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Autore: bigia    25/08/2009    5 recensioni
Lei sollevò lo sguardo. Era stupita, probabilmemte non aveva calcolato di incontrare un ostacolo nella sua corsa. Poi fece una cosa inaspettata. Si mise dietro di me e mi circondò la vita con le sue braccia delicate. Fu una sensazione meravigliosa... Una Bella un po' diversa, con un talento innato..destinata comunque al suo Edward.
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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capitolo 2 Per tutti coloro che mi hanno letta: grazie infinite.
 

A coloro che mi hanno lasciato un commento:

Elfa sognatrice
la presentazione introduceva una..dote di Bella che svilupperò fra poco. Spero di non deluderti.

feffira
ho cercato di aggiornare il prima possibile, spero ti piaccia.. *____*

irly18
 dimmi la verità..mi stavi spiando!! sì avevo un sorriso a 32 denti leggendoti e grazie infinite per avermi aggiunto ai preferiti!!!!! ho aggiornato presto...o no? non volevo che la bomba fosse solo innescata..dovevo anche farla esplodere, giusto? se ti va mi dirai cosa ne pensi anche di questo? bacioni *____*

aki93 grazie sono contenta che l'inizio ti sia piaciuto, spero che anche il resto vada bene





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CAPITOLO 2





- No. Ho detto di no - ero determinato.

- E dai ti prego - Alice sapeva essere ostinata quando voleva e lei lo voleva sempre!

- Non mi interessa, lo sai che casa nostra è off-limit per queste cose - anche io potevo essere cocciuto.

- Non te ne accorgerai nemmeno. Sarai fuori a caccia  con Jasper per gran parte della serata e quando tornerai sarà già nel suo letto ... dai, dai, dai - Alice cercava di farmi gli occhi dolci, quelli a cui nessuno poteva resistere.

- E il giorno dopo come faremo? - mi ero già pentito della domanda che avevo fatto, presupponeva una sorta di accettazione...

- Lo sapevo, lo sapevo! Anzi l'avevo visto! - Alice saltellava festante per la stanza.

- Non posso crederci! Alla fine ti sei fatto convincere! Proprio tu! - la rabbia di Rosalie era giustificata.

Erano giorni che quel folletto ci marcava stretti per poter organizzare un pigiama party con la sua nuova amica. Con tutto quello che poteva fare doveva andare a scegliersi proprio un'amica umana?

Nessuno dei miei familiari aveva osato contrastarla.
Carlisle, in qualità di medico, spesso era fuori per lavoro.
Esme con tutto l'amore che poteva donare non faceva differenza fra le diverse specie.
Jasper nemmeno a parlarne, accettava incondizionatamente tutte le scelte di sua moglie.
Emmet la trovava divertente, del resto lui trovava TUTTO divertente!
Gli unici ad opporsi a quel progetto assurdo restavamo io e Rosalie.

Stavo attraversando una vera e propria repulsione per quell'universo femminile adolescenziale in piena tempesta ormonale. Ero la fantasia erotica della maggior parte delle ragazzine della scuola,vittima dei pensieri più improbabili.
Volevo starmene tranquillo fra le pareti di casa mia, per quanto lo permettessero quegli assatanati dei miei fratelli.

Da qualche settimana Alice aveva occupato la vita di Isabella Swan: completamente.

Quando l'aveva portata a casa qualche volta, ad eccezione di Esme, ognuno di noi era sempre molto impegnato.
Jasper ogni tanto faceva loro compagnia perché ... beh ... altrimenti Alice si sarebbe arrabbiata!

Alice sedeva al tavolo della mensa con lei. Alice passava interi pomeriggi fingendo di studiare per poterle stare accanto. Alice la scorrazzava in lungo e in largo per i più disparati negozi.

Quella ragazza, per il carattere mite che dimostrava, accettava tutto senza protestare.

Ora quella piccoletta si era intestardita per portarla a casa nostra. Un intero week-end.
Il padre di Bella spesso la lasciava sola a casa così Alice quella settimana si era offerta volontaria per compensare questo abbandono. 

- Quando se ne andrà dovremo disinfestare la casa...- fu il sibilo a denti stretti di Rosalie che con una gesto plateale lasciò la stanza, seguita come sempre da Emmet.

Il campanello suonò. Fuggii nella mia stanza, non avevo nessuna voglia di incontrarla. Facevo di tutto per evitarla a scuola, di sicuro non sarei rimasto per compiacere il folletto!

Esme andò ad aprire la porta  - Benvenuta Bella, sei da sola? -

- Si. Mio padre mi ha accompagnata qui prima di partire per Phoenix - Bella appariva timida ed impacciata come sempre.

