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Autore: MeinfridBlackforest    14/03/2021    1 recensioni
Un giovane senza memoria si sveglia in mezzo a una foresta senza sapere come ci sia arrivato.
Vagando senza una meta, viene attirato dalle richieste di aiuto di un chierico, June Halfsun e durante il salvataggio di quest'ultima scopre di avere delle capacità marziali straordinari.
Dopo averla salvata, il giovane scoprirà di trovarsi in un mondo fantasy e June, dopo avergli dato il nome di Neoh, lo inviterà a diventare un avventuriero.
Il ragazzo comincerà a vivere e a viaggiare con l'obbiettivo di scoprire quali siano le sue origini.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era un momento di quiete per le guardie della porta occidentale, dopo una mattinata passata a controllare permessi per stranieri, mercanti e nuovi abitanti, si stavano godendo le tarde ore del pomeriggio con una partita a carte, sicuri del fatto che se fossero arrivate delle persone, sarebbe stato verso sera.
Mentre tre guardie vedevano un bluff, il quarto vedeva una nube di polvere, qualcosa di più rapido di un cavallo si stava avvicinando alle mura.
Incerti su qualunque cosa fosse, sostituirono le carte con le lance e si misero in posizione mentre la tempesta si avvicinava sempre di più.
-ALT! Gridò uno di loro.
La tempesta si placò a meno di un metro da loro e dopo che la polvere si sollevò, videro che a generarla era un ragazzo che portava sulle spalle una ragazza.
-Basta così, fammi scendere pure.
-Potevi almeno farmi riposare al ruscello. Rispose il ragazzo ansimando.
-Ma così non saremmo arrivati in tempo.
Il ragazzo fece scendere June mentre le guardie si avvicinarono per interrogarli, ma la fatica si faceva sentire e per quanto provasse a rispondere correttamente, al ragazzo mancava il fiato e barcollò in direzione delle stalle, dopo essersi inginocchiato, affondò la testa nell’abbeveratoio dei cavalli.
Le guardie si ammutolirono, increduli dell’assurdità a cui stavano assistendo, fino a quando non fu June a rivolgersi a loro.
-Buongiorno, mi chiamo June Halfsun e sono qua per unirmi alla gilda degli avventurieri.
-Ehm, molto bene, ha una carta di identificazione?
La ragazza sollevò l’indice destro e pronunciò “Carta” e la tessera di identificazione si manifestò attraverso un flusso di piccoli quadrati color zaffiro, sopra di essa vi erano scritte tutte le informazioni principali: Nome, cognome, classe ed età.
Leggendola e osservandola, le guardie ne confermarono l’autenticità, ma rimaneva un dubbio.
-Mi scusi signorina, ma il “Ragazzo cavallo” ha un permesso?
-In realtà no, ci siamo incontrati nella foresta dopo che dei Koboldi ci hanno attaccato, mi ha salvato, ma sembra soffrire di amnesia.
-Amnesia dice?
-Va bene, lo porteremo in caserma, lo interrogheremo e una volta scoperto qualcosa in più faremo delle ricerche.
-Grazie mille.
June rivolse lo sguardo all’abbeveratoio, si rese conto che il ragazzo era in apnea da troppo tempo e corse in soccorso del ragazzo tirandolo fuori dall’acqua.
-Stai bene?
Ma il ragazzo le rispose russando.
-Svegliati!
Il ragazzo aprì gli occhi.
-Cavolo, avevo fatto un sogno meraviglioso.
-Davvero? Hai visto qualche ricordo?
-Probabilmente lo stato di apnea ti ha riportato qualcosa in mente.
-No, ancora meglio, ero morto.
-Morirai quando ti avranno interrogato. Disse June imbronciata.
-Io muoio quando mi pare! Rispose il ragazzo infastidito.
Non aveva più un briciolo di forza in corpo e le guardie furono costrette a prenderlo di peso e metterlo su un carro diretto verso la caserma.
