Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _L_Black_    17/03/2021    1 recensioni
James e Lily Potter sono morti, lasciando dietro di loro la disperazione e la gioia per una guerra finita.
Ma quella notte, anche un'altra famiglia fu spezzata dai seguaci del Signore Oscuro.
Sirius Black è ad Azkaban e sua moglie brutalmente uccisa dai mangiamorte, lasciando la loro unica figlia in mano agli ultimi parenti rimasti.
Orion e Walburga Black.
Alyssa Black crescerà con gli ideali della purezza, con una voce dentro di lei che urla "libertà" e la voglia di scoprire cosa sia davvero successo quella notte.
La guerra l'aspetta e Alyssa è pronta a combatterla per i suoi ideali.
Genere: Azione, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Nuovo personaggio, Orion Black, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 36

 

-Salva mio figlio, è una brava persona. Salvalo, non lasciare che lo prendano- 

 

Severus fermò il contatto. La stanchezza dopo tante ore passate a praticare occlumanzia si stava facendo sentire, ma non lo diede a vedere. La ragazza dai capelli biondi seduta sulla sedia di fronte a lui stava riprendendo fiato, dopo aver provato più volte a chiudere la sua mente. Anche lei era stanca ma proprio come Severus, non voleva farlo a vedere. Si rese conto che di Lavanda Brown non conosceva proprio nulla e che, esattamente come gli altri, era caduto nel suo tranello fatto di giornalini di gossip e vestiti. Da quegli incontri aveva compreso molto di Lavanda, forse più di quello che lei avrebbe voluto fargli vedere. Aveva visto un'amicizia vera, pozioni soporifere lasciate sul comodino dell'amica, risate in Sala Comune. Ma aveva anche visto il suo enorme conflitto interiore, la sua voglia di spiccare il volo e di rompere quel muro di pregiudizi che si era costruita attorno. E poi aveva visto i suoi incubi, gente diversa che chiedeva aiuto ad una ragazzina di quattordici anni. Il ragazzo apparso nei sogni aveva il volto così sfregiato che Severus dovette utilizzare più volte l'incantesimo per poterlo riconoscere, anche se questo andava a discapito della ragazza.

Eppure non lo riconobbe.

Chiuse per un secondo gli occhi e si portò una mano sul volto, spossato da tante ore di lavoro.

 

-Se è stanco, professore, possiamo continuare domani- disse Lavanda, ridestando l'uomo.

 

Severus aprì gli occhi e la guardò, colto nel segno. Un'altra cosa che aveva imparato di Lavanda Brown, era che nulla le sfuggiva. Era un'ottima osservatrice, anche se non lo dava a vedere ed era accaduto spesso di trovare le iridi verdi della ragazza puntati contro di lui. 

 

-Non sono stanco- rispose il professore, con tono sbrigativo. -Piuttosto, Brown devi chiudere la mente, sono mesi che facciamo questi incontri e riesco ancora a vedere il tuo compleanno di 8 anni!-

 

Lavanda abbassò lo sguardo, puntandolo sulla punta dei suoi mocassini e Severus sospirò irritato. Sapeva quanto fosse difficile imparare la pratica dell'occlumanzia ma ciò non toglieva il fatto che, arrivati a quel livello, avrebbe voluto vedere più miglioramenti.

 

-Proviamo un'altra volta, professore- si ostinò Lavanda, alzando gli occhi su di lui con determinazione.

 

Piton la guardò per qualche secondo e annuì. Le puntò nuovamente la bacchetta contro, ora però Lavanda la fissò senza alcuna esitazione. 

 

-Legilimens- 

 

Questa volta trovò un muro a bloccargli la strada, continuò a tenere la bacchetta ben puntata mentre il volto della ragazza, si contorceva in smorfie di dolore. Stava quasi per lasciar perdere, quando riuscì ad invadere la sua mente.  

Casa Brown era addobbata a festa per il compleanno di Lavanda, aveva appena compiuto undici anni ed era in fibrillazione per l'arrivo della lettera di Hogwarts. Fece per entrare nello studio del padre ma si bloccò, sentendo le parole di sua zia e di sua madre all'interno della stanza.

-Non so, Lavanda non sprizza intelligenza come Fresia- diceva sua zia. -Secondo me non ha il dono- 

Lavanda scosse il capo con violenza e il contatto si fermò di colpo. Piton la guardò riprendere ma non disse nulla di ciò che aveva visto, rimise la bacchetta nella toga e si sedette sulla sedia.

 

-Meglio, Brown. Deve essere sempre così- disse il professore, con tono inespressivo. -Hai letto il libro che ti ho dato la scorsa settimana?- 

 

Lavanda annuì senza avere ancora il fiato per rispondere, per cui Severus non volle continuare a stancarle la mente. Si alzò dalla sedia e si avvicinò ad uno scaffale dov'erano alcune pozioni. Ne prese una e la portò dalla ragazza.

 

-Bevila tutta, allevia il mal di testa- 

 

Lavanda la prese e iniziò e la bevve tutta d'un sorso, ignorando il sapore acido che la pozione aveva. Piton si avvicinò alla scrivania per decidere il giorno del prossimo incontro ma venne fermato dalla porta, che si spalancò di colpo.

