mezzo se non voleva essere colpito.
“Soltanto io posso tenerli a bada!” replicò, il soldato più vicino aveva il braccio che reggeva la spada teso verso di lui e ne approfittò per mozzarglielo con la spada laser. Il soldato disarmato però non rimase a guardare, agguantò Ben per il colletto della giacca e lo scaraventò ai piedi di Chewbecca e Poe, facendolo sbattere con la testa contro il pavimento.
Ignorando il dolore alla testa Ben si rialzò e lanciò la propria spada in direzione del soldato che l'aveva lanciato a terra, ora affiancato da un altro compagno armato. La lama lo mozzò in due nel punto in cui il busto era collegato alla parte inferiore, in una maniera simile a Snoke nella sala del trono.
Una volta richiamata la spada a sé Ben dedicò la propria attenzione al soldato armato, che si trovava ormai a pochi passi dal gruppo e stava facendo roteare la propria lama per deviare i colpi di blaster. Questa volta Ben mirò alle gambe, il soldato cadde in avanti continuando ad agitare la lama e lui si spostò, ma non fu abbastanza veloce e fu colpito di striscio al fianco destro, facendogli provare un dolore lancinante. Avvertì il sangue denso e caldo colargli dalla ferita, dallo squarcio sulla maglietta non sembrava una ferita troppo grave, ma il tessuto si stava già inzuppando.
Chewbecca lo tirò via afferrandolo per le spalle e con estrema preoccupazione gli chiese se fosse in grado di reggersi in piedi.
“Non è niente di grave” provò a rassicurarlo Ben, si portò una mano al fianco ferito facendo pressione per cercare di rallentare il flusso del sangue.
“Dannazione Solo, niente di grave? Hai la maglia imbevuta di sangue e hai battuto la testa prima!” puntualizzò Poe, che sparò inutilmente un altro colpo al soldato più vicino, con il solo risultato di farlo irritare. Il soldato afferrò Poe per la gola e lo sbatté contro la parete, poi lo tirò verso di sé e lo sbatté nuovamente contro la parete, una smorfia di dolore si fece strada sul volto del generale mentre il soldato si preparò al prossimo colpo. Nonostante il dolore e l'emorragia Ben colse alle spalle il soldato, trapassandolo in verticale per non colpire Poe, che si accasciò sul pavimento, ma cosciente.
“Mi hai appena salvato la vita, sono in debito con te” gli disse Poe con voce roca e massaggiandosi la gola, che presentava ancora i segni rossi lasciati dalla mano del soldato oscuro. Ben si limitò ad annuire, la testa gli faceva male a causa della botta che aveva preso e la ferita gli faceva sempre più male.
I restanti tre soldati erano a pochi metri da loro, Chewbecca aiutò Poe a rimettersi in piedi lentamente, se aveva qualcosa di rotto non lo dava a vedere, forse dopotutto non erano così diversi. Ben lanciò nuovamente la spada verso uno dei soldati e, come il precedente, venne tagliato in due. Il soldato che gli stava dietro inciampò sulla parte superiore appena mozzata e cadde a faccia in giù, in altre circostanze sarebbe stata una scena a dir poco comica, ma non c'era niente da ridere in quel momento.
R2 sbucò fuori dal centro dati richiamando la loro attenzione, restava soltanto un soldato e perciò fuggire non sarebbe stato un problema, Ben tese la mano e richiamò la spada a sé.
“Ce la fai a camminare?” gli chiese Poe.
“Credo di sì, non è la prima volta che mi capita” rispose ripensando a quando Chewbecca gli aveva sparato al fianco e, sanguinante, aveva attraversato la foresta per raggiungere Rey e Finn. Il wookie capì a cosa si stesse riferendo e si scusò dicendo che in quell'occasione se l'era meritato.
“Lo so, mi sono meritato ogni ferita quel giorno” replicò facendo più pressione sulla ferita con la mano, ormai appiccicosa e umida del suo stesso sangue.
“Possiamo andare adesso? La tua ragazza mi ucciderà se torno con il tuo cadavere” s'intromise Poe con il suo solito sarcasmo.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono Ben fu sorpreso di trovarsi davanti Rey, Rose e Finn. I tre tutto sommato sembravano star bene, Finn aveva una bruciatura su una manica della giacca, Rose si teneva la spalla sinistra e Rey aveva la giacca bruciacchiata sull'avambraccio, rivelando una ferita proprio nel punto in cui Ben aveva avvertito bruciore.
“Cosa ti è successo? Ho sentito il tuo dolore e per un attimo ho creduto di essere stata ferita” gli chiese Rey preoccupata, il suo sguardo si era soffermato sulla sua mano imbrattata di sangue.
“Rimandiamo le spiegazioni a dopo e filiamocela prima che ci catturino” suggerì Poe.
“Oh, non preoccuparti ci siamo già occupati di questo” intervenne Rose “Zay è fuori che ci aspetta a bordo del Falcon” quando era arrivata Zay al laboratorio? Ben rivolse uno sguardo intterogativo a Rey, sicuro che fosse stata lei a contattare Zay.
“Te lo spiego dopo” gli disse lei.
“Sembra che avremo un bel po' da raccontarci” commentò Finn.
Una volta a bordo del Falcon Rey non aspettò neppure di arrivare all'area comune insieme agli altri e ordinò a Ben di sedersi sul pavimento. Si inginocchiò a terra accanto a lui e allungò una mano verso quella che lui teneva sulla ferita per spostargliela, Ben percepì le sue intenzioni: voleva curarlo servendosi della Forza proprio come aveva fatto a Kef Bir. Le afferrò delicatamente il polso per fermarla, non le avrebbe permesso di prosciugare parte della sua forza vitale ancora una volta.
“Cosa stai facendo?” gli chiese alzando leggermente il tono di voce.
“Non farlo Rey” le disse guardandola dritta negli occhi colmi di apprensione.
“Ben non è il momento di preoccuparti per me, hai perso molto sangue e stai continuando a perderlo, lascia che ti guarisca!” ribatté lei.
“Non è così grave come sembra, non devi darmi di nuovo la tua forza vitale, ti sei ripresa da qualche settimana e non voglio che tu corra alcun pericolo”
“Non correrò alcun pericolo” lo rassicurò Rey, usando un tono più dolce, ma questa volta non si sarebbe lasciato convincere. Lei aveva già pagato le conseguenze per averlo riportato in vita, non poteva continuare a dargli parte della propria vita con tanta leggerezza.
“Non puoi saperlo, devi smetterla di rischiare per me ogni volta!” replicò Ben stizzitto, ma un secondo dopo si sentì già in colpa per aver alzato la voce con lei.
“Tu faresti lo stesso per me, lo hai già fatto!” esclamò lei distogliendo lo sguardo e alzandosi.
Rey tornò qualche istante dopo con una borraccia in una mano e un meditkit nell'altra, si inginocchiò nuovamente al suo fianco riponendo tutto sul pavimento per prendere il necessario per medicarlo. La ragazza aprì il medikit per prendere del disinfettante e una garza con cui ripulirgli la ferita.
“Se non togli quella mano non posso medicarti” gli disse, Ben spostò la mano e Rey gli sollevò la maglietta all'altezza della ferita, che pur non essendo troppo profonda aveva un pessimo aspetto e non era così piccola come immaginava. Non appena Rey cominciò a disinfettagli la ferita avvertì un forte bruciore, ma rimase impassibile, in fondo aveva subito trattamenti medici più dolorosi in passato.
“Mi dispiace di aver alzato la voce con te” si scusò Ben, Rey si limitò ad annuire e rimase concentrata sul proprio lavoro. Una volta pulita la ferita Rey usò dello spray di bacta [4] in modo che potesse rimarginarsi, applicò una medicazione e gli riabbassò la maglietta.
Per un attimo rimasero in silenzio, ma i pensieri di Rey erano tutt'altro che silenziosi perché Ben riusciva ad avvertire quanto fosse turbata per la loro piccola discussione.
“Mi dispiace aver reagito in quel modo, mi sono lasciata prendere dal panico” mormorò lei “Lo so che non dovrei usare quel potere alla leggera, ma ero preoccupata per te”
“Rey, tesoro, lo so che eri preoccupata, ma non mi piace che tu sia disposta a mettere in pericolo la tua vita per me” le disse accarezzandole la guancia “Non mi devi nulla, quel giorno ti ho salvata perché ti amo, non perché mi aspettassi che tu ti sdebitassi con me”
“Non lo faccio per sdebitarmi...ho soltanto paura di perderti di nuovo” gli confessò lei, Ben comprendeva come si sentisse perché anche lui provava quella stessa paura ogni volta che le succedeva qualcosa.
“Non mi perderai di nuovo” si azzardò a prometterle, era qualcosa che andava al di là del suo controllo, ma avrebbe fatto del suo meglio per mantenere quella promessa e non abbandonarla di nuovo. In risposta Rey gli posò una mano sulla guancia – incurante che fosse sporca di sangue dopo avergli ripulito la ferita – e si sporse in avanti per baciarlo delicatamente.

