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Autore: adry91    27/08/2009    4 recensioni
Edward lascia Bella per permettergli di vivere una vita normale, ma prima di farlo esaudisce il desiderio dell’unica ragazza che abbia mai amato. Dopo la sua partenza le cose cambiano e Bella non vivrà la vita che Edward ha sperato per lei. Si ritroverà vampira, con un figlia da crescere e un passato da ricordare. Riuscirà a ricordarsi del suo unico e vero amore? Ma soprattutto riuscirà a rincontrarlo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stefhanie Meyer

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Stefhanie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.

 

RICORDARE IL PASSATO

 

Capitolo 8

C’E’ SEMPRE UNA SPERANZA

Renesmee mi guarda sempre più stupita, di sicuro avrò addosso un’espressione da ebete. Conosco troppo bene mia figlia, di sicuro di starà chiedendo cosa è successo. E’ ora di dirgli la verità.

- Edward – gli dico mentre mi guarda con quegli occhioni color cioccolato.

- Cos’è successo mamma? Hai una faccia strana. Non ti ho mai visto così, e poi chi è questo Edward, non sarai mica impazzita? – mi dice con fare preoccupato.

Non posso fare a meno di sorridere, prima di rispondergli, è così buffa quando mi guarda così.

- Edward è il nome di tuo padre – dico tutto d’un fiato.

- Ma che stai dicendo? Non riesco a capire – mi dice, questa volta, con tono stupito.

- Amore mio, hai capito benissimo, invece. Avresti fatto qualunque cosa pur di conoscere qualcosa, anche banale, di tuo padre. Ebbene ti sto accontentando, il suo nome è Edward – gli dico cercando di essere il più chiara possibile.

- Mamma, tu non hai mai ricordato niente della tua vita passata, tanto meno di mio padre. Come fai adesso a sapere con certezza quale sia il suo nome? C’è qualcosa che non mi hai detto, oppure, semplicemente, hai cominciato a ricordare? – mi chiede curiosa e stupita allo stesso tempo.

- Nessuna delle sue cose, amore. Sai benissimo che se avessi saputo qualcosa te l’avrei detto subito, anche perché è impossibile mentirti, visto che con il tuo potere riesci a penetrare nella mia mente, nonostante il mio scudo. So che non lo fai mai, per lasciarmi la mia privacy, ma quelle poche volte che l’hai fatto ti saresti accorta se c’era qualcosa che non ti dicevo, invece, questo non è avvenuto, proprio perché non ti ho mai nascosto niente – gli dissi con tutta la sincerità possibile, non volevo che pensasse che gli avevo tenuto nascosto qualcosa, soprattutto qualcosa di così importante.

- Si, mamma, hai ragione. So che non mi nasconderesti mai niente, ma allora come fai adesso a sapere questo? – mi chiese curiosa.

- C’è qualcosa che i tre Volturi, Demetri e Felix mi hanno tenuto nascosto per tutto questo tempo, e, oggi, hanno riunito tutti in salone per raccontarmi tutto. Volevano che anche gli altri sapessero visto che tutti mi vogliono bene qui dentro, o, almeno, così mi hanno detto – gli dissi cercando di utilizzare le parole più appropriate per non turbarla troppo. Del resto avevano mentito a me, così come a lei.

- E allora perché non hanno aspettato che rientrassi anch’io al castello, prima di raccontarti tutto? Se è una cosa che riguarda mio padre, io avevo il diritto di essere lì prima ancora degli altri – disse cercando di trovare da sola una risposta a quella domanda.

- Beh non l’hanno fatto perché avevano paura della tua reazione, ancora più della mia. Loro potevano darci qualche informazione che noi non avevamo, e se, mi avessero detto tutto poco dopo la mia trasformazione, saremmo potuti andare a cercare tuo padre, non sarebbe stato certo facile, ma di sicuro lo sarebbe stato molto più di ora. Adesso è passato troppo tempo, sarebbe praticamente impossibile trovarlo, visto che, comunque, loro non hanno idea di chi sia questo Edward. Avevano paura che tu potessi ritenerli il motivo per cui sei cresciuta senza un padre – gli dissi in modo risoluto.