 

-Professore!- Alyssa Black entrò nel suo studio con delle pergamene in mano e l'aria trafelata. Solo quando mise piede nella stanza, si accorse di Lavanda e infatti la guardò confusa. -Oh, scusate-

 

Piton lanciò un'occhiata alla Brown e da come aveva abbassato lo sguardo, pareva proprio che non aveva ancora raccontato nulla alla sua amica. Tornò a guardare la Black, irritato da tanta maleducazione.

 

-Suo nonno non le ha insegnato a bussare, Black?- disse sprezzante. -Tutta questa furia per i resoconti delle pozioni dei Corvonero?-

 

-Si... cioè volevo dire no- Alyssa si avvicinò alla scrivania e lasciò le pergamene. -Professore abbiamo un problema- Piton si fece più interessato e le fece segno di continuare a parlare. Alyssa lo guardò e si morse il labbro, preoccupata. -Sono stati di nuovo rubati gli ingredienti della pozione polisucco-

 

Da quando era passata la Seconda Prova, Severus Piton aveva deciso di dare le chiavi della sua scorta personale di ingredienti ad Alyssa. Questo perché durante la punizione della ragazza, aveva deciso di ampliarla anche ai suoi personali ingredienti e in più, non era costretto ad aprirla ogni volta che uno studente del club gli chiedeva qualcosa di specifico. Si ripeteva la manfrina ogni volta che si ritrovava attorno la ragazza ma la verità, era che in lei vedeva la stessa passione di Regulus. 

 

-Sarà sicuramente Potter- digrignò i denti, irritato. Questa volta lo avrebbe cacciato dalla scuola, Silente aveva poco da dire.

 

Alyssa negò con il capo. -Divido la stanza con Hermione Grangere ho controllato, non li ha. Ho anche cercato nella stanza di Potter  e anche lì, non c'è nulla- il professore fece per ribattere ma la ragazza lo precedette. -Ho controllato persino il bagno del secondo piano, quello di Mirtilla Malcontenta e non c'è niente neanche lì-

 

Piton arricciò le labbra nervoso, odiava quando non riusciva a dare la colpa a Potter e sospirò, facendo segno ad Alyssa di uscire per andare nel magazzino. Lavanda li seguì fuori dalla stanza, un po' per non essere lasciata da sola nello studio e un po' perché ormai si era incuriosita dalla situazione. Il corridoio era gremito di studenti di Serpeverde intenti ad andare a cena in Sala Grande e tutti loro li guardarono, sconcertati nel vedere due Grifondoro con il professore di Pozioni. I tre arrivarono davanti alla porta del magazzino e Piton l'aprì con urgenza, entrò e con suo rammarico, scoprì che la ragazza aveva ragione. Erano mesi che gli venivano rubati gli ingredienti e non sapeva proprio chi potesse essere.

 

-Vengono rubati con cadenza praticamente mensile- disse Alyssa, guardando il professore. 

 

-Ha qualche idea, signorina Black?- chiese Piton, chiudendo la porta alle sue spalle.

 

-No, professore- esclamò sospirando, negando con il capo. 

 

-Cadenza mensile hai detto?- chiese Lavanda, guardandoli pensosa.

 

Alyssa annuì mentre il professore faceva segno loro di camminare per salire su in Sala Grande per la cena. Non era il caso di rimanere lì, chiunque fosse poteva avere dei sospetti e Pitonvoleva trovarlo e farglieli ripagare uno ad uno. I tre s'incamminarono su per le scale mischiandosi agli ultimi studenti di Serpeverde.

 

-Per curiosità- disse Lavanda. -Quando sono iniziati?- 

 

-Dicembre- rispose il professore, laconico.

 

-Non so chi possa essere- iniziò Alyssa. -Ma non credo sia uno studente- 

 

Piton le lanciò un'occhiata e le fece segno di continuare a parlare. Era da un po' che anche lui aveva questi sospetti e se non era Potter, poteva essere solo qualcuno con brutte intenzioni.

 

-Beh...abbiamo detto che ruba le scorte ogni mese- arrivarono al corridoio del piano terra e si fermò alla porta della Sala Grande, per non farsi udire dagli studenti intenti a mangiare. -Perché la pozione, come noi ben sappiamo- vide il volto sconcertato di Lavanda e continuò. -Okay, come lei e me sappiamo, ha una preparazione di un mese ma la sua durata effettiva è di un'ora-

 

-Arriva al dunque, Black- disse il professore, con fare spicciolo ed entrò in Sala Grande per non destare ulteriori sospetti.

 

-Beh per rubarle le scorte ogni mese, significa che ne fa un largo uso- disse con tono eloquente, seguendo il professore con Lavanda.

 

-Trovate chi è stato- le liquidò Piton, avvicinandosi a passo svelto verso il tavolo dei professori, sotto lo sguardo soddisfatto di Minerva.

 

Sapeva che la ragazza aveva ragione e mai come in quel momento sperò che fosse solo Potter a derubarlo.

 

***

 

Il sole oltre le colline stava pian piano sparendo e il cielo dall'azzurro del giorno, stava lentamente colorandosi di blu scuro. Le ultime lezioni erano appena terminate e gli studenti si accalcavano tra i corridoi, finalmente liberi da qualsivoglia obbligo scolastico. Alcuni studenti si trovavano già a bere il tè in Sala Grande ed altri correvano nelle proprie Sale Comuni. In mezzo a tutta quella calca due studentesse di Grifondoro, apparentemente agli antipodi, ridevano e scherzavano mentre camminavano verso la Sala Grande. Alyssa Sophie Black e Lavanda Brown correvano verso sala principale del castello, ridendo di gusto e il motivo era più che semplice. 