Sul pavimento del carro in movimento, riusciva solo a vedere il cielo azzurro e a sentire le risate dei bambini e le parole dei mercanti e degli abitanti.
-Senti June.
-Sì?
-Una volta che avranno finito di interrogarmi, possiamo andare a mangiare qualcosa da qualche parte?
-Mangiare? Qualche parte?
-Voglio vedere la città.
-Un appuntamento così di getto?! Non ti facevo un tipo romantico.
-E solo per scrupolo, se rimarrò per tanto tempo in questa città e dico solo “se”, tanto vale scoprire qualche angolo.
-Perché quella enfasi?
-Non sappiamo cosa verrà fuori dal mio interrogatorio, potrei anche essere un criminale o un ricercato.
-Sarà, ma puoi credermi, tu non mi mandi vibrazioni negative, non mi sembri una cattiva persona
-Lo dici perché ti ho salvato o perché hai una sorta di strana magia?
-Intuito.
Il ragazzo sorrise a quell’affermazione mentre il carro delle guardie era arrivato a destinazione.
Presto avrebbero scoperto se June avesse ragione.
Riprese le forze per camminare, le guardie accompagnarono il ragazzo nell’ufficio del loro capo e lo fecero sedere.
Si chiamava Hammster e una prima occhiata sembrava il classico tipo pacioccoso, una persona da ufficio che passa più tempo a risolvere i casi con le parole che con la forza.
-Molto bene campione, vediamo di capire come stanno le cose: Non ti ricordi chi sei, non sai come sei finito nella selva nera o il tuo luogo d’origine, da quello che mi ha raccontato la tua amica, hai delle grandi capacità marziali; ma non sei un monaco o almeno non sai cosa sia un monaco, fino a qui ci sono?
-Sì.
-Bene, allora direi che c’è solo una cosa che ci è rimasta da fare, la prova dello “Specchio della verità”.
Dal cassetto della scrivania, Hammster tirò fuori uno specchio dal manico d’argento, secondo quello che si diceva, i primi modelli furono dati dagli elfi all’umanità per sigillare una delle prime alleanza tra le due razze, la particolarità dello specchio era nel suo nome, chiunque avesse messo le mani sullo specchio avrebbe rivelato tutto, non solo il nome e le capacità, ma anche i possibili crimini e le intenzioni.
-Ragazzo, poggia pure la mano e scopriremo tutto quello che c’è da scoprire.
Così il giovane mise la mano e in un istante vennero fuori le sue caratteristiche di base:
 
Nome: ?????
Cognome: ????
Classe: ????
Età: 20
Altezza: 173 cm
Peso: 70 kg
Occhi: Nocciola
Capelli: Neri
Luogo di nascita: ????
Crimini: 0
 
Il capitano Hammster sgranò gli occhi.
-Ragazzo, in 40 anni di carriera non avevo mai visto una scheda così spoglia in vita mia.
-Questo vuol dire che la mia amnesia si estende anche a quasi tutto il resto?
-Purtroppo sì, ma abbiamo comunque l’età, l’altezza, il peso e le caratteristiche fisiche di base, non ci rimane che chiedere aiuto a Occhio.
Il capitano Hammster si alzò in piedi e accompagno il ragazzo verso la zona archivi, una grande stanza piena zeppa di documenti, a presidiarla c’era una grande scrivania sopra cui stava dormendo un uomo anziano dalle vesti colorate e consumate.
-Occhio, Ho bisogno di te.
Ma non si svegliò, fu solo grazie al grido di Hammster che “Occhio” il mago, chiamato così per la benda che gli copriva l’occhio, si alzò in piedi di scatto.
-Che cosa vuoi deficiente?
-Abbiamo un caso, questo ragazzo ha perso la memoria, ho bisogno che controlli gli archivi per vedere se è tra le persone scomparse.
-Va bene, va bene, controllo. Disse il mago infastidito.
-Sullo specchio ci sono di già le sue informazioni, sfruttale pure.