- Vieni. Ti mostro la tua stanza. E' proprio vicino alla mia così saremo a stretto contatto tutto il tempo. Jasper prendi la borsa di Bella. Hai portato tutto l'occorrente vero? Ricordi cosa mi hai promesso per domani ? Se manca qualcosa provvederemo, non c'è problema. Devo farti vedere l'ultimo vestito di Yves Saint Laurent che ho ritirato ieri. Esme ti ha fatto una torta al cioccolato. - Alice era un fiume in piena e aveva travolto l'amica senza nemmeno darle la possibilità di una risposta. La stava trascinando nel suo delirio senza darle tregua.

Alzai il volume dello stereo. Le note di Beethoven si diffusero per la stanza e cercai di dar vita ad un pianoforte immaginario per poter mettere i pensieri di mia sorella in stand-by. Avevo deciso di non prendere parte a quel folle progetto di socializzazione e niente mi avrebbe fatto cambiare idea.




Ero appena tornato da una battuta di caccia con Jasper, mi sistemai sul divano con tutta la famiglia.

Percepivo un rumore ritmato e cadenzato, dolce a sentirsi , misto ad un profumo piuttosto delizioso, invitante.

- Sta dormendo - non voleva essere una domanda, mia sorella quella sera sembrava piuttosto taciturna. Strano.

- Sì. Sei pregato di non disturbarla durante la nostra assenza - Alice si era alzata con uno scatto dal tappeto su cui era acciambellata.

- Come sarebbe a dire durante la nostra assenza? Ho capito male? - i vampiri avevano un udito perfetto,non potevo essermi sbagliato.

- Fratellino tu stasera hai cenato. E' già tardi. Permetti che lo facciano anche gli altri? - le parole di Alice dovevano avere una logica? Da quando quest'impellenza al nutrimento?

- Dovrai solo startene comodo e noi torneremo presto, a meno che ...-

- A meno che cosa? - il sospetto si stava facendo largo.

- A meno che tu non voglia andare a fare compagnia a Bella che sta dormendo... - perchè Alice doveva essere così irritante quella sera?

- Jasper è appena tornato. Potrebbe restare a farmi compagnia se- fui interrotto bruscamente.

-Jasper è il mio compagno! Non c'è nulla di più eccitante di una caccia insieme. Vorresti negarmelo? Perchè tu hai paura di stare sotto lo stesso tetto con un'umana che sta dormendo?- se voleva farmi fare la figura dello stupido c'era riuscita benissimo.

- Sì Edward lascia che facciamo anche noi uno spuntino eccitante, tu prova a fare un sonnellino nel frattempo! - Emmet schioccò la lingua fra i denti con un sorriso sarcastico.

Tutti erano usciti quando Alice fece capolino sulla  porta di casa per una breve frazione di secondo.
- Edward ricorda che a Bella piace l'acqua frizzante -

Alice era sempre più strana. Perchè mai doveva interessarmi il  tipo di acqua che beveva quella ragazzina?
Stavo ancora formulando questi pensieri disteso sul divano. Una mano dietro la testa. Nell'altra Cime tempestose. La luce era spenta, non mi era necessaria per la lettura .
Un passo felpato attirò la mia attenzione.

Scostando leggermente il libro vidi che Bella cercava di raggiungere la cucina al buio tentando di fare meno rumore possibile.

Si aggirava furtiva muovendo la testa a scatti, sembrava cercare una qualsiasi fonte di luce a cui fare riferimento. Era davvero buffa.
Aveva un'aria da cospiratrice che poco si intonava con il suo esile aspetto.
Un pigiama di qualche taglia più grande di lei, ma all'apparenza molto morbido, la avvolgeva ostacolandone il passo.  Il viso curioso e minuto esaltava ancor di più gli occhi spauriti da cerbiatta. In quel momento le palpebre sbattevano velocemente, all'unisono con il suo cuore.

Ero stupito. Non avevo mai osservato Bella così da vicino. Il suo corpo era sinuoso e ben proporzionato. Una cascata di capelli le ricadeva sulla schiena dividendosi in maniera scomposta e finendo in tanti soffici riccioli. I piedini bianchi erano titubanti e tastavano il pavimento in modo lieve. Le mani piccole, ma affusolate precedevano il suo passo nell'aria, talvolta toccando il muro, per farsi strada verso la sua meta.
Il profumo che emanava era squisito. 

Decisi di seguirla per capirne le intenzioni. Dopotutto non era così male.
Diversa dagli altri umani. Non c'era traccia di cattiveria in lei. Non l'avevo mai percepita nei pensieri di mia sorella.
Non mi ero mai soffermato nella sua mente, non ne vedevo la ragione, ma dovevo ammettere che era sempre discreta, cercava di non far mai pesare la sua presenza ovunque si trovasse. 
Infantile forse, era pur sempre una diciassettenne e di conseguenza una bambina, ma al tempo stesso appariva ...innocente. Adesso poi del tutto bizzarra!