La Burbage e la sua scelta di argomenti.

Arrivate a destinazione, le due ragazze iniziarono quello che doveva essere un ballo ed entrarono piroettando allegramente fino al tavolo di Grifondoro.

 

-Cosa state facendo?- chiese Hermione, alzando lo sguardo dal suo libro.

 

-Oddio Hermione- disse Lavanda ridacchiando. -Siamo appena uscite da Babbanologia-

 

-E stiamo studiando i rituali dei babbani durante le vacanze- continuò Alyssa. -Non sapevamo che vi incontraste nei villaggi turistici per ballare in gruppo! È bellissimo-

 

-Fatemi capire bene, la Burbage vi ha parlato dei...balli di gruppo?- chiese Hermione, come se non volesse sapere realmente la risposta.

 

-Oh si e ha fatto di più- rispose prontamente Lavanda. 

 

-Ci ha insegnato dei passi, vuoi vedere?- chiese Alyssa, ignorando poi il cenno di negazione di Hermione. -Pronta Brown?-

 

-Pronta Black!- 

 

Lavanda e Alyssa si misero l'una accanto all'altra ed iniziarono un balletto che Hermione conosceva troppo bene, avendolo visto davvero nei villaggi di quart'ordine dove sua nonna la portava da bambina. Le due purosangue continuarono a ballare sotto gli occhi di tutti, facendoli anche ridere ma si stavano divertendo troppo per dare peso a quelle occhiate. Hermione osservò le due ragazze e scosse il capo, con un misto di imbarazzo e divertitamento. Lavanda e Alyssa la presero per mano e la invitarono ad unirsi a loro e le tre Grifondoro, divennero ben presto il fenomeno da baraccone della Sala. 

 

-Non vedevo questo ballo, da quando sono stato costretto a seguire i Dursley alla festa di capodanno della signora Figgs- esclamò Harry, avvicinandosi a loro assieme a Ron.

 

Le tre ragazze si fermarono un attimo a guardare i due ragazzi appena arrivati e senza pensarci un secondo, Alyssa li trascinò nel ballo senza dargli il tempo di rifletterci. In breve tempo quello che doveva essere un balletto di poca durata, si trasformò in quello che effettivamente era, un ballo di gruppo. Quando Hermione fece segno di non farcela più, si fermarono e la sala si prodigò ad applaudire il loro spettacolo. Alyssa e Lavanda improvvisarono un inchino e si sedettero accanto ai compagni. 

 

-Ma davvero viaggiate per ballare di gruppo?- chiese Alyssa, mentre si versava una tazza di tè.

 

-No! Cioè la sera nei villaggi turistici si balla di gruppo ma non è che ci andiamo per questo- spiegò Hermione, divertita. 

 

-Potremmo andarci, che ne dici Lav?- chiese Alyssa, guardando la bionda.

 

-Oh si, sarebbe divertentissimo- rispose la ragazza, tutta sorridente.

 

Harry e Hermione si lanciarono un'occhiata divertita e iniziarono anche loro a fare merenda, chiacchierando con il resto del gruppo. All'ultima prova mancavano ancora mesi e, per quanto Harry fosse un ragazzo che non vivesse mai un mese tranquillo, era abbastanza sereno e anche il resto dei suoi compagni si stava godendo quei mesi ancora lontani dagli esami. In quel periodo solo Alyssa e Lavanda erano impegnate in sotterfugi di cui nessuno sapeva nulla, le due ragazze infatti scomparivano di tanto in tanto, arrancando scuse più o meno plausibili.

 

-Io torno in Sala Comune, voi cosa fate?- chiese Hermione, alzandosi dal suo posto. 

 

Harry e Ron erano troppo impegnati a gustare i tramezzini per lasciare quelle prelibatezze, per cui la ragazza fu accompagnata dalle sue compagne di stanza. 

 

-Hai letto il nuovo articolo della Skeeter?- chiese Lavanda, mentre camminavano lungo il corridoio. 

 

-Sì- borbottò Hermione, laconica.

 

Alyssa e Lavanda si lanciarono un'occhiata d'intesa e si posizionarono ai lati di Hermione. Quest'ultima le guardò stranita ma non ebbe il tempo di dire nulla, perché le ragazze iniziarono a tartassarla di domande.

 

-Quindi hai deciso davvero di andarlo a trovare in Bulgaria?-

 

-Sul serio ti piace così tanto?- 

 

Hermione alzò gli occhi al cielo, sconsolata mentre le due compagne continuavano a riempirla di domande. Spense il cervello per un bel po' di tempo mentre continuava a camminare.

 

-Secondo me dovresti lasciarlo perdere, è inquietante. Meglio Brian Grinston- 

 

La frase di Lavanda la fece fermare di colpo e le due ragazze si sorrisero soddisfatte. 

 

-Quindi Brian Grinston ti ha chiesto di uscire o no?- disse Alyssa, ghignando.

 

-Voi...come...- 

 

-Fondi di tè- rispose Alyssa con fare solenne.

 

-Santi fondi di tè- rimarcò Lavanda, utilizzando lo stesso tono.