Il mago guardò lo specchio e tirò fuori dalle sue vesti un grimorio
Una pose la mano sullo specchio mentre con l’altra toccò il libro e pronunciò “Cetriovam”
Intorno al mago si manifestò un’aura azzurra e dagli archivi volarono verso di lui diversi fogli di carta e iniziarono tutti a girare intorno a lui a gran velocità.
Tutti quei fogli erano i profili delle persone scomparse negli ultimi sei mesi.
-Ma cosa sta facendo?
-James è un mago di livello 14, ha studiato alla facoltà di divinazione di Blackmoon ed è in grado di vedere in maniera più o meno precisa il passato, il presente e il futuro di più persone e tramite i suoi incantesimi è in grado di analizzare più pagine contemporaneamente, per questo lo abbiamo assunto come identificatore.
-Ma il fatto di avere un solo occhio non lo limita?
-James non è orbo.
Il ragazzo rimase un po’ sconvolto.
-Si auto imposto una limitazione per rendere la sua magia più potente, per questo è il nostro miglior uomo in questi casi, vedrai che non fallirà.
Dopo dieci minuti passati a visualizzare contenuti, il mago si rivolse al suo capo:
-Ho fallito.
-Cosa?!
-Non so come o perché Hammster, ma questo ragazzo non è presente da nessuna parte, è un fantasma, nel senso legale della parola.
-Sicuro di non esserti sbagliato?
-Dubito di me? Rispose il mago infastidito
-No, è solo che…ho capito, grazie dell’aiuto. Rispose il capo lasciando che “Occhio” tornasse a dormire sulla scrivania.
Il ragazzo e il capitano uscirono dalla zona archivi con ancora più domande di prima.
-Io non so proprio cosa dire ragazzo
-E ora che cosa diavolo faccio?
-Non lo so, l’unico consiglio che ti posso dare è di non lasciare la città.
-Pensa che abbia qualcosa da nascondere?
-Te lo dico solo per sicurezza, se qualcuno dovesse venire a cercarti saprò che sei qui, inoltre ho un consiglio per te, rimani accanto alla tua amica.
Hammster lo accompagnò fuori dove June lo accolse e dopo essere salutati, ciò che vide lo rincuorò un po’.
Bambini che giocano, persone che camminano, gente che comprava e vendeva.
Una città viva.
-Non perdiamo tempo, andiamo a mangiare qualcosa, così mi racconti tutto. Disse June.
I due camminarono per un po’ e si fermarono davanti a un ristorante all’aperto.
Al loro tavolo la differenza di fame si vedeva, l’unica cosa che aveva fermato il ragazzo da ordinare tutto il menù, erano le risorse finanziare limitate di June.
-Nemmeno lo specchio della verità ha saputo dare una risposta?
-Già. Rispose il ragazzo mentre si abbuffava.
-Fai attenzione, mangiando come un maiale finirai col soffocare.
-Oh scusa, sono davvero un maleducato, ma sai sono stato cavalcato da una donzella bionda che mi ha fatto correre in tutta fretta per un’ora senza bere o mangiare.
-Va bene, ho capito, scusami.
-Senza contare che io non mangio come un maiale, per il semplice fatto che i maiali masticano, io ho talmente fame che butto giù tutto, al massimo puoi accusarmi di mangiare come un’oca.
-Sei simpatico Neoh. Rispose June ridendo
-Neoh?
-Visto che ho deciso di aiutarti dovrò pur chiamarti in qualche maniera, Neoh nella lingua degli elfi significa “Re luminoso”, ti piace?
-Sì, “Neoh” mi piace, suona figo.
 June fu contenta della sua reazione, ma l’amnesia del ragazzo e il fatto che nessuno lo stesse cercando continuava a pesargli sul cuore.
Mentre guardava Neoh mangiare, rifletteva su un modo per aiutarlo, fino a quando il buio della sua mente venne sgomberato da un raggio di luce, un’idea.
-Senti Neoh, che ne diresti di diventare un Avventuriero?
   
 
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