- Cioè, fammi capire. Se loro ti avessero detto prima quello che invece ti hanno detto ora, io avrei avuto la possibilità di conoscere mio padre, e, forse, di crescere, anche, insieme a lui? – mi disse un po’ stizzita.

- Si Renesmee. Ci sarebbe potuta essere questa possibilità. Se me lo avessero detto subito sarebbe stato più facile trovarlo, adesso è passato troppo tempo. Non abbiamo idea di dove cercarlo, considerando che non sappiamo neppure quale sia il suo volto – gli dissi dispiaciuta più che mai.

- E chi ti dice che lui mi avrebbe voluto? Cosa ti fa credere che lui sarebbe stato disposto a crescermi? Magari lui sapeva di me, ma se ne è infischiato lo stesso, o, forse, ti ha lasciata proprio perché sapeva della mia esistenza. Chi ci dice che ci avrebbe volute? – mi disse sempre più arrabbiata. Non sapeva nemmeno lei con chi prendersela, se con i Volturi che ci avevano tenuto nascosto tutto ciò, se con Demetri e Felix a cui lei era particolarmente affezionata, se con suo padre o se, addirittura, con stessa.

- Edward mi amava, mi amava tanto. Non mi ha lasciato per te, lui nemmeno lo sapeva. Mi ha lasciato per permettermi di vivere una vita normale, non voleva farmi diventare un mostro. Il suo desiderio era stare con me per l’eternità, ma, secondo lui, sarebbe stato troppo egoista da parte sua condannarmi alla dannazione eterna. Preferì soffrire e lasciarmi, piuttosto che continuare una storia impossibile, una storia in cui rischiava di farmi del male o di mettermi in costante pericolo. Mi ha lasciato perché non voleva trasformarmi, ma mi amava, mi amava di un amore incondizionato. Ha messo da parte la sua felicità, per lasciarmi la mia, perché, pur se sapeva che lasciandomi mi avrebbe reso infelice, era convinto che con il tempo avrei trovato qualcun altro che mi avrebbe reso felice, qualcun altro umano come me, che mi avrebbe permesso di fare tutto ciò che gli umani possono fare, fra tutti diventare madre, cosa che, secondo la sua opinione e quella di tutti i vampiri del mondo, con lui non era possibile. Si sbagliava, ma questo chi poteva saperlo? Nessuno. Quindi, sono sicura che se avrei saputo prima quello che mi hanno detto solo ora, oggi noi non saremmo qua. Tu avresti avuto un padre che ti amava e io, beh io avrei avuto a fianco l’uomo che amo più di ogni cosa – gli dissi con fermezza.

Ero sicura di quello che stavo dicendo. Dopo aver letto la sua lettera avevo la certezza dell’amore che lui aveva provato per me, ma adesso, adesso era troppo tardi. Quando terminai di parlare, la mia bambina stava piangendo, e, in quel momento, la invidiai, perché anch’io in quel momento avevo tanto bisogno di versare delle lacrime, ma la mia natura non me lo permetteva.

- Mamma, guardandoti capisco che quello che mi hai detto lo senti davvero. Parli come se tu ricordassi quell’amore. Cosa ti ha fatto capire che lui ti amava così tanto? – mi disse lei tra una lacrime e l’altra.

- Questa lettera, Renesmee, la sua lettera, quella che mi è stata tenuta nascosta per 25 anni – gli disse triste come non mai.

- Posso leggerla? – mi chiese titubante.

- Certo tesoro, ma prima voglio che tu sappia quello che mi hanno raccontato i Volturi, e voglio che tu sappia ogni minimo particolare, per questo preferirei che tu penetrassi nella mia mente per rivivere quel momento – gli dissi sperando che lei potesse accontentarmi.

Non voleva mai farlo, diceva che se mi era stato donato un tale potere, significava pur qualcosa, significava che preferivo proteggere me stessa dagli altri e non voleva che, per lei, le cose fossero diverse, nonostante fosse mia figlia.