 

Hermione le guardò con aria piccata e incrociò le braccia al petto, in attesa della vera risposta che non tardò ad arrivare.

 

-Con te non c'è proprio divertimento- commentò Alyssa sbuffando. -Ci ha chiesto dov'eri ed era così entusiasta della sua scelta che ce lo ha detto-

 

-Le pettegole ci invidiano per tanta fortuna- disse Lavanda, annuendo.

 

Hermione alzò gli occhi al cielo e si volse di nuovo verso le scale, iniziando a salire a passo spedito, pur sapendo che le due amiche non avrebbero mollato la presa fino al loro arrivo in Sala Comune. Sperò con tutta sé stessa che ci fossero i gemelli nella Sala, almeno le avrebbero fermate da ulteriori domande imbarazzanti. Pronunciarono la parola d'ordine, oltrepassarono il varco e ben presto si ritrovarono nella stanza principale della torre di Grifondoro ma con dispiacere di Hermione, gli Weasley più famosi di Hogwarts erano assenti. Salirono le scale che portavano al dormitorio femminile, Hermione era già pronta ad ascoltare ulteriori domande e a dare esaurienti risposte ma dovette ricredersi. Nella camera delle ragazze, il caos regnava sovrano e in tutto quel trambusto, Calì Patil riempiva riempiva il suo baule con aria nervosa. Hermione e Alyssa si guardarono per un secondo mentre Lavanda, confusa dai gesti dell'amica, entrava nella stanza. Si avvicinò a Calì con aria smarrita e fece per metterle una mano sulla spalla ma la ragazza si scostò stizzita.

 

-Calì ma cosa...- 

 

-Non ti azzardare a parlarmi- l'interruppe Calì, con tono irritato. -Cambio stanza-

 

-Ma... perché...?- chiese Lavanda, ignorando la fitta allo stomaco che le era venuta, non appena aveva sentito quelle parole.

 

-Ah chiedi anche il perché?- ribatté Calì, adirata. -Ti ho aspettata in biblioteca oggi e non sei venuta, ieri ti ho aspettato per il tè delle cinque e non ti sei presentata e alla seconda prova, ti ho chiesto di vederla insieme ma tu dovevi andare con Alyssa e i gemelli- 

 

-Ti ho detto che potevi aggiungerti a noi- rispose Lavanda.

 

-Non ti sei mai posta il problema se io volessi davvero passare il tempo con loro!- urlò Calì a pieni polmoni.

 

Calò il gelo nella stanza. Lavanda sgranò gli occhi e fece un passo indietro, ferita da quelle parole mentre Alyssa e Hermione si tenevano a debita distanza, sedute sul letto della prima. Calì le guardò, rendendosi conto delle parole pronunciate e tornò ad accatastare i suoi vestiti nel baule malcelando il suo imbarazzo. 

 

-Faccio cambio stanza con la Weasley, visto che con quella famiglia vi ci trovate meglio- esclamò mentre chiudeva il baule.

 

Calì uscì dalla camera senza dire altro e ben presto un elfo si presentò per prendere il baule della ragazza. Il gruppo era rimasto in silenzio incapace dire qualsiasi cosa. Lavanda si sedette sul suo letto, continuando a fissare il punto dove la sua ex amica era stata fino a quel momento e un velo di lacrime le appannò gli occhi. Alyssa e Hermione si sedettero accanto a lei, l'abbracciarono senza dire nulla e delle lacrime rigavano il volto della giovane Brown.

 

***

 

Aprile era arrivato in fretta e con lui le vacanze di Pasqua erano piombate sugli studenti come acqua nel deserto. Gli esami si stavano avvicinando e le verifiche finali facevano sempre più timore agli studenti, in tutto questo caos fatto di libri e pergamene c'era chi preferiva studiare sulle sponde del Lago Nero e chi le mura della biblioteca. Dal canto suo alternava i due luoghi per avere sempre un luogo stimolante per la mente, era una cosa che le aveva consigliato Anthony durante uno degli incontri del club e da allora, aveva sfruttato a pieno la raccomandazione del ragazzo. Era ancora alle prese con lo studio della Trasfigurazione quando il suo occhio cadde sull'orologio posto proprio sopra la porta della biblioteca. Aguzzò la vista come se avesse letto in modo errato e non appena si rese conto di essere in ritardo, chiuse i libri e uscì dalla stanza a passo svelto. Superò la porta ed iniziò a correre lungo il corridoio, scendendo le scale due a due per fare prima e per poco non cadde nuovamente di sotto, quando queste decisero di cambiare e lei, per non fare ulteriore ritardo, scelse di saltare. Corse le ultime rampe facendo slalom tra gli studenti e finalmente si ritrovò al piano terra, passò davanti la Sala Grande e quando vide che non c'era, imprecò e corse giù verso i sotterranei. Arrivata in quello che gli studenti di Grifondoro chiamavano il covo delle serpi, corse a per di fiato lungo il corridoio fino a raggiungere al magazzino di Piton.

