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Autore: crazyfangirlshere    17/03/2021    0 recensioni
le storie sono separate tra di loro e sono semplicemente ciò che mi passa per la testa, la potete trovare anche su Wattpad nel mio profilo (il mio nome è lo stesso che uso qui)
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Prima ero a cena con la mia famiglia. Mio padre mi ha chiesto come andava la scuola. Tutto sommato gli ho risposto sinceramente. Gli ho detto che non riuscivo a fare greco. Mia madre se n'è uscita con la solita domanda. Perché i tuoi compagni ci riescono e tu no. Odio questa domanda. A volte vorrei risponderle semplicemente di farsi i cazzi suoi, di non rompere, che se gli altri riescono allora saranno più intelligenti di me, di chiedere a loro la ragione per la quale sono bravi. Non lo dico mai. Non ho coraggio. Ho paura.

Mio padre invece ha detto di chiedere una mano, un ripasso su quello che non ho capito. Io non ho capito niente. So a malapena perché sono andata al classico. No, scherzavo, non so più neanche quello. All'inizio greco mi piaceva. Ora non ci capisco più niente. In teoria siamo tutti bravi, ma poi mi danno una frase da tradurre. È facile, soggetto, verbo, complemento oggetto. Mi incasino. Non capisco più niente. Mi scordo di tutto.

Gli dico che probabilmente prenderò quattro alla verifica di greco di sabato. Non c'è modo in cui riuscirò a superarla. Ha detto di nuovo di chiedere aiuto. Anche se non so riguardo a cosa. Di chiedere alla mia prof, agli amici di mai sorella che fanno il classico, ad amici di amici di papà che insegnano il greco. A chiunque.

Gli sono grata in un certo senso. Ha detto che non gli importa il voto. Come dice una mia carissima amica, non è un voto scritto bianco su nero che ti dice chi sei. Quindi sono grata a mio padre per provare a capire.

Ha detto anche che non vuole che io continui così per tutti e cinque gli anni. Così con le lacrime agli occhi. Così con l'ansia che mi porta a crisi sempre più frequenti. Così con la scuola che mi porta via tutto. Così con io che non ce la faccio già più. Ma lui pensa già alla maturità, all'Università. Io non so se ci arrivo alla maturità, figuriamoci all'Università. Io in alcuni giorni non so neanche se arrivo alla pagella di quest'anno.

Ultimamente sto male, non lo nego, ma è strano. Mi sveglio, mi alzo, vado a mangiare, seguo le lezioni, sto un po' su vari social, mangio, faccio i compiti, mangio, spesso faccio altri compiti, poi vado a dormire, e tutto si ripete. Ma a volte sembra come se io non fossi lì. A volte dimentico giornate intere. Non so cosa ho fatto. A volte mi sveglio e sono stanca. Non perché ho dormito male, no. Stanca della vita. Stanca della mia vita. Se non fosse per mia madre e mia sorella che mi fanno da mangiare tutti i giorni non so nemmeno se mi cucinerei qualcosa. Semplicemente non ne ho la forza. Ma anche adesso, dopo aver mangiato, ho un groppo in gola, una voglia di vomitare tutto il cibo entrato nel mio stomaco e anche di più. Ma non vomito. Non ce la faccio. Ho paura.

A volte invece penso a come sarebbe morire. Credo sia bello. Tutto se ne va. Non pensi più a niente. Semplicemente te ne vai. Non ti devi preoccupare più di niente. Ma non lo faccio. Non ce la faccio. Ho paura.

È una cazzo di paura che mi segue sempre, costantemente, non se ne va mai. Paura di tutto. Paura di niente. Paura. A volte rimane solo quello.

Paura di cosa? Non lo so. Paura di questo. Paura di quello. Va a giornate. Va a momenti. Va a emozioni. Se sono felice ho paura che tutto se ne vada. Se sono triste ho paura che tutto rimanga uguale. Se sono arrabbiata ho paura di allontanare chi mi sta vicino per via del mio carattere di merda. Se ho sonno ho paura di non fare niente nella mia vita. Se ho fame ho paura di ingrassare. Se non ho fame ho paura di stare male. Se mi affeziono a qualcuno ho paura che mi lasci sola. Se trovo delle amiche a cui tengo ho paura di far loro solo pena. Se faccio pena alla gente ho paura di non andare mai bene. Se vado bene ho paura sia tutto uno scherzo. Se è uno scherzo ho paura di essere sbagliata. Strano lo so, ma è sempre questo.

Paura.

Paura.

Paura.

Paura.

Paura.

L'unica che ci sarà sempre.

Paura.

Non voglio più avere paura, ma è impossibile.

Ho smesso di provarci.

Ho smesso di pensarci.

Ci riesco bene. Scrivo, ascolto musica, leggo. Faccio tutto tranne quello che dovrei fare. Poi però arriva la scadenza. C'è sempre una scadenza. Mi rendo conto che non posso fare più quello che mi fa smettere di pensare. E la paura torna. Più forte di prima.

E ora ho paura.

Con il cibo che ho mangiato ancora in gola ho paura.

Con le mie insicurezze ho paura.

Con la mia vita ho paura.

Con la mia paura ho paura.

Paura di pensare.

Paura di rovinare tutto.

Paura di avere paura.

 

   
 
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