- Mamma, sai che non mi piace usare il mio potere con te. Preferirei se fossi tu a raccontarmi cosa è successo – mi disse lei.

- E io preferirei se, invece, tu lo facessi da sola. Così sapresti con assoluta certezza cosa è accaduto – gli dissi cercando di essere convincente.

- Ok mamma, ma solo per questa volta – mi disse dispiaciuta. Era più forte di lei, non voleva assolutamente usare il suo potere con me.

Appoggiò la mano sul mio volto e sfruttò una parte del suo potere, quello opposto al mio. Mi lesse tutti i pensieri, tutto ciò che era accaduto solo poche ore prima. Appena terminò mi guardò sconvolta, era senza parole, proprio come me quando avevo ascoltato quelle parole.

- Facevano bene ad avere paura della mia reazione. Non riuscirò a perdonarli mai. Come hanno potuto stare in silenzio mentre tu soffrivi così tanto? E pensare che credevo fossero cambiati, da bambina li ricordavo persone senza cuore, ma poi con l’andar del tempo ho cambiato giudizio su di loro. Non l’avrei mai dovuto fare – disse lei arrabbiata, mentre stringeva con forza i pugni.

- Non serve a nulla fare così, niente potrà cambiare ciò che è successo. E poi, nonostante tutto questo, non bisogna dimenticare che gli dobbiamo essere grati per averti permesso di venire alla luce. E questo, vale più di tutto il male che ci hanno fatto dopo – gli dissi io per cercare di convincerla a non reagire così, anche se ne aveva tutte le ragioni.

- Tu sei troppo buona, mamma. Non riesci mai a vedere del cattivo negli altri, tu non sei capace di portare rancore. A volte vorrei essere come te – mi disse lei con quel sorriso sghembo che tanto amavo. Ne avevo proprio bisogno, e, forse, lei se ne era resa conto.

Rimanemmo in silenzio per non so quanto tempo, fino a quando lei decise di interromperlo.

- Mamma, adesso che so cosa è successo oggi, ti dispiacerebbe se leggessi la lettera di Edward? – mi disse lei aspettando ansiosa la mia risposta.

- Certo che no, tesoro. Puoi leggerla tutte le volte che vuoi – gli dissi sorridendo.

Presi la lettera ancora aperta, la portai al volto e ne annusai ancora quella fragranza, quella fragranza che era diventata come una droga per me. Dopodichè la passai a Renesmee, che prontamente la prese e iniziò a leggere. Dopo aver letto solo pochi righi delle lacrime cominciarono a sgorgare dai suoi occhi, fino a raggiungere le sue guance inumidendole. Cercava di smettere di piangere, ma invano, le lacrime non volevano proprio smetterla di uscire. Ad un certo punto si fermò e mi guardò.

- Mamma è bellissima, – mi disse mentre cercava di asciugarsi le lacrime che continuavano a scendere copiose – ma sei sicura che posso leggerla? E’ molto personale, e tu sai che non mi piace invadere la tua privacy.

- Certo che puoi leggerla, tesoro. Magari ti aiuterà a capire un po’ come era fatto Edward, a me è servito leggerla – gli dissi cercando di tranquillizzarla.

Mi fece un sorriso e si rimise a leggere, mentre altre lacrime scendevo sul suo volto. Appena ebbe finito, prese il foglio, e, come avevo fatto poco prima io, se lo portò al viso per annusarne l’odore. Poi lo posò sulla scrivania.

- Miele lillà e sole – disse sicura – è un odore buonissimo, e non è la carta. Forse, è l’odore di Edward.

- Si amore, anch’io penso sia così. Questa fragranza è diventata una droga, da quando ho aperto la lettera e sentito questo odore non faccio altro che annusarlo continuamente – gli dissi ricordando quella fragranza inconfondibile.

- Mi piacerebbe incontrarlo, o per lo meno, conoscere il suo volto – mi disse lei, mentre cercava di asciugarsi il viso.