 

-Sei in ritardo- constatò Lavanda, piccata. -Sai o no che devo studiare anch'io?- 

 

-Scusa...ti passo...il mio...- il petto di Alyssa faceva si gonfiava e sgonfiava a ritmo troppo veloce e la ragazza si dovette appoggiare al muro, per riprendere fiato. -Tema...per...la McGranitt-

 

Lavanda ci pensò un secondo e annuì, attese qualche minuto che l'amica si riprendesse dalla corsa e le fece segno di aprire il magazzino. Alyssa aprì la sua tracolla e prese le chiavi incantate del professore. Onde evitare che venissero rubate, Piton aveva lanciato un incantesimo che dava la possibilità di usarle solo a lui o ad Alyssa stessa. Inoltre aveva incantato anche la porta per far si che senza quelle chiavi nessuno poteva aprirla e solo una persona con la giusta conoscenza avrebbe potuto ovviare l'incantesimo. Le due ragazze da fine marzo si erano improvvisate due auror e con fare discreto avevano interrogato tutti i loro compagni.

Con scarso risultato.

Alyssa aprì la porta ed entrò con Lavanda al seguito, buttarono uno sguardo veloce per vedere se era stato rubato qualcosa e con loro rassegnazione, gli ingredienti della polisucco erano stati nuovamente depredati.

 

-Spero che abbia effetti collaterali e che finisca ad utilizzare il bagno di Mirtilla Malcontenta- borbottò Lavanda, affranta.

 

Alyssa sbuffò irritata, prese la pergamena che aveva nascosto dietro le foglie di mandragora e lesse velocemente le quantità che aveva segnato. Lavanda sbirciò dalla spalla dell'amica e sgranò gli occhi sorpresa.

 

-Ma cosa deve farci con tutta quella roba?-

 

-Lav...io credo che abbiamo sbagliato strategia- disse Alyssa. Prese la penna e scrisse sopra il giorno in cui erano stati rubati. -Abbiamo perso troppo tempo a interrogare gli studenti- le passò la pergamena per farle leggere meglio le dosi rubate.

 

-Chi è stato allora?- 

 

-A fare cosa?- l'interruppe una voce alle loro spalle.

 

Alyssa e Lavanda si voltarono di scatto verso la porta, con il sorriso migliore che potessero fare e la seconda nascose la pergamena dietro la schiena. Terrence Higgs guardava le due ragazze con sospetto e cosa peggiore, non pareva volersene andare. 

 

-Niente- rispose Lavanda, sorridendo.

 

-Assolutamente niente- convenne Alyssa, guardando il ragazzo con un'espressione tranquilla.

 

-C'è un motivo per cui io non vi credo?- chiese Terrence, puntando lo sguardo su Alyssa.

 

-E va bene, ci hai scoperte- disse la ragazza, sospirando con fare teatrale. -Lavanda ha un ammiratore segreto-

 

-Si!- concordò Lavanda annuendo con vigore. -Chissà chi sarà-

 

Terrence guardò prima una e poi l'altra e scosse il capo sorridendo angelico. Entrò nello sgabuzzino e si avvicinò pericolosamente a Lavanda, la ragazza indietreggiò imbarazzata ma Terrence fu più veloce e l'attirò a sé. Alyssa sgranò gli occhi sorpresa e anche Lavanda non era da meno, fissava il ragazzo incapace di dire o fare qualsiasi cosa, non aspettandosi di certo un comportamento del genere da lui. Terrence aveva il viso rivolto verso Lavanda ma le iridi scure guardavano Alyssa negli occhi, mentre il suo braccio era attorno alla vita della bionda che non aveva ancora proferito parola. Quel contatto visivo tuttavia fu prontamente interrotto dallo stesso giovane, che aveva già sfilato la pergamena dalla mano di Lavanda. La Grifondoro si allontanò subito mettendo distanza tra lei e Terrence ma quest'ultimo non parve accorgersene, preferendo leggere cosa ci fosse scritto sulla pergamena.

 

-Ecco cosa state facendo quindi- commentò Terrence, continuando a leggere. -Qualcuno ha rubato questi ingredienti-

 

-Sì- borbottò Alyssa, frastornata dalla scena di poco prima. Scosse il capo violentemente e si schiarì la voce. -Stiamo cercando chi è stato-

 

-Quindi l'altro giorno, quando mi hai chiesto se sapessi le varie funzionalità dell'erba fondente, non era perché non sei brava in Erbologia- chiese Terrence, guardandola. 

 

Alyssa non rispose e a Lavanda parve leggerci dispiacere, negli occhi del ragazzo. Scosse il capo, quando capì il perché del gesto di poco prima. Un Serpeverde normale no eh, pensò scocciata. 

 

-Ed è per questo che bazzicate qui attorno da marzo- continuò Terrence.

 

-Dovresti fare l'auror e non lo Spezzaincantesimi- borbottò Alyssa, guardandolo torvo. 

 

-Tu invece è meglio se rimani una pozionista, da auror vali poco- la prese in giro lui, trattenendo un sorriso nel vedere il broncio della ragazza. -Allora, devo cavarvi le parole di bocca o parlate da sole?-

 

-Tu preferiresti che scegliessimo la prima opzione, vero?- chiese Lavanda, guardando il ragazzo con fare eloquente. 

 

Terrence la guardò imbarazzato e volse subito gli occhi su Alyssa, che invece aveva ancora l'aria irritata. Lavanda non poteva sapere cosa il ragazzo stesse pensando, ma un'idea se l'era fatta, soprattutto quando lo sorprendeva a guardare la sua amica.