Dopo qualche minuto Bella era riuscita ad arrivare in cucina, aveva recuperato con una buona dose di fortuna un bicchiere dalla credenza e si guardava intorno alla ricerca di qualcosa. Giunta dinanzi al  frigo lo aprì e si mise a scrutarne l'interno - Dove l'avranno messa? - le sfuggì in un sussurro.

- Cercavi questa? - la mia mano era sbucata dal nulla facendole fare un salto all'indietro. Un gatto al suo posto sarebbe caduto in piedi, ma non Bella... non poteva cavarsela con un semplice spavento.

Aveva lasciato cadere il bicchiere che era andato in frantumi.
Il salto l'aveva fatta urtare contro il porta spezie accanto al frigo mandandolo per terra e riversandone tutto il contenuto.
Con la testa aveva urtato una mensola lì accanto che sosteneva una serie di libri, ricettari che Esme non aveva mai usato, facendoli precipitare indubbiamente.
Nella sua caduta si era aggrappata a quello che le era parso un solido appiglio, ma trattandosi semplicemente di un grosso tegame anche questo l'aveva seguita nella rovinosa discesa.
Sembrava una scena di quei vecchi film comici, mancava solo la buccia di banana.

Massaggiandosi la testa e togliendosi di dosso gli oggetti che aveva trascinato nel suo capitombolo Bella si lagnò - Ahi! Ahi! Ahi! Cosa.. cosa ho combinato stavolta? - strofinandosi il capo dolorante stentava a muoversi.

- Ne deduco che tu sia abituata a trovarti in situazioni analoghe? - cercai di trattenermi, la scena che mi si presentava innanzi era piuttosto esilarante.

- Edward?..Tu cosa ci fai qui? - cercò di rialzarsi ma non sapeva dove mettere le mani a causa dell'oscurità in cui si trovava, forse temeva di rompere qualcos'altro.

Con una grossa risata accesi la luce per permetterle di capire dov'era finita. Le porsi la bottiglia di acqua frizzante - Alice mi ha detto che ti piace questa -

Bella era rimasta imbambolata con una O disegnata sulle labbra senza proferire parola. Anche io la fissai, quasi incantato.
Quella ragazza dopotutto mi piaceva. La guardai in volto. Quegli occhi erano di una tonalità marrone così calda e mi osservavano così intensamente da lasciarmi senza fiato, era una sensazione nuova per me.
Sentivo il cuore di Bella battere forte e nitido.
Tum.. Tum.. Tum..
Ogni battito era un rintocco: energico, possente, assordante.

Mi venne spontaneo inarcare un sopracciglio. L'espressione che aveva Bella in quel momento era estasiata, sembrava stesse avendo una visione. Le sue guance si irroravano sempre più di un colore rosso bordeaux che le conferivano un'aria curiosa..

Era divertente...no piacevole. Mi esaltava vederla così, ma ciò che mi colpì oltremodo fu il suo silenzio. Non percepivo nessun pensiero di quella ragazza. Nonostante mi sforzassi i miei tentativi erano del tutto inutili.

- Cos'è successo? Bella stai bene? - la voce di Esme ci riportò alla realtà. Erano tornati tutti ed erano assiepati sulla porta della cucina con un sorriso. Chi più, chi meno.

- Bella aveva sete - cercai di tagliar corto.

- E se aveva fame che faceva? Ci radeva al suolo la casa? - Emmet era come sempre paradossale. Mi parve di scorgere un ghigno anche sul volto di Rosalie.

Era diventata ancor più rossa. Carlisle si era avvicinato e la stava aiutando ad alzarsi - Tutto bene? Ti fa male qualcosa?-

- Nulla. Grazie...mi spiace per quel che ho combinato...io volevo solo un po' d'acqua - il tono era davvero rammaricato.

- Con o senza palline effervescenti? - perchè doveva esistere un tipo come Emmet al mondo?

- Non importa tesoro - Esme cercava di rassicurarla - Ora ci penseremo noi a mettere a posto. Edward mi darà una mano. Alice accompagna Bella nella sua stanza per favore -

Sì è spaventata, ma è anche emozionata, quasi eccitata. Strano..
Fu il pensiero di Jasper.

In effetti avrei dovuto pensarci io a rassicurarla, mi ero divertito a pedinarla, ma non mi ero preoccupato di aiutarla, nemmeno a rialzarsi...
Un momento.  Perchè volevo rassicurarla? Perchè era eccitata?
E soprattutto perchè dovevo essere io a mettere a posto?





L’abbigliamento






  
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