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Autore: bigia    27/08/2009    8 recensioni
Lei sollevò lo sguardo. Era stupita, probabilmemte non aveva calcolato di incontrare un ostacolo nella sua corsa. Poi fece una cosa inaspettata. Si mise dietro di me e mi circondò la vita con le sue braccia delicate. Fu una sensazione meravigliosa... Una Bella un po' diversa, con un talento innato..destinata comunque al suo Edward.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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capitolo 3 Grazie infinite a tutti coloro che hanno letto questi primi due capitoli.

Sono molto riconoscente a chi mi ha inserito fra i preferiti ed i seguiti, mi avete riempito di gioia, spero continuerete a seguirmi.


Confusina_ 94  grazie, sono contenta che ti siano piaciuti. Vediamo se anche questo cap. trova il tuo consenso ^__^

Elfa sognatrice Esatto! Hai azzeccato tutto! Vediamo se riesce a piacerti questa nuova visione che ho di Bella. Hai visto che ora è diventato leggibile ad occhio umano?!? *___*

irly18 prima o poi dovrai dirmi come fai! sicura di non aver messo delle telecamere a spiarmi? *___*  sono contenta che ti sia piaciuta la scena "comica", adesso ci addentriamo nelle doti di Bella. sono pronta a qualsiasi commento. voglio vedere soprattutto se riesco a trasmettere le sensazioni che ho immaginato per questa Bella artista

NiKi_CuLLen grazie sono contenta che ti siano piaciuti i primi capitoli. sono stata abbastanza veloce ad aggiornare?



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CAPITOLO 3




Avevo passato tutta la notte ad ascoltare il battito del cuore di Bella.
Mi ero anche spinto nella sua stanza per vederla dormire. Era affascinante. Stesa su quel letto, troppo grande per lei. I capelli sparsi disposti a ventaglio. Raggomitolata su se stessa. Il corpo abbracciato al cuscino.

Ciò che mi affascinava era la semplicità di quella piccolina. Tutto sommato l'avevo giudicata male, forse Alice aveva ragione. 

Era un' immagine ingenua e molto dolce. Sulla soglia della porta, appoggiato allo stipite continuavo ad osservarla.

Fratello sei diventato un guardone?
L'ho sempre detto che l'astinenza fa male... Emmet mi riscosse dai miei pensieri.

Ero già in procinto di andarmene quando qualcosa attirò la mia attenzione. Bella stava borbottando. La tentazione era troppo forte così mi avvicinai un pochino al letto.

Era ancora più bella vista da vicino. Un debole raggio lunare le baciava parte del corpo. Due bottoni del pigiama si erano aperti, per i continui movimenti a cui si era lasciata andare durante la notte, scoprendo una spalla ed evidenziando meglio il candido collo; il profumo era inebriante. Sul viso risaltavano le labbra ben tornite e morbide, leggermente dischiuse e tremolanti. Bella parlava nel sonno.

- Sì ...acqua...ancora...ne voglio ancora..- sorrisi. Alla fine non aveva raggiunto il suo scopo in cucina, ma di sicuro Esme aveva provveduto.

- Sì Edward grazie - mi stava sognando, che strano. La cosa mi piacque, ma decisi di allontanarmi per non rischiare di svegliarla.

Per tutta la giornata ero rimasto lontano dagli altri, soprattutto da lei. Per quanto quella ragazza mi avesse sorpreso restavo fermo nel mio proposito.
Anni di solitudine non potevano essere cancellati con la suggestione di un incontro fugace.
Ero pur sempre un vampiro e tale sarei rimasto per l'eternità, non ero capace di provare certe sensazioni, non ne ero degno.

Eppure...volevo guardare di nuovo quell'esserino. Perdermi in quegli occhi. Percepirne nuovamente la profondità.

Nel tardo pomeriggio decisi di andare in giardino, sul retro della casa, tutta la famiglia si era riunita lì. C'era anche Rosalie. Decisamente strano considerando la sua repulsione per quell'umana.