 

-Qualcuno ha rubato gli ingredienti della pozione polisucco- spiegò Alyssa, guardandolo seria. -Succede da mesi e nonostante Piton incrementi la sicurezza, riesce sempre ad entrare. Il mio timore è che qualcuno la stia usando per prendere totalmente il posto di qualcuno-

 

-Ma dai, chi farebbe mai una cosa del genere? È da pazzi!- esclamò Lavanda, guardandola.

 

-Beh però se lei dice che sono furti frequenti, è una pista plausibile- rispose Terrence, ora più serio.

 

I tre si guardarono e Alyssa sbuffò affranta, la porta era rimasta mezza aperta per cui si affacciò per vedere se qualcuno li stesse ascoltando e con suo sollievo, non c'era nessuno nei paraggi. Tornò dentro e si avvicinò agli scaffali con aria pensante, si portò una mano al mento riflettendo sulla situazione. Erano settimane che lei e Lavanda si dividevano i turni di guardia attorno al magazzino e non riuscivano a far combaciare lo studio con le ronde. Si voltò a guardare Lavanda e si avvicinò ai due ragazzi.

 

-Senti abbiamo bisogno di aiuto, Piton può dire quello che vuole ma è innegabile che noi due da sole non riusciamo a stare al passo con il ladro- si voltò verso Terrence e continuò. -Potresti fare tu le ronde la sera dopo cena. Non dovrebbe tornare subito comunque, io intanto parlo con il professore-

 

-E tu ti fideresti a darmi questo compito?- chiese Terrence, guardandola. 

 

-Mi fido di te, Terrence lo dovresti aver capito ormai- rispose lei, con tono ovvio. 

 

I tre ragazzi uscirono dal magazzino e Alyssa chiuse la porta a chiave, seguendo le indicazioni date dal professore. Fece per voltarsi di nuovo verso i due ma la figura di Theodore che si avvicinava a loro, la portò a  desistere. 

 

-Che ci fai qui?- chiese Theodore, avvicinandosi a lei. Il suo sguardo però era rivolto a Terrence.

 

-Incontro di cervelli- rispose subito Lavanda. -Scusa, tu non ci rientri-

 

Terrence soffocò una risata e il gesto non passò inosservato a Theodore, che prese Alyssa dalla vita per abbracciarla. -E tu, Higgs? Hai davvero un cervello? Non mi sembri una cima in Pozioni- disse, intuendo che i loro discorsi dovevano trattare proprio della materia, dato che si trovavano davanti al magazzino. 

 

-Beh Theo- iniziò Alyssa, guardandolo divertita. -Mi sembra però che tra voi due chi ha preso Desolante sia stato tu- 

 

-Non dovresti stare dalla mia parte?- chiese lui, guardandola. 

 

Per Theodore bastava un'occhiata ad Alyssa per calmarsi. Era sempre stato così, sin da quando sua madre era morta e gli attacchi di panico lo avevano accompagnato per gran parte della sua infanzia. La vide annuire divertita e sorrise di rimando, attirandola a sé. Da quando era tornato a Hogwarts, le congiunzioni astrali avevano fatto in modo di non farli incontrare. Secondo Draco e i suoi fondi di tè – che leggeva per far colpo sulla Brown – c'era qualcuno che non voleva vederli insieme ma Theodore a quelle cose non credeva. Si staccò da lei e le sfilò la tracolla dalla spalla per poi porgerle il braccio.

 

-Posso riaccompagnarla in Sala Comune?- 

 

Alyssa annuì sorridendo e fece per chiedere a Lavanda di andare con loro, ma questa declinò.

 

-No sai com'è...mi faccio una bella chiacchierata con Terrence, vero?-

 

Terrence borbottò qualcosa di indefinito ma ormai Alyssa e Theodore si erano già avviati verso le scale, chiacchierando allegramente. Terrence li fissò mentre questi salivano le scale e Lavanda alzò gli occhi al cielo scuotendo il capo, lo prese per il braccio e iniziarono a camminare, nonostante Terrence non fosse molto convinto di voler passare del tempo con lei.

 

-E quindi Terrence caro- iniziò Lavanda, continuando a camminare senza guardarlo. -Sei un grande osservatore-

 

-Si...- rispose lui, incerto.

 

-Già...infatti ho notato come osservi bene Alyssa- ribatté Lavanda ghignando. -Ripensandoci tornò anch'io in Sala Comune, grazie della nostra breve chiacchierata Terrence- si staccò dal suo braccio e lo guardò in viso, godendosi il colore rosso delle sue guance.

 

Lavanda se ne andò e Terrence rimase fermo dov'era, a guardare la bionda Grifondoro salire le scale. Maledetto il giorno in cui mi sono mischiato ai Grifondoro.

 

***

 

-Qualcuna di voi ha un elastico da prestarmi?- 

 

-Si, prendi dal mio cassetto-

 

-Alyssa, svegliati!-

 

Aprì le palpebre con difficoltà e le richiuse subito, quando i suoi occhi incontrarono la luce del giorno. Hermione la scosse di nuovo e a quel punto fu costretta a mettersi seduta. La stanza era nel caos, Lavanda tentava di strecciarsi i capelli davanti allo specchio imprecando ad alta voce, Hermione ci aveva rinunciato e li aveva legati in una coda mentre Ginny si annodava la cravatta al collo. Le osservò tutte e tre con aria confusa e si voltò verso la sveglia, che segnava le sei del mattino. 