- Piacerebbe anche a me – gli risposi triste.

- Deve essere una persona speciale come te. A scritto delle parole molto belle e dolci. Dovevate essere molto innamorati, lui lo era tantissimo. Da quello che ha scritto sembrerebbe che avrebbe donato la sua vita per te – mi disse lei triste quanto me.

- Anch’io l’avrei fatto. Lo amavo tanto, troppo forse – gli risposi.

- Non è mai troppo. Eppure un amore come il vostro non può essere finito così. Ci dovrebbe essere il lieto fine, come tutte le storie che si rispettino, come tutte le storie che mi leggevi da piccola – mi disse, cercando di infondermi un po’ di speranza. Quella che mi serviva, ma che non avevo.

- Tesoro, quelle erano solo fiabe, storie di principi e principesse, di fate ed eroi. Noi non siamo nulla di tutto questo. Noi siamo i mostri, i mostri di quelle fiabe, e per quelli come noi non c’è il lieto fine – gli dissi io con tutta la sincerità che potevo.

- Non è vero, mamma, c’è sempre una speranza. L’amore trionfa sempre, e se il vostro è vero amore, allora, un giorno, vi rincontrerete e avrete il vostro lieto fine. E’ vero, la nostra natura ci porta ad essere considerati come i cattivi, ma non tutti noi lo siamo. Non abbiamo mai ucciso nessuno, non ci siamo mai comportati come dei veri vampiri. Noi abbiamo un’anima, lo dicevi tu stessa quando eri un’umana, non faremmo mai del male a nessuno. Ci nascondiamo dietro la nostra natura, ma sappiamo che questa non ci appartiene. Noi non siamo vampiri, siamo semplicemente immortali. Viviamo come tutti gli esseri umani, ci nutriamo di sangue animale, così come loro si nutrono della carne animale, noi uccidiamo gli animali esattamente come fanno gli umani, non diamo fastidio a nessuno, rispettiamo gli altri, abbiamo un autocontrollo pazzesco, non torceremmo un capello a nessuno. L’unica differenza che c’è con gli umani è che noi vivremo per l’eternità, mentre loro no. Quindi, mamma, dimmi perché tu non dovresti meritarti il lieto fine, dimmi perchè, anche tu, non ti meriti la felicità come tutti gli altri – mi disse lei come se stesse dicendo la cosa più ovvia in assoluto.

- Renesmee non è così semplice. Noi siamo degli essere dannati, e per quanto possiamo vivere come gli umani, non saremmo mai come loro. Possiamo fare tutto il bene possibile, ma rimarremmo sempre delle creature mostruose, i predatori più pericolosi al mondo. Possiamo avere tutto l’autocontrollo possibile, ma nessuno ci darà mai la sicurezza che, un giorno, il nostro istinto non possa prevalere sulla ragione. E se questo dovrebbe accadere sai benissimo cosa resterebbe degli umani. Guarda me, per esempio, cosa ho di diverso rispetto a tutti gli altri vampiri? Solo gli occhi. Quelli degli altri sono cremisi, mentre i miei sono di un colore ocra più scuro di una caramella e con riflessi dorati. Per il resto non cambia nulla. A cospetto di un umano io sono un mostro come tutti gli altri, mi differenzierebbero solo per il colore dei miei occhi, per il resto, nessuno si curerebbe di sapere come trascorro la mia vita da vampira. Avrebbero paura di me così come degli altri. Nelle fiabe che ti ho letto da piccola, i mostri venivano uccisi dagli eroi. Erano gli eroi ad avere il lieto fine, non i mostri. Ti ricordi una sola tra le migliaia di fiabe che ti ho letto in cui è stato il mostro, il cattivo ad avere il lieto fine? No, Renesmee, non c’era nessuna storia che finiva così. Il nostro destino è segnato nel momento in cui il veleno entra a circolare nel nostro sangue. Quella è la nostra fine. L’amore non è fatto per i vampiri, l’amore non è fatto per i mostri, per quelli come noi non c’è nessun lieto fine – gli dissi con una tristezza mai provata prima.