 

Spazio Autrice:
Scusate se ci ho messo del solito, ma la tecnologia mi si sta rivoltando contro e mi ha rallentata un bel po'.
Non è una missione se qualcuno non si fa male, questa volta è toccato un po' tutti – chi più e chi meno – senza esclusione di colpi.

Note:

[1] Gli skinwolf sono dei grossi lupi senza pelo, la loro pelle è così spessa che non presenta alcun punto debole e sono suscettibili ai colpi dei blaster. Si muovono sempre in branco e le loro zampe lunghe gli permettono di essere agili e molto veloci.
[2] Moltissimo tempo prima dei prequel Mustafar era un pianeta rigoglioso, ma un'abitante – Lady Corvax – rubò ed utilizzò un artefatto che destabilizzò l'orbita del pianeta, trasformandolo nel mondo lavico che tutti conosciamo.
[3] Chi ha visto The Mandalorian sicuramente ricorderà questi simpaticoni praticamente indistruttibili, sono dei droidi sperimentali privi di di armi utilizzati da Moff Gideon per rapire Grogu (Baby Yoda) e nel finale di stagione Luke li affronta da solo distruggendoli tutti.
[4] Lo spray di bacta fa la sua apparizione in The Mandalorian, il bacta è una sostanza che viene utilizzata per trattare bruciature e ferite.

   
 
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