 

-Sono le otto e mezza, se vuoi il tuo benedetto succo di zucca ti consiglio di muoverti- sbottò Lavanda, nervosa. -E prima che replichi, la tua sveglia che non ti abbandonerà mai oggi lo ha fatto!-

 

Alyssa si alzò dal letto di corsa, senza rispondere alle parole dell'amica e si chiuse in bagno a lavarsi. Le lezioni erano iniziate da una decina di giorni e da quando Calì aveva cambiato camera, nella stanza si respirava sempre un'aria tranquilla. Il giorno stesso in cui Ginny Weasley aveva preso il letto di Calì, le ragazze avevano preso a far tardi la sera per chiacchierare, diventando così una sorta di rituale. Si raccontavano le loro giornate, i problemi e le cose divertenti che avevano visto. In fondo era stato meglio così, con Calì non aveva mai realmente legato e anche se Lavanda non lo voleva ammettere, aveva dato più volte buca alla prima.

Uscì dal bagno e prese la divisa dal baule, indossandola velocemente. Le compagne l'aspettavano alla porta con aria scocciata, per cui si mise la toga in fretta, afferrò la tracolla e uscì con loro dalla stanza. Oltrepassarono il passaggio della Signora Grassa e corsero giù per le scale.

 

-Potevate svegliarmi prima!- esclamò Alyssa mentre si legava i capelli in una coda.

 

-Ci abbiamo provato!- urlarono le altre.

 

Arrivarono in Sala Grande ed entrarono di corsa, le lezioni sarebbero iniziate di lì a un quarto d'ora, per cui si sedettero ai primi posti liberi. Lavanda si versò del tè nella tazza, Hermione e Ginny preferirono del latte mentre Alyssa prendeva un bicchiere di succo di zucca. Quest'ultima aprì la tracolla e prese la sua bottiglia per riempirla di succo.

 

-Tu hai una dipendenza- esclamò Ginny, guardandola sconcertata.

 

-Adesso ci sei arrivata- rispose Hermione, trangugiando il suo latte. -Mi devo muovere, Harry e Ron saranno già in aula-

 

Alyssa prese un zuccotto di zucca e si alzò da tavola. Le sue compagne seguirono il suo esempio e insieme uscirono dalla Sala, dirette nelle rispettive aule.

 

-Oggi pomeriggio tè insieme?- propose Ginny, seguendole verso le scale.

 

-Sì va bene- rispose Hermione. -Allora domani andiamo insieme a Hogsmeade?-

 

-Sì- risposero in coro le altre. 

 

-Ci vediamo dopo- urlò Ginny, prendendo il corridoio del primo piano, diretta nell'aula di Trasfigurazione. 

 

~

 

Quella sera finita la cena, aveva deciso di affacciarsi giù nel magazzino per dare un'ultima controllata ad alcuni ingredienti, grazie ad un permesso speciale e si era avviata giù verso i sotterranei. Da quando si era unito a loro Terrence, il carico sulle spalle era diminuito e non aveva più bisogno dei permessi speciali del professore per stare lì oltre l'orario massimo. L'arrivo del ragazzo quel giorno nel magazzino era stato provvidenziale, tuttavia si era chiesta più volte come mai si fosse comportato in quel modo con Lavanda. Forse gli piaceva e non poteva dargli torto, la sua amica era una delle ragazze più belle del loro anno e vista la sua presenza durante gli allenamenti della squadra di Hogwarts, era più che giusto che avesse iniziato a provare qualcosa per lei. Rimuginava ancora sul comportamento di Terrence quando arrivò nei sotterranei, il corridoio era deserto e questo un po' le mise soggezione. Il pensiero di essere in quel luogo da sola le fece salire l'ansia, nonostante ciò andò a passo sicuro e non si sarebbe fatta condizionare dalla penombra dei sotterranei. Tenne la bacchetta nascosta nella tasca della toga e la strinse tra le dita mentre girava l'angolo. Non appena si ritrovò nel corridoio del magazzino si bloccò, quando vide il professor Moody uscire dallo stanzino di Piton.

 

-Professore- lo richiamò d'istinto.

 

Moody voltò lo sguardo su di lei, impassibile. L'occhio di vetro la scrutava come fosse impazzito e Alyssa pensò che l'uomo lo stesse facendo di proposito. Aveva capito che quel modo di fare la metteva a disagio. 

 

-Black è tardi, che ci fai qui?- ringhiò il professore, avvicinandosi a lei.

 

-Perché stava uscendo dal magazzino di Piton?- controbattèAlyssa, ignorando la domanda del professore.

 

-Piton mi ha chiesto di prendergli delle zampe di lycosa tarentulae mi sono permesso di lasciarle nella sua riserva personale di ingredienti- rispose l'uomo, con tono irritato. -Ma non dovrei giustificarmi con te che sei una studentessa. Che diamine ci fai qui, Black?-

 

-Il professor Piton non lascia entrare nessuno nella sua riserva a parte me- ribatté la ragazza, alzando il mento con aria di sfida. La sua mano teneva ben stretta la bacchetta nascosta.

 

-Non mi azzarderei a puntare la bacchetta contro un professore, Black- ghignò perfido.