Carlisle era seduto accanto ad Esme, gli occhi puntati su Bella.
Rosalie era fra le braccia di Emmet, stranamente silenzioso, anche loro rivolti nella stessa direzione.
Poco distante Jasper cercava di percepire le sensazioni che lo circondavano. Avvertii  curiosità,
pace, serenità.

Innanzi a loro Alice con un sorriso smagliante era seduta a gambe incrociate su una poltroncina in vimini, sembrava ..in posa.
Bella dava le spalle a tutti,  di fronte
ad Alice, abbastanza vicina, aveva le braccia protese. Guardai meglio.

Bella stava sfiorando  con le mani il volto di Alice. Il suo tocco era leggero e delicato, sembrava lambire un oggetto di cristallo.

La figura di Bella si stagliava in quel contesto in modo quasi etereo.
Indossava un pantalone bianco ed una maglietta di un pallido rosa antico. Delle fettuccine di raso di un colore leggermente più scuro, disposte ad arte su quell'indumento, le modellavano il corpo; svolazzavano sospinte dalla leggera brezza che spirava in quel momento rendendo la sua figura suggestiva. Le spalle dritte e la testa alta. Non sembrava guardasse il viso di Alice, quanto piuttosto stesse annusando l'aria. Solo allora mi resi conto che il volto di Bella non era per nulla rivolto verso chi le stava davanti, era all'insù.
Notai che era...bendata. Una fascia scura le copriva gli occhi. All'inizio non me ne ero reso conto perchè i lembi del nastro, morbidamente annodato, le cadevano fra i lunghi capelli scuri. Era un'immagine quasi fiabesca.
 
Ascolta attentamente. Il pensiero di Alice mi fece riportare l'attenzione sul suo volto.

- Allora Bella. Mi spieghi meglio la tua tecnica? - Tutti erano attenti.

- Non c'è molto da dire - sembrava timorosa e per un breve tratto aveva interrotto il movimento delle sue mani.

- Io la trovo affascinante. Magari se me la spieghi bene potrei provarci anch'io -  voleva farla parlare a tutti i costi.

-
Mi è sempre piaciuto disegnare, crescendo ho studiato arte. Quando ho scoperto l'impressionismo francese  me ne sono innamorata. Conoscendo le tecniche di Monet, Boudin e altri artisti di quel periodo, ho scoperto che dipingere all'aria aperta dà alla rappresentazione una forza, una vitalità ineguagliabile. Quanto più il tracciato è leggero, quasi abbozzato, tanto più imprime all'immagine la verità dell'istante. Immortala un attimo di vita - era decisa in quel che diceva, faceva vagare le sue mani nell'aria finché parlava.

- Sono convinta che l'impressione che provoca qualsiasi rappresentazione sia l'esistenza del momento. E' un attimo di immortalità. Ciò che coglie l'artista non è dettato solo dall'apparenza iniziale - 

Un silenzio reverenziale ci aveva avvolto.
Tutti noi eravamo incantati da quella voce e da quelle mani che gesticolando sembravano parlare nei suoi movimenti armonici.
Lo spazio era diventato il suo foglio e le parole i suoi colori.


- Quando imprimo un volto sulla tela cerco di dar vita anche agli altri sensi, non solo alla vista. Ognuno di noi possiede un'essenza che gli altri recepiscono in maniera diversa. Coprendo gli occhi provo a disegnare ciò che la mia mente ha percepito. Tu per esempio emani un profumo particolare... Sento che sei allegra, briosa, frizzante... La tua pelle è fresca, ma al tempo stesso forte... Se dovessi paragonarti ad un fiore sarebbe qualcosa di   luminoso e coinvolgente. All'interno di una stanza non passeresti inosservata - concluse sicura.

Con movimento sinuoso si era liberata gli occhi ed aveva impugnato le sue armi da lavoro.

Ero colpito, conquistato, quasi sbalordito. 
Mai parole erano state così semplici ed esaustive. Sentirla parlare mi regalava una sensazione di benessere che non avevo mai provato prima. Avrei voluto che continuasse ancora.
Quella ragazzina era particolare. Decisamente diversa dai suoi coetanei.

Aspetta non è finita.
Dire che Alice era entusiasta è riduttivo.


L’abbigliamento



Continua ......


  
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