- Ti sbagli, mamma, e quando ritroverai Edward te ne renderai conto. Per adesso vedi tutto nero, ma non sarà così per sempre. Anche tu sarai felice vicino alla persona che ami, e io vicino al padre che non ho mai conosciuto. Se fosse vero quello che hai detto, tu non saresti stata in grado di amare, una volta trasformata avresti dimenticato questo sentimento e adesso leggendo questa lettera ci rideresti su, invece non lo fai. Soffri perché vorresti avere a fianco la persona che ti ha rubato il cuore. Se i vampiri non fossero capaci di amare tu non soffriresti per questo, e ti dirò di più, se a quelli come noi non fosse concesso di amare Edward non avrebbe mai potuto amarti come ha fatto, invece, è successo. Ti amato più di ogni altra cosa al mondo, e ha messo in secondo piano la sua felicità per darti un futuro migliore. Se questo non è amore, allora cos’è? Pensa ciò che vuoi, mamma, ma quando ti ritroverai tra le braccia di colui che ami, allora saprai che io ho ragione, anche se sono sicura che tu già lo sai, ma il dolore che provi adesso è talmente forte da non farti vedere lucidamente le cose – mi disse lei con aria serena.

- Forse hai ragione tu, chissà, ma noi adesso non possiamo sapere se lui ancora mi ama. Sono passati tanti anni, troppi, e probabilmente si sarà dimenticato di me, si sarà fatto una nuova vita – gli dissi convinta di quello che stavo dicendo. Forse, speravo che avrebbe detto qualcosa che poteva rincuorarmi.

- Ma cosa stai dicendo? Ti ha dato di volta il cervello? Ma ti senti? Non mi sembri nemmeno tu. Quello vostro è il vero amore, si capisce da come tu sei innamorata pur non sapendo di chi, e da quello che ha scritto lui. Le sue parole dimostrano che il suo è vero amore, quello che non si dimentica. Mi meraviglio come tu non possa accorgertene. Sono sicuro che lui non ti dimenticherà mai e ti amerà per sempre, anche se ti crede, ancora, una fragile umana, o, un cadavere ormai corrotto dal tempo – mi rispose con convinzione, sembrava che quelle parole gli fossero state dettate da lui, perché era troppo convinta di quello che diceva.

- Lo spero tanto – gli dissi – mi chiedo solo cosa ti fa essere tanto sicura di questa cosa – conclusi.

- Chiamalo intuito se vuoi – mi rispose – o, semplicemente, ricorda che stiamo parlando di colui che mi ha generato – concluse donandomi il suo sorriso sghembo, che io prontamente ricambia con una risonante risata. Riusciva sempre a farmi ridere, anche quando la situazione era pesante, come in questo momento.

- Ah mamma? L’ho preso da lui. – mi disse rivolgendomi di nuovo quel sorriso sghembo.

- Che cosa tesoro? – gli risposi un po’ confusa. Non avevo idea di che cosa stesse parlando.

- Il mio sorriso sghembo, come lo chiami tu, sono sicura che l’ho preso da lui – mi disse tutta raggiante, mostrandomi nuovamente quel sorriso.

Non potei fare a meno di sorridere anch’io, mentre la guardavo, e di colpo i nostri sorrisi si trasformarono in una fragorosa risata che risuonò per tutta la stanza. Era riuscita a stemperare la tensione anche in quella situazione, e a portare l’armonia di sempre.

 

Spazio autore:

Ringrazio tutti coloro che hanno letto la mia storia e coloro che hanno recensito. Ringrazio anche chi l’ha messa tra i preferiti e chi invece tra le seguite. Spero che questo capitolo vi piacerà. Recensite, un bacio.

Volevo rispondere a:

- marco: ti posso anticipare che ho scritto la storia in modo diverso da come l’hai immaginata tu, anche se comunque la tua è un’idea interessante, ma parte dei capitoli sono già stati scritti. Comunque grazie dei commenti.

 

 

  
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