 

-È lei allora a rubare gli ingredienti per la polisucco- rispose Alyssa, stupita. All'improvviso Moody non le sembrava più una brava persona. 

 

-Stupeficium!- esclamò il professore, puntandole la bacchetta.

 

Alyssa volò contro la parete opposta, sbattendo violentemente la testa al muro e cadde a terra priva di sensi. La sua bacchetta le scivolò dalle mani e rotolò lungo il corridoio ma a Moody non interessò. Si avvicinò a lei, continuando a puntare la sua contro la ragazza svenuta. Un ghigno di soddisfazione gli uscì spontaneo, quando vide il sangue colare lentamente dalla parete e non si preoccupò neanche di aiutarla. 

 

-Sei una chiacchierona, Alyssa- mormorò l'uomo. -Io odio chi non tiene la bocca chiusa-

 

Fu tentato di usare l'anatema che uccide, era davvero tanto che non ammazzava qualcuno per il puro gusto di farlo ma dovette trattenersi. Avrebbe mandato tutto all'aria e non poteva permettersi, di far perdere quell'occasione al Signore Oscuro. 

 

-Oblivion- 

 

Cancellò i ricordi legati a poco prima e la lasciò lì, andandosene di corsa per non essere visto.

 

~

 

-Silente voglio andare in fondo a questa storia-

 

-Le ripeto signor Black che Hogwarts è il posto più sicuro al mondo. Non ha di cosa temere-

 

-Perdoni la franchezza Silente, ma nel bagno del secondo piano c'è un fantasma che non credo concordi con lei-

 

-Silenzio, si sta svegliando-

 

Alyssa sbattè le palpebre più volte, la sua vista era sfocata per cui ci mise un po' a capire che si trovava in infermeria. Voltò il capo e il suo viso si contorse in una smorfia di dolore ma riuscì comunque girarlo, e a guardare i presenti nella stanza. Osservò suo nonno confusa e questo le si avvicinò con aria preoccupata, mentre Silente le sorrideva affabile. Si mise a sedere e suo nonno le prese il viso tra le mani, come se quella potesse essere l'ultima volta che si vedevano. Ai piedi del letto, Hermione Lavanda e Ginny con indosso i loro pigiami, la guardavano preoccupate. Fuori era ancora buio e si chiese cosa fosse successo di tanto preoccupante da chiamare addirittura suo nonno.

 

-Cos'è successo?- chiese, guardando i presenti, frastornata. 

 

-Non tornavi e siamo venute a cercarti- rispose Lavanda, con la voce spezzata dalla paura. -E...ti abbiamo trovata in una pozza di sangue...-

 

-Ma se stavamo mangiando insieme- 

 

Orion si voltò di scatto verso Silente, che non sorrideva più. Il preside si fece più vicino alla ragazza e la guardò serio. Alyssa non comprendeva nulla di ciò che le persone le stavano dicendo, si massaggiò il capo e scoprì solo in quel momento di avere la testa fasciata.

 

-Cosa ricordi, Alyssa?- chiese Silente, con tono gentile.

 

-Ero in Sala Grande a mangiare con loro- indicò le compagne di stanza, come se fosse ovvio.

 

-E poi?- 

 

-E poi...- si bloccò e si morse il labbro, alla ricerca dei ricordi successivi. Il pasticcio di carne, Hogsmeade, Ron che stava soffocando ma nient'altro. 

 

-Allora Silente, mi dicevi?- chiese Orion in tono sarcastico. -Ah sì, mi stavi parlando di come mai mia nipote è stata obliviata tra le mura della sicura Hogwarts-

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE

 

Ecco qui un altro capitolo. Alyssa è diventata "l'assistente" di Piton, ormai abbiamo capito che il nostro professore di pozioni preferiti rivede Regulus in lei. Lavanda non ha ancora detto il suo segreto alla sua migliore amica, pensate lo farà? Il nostro Higgs ha trovato un altro modo per passare il tempo con la Black e vi giuro, ho adorato scrivere le battute di Lavanda. Pensate che Theodore abbia capito qualcosa? Chissà chissà. Intanto la nostra Black balla i balli di gruppo (per intenderci, il ballo era la macarena) e chi lo sa se non scriverò di lei in un villaggio turistico 😂. In ultimo Alyssa ha scoperto Moody...ma se l'è scordata, pazienza lo riscoprirà. Orion preoccupato l'ho adorato. In questo capitolo abbiamo visto il mese di marzo e il mese di aprile, nel prossimo vedremo maggio e giugno quindi non il prossimo ma in quello successivo vedremo la terza prova. Questo perché mentre rimettevo in ordine il computer, mi sono resa conto che scrivo roba tipo venti pagine a capitolo e direi che devo accelerare i tempi, per arrivare al quinto anno.

Sto pubblicando appena ne ho la possibilità, ho capitoli già scritti fino al capitolo 44 e ora sto scrivendo il 45 ma non avendo il computer mi è difficile pubblicare con continuità. Se ve lo state chiedendo, scrivo da cellulare e pubblico prima su wattpad per comodità. Spero di pubblicarne un altro domani.

 

Fatemi sapere cosa ne pensate e ci vediamo al prossimo capitolo (e nei commenti, ovvio...tra l'altro li leggo e mi diverto un sacco solo che non rispondo a tutti e mi dispiace, sappiate però che li adoro tutti)

 

_L_Black_

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _L_Black_